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Corporate disclosure: le variabili chiave individuate dalle analisi empiriche

18. CAMBIAMENTI DALLA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO D

4.5 Corporate disclosure: le variabili chiave individuate dalle analisi empiriche

Al fine di riuscire a capire quali sono le variabili che influiscono sulla disclosure di una azienda e quali sono le leve che spingono

l’azionista di maggioranza a muoversi in questo senso, la ricerca in esame si è avvalsa di analisi empiriche che sonno state effettuate negli ultimi anni sul territorio globale.

L’OECD52 nel documento intitolato “Principles of corporate

governance”53 dichiara che l’emittente dovrebbe garantire che siano rese

note tempestivamente le informazioni riguardanti la società (compresa la situazione finanziaria), le performance, la proprietà e la governance delle

52 L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico; in inglese

Organisation for Economic Co-operation and Development

53 OECD (2015), G20/OECD Principles of Corporate Governance, OECD

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società. L’OECD individua una serie di principi che possono essere sintetizzati nel seguente elenco:

1. La disclosure aziendale dovrebbe includere, ma non limitarsi, ad informazioni riguardanti:

a. I risultati finanziari ed operativi della società; b. Gli obiettivi aziendali ed altre informazioni non

finanziarie;

c. Gli azionisti di maggioranza, compresi i proprietari beneficiari;

d. Remunerazione dei membri del consiglio e dei dirigenti chiave;

e. Informazioni sui membri del consiglio, incluse le loro qualifiche, il processo di selezione, le altre direzioni aziendali e se sono considerati indipendenti dal consiglio;

f. Relazioni con parti correlate; g. Fattori di rischio prevedibili;

h. Problemi riguardanti stakeholders ed altri dipendenti; i. Politiche e struttura di governo, incluso il contenuto di

ogni politica o codice di governo interno, ed il processo attuativo.

2. Le informazioni ed i report finanziari e non finanziari

dovrebbero essere preparati e divulgati in conformità con gli standard di qualità contabile richiesta.

3. Un controllo dovrebbe essere condotto da un revisore

indipendente, competente e qualificato (in conformità con gli standard qualitativi di revisione al fine di fornire una

garanzia obiettiva al consiglio e agli azionisti sulla veridicità del bilancio.

4. I revisori esterni sono obbligati nei confronti della azienda ad esercitare la dovuta attenzione nell’esecuzione del controllo. 5. I canali di diffusione di informazione dovrebbero fornire un

accesso equo e tempestivo agli utenti.

Ritornando al primo principio di tale documento evidenziamo il rimando dell’OECD alla divulgazione informativa volontaria. A tale proposito una variabile chiave capace di influenzare la divulgazione volontaria è l’assetto proprietario. Uno studio effettuato da L.L. Eng54 e

Y.T. Mak55 intotolato “Corporate governance and voluntary disclosure”

esamina l’impatto della struttura proprietaria sulla informativa volontaria delle aziende. La struttura proprietaria è divisa in proprietà manageriale (esempio le public company), la proprietà con controllo di diritto e la proprietà governativa.

Quando siamo in presenza di una public company (proprietà

manageriale) il manager ha maggiori incentivi a consumare vantaggi e minori incentivi a massimizzare le performance; gli azionisti

aumenteranno quindi il monitoraggio del comportamento dei manager al fine di ridurre il problema d’agenzia. Il monitoraggio parte dagli azionisti e fa aumentare i costi d’agenzia, tale monitoraggio può essere ridotto qualora i manager fornissero informativa volontaria facendo così diventare l’informativa volontaria un sostituto del monitoraggio degli azionisti.

Quando il capitale è diffuso c’è bisogno di un monitoraggio maggiore, per le medesime ragioni ci attendiamo che il livello di informativa volontario decresca all’aumentare della quota azionaria di maggioranza.

54 College of Business Administration, Oklahoma State University, 700 N.

Greenwood Avenue, Tulsa, OK 74106, USA

55 Faculty of Business Administration, National University of Singapore, FBA2, 15

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A Singapore, nel 2003, il governo ha acquisito società considerate strategicamente rilevanti per lo stato. Queste società sono gestite come altre imprese commerciali private con l’eccezione che possono guardare oltre l’obiettivo di puro profitto e dedicarsi anche all’interesse della nazione. Succede però che tali obiettivi possono essere anche in conflitto con gli obiettivi generici di una società privata; aumentare il valore per gli azionisti può quindi non essere l’obiettivo primarie di queste aziende.56 I

manager delle società statali rischiano di affrontare meno controlli in quanto i propri investitori tendenzialmente sono a lungo termine. A causa dell’interesse del governo su queste società e del conflitto di interesse degli obiettivi può registrarsi una maggiore necessità di comunicazione con gli azionisti. Ecco perché vi è una relazione positiva fra la proprietà statale e la necessità di divulgazione volontaria.

Un altro fattore da considerare quando parliamo di disclosure è l’internet financial reporting cioè i report finanziari pubblicati nei siti on line delle aziende al fine di aumentare la trasparenza nei confronti dei propri utenti. Lo studio di Andrea S. Kelton57 e Ya-wen Yang58 intitolato “The impact of

corporate governance on Internet financial reporting” ha valutato l’impatto della corporate governance sull’internet financial reporting. Dalle analisi empiriche di suddetto studio, il livello di divulgazione elettronica delle aziende risulta essere associata negativamente ai diritti riservati ai propri azionisti. Al diminuire dei diritti, infatti, i costi

d’agenzia aumentano; come abbiamo già visto con l’aumentare dei costi d’agenzia si ha un aumento della trasparenza informativa. Quindi al

56 Inoltre questa tipologia di società può ricevere finanziamenti statali ed avere

un accesso più facile al credito rispetto alle società private.

57 School of Accountancy, University of South Florida, 4202 E. Fowler Avenue,

BSN3403, Tampa, FL 33620, United States

58 Department of Accounting, University of Miami, 5250 University Drive, 304

diminuire dei diritti degli azionisti si ha un aumento della divulgazione. Come abbiamo visto precedentemente un fattore discriminante nella divulgazione è rappresentata dalla tipologia di proprietà. A seconda della diffusione del capitale di proprietà ci sarà una differenza nella

divulgazione. Infatti: maggiormente il capitale è nelle mani di un unico azionista meno richiesta di monitoraggio registreremo; diversamente invece nel caso di capitale di proprietà diffuso, in questo caso aumenterà la richiesta di monitoraggio. Questa non è una regola che vale sempre, infatti in molti studi la proprietà manageriale serve ad allineare gli interessi degli azionisti e dei manager facendo così diminuire la richiesta di monitoraggio.

Un altro fattore chiave da considerare è la presenza di amministratori indipendenti all’interno dei board. Gli amministratori indipendenti svolgono una mansione di controllo sostitutivo, quindi come regola generale vale che la presenza di amministratori indipendenti porta alla diminuzione di ulteriori informazioni richieste.

Un altro fattore da considerare è la competenza finanziaria dell’audit committee. Il livello di divulgazione elettronica è associata positivamente alla competenza finanziaria del comitato per il controllo. Le competenze finanziarie e di governo dei membri del comitato di revisione si trova ad essere associato:

• alla gestione aggressiva delle entrate: ad una gestione più aggressiva è associato un aumento del rischio e quindi aumenti anche la richiesta di monitoraggio;

• alla qualità del reporting finanziario.

Anche la frequenza di riunioni del comitato di revisione influenza la

divulgazione in quanto un comitato di revisione che si riunisce spesso è da un lato considerato più diligente, ma dall’altro lo stesso comitato ha una quantità di dati maggiori da poter divulgare. Quindi nonostante

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diminuisca la richiesta di monitoraggio aumenta la quantità di informazione a disposizione degli utenti.

La precisione dell’analista finanziario è un altro fattore che viene influenzato dalla corporate disclosure delle aziende. Minna Yu59 nel

proprio studio intitolato “Analyst forecast properties, analyst following and governance disclosures: A global perspective” mette in relazione queste due variabili.

Gli analisti finanziari utilizzano le divulgazioni di corporate governance al fine di generare le proprie decisioni, quindi l’accuratezza delle previsioni è maggiore nelle aziende con maggiori divulgazioni.

Quando gli analisti finanziari condividono le stesse informazioni fornite dalle aziende, la differenza delle previsioni dovrebbe tendere allo zero. Una maggiore conoscenza della corporate governance ridurrà l’incertezza degli analisti in merito alle prospettive future delle imprese.

Infine, come regola generale, dovrebbe valere che se gli analisti esterni sono fornitori di informazioni, comportando che quando le divulgazioni di corporate sono messe a disposizione direttamente dalle aziende, la domanda di servizio dell’analista finanziario diminuirà.

59 Department of Accounting, Ball State University, Muncie, IN 47306, United

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