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PREVISIONI 2015 - 2018

Nel documento Consuntivo 2015 (.pdf) (pagine 191-197)

Prometeia ha predisposto lo scenario di previsione economica dell’Emilia-Romagna fino al 2018.

Nella stima divulgata in aprile 2016, e in parte pubblicata nella tavola 21.1, si può notare che la crescita del 2015, dopo tre anni recessivi, farà da preludio a una fase di ripresa più consistente, destinata a durare, quanto meno, fino al 2018.

Nonostante la ripresa, nemmeno nel 2018 si riuscirà a eguagliare il Pil del 2007, quando la Grande Crisi, nata dall’insolvenza dei mutui ad alto rischio statunitensi, non si era manifestata in tutta la sua gravità. Rispetto a quell’anno è previsto nel 2018 un deficit reale del 2,3 per cento.

Nel 2016 è attesa una crescita dell’1,2 per cento del Pil, più ampia di quella prospettata per l’Italia (+1,0 per cento). Come si può evincere dalla tavola 21.1, nel biennio successivo sono attesi aumenti un po’ più sostenuti, ma inferiori alla soglia del 2 per cento, situazione questa che dovrebbe protrarsi fino al 2026.

Tavola 21.1 – Scenario di previsione al 2018 per l’Emilia-Romagna. Tassi di variazione percentuale (salvo diversa indicazione). (1)

2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Prodotto interno lordo 2,6 -2,7 -0,8 -0,4 1,0 1,2 1,3 1,4

Domanda interna -1,9 -3,0 -1,5 -0,4 0,9 1,5 1,4 1,5

Spesa per consumi finali delle famiglie sul territorio economico 0,3 -2,9 -1,8 0,3 1,3 1,6 1,4 1,5

Spesa per consumi delle AAPP e delle ISP -0,9 -0,7 -0,4 -0,6 -0,6 0,1 -0,2 -0,1

Investimenti fissi lordi -9,0 -5,2 -1,4 -2,5 1,1 2,6 2,8 3,2

Importazioni di beni dall'estero 5,1 -8,5 2,9 8,2 6,6 3,3 4,2 4,2

Esportazioni di beni verso l'estero 8,8 1,2 2,9 4,6 4,8 3,6 3,8 4,1

Valore aggiunto ai prezzi base

agricoltura 9,7 -4,5 3,0 4,7 3,7 0,3 0,3 0,5

industria in senso stretto 5,1 -3,1 -1,1 -0,7 1,7 2,0 2,1 2,3

costruzioni -7,6 -7,1 -2,3 -1,5 -0,3 2,0 2,3 2,6

servizi 2,3 -1,5 -0,3 -0,3 0,5 0,9 1,0 1,2

totale

Unita' di lavoro

agricoltura -2,9 -1,5 -3,5 -0,6 1,6 -2,6 -2,5 -1,9

industria in senso stretto 1,6 -1,4 -1,8 0,5 3,9 1,6 0,5 0,3

costruzioni -6,5 -6,4 -5,8 -2,9 -2,4 -1,3 0,6 0,2

servizi 1,8 -0,3 -0,6 0,6 0,8 0,6 1,1 1,0

totale 0,9 -1,0 -1,3 0,3 1,3 0,6 0,8 0,7

Forze di lavoro

Occupati 1,5 -0,3 -1,2 0,4 0,4 0,9 0,7 0,9

Forze lavoro 1,0 1,5 0,3 0,3 -0,3 -0,1 -0,1 0,1

Tasso di disoccupazione in % 5,2 7,0 8,4 8,3 7,7 6,8 6,1 5,4

Reddito disponibile delle famiglie e Istituz. soc. priv. (var. %) (2) 3,2 -2,0 0,4 -0,6 1,1 2,6 2,3 2,8

Valore aggiunto totale per abitante (var.%) (3) 2,0 -2,9 -1,0 -0,6 0,8 1,2 1,1 1,4

(1) Le variazioni percentuali di Pil, domanda interna, consumi, investimenti, import-export e valore aggiunto sono calcolate su valori concatenati, anno di riferimento 2010. (2) A valori correnti (3) A valori concatenati.

Fonte: Scenario di previsione Prometeia (aprile 2016).

Nel 2016 la domanda interna dovrebbe aumentare dell’1,5 per cento, consolidando la ripresa avviata nell’anno precedente, dopo una fase negativa durata un quadriennio. Tale andamento trae origine soprattutto dall’aumento atteso sia per gli investimenti fissi lordi (+2,6 per cento) che per la spesa delle famiglie (+1,6 per cento). Si tratta in ogni caso di parziali recuperi a fronte di una situazione che risente della profonda rottura del 2009, l’anno della Grande Crisi. Nel biennio 2017-2018 gli investimenti dovrebbero apparire più dinamici rispetto ai consumi delle famiglie, ma nemmeno nel 2018 l’accumulo di capitale riuscirà a tornare ai livelli precedenti la crisi, facendo registrare nei

confronti del 2007 un deficit del 24,2 per cento. Non altrettanto dovrebbe avvenire per la spesa delle famiglie che supererà, sia pure di poco, il livello del 2007 già nel 2017 (+0,2 per cento). Nel 2016 la spesa della Pubblica amministrazione e delle Istituzioni sociali private si manterrà sostanzialmente stabile, per flettere leggermente nel biennio successivo, scontando con tutta probabilità l’inasprimento delle politiche governative di contenimento.

La crisi nata dai mutui sub-prime ha implicato un forte eccesso di capacità produttiva, con la produzione che ha dovuto drammaticamente confrontarsi con consumi in ritirata. A questa situazione, che ha comportato dolorosi tagli all’occupazione e massicce dosi di ammortizzatori sociali, si sono sommate le restrizioni al credito imposte da banche sempre più diffidenti nel concederlo, oltre a un clima di generalizzata sfiducia da parte delle imprese.

La crescita prevista per il 2016 avrà effetti positivi sul mercato del lavoro.

Per l’occupazione lo scenario di Prometeia prevede per il 2016 una crescita dello 0,9 per cento, destinata a protrarsi anche nel biennio successivo. La ripresa della base occupazionale, dopo gli aumenti del biennio 2014-2015, si accompagnerà a un incremento dello 0,6 per cento delle unità di lavoro, che dovrebbe consolidarsi nel biennio 2017-2018. Note ugualmente positive sul fronte della disoccupazione, il cui tasso dovrebbe scendere nel 2016 al 6,8 per cento, per ridursi nuovamente nel biennio 2017-2018, rimanendo tuttavia su standard elevati rispetto al passato.

Dal lato della domanda estera, l’export continuerà a dare un concreto sostegno al Pil. Nel 2016 si prevede una crescita reale del 3,0 per cento, più lenta rispetto all’incremento del 4,4 per cento del 2015. Nel biennio successivo le esportazioni cresceranno a tassi più elevati compresi tra il 4-6 per cento. Nel 2016 l’export inciderà per il 38,9 per cento del Pil rispetto al 38,0 per cento del 2015 e 32,4 per cento del 2007. Nel 2018 il rapporto è destinato a salire al 40,9 per cento.

Per quanto riguarda la formazione del valore aggiunto, si profila per il 2016 un aumento reale dell’1,2 per cento, in accelerazione rispetto al 2015. Nel biennio 2017-2018 sono previsti incrementi un po’ più sostenuti, che consolidano la svolta avviata nel 2015, dopo tre anni negativi. A trainare la crescita sarà l’industria, sia in senso stretto che edile, entrambe in crescita del 2,0 per cento.

L’apporto dei servizi sarà più sfumato (+0,9 per cento), ma destinato a migliorare nel biennio successivo.

Per riassumere, la fase di crescita prevista dal 2015 dovrebbe generare un ciclo virtuoso del mercato del lavoro. Emerge nella sostanza un’economia che sembra essersi lasciata alle spalle la crisi, anche se occorrerà attendere il 2020 perché il Pil uguagli il livello del 2007, quando la crisi nata dai mutui statunitensi ad alto rischio non si era manifestata in tutta la sua gravità.

Nel 2016 il valore aggiunto reale per abitante dovrebbe crescere dell’1,2 per cento, innescando una fase virtuosa destinata a protrarsi quanto meno fino al 2020. Ci sono insomma tutte le premesse per una duratura svolta dell’economia.

Nei primi mesi del 2016 ci sono segnali positivi, ma non è mancata qualche zona d’ombra.

Il miglioramento più importante viene dall’occupazione, che nel primo trimestre 2016 aumenta dell’1,8 per cento rispetto a un anno prima, per un totale di circa 35.000 addetti. Migliora anche il tasso specifico di occupazione, che sale dal 65,5 al 66,7 per cento. Calano di circa 10.000 unità le persone in cerca di lavoro, con conseguente riduzione del tasso di disoccupazione dall’8,9 all’8,3 per cento.

Nel primo trimestre la produzione dell’industria in senso stretto cresce tendenzialmente dello 0,5 per cento. L’indagine della Banca d’Italia, condotta su di un campione d’imprese manifatturiere con almeno 20 addetti, prospetta per il 2016 un rafforzamento della crescita del fatturato e degli investimenti, un incremento dell’occupazione e un’ulteriore crescita del grado di utilizzo della capacità produttiva.

Nell’industria edile il volume d’affari aumenta tendenzialmente dello 0,8 per cento. Secondo l’indagine della Banca d’Italia, condotta su un campione di imprese regionali di costruzioni con almeno 10 addetti, le imprese prevedono per il 2016 un aumento dei livelli di attività.

L’export cresce del 3,7 per cento e lo stesso avviene per l’attività portuale, che nel primo quadrimestre aumenta dell’11,8 per cento. Tra gennaio e aprile, l’aeroporto di Bologna fa registrare una crescita del 13,9 per cento del traffico passeggeri e del 26,4 per cento in termini di merci. Nei primi tre mesi la spesa degli stranieri per vacanze aumenta da 39 a 49 milioni di euro.

Qualche zona d’ombra, come accennato in precedenza, non è mancata.

La compagine imprenditoriale in maggio è in calo tendenziale dello 0,5 per cento, consolidando la fase negativa in atto dalla fine del 2011. Gli impieghi “vivi” hanno tradotto la cautela delle banche nel concedere credito, accusando a marzo una diminuzione tendenziale del 5,4 per cento. La Cassa integrazione guadagni cresce da 19.132.877 a 25.598.256 ore autorizzate, riflettendo agli aumenti di tutte le gestioni. Perde passeggeri, tra gennaio e aprile, l’aeroporto di Parma (-14,2 per cento).

Continua la deflazione, con un calo tendenziale dello 0,2 per cento a maggio.

Per riassumere, lo scenario economico proposto per il 2016 da Prometeia mostra una situazione di positiva discontinuità con il passato, destinata a protrarsi negli anni successivi.

Un vivo ringraziamento va alle imprese che hanno collaborato ai sondaggi congiunturali e a tutti gli enti e organismi pubblici e privati che hanno fornito la necessaria documentazione statistica, in particolare i signori:

Saverio Bertuzzi, Andrea Fiorini, Barbara Rapparini, Sergio Frabetti, Davide Zappaterra, Giuseppe Abella, Vittoriana Signorini, Simonetta Zappa, Domenico Menozzi, Marcello Crovara, Valeria Masotti, Giordana Olivieri, Anna Girometta, Michela Roma, Mirella Prevedi, Fabio Strada, Fabiola Licastro, Sandra Bini, Elisa Biancato, Pietro Taliento, Andrea Donati, Annarita Benassi, Carla Poggiali, Sonia Silveri, Maurizia Gatti, Lucia Mandosso, Elisa Montaletti, Mila Iorio, Andrea Gaiani, Giovanni Sorrentino, Angela Polverelli, Paola Muoio, Marilena Maruca, Lamberto Maiani, Claudio Doria, Paolo Foschini oltre al personale dell’Istituto nazionale di statistica.

Rapporto chiuso il 28 giugno 2016.

Redazione di Federico Pasqualini.

Mail: federico.pasqualini@rer.camcom.it Recapito telefonico: 051 6377030

Nel documento Consuntivo 2015 (.pdf) (pagine 191-197)