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5. Fasi del post processing 1 Il database

5.2. Creazione degli ass

Vediamo adesso la fase del lavoro durante il quale si vanno a creare gli assi stradali o archi che andranno collegati ai rispettivi tratti inserendoli nel database con la procedura vista in precedenza. I dati che abbiamo a nostra disposizione sono dei file in formato testo che contengono la misura della distanza percorsa effettuata dall’odometro del veicolo ad alto rendimento e le coordinate geografiche rilevate attraverso il GPS. Tali dati sono relativi a tutti i punti dell’arco rilevati durante il rilievo. I file vengono chiamati Nodi.txt, che contiene solo i dati del punto di inizio e fine del tratto di interesse e GPS_ODO.txt che contiene i dati di tutti gli altri punti. Il loro contenuto è ad esempio il seguente:

5. Fasi del post processing

41 Questi file vengono elaborati in modo da renderli leggibili dai software GIS. Per fare ciò si aprono e si depurano dalla misura effettuata dall’odometro lasciando solo le coordinate GPS. Successivamente i file vengono trasformati dal formato .txt al .kml tramite un apposito software di nome GPSBabel.

Adesso siamo quindi in grado di caricare la sequenza di punti rilevati all’interno del software QGIS. Al progetto di QGIS viene anche collegata l’ortofoto selezionabile dal geoportale della regione Lombardia. A questo punto abbiamo la seguente situazione in cui i punti rilevati sono disposti sopra l’ortofoto.

Fig. 5.2.2: Ortofoto con sovrapposti i punti GPS rilevati dal VAR.

Si va quindi ora a realizzare la bonifica del tracciato del GPS che spesso è affetto da qualche errore. Si crea un nuovo shapefile . Gli attributi che assegniamo allo shapefile andranno a contenere valori uguali a quelli che sono all’interno del DB e sono i seguenti quattro:

- ID Strada, che contiene il codice della strada a cui l’elemento tracciato appartiene(es. 5001)

- strada, dove viene inserito il nome della strada. (es. Via Adua) - ID elemento, che contiene il codice dell’elemeto in esame.(es. 1) - elemento, in cui viene inserito il nome dell’elemento (es. Tratto1).

5. Fasi del post processing

42 Quindi andiamo adesso a disegnare la linea che rappresenta il tracciato dell’elemento andando a ricalcare i punti del GPS tenendo conto della posizione in cui si trova effettivamente la strada che è visualizzata sull’ortofoto. Non si ricalcano i punto GPS in maniera fedele quindi poiché essi,come detto, possono essere affetti da errori che superano un metro ma avendo a disposizione al di sotto di essi l’ortofoto si possono effettuare le correzioni necessarie e quindi tracciare il percorso che il veicolo ha effettivamente effettuato. Una volta creato l’arco si deve sempre andare a verificare che la sua lunghezza sia almeno uguale alla distanza percorsa dal veicolo durante il rilievo di quel tratto che è deducibile facilmente grazie alle misure effettuate dall’odometro. Se tale condizione non è rispettata dobbiamo correggere o ridisegnare l’arco.

Disegnato l’asse e compilati i campi degli attributi si va a trasformare la linea in un insieme di punti attraverso il comando estrai vertici di QGIS e si va a salvare in formato .CSV il nuovo shapefile puntuale composto appunto dai soli vertici. Per poterlo inserire nel DB dobbiamo modificare il file creato aprendolo in Excel ed eliminiamo le colonne dei 4 attributi e la riga di intestazione in modo che il file contenga solo le coordinate dei punti senza altre informazioni. L’asse in questa forma viene caricato quindi sul DB ed associato all’elemento a cui è riferito con la procedura già vista al punto 5.1.

5.3. Censimento

La fase di censimento vera e propria è stata preceduta da una fase di prova in cui io ed i miei colleghi abbiamo potuto imparare il funzionamento del software MapGT ed in particolare stabilire tutta una serie di convenzioni e modalità di censimento per ridurre al minimo le diversità di interpretazione e quindi ottenere un lavoro il più possibile uniforme. Per la realizzazione del Catasto Stradale di Lumezzane infatti è stato formato un Team di cinque persone di cui io ero uno dei componenti. In questa stadio tutti gli utenti accedono al software con un utente di prova. Questo consente alla fine di tale periodo di “allenamento” di cancellare tutti gli eventi creati che potrebbero essere affetti da errori visto l’iniziale inesperienza. Si passa dopo al vero censimento.

È in questa fase che si va a riempire attraverso MapGT la tabella dbo_tab_eventi e le tabelle principali dei vari eventi che abbiamo descritto prima.

5. Fasi del post processing

43 Il software consente di analizzare il flusso dati e di censire in modo aiutato e guidato tutti gli eventi che vengono descritti attraverso attributi richiesti dal software in modo da evitare eventuali errori grossolani in tale fase.

La finestra di lavoro è divisa in quattro settori principali:

1. Visualizzazione immagini rilevate dalla Skoda VAR (45SX, frontale, 45DX e 90DX).

2. Strumenti di inserimento dati di localizzazione ed enumerati obbligatori 3. Visualizzazione eventi lineari aperti

4. Finestra di visualizzazione mappa

Fig. 5.3.1: Finestra di lavoro di MapGT [5]

5. Fasi del post processing

44 Le prime tre finestre fanno parte della pagina principale che compare una volta aperto il software mentre la mappa è visualizzabile dopo una breve procedura. Una volta aperta abbiamo a disposizione un immagine satellitare della zona di interesse con evidenziato tramite un apposito simbolo la posizione in cui si trova virtualmente il veicolo.

Un’ulteriore finestra che può risultare utile durante il censimento è quella della Cartografia.

Fig. 5.3.3: Finestra di visualizzazione cartografia [5]

Su tale finestra di lavoro si possono caricare i layers utili per le attività da svolgere, ovvero la cartografia disponibile in formato Shapefile ed eventualmente lo Shapefile dell’arco stradale che ci apprestiamo a censire. Infatti l’avanzamento del filmato su cartografia è basato sulle coordinate dell’asse precedentemente inserito sul database.

La funzione Agg. Auto permette che la stella rossa che vediamo nella cartografia e che sta ad indicare la posizione del veicolo e quindi delle immagini dei filmati relativi, si muova automaticamente secondo la progressiva metrica. La cartografia è molto utile durante la fase di censimento per capire con esattezza dove ci troviamo e per verificare che gli eventi che inseriamo vengano collocati nella posizione più opportuna. Una volta creato un evento infatti esso viene inserito dal software nella cartografia rappresentato

5. Fasi del post processing

45 da un punto blu nel caso di evento puntuale e due punti blu nel caso di evento lineare in cui il primo indica la posizione in cui inizia l’evento ed il secondo quella in cui termina.

Prima di iniziare le procedure di censimento si deve selezionare il database da utilizzare (Cagliari, FIPILI, o Lumezzane nel nostro caso). Questa operazione predispone il software alla lettura delle tipologie di evento proprie del lavoro che ci apprestiamo a fare. Questo perché gli eventi possono essere leggermente diversi a seconda delle richieste particolari delle diverse amministrazioni.

Il secondo passo è quello di selezionare la strada di interesse, l’elemento e il percorso dei filmati relativi a tale tratto. Tale procedura consente di associare i video all’asse del tratto.

Fig. 5.3.4: Finestre di selezione della strada, dell’elemento e del percorso del filmato [5]

Abbiamo adesso disponibili per la visione i video delle camere fissate sulla Skoda VAR.

Per motivi di gestione delle risorse del PC i filmati non scorrono tutti insieme ma inizialmente solo quello della telecamera frontale che permette di individuare gli attributi da censire, gli altri restano fermi. Al momento in cui si schiaccia il pulsante pausa il video della frontale si arresta ed i video delle alte tre visuali si aggiornano.

Una volta individuato un elemento da censire guardando il video della frontale si mette in pausa il filmato e ci si porta nella posizione precisa in cui l’attributo è posizionato agendo sulle frecce adiacenti al tasto Avvia che consentono di fare piccoli spostamenti per individuare il frame migliore da assegnare all’ attributo (vede figura 5.3.5 seguente). Per questa operazione viene presa in considerazione l’immagine della videocamera a 90°. In questo modo riusciamo a determinare con precisione la posizione in cui inserire l’evento.

Tali frecce servono anche per individuare il frame che meglio raffigura il nostro evento per poi scattargli una foto con il tasto Snapshot per avere un’immagine gestibile dal punto di vista dimensionale e consultabile nei particolari.

5. Fasi del post processing

46 Fig. 5.3.5: Comandi di regolazione dello scorrimento dei video [5]

Gli eventi da censire si possono dividere in due tipi, gli eventi lineari che hanno una certa estensione longitudinale (sezione, corpo stradale, dispositivi di ritenuta ad esempio) e gli eventi puntuali (segnaletica verticale, illuminazione puntuale, impianto pubblicitario ad esempio). Vediamo come funziona il censimento riportando un esempio per ciascun tipo.

Per gli eventi lineari la procedura da seguire è la seguente:

Si scorre il video della telecamera frontale come e si individua un attributo da inserire. Ci si avvicina quindi quanto più all’evento valutando con la telecamera a 90° il migliore allineamento.

Poi si va a selezionare la tipologia di evento da inserire dalla apposita finestra (freccia rossa), si assegna l’origine o modalità di rilievo che nel nostro caso è il veicolo ad alto rendimento VAR (freccia blu).

Si seleziona poi il lato dove si trova l’attributo rispetto all’asse stradale percorso (freccia arancio) assegnando l’offset dell’evento rispetto all’asse percorso dal veicolo, espresso in centimetri. Per alcuni eventi la posizione è non definibile come per la sezione o il corpo stradale.

5. Fasi del post processing

47 Esiste la possibilità di verificare la posizione dell’evento sulla cartografia per poterla eventualmente correggere. Si vedrà comparire un punto blu nella posizione che l’evento andrà ad assumere. Se la posizione è corretta si va ad inserire l’evento (freccia verde). In tal modo viene assegnato un ID univoco all’attributo e vengono registrate le coordinate e la progressiva. Si fa a questo punto uno Snapshot per associare all’evento una immagine che lo rappresenta.

Una volta chiusa la fase di localizzazione ed inserimento dell’evento si va a completarne la descrizione compilando i campi presenti nella maschera “Elenco Campi”.

Fig. 5.3.7: Elenco campi dell’evento Sezione Stradale

Per l’evento Sezione Stradale viene inserito il numero delle carreggiate nel campo Carreggiate, il numero di corsie nel campo Corsie, il valore della larghezza della carreggiata espresso in centimetri e dove presenti si va ad indicare anche le larghezze del marciapiede destro e sinistro e la larghezza della pista ciclabile.

Nel caso di attributo segmentato lineare il processo appena descritto resta sospeso, il record viene registrato e i dati di localizzazione vengono memorizzati come punto iniziale dell’evento.

5. Fasi del post processing

48 Il software compila automaticamente la finestra di visualizzazione eventi lineari aperti.

Fig. 5.3.8: Finestra di visualizzazione eventi lineari aperti [5]

L’evento resta “appeso” fino a che l’operatore scorrendo il video individua il punto finale dell’attributo e chiude definitivamente il record.

In questo modo i dati relativi all’evento sono definitivamente registrati nel database.

Per gli eventi puntuali la procedura da seguire è generalmente analoga a quella dei lineari con la differenza che una volta inserito l’evento esso non resta in sospeso ma viene subito chiuso visto che non ha una estensione longitudinale.

Più complessa è la procedura per l’inserimento della segnaletica verticale. Il metodo prevede prima di tutto l’inserimento e la definizione delle caratteristiche del sostegno, solo a conclusione di questa operazione permette l’inserimento dei cartelli che insistono su di esso.

Per la creazione dell’evento la prima fase è esattamente identica alle altre tipologie di evento puntuale, cioè si inserisce il sostegno con i suoi attributi e si conferma il dato.

Poi si sceglie dalle maschere dedicate presenti il tipo e le caratteristiche dei cartelli stradali che sono presenti sul sostegno (freccia blu e verde).

Si possono inserire illimitati cartelli all’interno della maschera visto che su uno stesso sostegno possono essere istallati più cartelli.

5. Fasi del post processing

49 Fig. 5.3.9: Maschera dedicata alla scelta del cartelli stradali da censire [5]