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Cosa conta per diventare consiglieri e assessori?

3.2. Lo stile di rappresentanza

3.2.1. Cosa conta per diventare consiglieri e assessori?

Candidatura. Anzitutto è stato chiesto agli intervistati di indicare quanto, a loro

giudizio, avessero influito determinate motivazioni sulla scelta del loro partito di candidarli. Nel caso in cui quelle del 2000 non fossero state le prime elezioni nel corso delle quali l’intervistato era stato candidato per il suo attuale partito, gli si chiedeva di rispondere pensando alla prima volta in cui ciò era avvenuto. In questo modo, praticamente, si sono indotti gli intervistati a non porre in risalto la valutazione di quanto sia determinante, per una successiva ricandidatura una eventuale precedente esperienza come rappresentante regionale, provando così a sondare le loro percezioni sull’importanza di tutti gli altri fattori indicati nella tabella, per una prima candidatura al Consiglio regionale. D’altra parte, come meglio vedremo nel paragrafo del prossimo capitolo dedicato alla costruzione delle liste per le elezioni del 2005, la precedente esperienza nell’istituzione regionale rappresenta sicuramente un fattore strategico che favorisce una successiva ricandidatura.

Tab. 3.14: Quanto hanno contato le seguenti motivazioni sulla scelta del suo partito di

candidarla come consigliere regionale? (da 1 a 10)

Media/D.std.

Il ruolo che ho svolto all’interno del partito 6,00 3,49

Il ruolo che ho svolto all’interno di amministrazioni locali 5,18 4,32

La mia conoscenza dei meccanismi dell’istituzione regionale 3,34 3,21

La mia capacità di raccogliere un vasto consenso personale 7,47 2,71

La mia competenza in uno specifico settore dell’intervento regionale 5,30 3,65

La mia notorietà personale, acquisita in campo professionale o politico 8,1 1,92

Il ruolo da me svolto all’interno di associazioni ambientaliste, culturali, ricreative o di volontariato

2,63 3,38

Il ruolo svolto all’interno di associazioni sindacali, professionali o imprenditoriali

3,00 3,46

Nella tabella 3.14 sono riportati i valori medi delle valutazioni degli intervistati, che evidenziano nelle loro risposte l’estrema rilevanza, ai fini della candidatura, di risorse quali la notorietà personale, acquisita in campo professionale e politico (M 8,1; d.std 1,92) e la capacità di raccogliere un vasto consenso personale (M 7,47; d.std 2,71). Meno rilevanti vengono considerati il ruolo svolto nel partito (M 6;d.std. 3,49) e quello svolto all’interno di amministrazioni locali (M 5,18; d. std. 4,32), anche se in questi casi il dato presenta una maggiore fluttuazione, come testimoniato dal valore più elevato della deviazione standard.

Questi dati sembrerebbero rimandarci ad una certa prevalenza della rappresentanza individuale su quella partitica: per la decisione di candidare un soggetto conta più la previsione del partito sulla sua capacità di tradurre in consenso elettorale la propria notorietà personale, che non il ruolo svolto all’interno del partito stesso.

In ogni caso, se non è il ruolo svolto nel partito il fattore determinante per la candidatura e quindi per l’elezione, il partito e i suoi dirigenti restano in ogni caso determinanti per l’inserimento nelle liste dei candidati, pure nel caso di soggetti già individualmente dotati di un consistente patrimonio di notorietà e capacità di raccogliere consenso personale. I dati riportati nella tabella 3.15 sulle persone determinanti per la candidatura, ci testimoniano infatti che comunque sono i dirigenti del partito (senza l’indicazione di una particolare rilevanza del livello, locale, regionale o nazionale cui si

collocano) che decidono chi candidare, mentre scarso peso sulla costruzione delle liste hanno le valutazioni del candidato presidente della coalizione.

Tab. 3.15: Quanto hanno contato le seguenti persone sulla scelta del suo partito di candidarla

come consigliere regionale? (da 1 a 10)?

Media/D.std

Il segretario regionale del partito 4,57 3,74

Il segretario provinciale del partito 5,72 3,74

Il candidato alla Presidenza della Regione della mia coalizione 1,50 2,72

Esponenti politici di rilievo nazionale 5,24 4,04

Siamo dunque in presenza di partiti che pur se non sono determinanti nella costruzione del consenso, che prevalentemente si acquisisce attraverso altri percorsi e canali, tuttavia restano importanti per “certificare” questo consenso individuale e dare il via libera all’ accesso alle cariche pubbliche [Pizzorno 2000]

Rielezione e successo elettorale. Questa lettura ci pare trovare conferma anche osservando la Tab. 3.16, che riporta i dati sui fattori da cui potrebbe dipendere, secondo la percezione degli intervistati, la loro eventuale rielezione.

Tab. 3.16: Quanto influirebbero i seguenti fattori sulla possibilità di una sua rielezione in

Consiglio regionale? (da 1 a 10)?

Media/D.std.

La mia capacità di mantenere costanti rapporti a livello personale con i cittadini del collegio

8,82 1,87

Le posizioni che ho preso in sede legislativa 7,61 1,95

La valutazione del partito sul modo in cui ho svolto gli incarichi affidatimi in Regione

7,24 2,42

La mia capacità di mantenere costanti rapporti con forze economiche e associazioni.

6,16 2,62

La mia capacità di collaborare con i dirigenti e i militanti del partito 7,76 1,76

Sicuramente il fattore che conta di più è la capacità, nel corso del mandato, di mantenere costanti rapporti a livello personale con i cittadini del proprio collegio, ma è anche importante la capacità di collaborare con i dirigenti e i militanti del partito. In

altri termini il candidato si garantisce la rielezione se contemporaneamente è presente nel party in pubblic office, è radicato nel party on the ground, e controlla il party in

central office [sul peso delle diverse facce dell’organizzazione partitica si veda Katz e

Mair 1993] .

L’analisi dei dati sulle percezioni degli intervistati in merito ai fattori determinanti per essere candidati, eletti e magari rieletti come consiglieri regionali può essere integrata osservando le successive tabelle 3.17 e 3.18, che riportano le loro valutazioni su quanto hanno influito alcuni elementi sul risultato delle elezioni regionali del 2000 per la loro coalizione e per il loro partito. Per una più efficace analisi del dato abbiamo registrato separatamente le valutazioni dei consiglieri delle due coalizioni, ricordando a chi legge che le elezioni regionali del 2000 in Calabria hanno visto la vittoria del centro-destra; anche le elezioni del 1995 erano state vinte dalla coalizione del centro-destra, ma nel corso della legislatura era avvenuto il “ribaltone”, che, per l’ultima parte della legislatura stessa, aveva portato il centrosinistra al governo della regione. Quanto al quadro politico nazionale si tenga conto del fatto che nel 2000 si avviava a conclusione l’esperienza di governo del centro-sinistra, dopo la vittoria elettorale del ’96, e si era già nel clima della campagna elettorale che avrebbe portato alla vittoria del centro-destra alle elezioni del 2001.

Tab. 3.17: Quanto hanno influito i seguenti fattori sul risultato delle ultime elezioni regionali

(2000), nella sua regione, per la coalizione cui appartiene? (da -10 a +10)*

CD Media/D.std.

CS Media/D.std.

Le caratteristiche personali del candidato alla Presidenza 6,33 3,03 0,29 5,58

La valutazione degli elettori sulle politiche sostenute/attuate dalla coalizione nella legislatura precedente

3,00 4,90 -1,21 3,96

Il programma presentato in campagna elettorale 5,38 2,62 2,21 3,66

Gli umori dell’opinione pubblica nei confronti dei leader nazionali della coalizione

8,13 1,60 -0,71 4,20

* In particolare si chiedeva all’intervistato di indicare se, a suo giudizio, ciascun fattore, avesse spostato pochi o molti voti, a vantaggio o a svantaggio della coalizione.

Sia per il risultato della propria coalizione che per quello del proprio partito sembra pesare la personalizzazione del consenso.

Nel primo caso gli intervistati di centrodestra ritengono abbiano pesato molto, in positivo, le caratteristiche personali del candidato alla Presidenza della regione, e, ancor più, gli umori dell’opinione pubblica nei confronti dei leader nazionali della coalizione. Minor importanza attribuiscono invece al programma presentato dalla coalizione in campagna elettorale, e ancor meno alla valutazione degli elettori sulle politiche attuate dalla coalizione nel corso della legislatura precedente. I consiglieri di centro-sinistra invece esprimono una valutazione media di scarsa rilevanza, vuoi in positivo, vuoi in negativo, di tutti i fattori considerati in ordine al risultato elettorale della propria coalizione: come a dire che non è possibile individuare un elemento particolarmente determinante per la sconfitta elettorale del centro-sinistra.

Quanto invece al risultato elettorale dei partiti, i consiglieri di centro-destra confermano un peso molto significativo, in positivo, per elementi personalistici del consenso (umori dell’opinione pubblica nei confronti dei leader nazionali del partito; capacità degli eletti di stabilire contatti continuativi con gli elettori del proprio collegio), e una minor rilevanza della valutazione degli elettori sull’azione amministrativa dei partiti; le risposte dei consiglieri di centro-sinistra sembrano poi suggerire, che, nel quadro di una complessiva sconfitta della coalizione, quello che ha in qualche modo “salvato” il risultato elettorale dei partiti è stata la componente individuale del consenso: la capacità dei singoli candidati di coltivare i rapporti sul territorio con il proprio elettorato.

Tab. 3.18: Quanto hanno influito i seguenti fattori sul risultato delle ultime elezioni regionali

(2000), nella sua regione, per il partito cui appartiene? (da -10 a +10)

CD Media/D.std.

CS Media/D.std.

Gli umori dell’opinione pubblica nei confronti dei leader nazionali del partito

7,67 2,20 1,62 4,23

Le posizioni. prese dal partito in sede legislativa a livello regionale nel mandato precedente

5,55 2,54 0,92 4,12

La capacità dei singoli candidati di stabilire contatti continuativi con gli elettori del loro collegio

7,58 1,25 4,00 4,47

* In particolare si chiedeva all’intervistato di indicare se, a suo giudizio, ciascun fattore, avesse spostato pochi o molti voti, a vantaggio o a svantaggio del partito.

Scelta degli assessori. Completiamo la nostra disamina sui fattori ritenuti

determinanti per l’ingresso nell’istituzione regionale osservando i dati della tabella 3.19, che riporta i le valutazioni degli intervistati su cosa è importante per la nomina ad assessore.

Tab. 3.19: Quanto hanno contato i seguenti fattori nella scelta degli attuali componenti della

Giunta? (da 1 a 10)

Media/D.std

Le valutazioni personali del Presidente della Giunta regionale 7,21 2,43

Le richieste dei segretari regionali dei partiti di maggioranza 7,14 1,99

Le richieste di singole componenti dei partiti di maggioranza 4,64 2,72

Le richieste di esponenti di partito della regione con ruoli politici di rilievo nazionale

5,98 2,48

Le richieste di leader nazionali di partito non direttamente legati al territorio regionale

7,05 2,60

Nell’ultima parte della nostra indagine, quella di cui riferiremo nel prossimo capitolo, i nostri intervistati ci hanno rappresentato, successivamente alle elezioni del 2005, uno scarso spazio di decisione autonoma dal risultato elettorale e dalle conseguenti richieste dei partiti per la scelta degli assessori da parte di Agazio Loiero, presidente della Regione del centro-sinistra. Osservando la tabella 3.18 emerge invece che i consiglieri della VII legislatura ritengono che, nella formazione della Giunta, le valutazioni di Giuseppe Chiaravalloti, presidente della Regione del centro-destra, abbiano avuto un peso determinante (M 7,21; d.std. 2,43). Ma è interessante notare che un pari peso (la valutazione media è leggermente inferiore ma il dato è anche leggermente meno fluttuante) avrebbero secondo loro avuto anche le richieste dei segretari regionali dei partiti.