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La cultura latinoamericana allo specchio

L’AMERICA LATINA E I MOVIMENTI D’AVANGUARDIA

II.2. La cultura latinoamericana allo specchio

Nonostante l’apertura della Francia al mondo latinoamericano, che abbiamo detto essere principalmente di natura strategica, la comprensione francese di questa realtà fu molto limitata e sfuocata, soprattutto da un punto di vista culturale.

10 Id., p. 754.

L’America latina è stata una colonia della Spagna e di conseguenza l’opinione che la Francia poteva avere della nazione europea si rifletteva automaticamente sul mondo ispanoamericano, come per esempio nel campo dell’arte per quanto riguardava la nozione di barocco. Per gli spagnoli questo movimento artistico e culturale aveva un’importanza fondamentale, rispecchiava la gloria di un popolo ed era il prodotto di una civilizzazione storica e trionfante, mentre per i francesi, in cui le regole accademiche prevalevano, questo fenomeno era considerato un’espressione del cattivo gusto, di puro valore spirituale e sintomo di decadenza dell’impero. La cultura spagnola aveva una rilevanza secondaria, di poco profitto rispetto alle altre culture europee, allo stesso modo in cui la sua storia era poco conosciuta e suscitava scarso interesse da parte dei francesi, che estesero il ragionamento anche all’America spagnola, domandandosi:

[...] ¿qué forma puede tener a nuestros ojos una América española que sería el retoño o el reflejo de esta España primigenia, de esta España modelo de la que nos hemos forjado ya vagos, insuficientes y rudimentarios símiles?

La España primigenia, la España colonial, la España imperial que había transplantado su genio barroco a América y lo había «tropicalizado» tan admirablemente, quedaba marginada de la historia, pero seguía siendo una España genial. Genial hasta los niveles más exuberantes del espíritu. No le quedaba otro poder sino el del espíritu, ¡pero cuán prestigioso! [...]12.

La situazione non fu molto diversa per quanto riguardava la letteratura, infatti in un primo momento sia quella spagnola sia la ispanoamericana erano considerate provinciali dalla critica francese; in seguito, osservando e studiando la letteratura ispanoamericana, il critico si rese conto però delle sue peculiarità, delle sfumature, delle particolarità della lingua tanto da spingerlo a giudicarla con più rispetto e ad apprezzarla maggiormente, soprattutto nella sua originalità. Un’originalità che si riscontra nello stile, nella creatività e in un’armonia che la Spagna non possedeva, ma che era tipicamente americana, trovando spazio nei generi letterari del romanzo, del racconto e della poesia, sotto forma di cose, di esseri, di paesaggi, di climi, quindi

12 J. Cassou, Asturias en París: un descubrimiento recíproco in Miguel Angel Asturias. París 1924-

di altri luoghi che esistevano solo nel mondo di allá13. Un mondo diverso e variopinto, come lo definisce bene Jean Cassou nel suo articolo:

Tierra infinitamente variopinta. Diferente siempre, diferente en la isla cubana, diferente en las montañas andinas, diferente en los márgenes del Estuario, diferente en las fascinantes monotonías de la pampa. En todas partes, otros paisajes, otras costumbres, otras pasiones. Por consiguiente, otras literaturas. Esta afirmación será tanto más contundente cuanto que estas tierras nos facilitarán pruebas más convincentes. A medida que transcurre el siglo y que sus agitaciones económico-políticas van haciéndose más tumultuosas y a menudo más trágicas, se va revelando más original el genio creador latinoamericano. El número de obras maestras aumenta [...]. Obras tales como las de Huidobro, Güiraldes, Alejo Carpentier, Gabriela Mistral, Neruda, Uslar Pietri, César Vallejo, Gabriel García Márquez o de nuestro Miguel Angel Asturias, o tantos y tantos otros, surgen, estallan, dando al traste con todas las ideas convencionales, todos los prejuicios, todas las equivocaciones y proclaman la total, absoluta y evidente existencia de la literatura latinoamericana que sólo se asemeja a sí misma14.

L’America latina cominciava a scoprire la propria realtà, le proprie ricchezze ed era desiderosa di farle conoscere e di farle approvare più al pubblico francese che a quello spagnolo. L’obiettivo che iniziò a porsi la letteratura americana fu quello di scoprire la propria identità e lo poté fare solo abbandonando progressivamente tutte le influenze e gli elementi propri della cultura francese e spagnola, che erano stati oggetto di sperimentazione da parte degli intellettuali latinoamericani e che non suscitavano più grande interesse perché privi di innovazione. Tanto nella poesia come nel racconto, il romanzo breve, il romanzo, così come nei saggi di morale, di storia e di sociologia, si sentivano già voci che avevano risonanza americana. Rubén Darío tornò a essere americano, e con lui o dopo di lui nacque un simbolismo che necessitava solo di essere americano, dato che non si rifletteva in esso né convivenza spagnola né francese. Lo sguardo non era più rivolto alla realtà francese e alla sua arte, ma lo sguardo era rivolto soprattutto sulla realtà latinoamericana e già con il modernismo si poteva parlare di un movimento letterario e culturale realmente latinoamericano.

13 Id., pp. 731-733.

Tutto questo non passò inosservato, molte menti presero coscienza della nuova realtà e ne difesero gli aspetti positivi e autentici, mano a mano che la novità e l’originalità della letteratura ispanoamericana cominciava a emergere e a dare i primi frutti. Alcuni scrittori francesi si affacciarono su questo nuovo mondo spinti da una profonda curiosità per gli aspetti riguardanti la vita sociale e culturale, come per esempio Jules Supervielle, Jean Cassou, Valery Larbaud, Francis de Miomandre, Georges Pillement15. Furono colpiti principalmente dall’aspetto misterioso del mondo latinoamericano, si appassionarono all’antico problema indio, si resero conto che la letteratura americana aveva un ruolo importante nello sviluppo del pensiero internazionale. Allo stesso tempo furono costretti a lottare contro l’indifferenza del resto del pubblico francese, più interessato alle opere tedesche, inglesi o russe che a un mondo a lui totalmente estraneo, costituito da individui dalle diverse abitudini, dai

gauchos della Pampa, dagli indios dell’altopiano in Perú o in Bolivia, dai seringueros della selva amazzonica, dai guerriglieri di ogni classe che a partire

dall’indipendenza non avevano mai smesso di lottare dal Messico alla Terra del Fuoco16.

Il contatto tra il mondo europeo, rappresentato da Parigi, e il mondo latinoamericano ha dato vita a importanti risultati, soprattutto a livello letterario e ha influito positivamente sulla vita e sui pensieri degli scrittori del Nuovo mondo, ma non solo.