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Costo ammortizzato in presenza di attualizzazione

VALUTAZIONE DEI DEBITI, LE NOVITA’ IN BASE ALL’ATTUALE PRINCIPIO OIC

3.3 Costo ammortizzato in presenza di attualizzazione

Qualora il tasso di interesse contrattuale differisca da quello di mercato bisognerà procedere all’attualizzazione dei flussi finanziari futuri derivanti dal debito grazie allo stesso tasso di mercato.

L’attualizzazione, come per i crediti, è prevista dall’art. 2426, comma 1, punto 8), c.c., il quale prevede che crediti e debiti debbano essere valutati secondo il criterio del costo ammortizzato, tenuto conto del fattore temporale.

Per quanto riguarda l’individuazione del tasso di mercato non vi è alcuna differenza con quanto previsto in materia di crediti per cui si tratterà di quel tasso applicato se due parti indipendenti avessero negoziato un’operazione similare con termini e condizioni comparabili a quella in oggetto.

Il valore di iscrizione iniziale del debito in questo caso sarà dato dal valore attuale dei flussi di cassa finanziari relativi al debito sommato ad eventuali costi di transazione presenti.

Una volta determinato occorrerà calcolare il tasso di interesse effettivo, ossia quel tasso che rende uguale il valore di iscrizione iniziale con il valore attuale dei flussi finanziari futuri.

La differenza tra valore di iscrizione iniziale e valore nominale del debito nel caso si tratti di debiti commerciali deve essere attribuita a conto economico come onere finanziario e sarà ripartita tra i vari esercizi fino alla scadenza del debito tramite l’utilizzo del tasso di interesse effettivo che moltiplicato per il valore di iscrizione in bilancio precedente determinerà gli interessi impliciti di competenza del periodo che non saranno costanti ma differenti di periodo in periodo.

Nel caso di debiti di natura finanziaria si prevede, come per i crediti, una possibilità in più, la differenza oltre che a proventi ed oneri finanziari può essere attribuita anche ad altre voci in base alla sostanza dell’operazione o del contratto.

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Riprendendo l’esempio precedente ma ipotizzando un tasso di mercato pari al 5% avremo un tasso contrattuale che si discosta da quello di mercato per cui sarà necessaria l’attualizzazione. I restanti dati sono i medesimi dell’esempio precedente. Per prima cosa sarà necessario determinare il valore attuale dei flussi finanziari futuri che sono contraddistinti dagli interessi annuali e il rimborso del capitale in un’unica soluzione al termine del contratto, per fare ciò useremo il tasso di mercato del 5%. Quindi:

10 / (1,05)1 + 10 / (1,05)2 + 10 / (1,05)3 + 10 / (1,05)4 + 1.010 / (1,05)5 = 826,82

Non essendo presente alcun costo di transazione tale valore corrisponderà a quello di iscrizione iniziale del debito.

Per determinare quello che è il tasso di interesse effettivo che è il tasso interno di rendimento che uguaglia il valore attuale dei flussi finanziari futuri con il valore di iscrizione iniziale del debito, essendo in questo caso assenti eventuali costi di transazione, tale tasso corrisponderà a quello di mercato, come visibile dell’equazione:

826,82 = 10 / (1,05)1 + 10 / (1,05)2 + 10 / (1,05)3 + 10 / (1,05)4 + 1.010 / (1,05)5

Il tasso di interesse effettivo verrà moltiplicato per quello che il valore del debito iniziale e poi di inizio di ogni esercizio e determinerà gli interessi impliciti. Tali interessi verranno sommati al valore iniziale mentre i flussi finanziari in uscita saranno sottratti e determineranno quello che è il valore del debito alla fine dell’esercizio.

La differenza di €173,18 (€1.000 - €826,82), tra il valore del costo ammortizzato iniziale calcolato senza considerare l'effetto dell'attualizzazione (€1.000) e il valore di rilevazione iniziale pari al valore attuale del debito (€826,82), è rilevata tra i proventi finanziari del conto economico al momento della rilevazione iniziale, salvo che la sostanza dell’operazione o del contratto non inducano ad attribuire a tale componente

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una diversa natura e quindi un diverso trattamento contabile. La tabella seguente mostra tutti i calcoli relativi ai vari esercizi:

Esercizio Valore contabile del debito all’inizio dell’esercizio a Interessi passivi al tasso effettivo b = a x 5% Flussi finanziari in uscita c Valore contabile del debito a fine esercizio d = a + b + c 20X0 826,82 41,34 (10,00) 858,16 20X1 858,16 42,91 (10,00) 891,07 20X2 891,07 44,55 (10,00) 925,62 20X3 925,62 46,28 (10,00) 961,90 20X4 961,90 48,10 (1.010,00) 0,00

Contabilmente l’operazione sarà registrata nella seguente maniera:

01.01.20X0 Dare Avere

C) IV) Disponibilità liquide 1000,00

D) 4) Debiti verso banche C) 16) Altri proventi finanziari

826,82 173,18

La natura dell’operazione non prevedeva motivazioni diverse per far sì che l’attribuzione del differenziale tra valore nominale e valore attuale fosse attribuito ad altra voce rispetto alla lettera C – Proventi e Oneri finanziari – del Conto Economico pur trattandosi di un debito finanziario. Nel caso, ad esempio, si trattasse di un debito infragruppo, ed in particolare ad una società controllata tale differenziale potrebbe essere attribuito a Patrimonio Netto perché la natura dell’operazione potrebbe essere quella di un rafforzamento Patrimoniale della controllata (attraverso un tasso contrattuale nettamente inferiore rispetto a quello di mercato), dal lato della

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controllante (per la quale tale finanziamento sarebbe un credito) il differenziale invece andrebbe a incrementare il valore della partecipazione.

Tornando invece all’esempio in questione, al 31/12/20X0 la scrittura sarà la medesima fatta anche senza attualizzazione per quanto riguarda i conti ma non per i valori dato che gli interessi passivi al tasso effettivo differiscono.

31.12.20X0 Dare Avere

C) 17) Interessi e altri oneri finanziari 41,34

D) 4) Debiti verso banche 41,34

D) 4) Debiti verso banche 10,00

C) IV) Disponibilità liquide 10,00

Nei successivi esercizi quello che cambierà sarà l’importo degli oneri finanziari e debiti verso banche in base ai calcoli effettuati, all’ultimo esercizio subiranno una variazione anche l’importo del debito e disponibilità liquide dato che sarà rimborsata anche la quota capitale del debito, tuttavia la scrittura rimarrà la medesima.

3.4 Le valutazioni successive

Le valutazioni successive, come visto dagli esempi, seguiranno l’impostazione iniziale per quanto riguarda la determinazione degli interessi impliciti che saranno sommati al valore del debito precedente; tuttavia può accadere che i flussi finanziari sui quali si è basato il calcolo subiscano delle modifiche.

Tali modifiche possono derivare da rinegoziazione del contratto originario, revisione delle stime dei tempi di pagamento in assenza di modifiche contrattuali o ancora variazione del tasso di interesse nel caso in cui si faccia riferimento a tassi variabili. Nei casi di rinegoziazione contrattuale o revisione dei tempi di pagamento (dato che il tasso effettivo va calcolato tenendo conto degli effettivi tempi di pagamento attesi se difformi da quelli contrattuali) il valore della passività andrà rideterminato attualizzando i nuovi flussi.

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In questi casi il tasso di interesse effettivo non sarà modificato salvo l’eventualità presentata al paragrafo 64 dell’OIC 19, ovvero quando il tasso di interesse contrattuale è variabile e parametrato ai tassi di mercato. In questo caso i flussi finanziari futuri sono rideterminati periodicamente per riflettere variazioni dei tassi di interesse di mercato e lo stesso tasso di interesse effettivo deve essere aggiornato. Non occorre, invece, ricalcolarlo nel caso in cui il tasso di interesse contrattuale aumenti o diminuisca in modo prestabilito dalle previsioni contrattuali (come per i crediti, possono essere degli esempi eventuali clausole contrattuali come quelle “step-up” o “step-down” che prevedono incrementi o decrementi stabiliti per il tasso di interesse, es. primo anno tasso pari al 3%, secondo anno tasso pari al 5%, terzo anno tasso pari al 6% e così fino alla scadenza), oppure nei casi di rinegoziazione delle condizioni contrattuali relative alle scadenze dei pagamenti o revisione delle stime iniziali circa i tempi di pagamento.

Se al momento del pagamento emergono sconti o abbuoni di natura finanziaria che non hanno concorso al calcolo del costo ammortizzato (perché non prevedibili al momento della rilevazione iniziale) tali valori devono essere rilevati quando emergono come provento finanziario nel Conto Economico18.

Analizzando un altro esempio di un debito finanziario e nello specifico un finanziamento si ipotizza una rinegoziazione del contratto per evidenziare le conseguenze che ne derivano ai fini dei calcoli.

Si tratta di un finanziamento infragruppo e precisamente di un debito nei confronti di una controllante di complessivi € 1.500.000 della durata di cinque anni, erogato il 20/04/2016, con tassi predeterminati nel seguente modo: per il periodo dal 21/04/2016 al 20/04/2017 un tasso dello 0,5%; per il periodo dal 21/04/2017 al 20/04/2018 un tasso dell’1%; per il periodo dal 21/04/2018 al 20/04/2019 un tasso del 2,5%; dal 21/04/2019 alla scadenza, un tasso del 3,5%. Il rimborso avverrà con rate annuali

18 FORNACIARI L. e GARLASSI A., Le novità sui debiti dalla revisione dell’OIC 19, in “Bilancio e Reddito d’Impresa”, 2016, n.4

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posticipate comprensive di capitale e interessi. Le quote capitale sono costanti mentre quelle di interesse sono variabili. Non sono stati sostenuti costi di transazione19.

Le quote capitali essendo costanti sono pari a €300.000,00 per l’intera durata del finanziamento mentre gli interessi vengono calcolati di volta in volta in base agli appositi tassi previsti per un totale di €73.500,00.

In questo caso nonostante il tasso contrattuale non sia il medesimo per l’intera durata del contratto dato che questo aumenta in maniera prestabilita non è necessario rideterminare il tasso di interesse effettivo per ogni cambiamento di quello contrattuale. Il tasso effettivo di interesse è dell’1,6107% (calcolato attraverso la medesima formula già presentata negli esempi precedenti).

In corrispondenza della data del 20/04/2019, la società controllata decide di pagare, oltre alla rata prevista dall’originario piano di ammortamento, un ulteriore importo in linea capitale di € 300.000, chiedendo contemporaneamente di dimezzare le due quote capitale residue che dovranno essere pagate il 20/04/2020 e il 20/04/2021.

Il piano di ammortamento del debito sarà il seguente:

Date Q. Capitale Q. Interessi Tot. Rata Debito residuo

20/04/2016 20/04/2017 300.000,00 7.500,00 307.500,00 1.200.000,00 20/04/2018 300.000,00 12.000,00 312.000,00 900.000,00 20/04/2019 600.000,00 22.500,00 322.500,00 600.000,00 20/04/2020 150.000,00 10.500,00 160.500,00 150.000,00 20/04/2021 150.000,00 5.250,00 155.750,00 0,00

Per calcolare il valore contabile del debito al 20/04/2019 si procede con l’attualizzazione delle due rate rimanenti (rispettivamente scadenti il 20/04/2020 e

19FACCHIN L., Il costo ammortizzato nella valutazione di crediti e debiti, in “http://www.strumentifinanziariefiscalità”, 2017, n.29

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20/04/2021) utilizzando lo stesso tasso di interesse effettivo già calcolato in sede di rilevazione iniziale,

160.500/(1+0,016107) + 155.250/(1+0,016107)2 = 308.322,73

La differenza scaturente tra questo valore e quello risultante dalla contabilità al 20/04/2019 (pari a €616.645,45) ridotto di ulteriori 300.000,00 che la controllata decide di pagare in più determina un provento finanziario. Questo è da derivare al fatto che rispetto a quello che sarebbe stato il debito in contabilità attraverso le novità dettate si avrà un valore inferiore.

316.645,45 - 308.322,73 = 8.332,72

Contabilmente le registrazioni da fare al momento del cambiamento di quelli che sono gli accordi iniziali, ovvero al pagamento di una rata:

20/04/2019 Dare Avere

C) 17) Interessi e altri oneri finanziari 4.549,52

D) 11) Debiti verso controllante 4.549,52

D) 11) Debiti verso controllante 622.500,00

C) IV) 1) Banca x c/c 622.500,00

D) 11) Debiti verso controllante 8.322,72

C) 16) Proventi finanziari 8.322,72

Nel caso di ristrutturazione del debito, secondo quanto individuato da Leonardo Piombino (Technical Director OIC), se i termini contrattuali di quello originario differiscono sostanzialmente da quelli del debito risultante dalla ristrutturazione la società debitrice dovrà provvedere a:

1. Cancellare il “vecchio” debito;

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3. Rilevare la differenza tra valore attuale del “nuovo” debito e valore contabile di quello precedente a Conto Economico tra i proventi e oneri finanziari;

4. Rilevare a Conto Economico i costi sostenuti per la ristrutturazione.

Nuovo e vecchio debito citati fanno ovviamente riferimento allo stesso debito post e prima della ristrutturazione.

Nel caso, invece, in cui i termini contrattuali non differiscano da quelli originali i costi di transazione eventuali, derivanti dalla ristrutturazione, rettificheranno il valore contabile del debito e saranno ammortizzati lungo la durata del debito stesso20.

In osservanza a quanto previsto viene anche presentato un esempio numerico di un finanziamento ricevuto in data 1 Gennaio 2010 di 10.000 € con scadenza 31 Dicembre 2021. Tale finanziamento prevede il pagamento di interessi annuali posticipati ogni 31/12 ad un tasso del 5%. Al 31 Dicembre 2015 il valore di iscrizione in Bilancio del finanziamento passivo è di 10.000 €.

A Gennaio 2016, in relazione alla situazione di difficoltà finanziaria del debitore, il creditore rinuncia agli interessi. Considerando un tasso di mercato pari al 6% e dei costi di ristrutturazione relativi a costi di perizia pari a 800,00 € il debito sarà così ricalcolato:

10.000 / (1,06)6 = 7.050

Si attualizza quello che è il flusso alla scadenza relativo alla quota capitale (dato che il creditore ha rinunciato agli interessi) utilizzando il tasso di mercato.

Il tasso di interesse effettivo sarà identico al tasso di mercato e determinerà interessi impliciti iniziali pari 423€. Questi varieranno ogni anno in base al medesimo calcolo, fatto anche negli esempi precedenti, sul valore del debito risultante dalla contabilità dell’esercizio precedente.

20 PIOMBINO L., 2017, “Il costo ammortizzato e l’attualizzazione dei crediti e dei debiti: OIC 15 e OIC 19”, I nuovi

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01.01.2016 Dare Avere

D) 4) Debiti verso banche 10.000,00

D) 4) Debiti verso banche 7.050,00

C) 16) Proventi diversi dai precedenti 2.950,00

C) 17) Interessi e altri oneri finanziari 800,00

C) IV) Disponibilità liquide 800,00

3.5 L’informazione in Nota Integrativa

Per quanto riguarda l’informazione richiesta tramite la nota integrativa per quelle società che redigono il bilancio in forma ordinaria facendo riferimento all’art. 2427, comma 1, c.c., si richiede di indicare al punto 1) i criteri applicati nella valutazione delle voci del bilancio e di darne spiegazione.

Nel caso di debiti finanziari la differenza che si viene a formare e che può essere attribuita, come previsto dall’OIC 19, ad una natura diversa da quella di oneri e proventi finanziari verrà indicata attraverso le motivazioni che hanno portato a tale differente trattamento.

Nel caso in cui, in base a quanto disposto dall’art. 2423, comma 4, c.c., si venga meno ad obblighi in tema di rilevazione, valutazione, presentazione e informativa se gli effetti sono considerati irrilevanti è previsto che rimangano fermi gli obblighi in tema di regolare tenuta delle scritture contabili oltre al fatto che le società illustrino nella nota integrativa i criteri tramite i quali hanno dato attuazione a quanto previsto da questo articolo.

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