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Il percorso dell’alleanza

Nel documento R a p p o R t o 2 0 1 5 (pagine 102-106)

eLISa aGoLINI, aCLI

L’alleanza contro la povertà in Italia nasce all’inizio del 2014 su iniziativa di acli e Caritas Italiana, quando un gruppo di soggetti socia-li di rilevanza nazionale, mossi della volontà di richiedere l’introduzione nel nostro paese di adeguate politiche pubbliche contro la pover-tà assoluta, decidono di unire le loro esperien-ze e specificità per costruire un percorso co-mune orientato a tale scopo.

Si tratta di un’esperienza caratterizzata da tratti di forte unicità. È unico il contesto socio-economico in cui tale esperienza prende vita, segnato dal preoccupante livello di pover-tà assoluta raggiunto ed in continua crescita mai sperimentato prima in Italia. Ma soprattut-to è unica la capacità dimostrata dall’allean-za di polarizdall’allean-zare realtà organizdall’allean-zative tanto di-verse per ambito di appartenenza, specificità e competenza, che responsabilmente si sono assunte l’impegno di rispondere alle crescen-ti ed insoddisfatte richieste di aiuto dei nuo-vi poveri.

oggi aderiscono all’alleanza contro la po-vertà in Italia 33 organizzazioni, sia in veste di soggetti fondatori (quali Acli, Action Aid,

Anci, Azione Cattolica Italiana, Caritas Italia-na, Cgil-Cisl-Uil, Cnca, Comunità di Sant’Egi-dio, Confcooperative, Conferenza delle Re-gioni e delle Province Autonome, Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli Consiglio Nazionale Italiano - ONLUS, Fio.PSD, Fondazione Banco Alimentare ONLUS, Forum Nazionale del Terzo Settore, Jesuit Social Net-work, Legautonomie, Save the Children, Uma-nità Nuova-Movimento dei Focolari), che di

aderenti (Adiconsum, Arci, Associazione

Pro-fessione in Famiglia, ATD Quarto Mondo, Ban-co FarmaceutiBan-co, Cilap EAPN Italia, CSVnet – Coordinamento Nazionale dei Centri di Ser-vizio per il Volontariato, Confederazione Na-zionale delle Misericordie d’Italia, Federazione SCS, Fondazione Banco delle Opere di Cari-tà Onlus, Fondazione ÉBBENE, Piccola Ope-ra della Divina Provvidenza del Don Orione, U.N.I.T.A.L.S.I. – Unione Nazionale Italiana Tra-sporto Ammalati a Lourdes e Santuari Interna-zionali). L’alleanza, infatti, è caratterizzata da

un’apertura costante e continua a tutte quel-le realtà organizzative di dimensione naziona-le che, condividendo i principi, gli obiettivi ed il percorso intrapreso dall’alleanza, manifestano la propria volontà di aderire a tale esperien-za apportando un contributo esperienziale e operativo all’interno di essa.

rispetto alle attività poste in essere dall’al-leanza, esse sono di diversa natura e tra loro collegate. Sono state realizzate azioni di sensi-bilizzazione, informazione e confronto nell’opi-nione pubblica sul tema della povertà assolu-ta, finalizzate ad animare un costante scambio di informazioni con i diversi livelli politici e so-ciali del paese sui possibili strumenti da adot-tare per contrasadot-tare tale fenomeno. per sup-portare tali attività, l’alleanza ha organizzato momenti pubblici di incontro, che verranno replicati anche nel prossimo futuro per lan-ciare un’importante campagna di sensibiliz-zazione sul fenomeno della povertà assolu-ta su tutto il territorio nazionale. Tra quelli che hanno segnato il cammino dell’alleanza con-tro la povertà in Italia si devono ricordare: l’e-vento di presentazione della sua proposta (il reis – reddito di Inclusione Sociale), tenuto-si a roma il 14 ottobre 2014; la vitenuto-sita di tut-te le organizzazioni componenti l’alleanza al presidente della repubblica, Giorgio

Napolita-appe

n

d

no, il 23 giugno 2014; l’incontro dello scorso 20 maggio con il Ministro poletti; due audi-zioni alla Commissione Lavoro del Senato nel-la primavera del 2015; l’incontro con il Sottose-gretario Del rio il 17 marzo 2015.8

Come accennato sopra, per strutturare il proprio confronto politico, l’alleanza ha ela-borato una propria proposta di politica socia-le, il Reddito di Inclusione Sociale (reIS), frut-to delle diverse esperienze e competenze di tutte le organizzazioni che la compongono (cf. appendice cap. 8). essa è finalizzata a tutela-re i soggetti in maggiotutela-re stato di bisogno, in una logica di sostegno e supporto alle situa-zioni di maggiore criticità, includendo anche coloro che versano in uno stato di bisogno di minore entità.

Tale strumento, se adottato dal Governo e reso operativo, sarebbe finanziato con risor-se pubbliche definite. In una situazione di cre-scente emergenza sociale, il valore aggiunto che il reis è in grado di fornire è il suo essere immediatamente attuabile e pianificabile in un orizzonte temporale definito. Il lavoro di ela-borazione e redazione del reis è stato il frutto di un duplice livello di analisi, che ha prodot-to una proposta concreta, fattibile e di con-senso sociale. Si è partiti, infatti, da un’accu-rata analisi compaun’accu-rata, a cura di un team di docenti e ricercatori universitari esperti in po-litiche sociali, di quanto è stato attuato in ma-teria di contrasto alla povertà sia in Italia che in altre esperienze europee, recuperando i casi di successo e traendo insegnamento dalle cri-ticità. Questo primo livello ha costituito la base

di lavoro per il secondo livello di analisi, che ha visto l’arricchimento e affinamento della pro-posta, grazie al contributo degli esperti nelle materie oggetto del reis delle organizzazioni dell’alleanza, che hanno perfezionato e com-pletato il lavoro dei docenti con le proprie con-solidate esperienze, competenze e specificità.

Questo complesso lavoro, durato diversi mesi, ha dato vita alla proposta del reddito di Inclusione Sociale come oggi lo conosciamo che, dimostrando la sua validità nel dibattito e confronto con le altre proposte di politiche sociali di contrasto alla povertà basate sull’evi-denza empirica, concorre a pieno titolo a can-didarsi come il possibile strumento di contra-sto alla povertà assoluta nel nostro paese.

Sempre in merito alle attività poste in esse-re dall’alleanza contro la povertà in Italia, essa ha avviato da tempo un dialogo strutturato e continuativo con le istituzioni locali, nazionali e comunitarie, sia attraverso incontri svolti con una rappresentanza di tutti i soggetti ad essa aderenti, sia attraverso relazioni individuali in-trattenute dalle diverse organizzazioni.

Si è inoltre proceduto a rafforzare l’azione di advocacy con le forze politiche, allo scopo di sensibilizzare sul tema della povertà asso-luta e promuovere la conoscenza dei possibi-li strumenti di popossibi-litica sociale necessari al suo contrasto. Negli ultimi mesi si sta assistendo anche all’apertura di tavoli regionali finalizza-ti alla discussione di proposte di reddito mini-mo regionali (si sono mini-mossi in tal senso l’emilia romagna, il piemonte, la Lombardia, la Cam-pania, la Sicilia).

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