• Non ci sono risultati.

Dal passato: la Carta Acquisti ordinaria

Nel documento R a p p o R t o 2 0 1 5 (pagine 58-61)

la meTodoloGIa adoTTaTa Per quantificare le possibili conseguenze

1. Dal passato: la Carta Acquisti ordinaria

Non è possibile parlare delle sperimenta-zioni sulla Social Card senza accennare alla

la sperimentazione

del sia

5

sua antenata, la “vecchia Social Card”, o Carta acquisti, che è stata introdotta nel 2008 (con il DL 112/2008) e ha rappresentato, fino a oggi, l’unico strumento messo in campo dall’inizio della crisi per il sostegno alle situazioni d’in-digenza su scala nazionale. essa è stata finan-ziata regolarmente anno dopo anno tramite le successive Leggi di Stabilità. L’ultima di que-ste tra l’altro ha eque-steso il finanziamento per il prossimo triennio, rendendo sostanzialmente strutturale la misura nel tempo.1

Questa carta prevede un accredito bime-strale di 80 euro, dunque fornisce al benefi-ciario un sostegno di 40 euro mensili, purché quest’ultimo risponda ad una serie di requisi-ti: abbia un’età inferiore ai 3 anni o pari o su-periore ai 65 anni; sia in condizione di povertà, ovvero presenti redditi o trattamenti a qualsi-asi titolo nonché un’Isee 2015 entro una soglia pari a 6.795,38;2 non abbia inoltre un patrimo-nio mobiliare superiore a 15.000 euro; rispet-ti infine una serie di limirispet-ti riguardanrispet-ti il patri-monio immobiliare, le utenze domestiche ed il possesso di autoveicoli, che confermino so-stanzialmente la sua condizione di povertà.

L’accredito viene effettuato su una apposi-ta carapposi-ta di pagamento elettronica che può es-sere gratuitamente richiesta agli uffici posta-li.3 Tale carta può essere usata per acquistare

1 La Legge di Stabilità prevede uno stanziamento per la Carta acquisti pari a 250 milioni annui.

2 Tale soglia sale a 9.060,51 per coloro che hanno un’età pari o superiore a 70 anni.

3 per la richiesta è prevista la compilazione di un’apposita modulistica e la contestuale presentazione dei documenti richiesti.

generi alimentari, prodotti farmaceutici e pa-rafarmaceutici, ottenere sconti del 5% presso negozi convenzionati, pagare utenze domesti-che ed accedere alla tariffa elettrica agevolata. pur non essendo una misura universale, la Carta acquisti ha mostrato sin dall’anno della sua introduzione di avere una significativa dif-fusione tra la popolazione (Fig.1), interessan-do una platea sempre superiore ai 500 mila individui con picchi oltre i 600 mila nel 2009 e 2014.4

La suddivisione dei beneficiari tra bambi-ni ed anziabambi-ni, mostra una continua riduzione negli anni di questi ultimi a favore dei primi, a dimostrazione di quanto la povertà sia au-mentata nel periodo della crisi economica in misura particolarmente rilevante nelle famiglie con figli5 (cf. cap. 2), anche perché tali fami-glie risultano meno sostenute rispetto agli

an-fIG. 1 benefIcIarI della carTa acquIsTI. 2008-2014

0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 700.000 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Numero beneficiari Anni

Minori di 3 anni Sopra i 65 anni Totale

ziani, non essendo destinatarie, come questi ultimi, di alcune tradizionali misure di contra-sto alla povertà (come l’assegno sociale, l’inte-grazione al minimo e la quattordicesima sulla pensione).

La sensibile crescita degli interessati regi-strata nel 2014 è legata in buona misura all’e-stensione della Carta acquisti (prevista dal Decreto del Minstero dell’economia e delle Fi-nanze e del Ministero del Lavoro nel febbraio 2014) ai cittadini della ue residenti, ai familiari di questi non residenti ma in possesso del di-ritto di soggiorno e agli stranieri con permes-so di permes-soggiorno Ce per permes-soggiornanti di lungo periodo.6

La ripartizione regionale dei beneficiari in-dica una netta prevalenza in due regioni me-ridionali, Campania e Sicilia, che insieme ne raccolgono il 44%, seguono, in ordine

decre-Fonte: elaborazioni su dati Inps e Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali. Nota: la ripartizione in bambini e anziani per il 2014 è stimata.

4 I beneficiari sono da intendere come coloro che hanno ricevuto almeno un accredito nel corso dell’anno.

5 cf. Documento finale dell’osservatorio Infanzia presso il Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali e rapporti Istat (2013, 2014 e 2015).

6 La citata estensione della Carta acquisti è stata introdotta con la legge di stabilità 147/2013, ed è risulta-ta operativa a partire dall’8 aprile 2014, mentre in precedenza la stessa veniva fornirisulta-ta solo ai citrisulta-tadini italiani. La legge in questione ha recepito, sebbene tardivamente, un’apposita direttiva della ue.

fIG. 2 rIparTIzIone reGIonale deI benefIcIarI della carTa acquIsTI rIspeTTo alla popolazIone resIdenTe

Fonte: elaborazioni su dati Inps e Istat.

0,0% 0,5% 1,0% 1,5% 2,0% 2,5% 3,0% beneficiari/popolazione Regione

scente con percentuali tra il 9,2% ed il 6,6%, puglia, Lazio, Lombardia e Calabria. Confron-tando tali beneficiari con le popolazioni del-le singodel-le regioni (Fig.2), si evidenzia ancora meglio la preponderanza del sostegno alle re-gioni meridionali che presentano percentuali di beneficiari due o tre volte superiori rispetto al resto d’Italia.

Come si è evidenziato, il numero di bambi-ni con meno di tre anbambi-ni che ricevono la Carta acquisti ha nell’ultimo anno superato il corri-spondente numero degli anziani e la ripartizio-ne percentuale dei primi indica uno squilibrio ulteriore a favore del Meridione, dove si col-locano circa l’85% di tali bambini a fronte del 60% degli anziani.7

Il costo della Carta acquisti in termini di sussidio economico erogato nell’ultimo anno è stato pari a poco meno di 230 milioni di euro (cf. Inps, 2014), a fronte di uno stanziamento della Legge di Stabilità 2013 pari a 250 milioni, che tuttavia comprendeva la spesa per one-ri di gestione.

pur non essendo in numero esiguo, il tota-le dei beneficiari è stato pari nel 2014 a circa

l’1% della popolazione italiana, una percentua-le assai inferiore a quella relativa alpercentua-le perso-ne in povertà assoluta (Baldini, 2014). peraltro, come chiaramente mostrato nel precedente rapporto Caritas, vi sarebbe anche parados-salmente una consistente parte dei percetto-ri della Carta che non si trova in condizioni di povertà assoluta.

Queste osservazioni, in connessione con l’importo assai modesto fornito attraverso la Carta acquisti, largamente insufficiente a co-prire i bisogni delle persone in povertà, e alla natura prettamente assistenziale del sussidio, ci fanno ritenere che la misura in questione sia ben lungi dal costituire un argine alla crescita della povertà.

Dunque, al di là dell’utilità del piccolo so-stegno che fornisce agli indigenti, ci si doman-da quale sia il senso di continuare a finanziare questa misura nel tempo piuttosto che uti-lizzare i fondi in maniera più efficace, se non quello di vincolare la parte di risorse in que-stione alla lotta alla povertà in attesa di poter-le utilizzare al meglio per uno strumento orga-nico e universale di sostegno al reddito.

7 cf. Documento finale dell’osservatorio Infanzia presso il Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali (pri-mo gruppo di lavoro “Linee di azione di contrasto alla povertà dei bambini e delle famiglie”).

2. Il presente: la Nuova Social Card

Nel documento R a p p o R t o 2 0 1 5 (pagine 58-61)