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8. Modello di decadimento prestazionale della segnaletica orizzontale

8.3 Parametri di riferimento e normativa

Dopo una prima fase in cui per verificare la qualità dei prodotti per la segnaletica venivano preferiti dei controlli in laboratorio si è iniziato, a seguito di un considerevole numero di sperimentazioni effettuate in molti paesi, a privilegiare le verifiche prestazionali in sito rispetto alle analisi di laboratorio.

Tale orientamento è stato possibile grazie:

- all’individuazione dei parametri significativi da misurare e alla loro definizione scientifica;

- alla determinazione dei valori minimi accettabili per avere i margini di sicurezza richiesti nel sistema di delineazione;

- alla costruzione e commercializzazione delle apparecchiature che consentono di rilevare tali parametri;

- alle metodologie di rilievo comuni e riconosciute tra i paesi interessati.[13]

I parametri che rappresentano la qualità della segnaletica orizzontale, i relativi valori minimi e la definizione delle caratteristiche che gli strumenti di misura devono rispettare sono trattati dalla UNI EN 1436 del 2004 “Prestazioni della segnaletica orizzontale per gli utenti della strada”. Tale norma costituisce il recepimento, in lingua

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82 italiana, della norma europea EN 1436 (edizione agosto 1997) e dell’aggiornamento A1 (edizione aprile 2003), che assumono così lo status di norma nazionale italiana.

La presente norma specifica le prestazioni che deve avere la segnaletica orizzontale bianca e quella gialla espresse tramite i valori della sua riflessione in condizioni di luce diurna e di illuminazione artificiale (Qd), della retroriflessione della

luce dei fari dei veicoli (RL), del colore e della resistenza allo slittamento (derapaggio).

All’interno della presente tesi ci limitiamo a considerare solo i requisiti legati alla visibilità della segnaletica quindi i parametri Qd e RL. La norma definisce tali

coefficienti nel seguente modo:

- coefficiente di luminanza in condizioni di illuminazione diffusa (di un’area di misurazione, ovvero la superficie di quella parte della segnaletica orizzontale ove vengono effettuate le misure) Qd (mcd·m-2·lx-1): Quoziente della luminanza dell’area di

misurazione del segnale orizzontale nella direzione data divisa per l’illuminazione dell’area di misurazione.

Esso rappresenta la luminosità del segnale orizzontale come viene percepita dagli utenti stradali alla luce del giorno o di notte in presenza dell’illuminazione stradale.

-coefficiente di luminanza retroriflessa (di un’area di misurazione della segnaletica orizzontale)RL (mcd·m-2·lx-1): Quoziente di luminanza L dell’area di misurazione del

segnale orizzontale nella direzione di osservazione divisa per l’illuminazione E⊥ a

livello dell’area di misurazione perpendicolare alla direzione della luce incidente.

Il coefficiente di luminanza retroriflessa rappresenta la luminosità di un segnale orizzontale come viene percepita dai conducenti degli autoveicoli in condizioni di illuminazione con i proiettori dei propri veicoli. [14]

RL è un fattore importante per il controllo di qualità in sito della segnaletica

orizzontale come vedremo meglio nel seguito.

La norma fissa dei valori limite a tali parametri funzione del colore del segnale, del tipo di manto stradale e delle condizioni di superficie stradale cioè se asciutta o in condizioni di bagnato o di pioggia.

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83 Fig. 8.3.1: Classi di Qd per segnaletica orizzontale asciutta[14]

La norma prevede diverse valori di RL a seconda delle condizioni della superficie

stradale. I valori prescritti dalla norma in condizioni di asciutto sono:

Fig. 8.3.2: Classi di RL per segnaletica orizzontale asciutta[14]

In valore minimo previsto per la segnaletica bianca in tali condizioni è quindi pari a 100 mcd*m-2*lx-1.

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84 Fig. 8.3.3: Classi di RL per segnaletica orizzontale in condizioni di bagnato[14]

Ed in fine quelli in presenza di pioggia:

Fig. 8.3.4: Classi di RL per segnaletica orizzontale in condizioni di pioggia[14]

In questa tesi come parametro di riferimento per la qualità della segnaletica prenderemo in considerazione il coefficiente di luminanza retroriflessa RL. Il motivo di

questa scelta è dato dal fatto che la percezione del tracciato stradale è data dal contrasto fra strada e sfondo, in particolarmente di notte. La necessità di tale contrasto diminuisce con la luminanza dello sfondo. La visibilità diurna presenta meno problemi perché l’informazione visiva è indirettamente disponibile, provenendo dalle caratteristiche stradali e dal terreno circostante. Di giorno quindi la segnaletica orizzontale ha meno importanza per la guida mentre è fondamentale di notte soprattutto in assenza di illuminazione stradale. Facciamo questa scelta anche perché generalmente quando una striscia ha un elevato valore di RL ha un valore di Qd ancora migliore ed i limiti di

normativa sono praticamente analoghi per i due coefficienti nelle condizioni di asciutto. Ci concentriamo quindi da qui in avanti sul parametro RL. Andiamo a vedere il

metodo di misura del coefficiente di luminanza retroriflessa RL proposto dalla norma

UNI EN 1436.

Il coefficiente di luminanza retroriflessa RL dell’area di misurazione scelta sulla

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85 RL = L/E⊥ unità: [mcd·m-2·lx-1]

dove:

L è la luminanza dell’area di misurazione illuminata da un'unica sorgente luminosa che abbia una piccola separazione angolare rispetto alla posizione dalla quale viene misurata la luminanza, unità di misura [mcd·m-2];

E⊥ è l'illuminazione creata da una sorgente luminosa sull’area di misurazione su un piano perpendicolare alla direzione di illuminazione, unità: [lx].

In condizioni di misurazione normalizzata, le direzioni di misurazione e illuminazione definiscono un piano perpendicolare al piano dell’area di misurazione; l'angolo di osservazione α (l'angolo compreso fra la direzione centrale di misurazione e il piano dell’area di misurazione) è di 2,29°, mentre l'angolo di illuminazione ε (l'angolo compreso fra la direzione centrale di illuminazione e il piano dell’area di misurazione) è di 1,24°. L’area di misurazione deve essere illuminata da una sorgente luminosa standard.

L’area di misurazione sulla segnaletica orizzontale deve avere una superficie minima di 50 cm2. [14]

A tali condizioni di misurazione normalizzata corrisponde una distanza di osservazione di 30 m per un conducente di un veicolo per trasporto passeggeri con altezza occhio di 1,2 metri e fari situati ad un'altezza di 0,65 metri sopra la superficie stradale. Questo è infatti la normale condizione di visibilità degli automobilisti.

Fig. 8.3.5: Geometria di misurazione secondo UNI EN 1436 [17]

Secondo il parere della ERF (European Union Road Federation) una segnaletica orizzontale buona ha un livello minimo di prestazioni in condizioni di asciutto di 150 mcd/lux/m² ed ha una larghezza minima di 150 mm per tutte le strade in generale. In condizioni di bagnato e di pioggia, il livello minimo di prestazioni dovrebbe essere di 35 mcd/lux/m². [22]

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