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5.7 Applicazione della metodologia LCCA

5.7.3 Costi di manutenzione

Rientrano in questa categoria i costi dovuti alla sostituzione dei diversi componenti costituenti il sistema edificio-impianto ed i loro costi di manutenzione annuale. Per quanto riguarda la prima categoria di costi è necessario definire la durabilità dei componenti edilizi, al fine di definirne una durata di vita (Service Life) sulla base della differente natura, manutenibilità e longevità dei materiali costituenti i componenti della soluzione in esame.

Stimare una durata di vita coerente alla tecnologia costruttiva scelta, facilita la buona gestione della costruzione e della manutenzione, nonché la corretta valutazione degli impatti ambientali e nell’ambito di una valutazione economica è essenziale per il calcolo dei costi globali e la stima del valore residuo.

La capacità di un edificio o delle sue parti, di svolgere le funzioni richieste durante un periodo di vita stabilito in fase di progettazione (Design Service Life - DSL) è quindi definita “durabilità”. Le difficoltà del concetto di durabilità risiedono nel fatto che la vita di un edificio o delle sue parti non è solo funzione della sua durata fisica iniziale, ma anche delle condizioni al contorno che ne determinano la prestazione tecnica e funzionale, ossia del ruolo svolto all’interno dell’organismo edilizio, dell'intensità della sua occupazione, della qualità del suo servizio e della sua eventuale obsolescenza. Inoltre, i dati specifici sulla durata di vita, prevista in determinate condizioni di uso di riferimento (Reference Service Life - RSL), di un materiale da costruzione, sono difficili da reperire in bibliografia.

Secondo le indicazioni della norma EN 15840 (annex A), la RSL può essere infatti dichiarata dal produttore solamente all’interno di una Dichiarazione Ambientale di Prodotto (Environmental Product Declarations - EPD) che copra tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto stesso, includendo non soltanto la sua produzione, ma anche il suo impiego, l’uso, la manutenzione, la demolizione e il fine vita68.

Il valore della RSL, indicato all’interno di una EPD di prodotto, è riferito quindi all’uso previsto dal produttore in relazione allo scenario di utilizzazione dichiarato.

68C. Gargari, E. Palumbo, “Progettare la durabilità: confronto tra soluzioni in laterizio e in legno”, Costruire in

95 Sono stati elaborati, a livello europeo, diversi modi per stimare la durata di vita dei sistemi e dei componenti edilizi69:

 il primo, più scientifico, è quello di cercare di comprendere i vari fenomeni di degrado e le loro azioni sui singoli materiali e, attraverso queste informazioni, definire un modello di sviluppo del decadimento della struttura;

 un secondo approccio, più sperimentale, è quello di monitorare per un tempo ragionevole un gruppo di edifici o porzioni di costruzione, annotando l’evoluzione dei fenomeni di degrado dal loro primo manifestarsi e derivando da questi dati modelli più efficaci di obsolescenza;

 il terzo (proposto dalla norma ISO 15686), ad oggi ritenuto il più affidabile, definisce un approccio qualitativo che consiste nel calcolare, dal valore della RSL, ottenuto ad esempio mediante uno dei metodi precedenti, la durata di vita attraverso l’impiego di fattori di correzione connessi alla qualità dei componenti, alla qualità della progettazione ed esecuzione dell’opera, alle condizioni specifiche dell'ambiente interno ed esterno, al livello di utilizzo e di manutenzione.

La norma ISO suggerisce l’utilizzo di fattori moltiplicativi, generalmente compresi tra 0,8 e 1,2, per correggere le condizioni di riferimento fornite dal produttore in relazione al contesto effettivo di costruzione, uso e manutenzione e ottenere la durata di vita stimata (Estimated Service Life - ESL) di un componente o di un elemento tecnico. Uno strato isolante, ad esempio, avrà durate di vita diverse a seconda che sia installato in intercapedine o sia impiegato per la realizzazione di un cappotto: è evidente che la manutenzione delle due differenti soluzioni comporterà complessità tecniche e costi economici diversi.

I fattori di correzione che esprimono la differenza tra le condizioni di impiego e le condizioni di riferimento in cui e stato ottenuta la RSL sono:

 Agenti legati alla qualità intrinseca del componente:

A: qualità del componente (fabbricazione, stoccaggio, trasporto, ecc.); B: qualità di progettazione (protezioni da altre parti dell’edificio);

C: qualità di esecuzione (qualità della manodopera, condizioni climatiche durante l’installazione).

 Agenti legati all’ambiente:

D: ambiente interno (aggressività dell’ambiente, ventilazione condensazione);

69 M. Kornmann, Durabilité comarée de la construction à ossature bois et de la maçonnerie – Ètude bibliographique

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E: ambiente esterno (altezza dell’edificio, micro-ambiente).  Agenti legati all’utilizzo:

F: condizioni d’uso (impianti meccanici, tipologia di utenza, ecc.); G: livello di manutenzione (qualità e frequenza della manutenzione). La RSL costituisce la base per il calcolo e la valutazione della ESL, che puo essere svolta secondo la formula:

ESL = RSL x A x B x C x D x E x F x G

Per lo studio delle durabilità dei componenti delle varianti d’intervento proposte si è scelto di non adottare i fattori moltiplicativi definiti dalla norma ISO, essendo stato impossibile reperire l’EPD di prodotto dal “Prezzario dei lavori pubblici della Toscana”.

Non essendo disponibile ad oggi, in Italia, uno studio approfondito sulle prestazioni ambientali e sulla durabilità dei prodotti e delle opere edilizie, si è fatto riferimento a banche dati internazionali che raccolgono le EPD che costituiscono il database sulle RSL dei singoli prodotti. Le principali fonti di informazioni riguardo questo ambito di studio sono state ricavate dalle banche dati francese (INIES), tedesca (IBU), e dalle tabelle rilasciate dall’Associazione Svizzera Inquilini e dall’Associazione Svizzera dei Proprietari Immobiliari. Si riporta a pagina successiva una tabella riassuntiva della vita utile di ogni componente edilizio analizzato nel corso dello studio. Per ogni componente è stata prevista la sostituzione alla fine di tale periodo.

Sulla base della vita utile dei diversi componenti edilizi sono stati redatti tre cronoprogrammi di manutenzione ed i rispettivi computi metrici estimativi, sulla base dei quali è stato stimato il totale del costo di manutenzione attualizzato all’anno zero del periodo di studio.

Per quanto riguarda lo stato di fatto sono state fatte due ipotesi, una conservativa, che prevede la sostituzione con un nuovo componente della medesima qualità, ed una che mira alla riqualificazione energetica progressiva prevedendo l’applicazione delle misure di retrofit energetico analizzate al termine della vita utile del componente edilizio. Ad esempio nel primo caso, nel momento in cui è prevista la sostituzione della caldaia si provvederà semplicemente a riacquistarne una uguale, nel secondo invece si provvederà alla sostituzione di esso con una pompa di calore e tutti i componenti necessari al corretto funzionamento di quest’ultima (ventilconvettori, serbatoio di accumulo, ecc..).

97 PARTE D'OPERA ELEMENTO COSTRUTTIVO DURATA

Strutture opache verticali Muratura in laterizio > 90 anni

Isolamento in XPS 50 anni

Intonaco 50 anni

Verniciatura 10 anni

Strutture opache orizzontali Piastrelle 50 anni

Massetto > 90 anni

Solaio laterocementizio > 90 anni

Intonaco 50 anni

Verniciatura 10 anni

Componenti finestrati Infissi in legno 25 anni

Infissi in PVC 30 anni

Impianto termico Pompa di calore 20 anni

Serbatoio di accumulo ACS 20 anni

Ventilconvettori 20 anni

Caldaia murale 20 anni

Radiatori 60 anni

Split ad espansione diretta per raffrescamento 10 anni

Impianto fotovoltaico Moduli fotovoltaici 25 anni

Inverter 8 anni

Ottimizzatore 15 anni

Cavi e quadri elettrici 25 anni

Macchinario per pulizia a distanza dei pannelli 20 anni

Impianto di ventilazione meccanica Condotti di ventilazione 25 anni

Recuperatore di calore 20 anni

Bocchette di immissione/estrazione 20 anni

Filtri 3 anni

Box di distribuzione 25 anni

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