• Non ci sono risultati.

Dall’eProcurement nazionale all’eProcurement locale 131

Capitolo IV. Focus di approfondimento L’eProcurement a livello

1. Dall’eProcurement nazionale all’eProcurement locale 131

Si è avuto modo, nei capitoli precedenti, di analizzare il quadro normativo

e strumentale del sistema di eProcurement. La normativa disaminata, così come

le modalità di utilizzo degli strumenti idonei alla conclusione dei contratti di

appalto pubblici, è valida per tutti gli enti pubblici situati sul territorio

nazionale; per tutte le Pubbliche Amministrazioni, quindi, che intendano

approvvigionarsi di qualsivoglia bene o servizio, così come individuati dalla

normativa vigente, e per tutte le imprese che tali beni o servizi intendono

fornire

292

.

A tal punto, dopo aver delineato in linea teorica il sistema di

eProcurement, è necessario approfondire un ulteriore aspetto: avendo riguardo

dello stato d’arte dell’intero sistema e al suo livello di sviluppo, è di sicuro

interesse analizzare i risvolti pratici che tale normativa ha generato a livello

regionale; è opportuno quindi passare al vaglio le diverse soluzioni, tra le varie

prospettabili, che sono state adottate dalle Regioni, al fine di svolgere quel

compito istituzionale che il legislatore ha inteso attribuire loro nel compimento

del sistema di eProcurement.

292 Come si è già avuto occasione di osservare in precedenza, l’eProcurement non è solo un mezzo o strumento idoneo a concludere contratti, quanto piuttosto un modus operandi, una politica cui le Pubbliche Amministrazioni devono orientarsi, principalmente allo scopo di raggiungere degli obiettivi, particolarmente avvertiti e sensibili alla coscienza della società attuale: la trasparenza dell’azione amministrativa e il contenimento della spesa pubblica. Il legislatore, con l’intento di conseguire tali obiettivi, ha dato risposta alle emergenti esigenze muovendosi in una duplice direzione: l’informatizzazione dell’apparato amministrativo e la centralizzazione della domanda.

- 132 -

Si è già detto

293

che, attraverso la standardizzazione dei beni e dei servizi,

si è inteso creare un sistema capace di aggregare la domanda di acquisto,

proveniente dalle Pubbliche Amministrazioni, e l’offerta dei beni e dei servizi

che le imprese intendono erogare alle amministrazioni, al fine di ottenere quei

vantaggi derivanti dall’utilizzo delle tecnologie ICT nell’ambito degli appalti

pubblici.

Dal combinato disposto dall’art. 33 del Codice dei contratti e dalla

Finanziaria 2007

294

, emerge con chiarezza, a tal fine, il dato normativo

dell’importanza che il legislatore ha inteso attribuire alle Centrali d’Acquisto

Territoriali nell’attuazione del sistema di eProcurement; infatti, tramite

l’istituzione e l’impiego delle Centrali, è stato possibile adattare all’ambito

locale il sistema previsto per l’intero settore nazionale, dando così la possibilità

ad imprese e Pubbliche Amministrazioni di interagire in un ambito più ristretto,

al fine di favorire lo sviluppo economico di determinate aree e semplificare la

ricerca di beni e servizi dislocati in prossimità. Inoltre, si è avuto anche modo

di esaminare come la recente attività legislativa

295

abbia ulteriormente

modificato il panorama dell’eProcurement, introducendo la nuova figura dei

“Soggetti Aggregatori”. A tal proposito, è d’uopo valutare l’attuale punto

d’arrivo del sistema di eProcurement così ridisegnato.

Sostanzialmente, i Soggetti Aggregatori vengono oggi iscritti nell’ambito

dell’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti, istituito presso l’ANAC, la quale,

con delibera n. 58 del 22 luglio 2015, ha individuato l’elenco dei soggetti

aggregatori, che risulta essere composto, allo stato, da 34 soggetti

296

.

Preme segnalare in primo luogo che, sebbene tale riforma sia intervenuta

tanto in merito alla costituzione dei Soggetti Aggregatori, quanto in merito alle

modalità di impiego delle Centrali di Committenza territoriali, non sussiste

293 Vd. cap. I, par.4.

294 Ai sensi dell’art. 1, comma 455, Legge Finanziaria 2007.

295 Ai sensi dell’art. 9 del d.l. 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla l. 23 giugno 2014, n. 89, recante “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”.

- 133 -

sovrapposizione tra le due figure. Il sistema dei Soggetti Aggregatori non

esclude il sistema dei modelli di organizzazione degli acquisti dei Comuni non

capoluogo definito dall’art. 33, comma 3-bis del Codice, ma si integra con lo

stesso

297

. I Soggetti Aggregatori, infatti, non sono chiamati a sostituire in toto

le precedenti stazioni appaltanti; dovranno piuttosto svolgere alcune procedure,

in relazione anche alle soglie di importo, anno per anno individuate dal Tavolo

tecnico dei Soggetti Aggregatori, istituito con DPCM 14 novembre 2014

298

.

Dall’elenco formulato dall’ANAC, emerge con evidenza una considerazione di

carattere sistematico: sono istituiti quali Soggetti Aggregatori per l’acquisto di

beni e servizi per la Pubblica Amministrazione, in primis Consip S.p.A., quale

Centrale d’Acquisto nazionale; inoltre, viene iscritta quale Soggetto

Aggregatore una Centrale di Acquisto per ogni Regione; entrano a far parte

dell’elenco dei Soggetti Aggregatori anche nove città metropolitane

299

, le

Province Autonome di Trento e Bolzano e in aggiunta anche un consorzio, il

CEV

300

. Quali saranno i compiti dei Soggetti Aggregatori, verrà definito dalla

normativa secondaria e dal Tavolo tecnico; specificatamente, dovranno essere

individuate le categorie merceologiche e le soglie di valore al di sopra delle

297 Cfr. Assemblea ANCI, Milano – 7 Novembre 2014.

298 A ben vedere, dunque, i Soggetti Aggregatori non dovranno indire tutte le procedure per l’acquisizione di tutti i beni e servizi acquisibili sul territorio regionale, ma dovranno indire soltanto le “maxi-procedure” necessarie per l’acquisizione di quei beni e di quei servizi che rientrino nelle categorie – e nelle soglie – individuate dal Tavolo nazionale. (Cfr. Convegno ITACA, Torino - 13 novembre 2014).

299 Così come previste dalla l. 7 aprile 2014, n. 56 recante "Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni" (c.d. legge Delrio).

300 Il Consorzio CEV è un’aggregazione di 1170 enti, di cui oltre 1000 sono comuni. Il Consorzio, nato nel 2002 da 7 comuni, è costituito in misura maggiore da piccoli comuni e si occupa principalmente di risparmio nel settore dell’energia; negli anni ha sviluppato, infatti, importanti progetti che hanno consentito ai comuni di ridurre la spesa attraverso la riqualificazione di impianti e di strutture e l’autoproduzione del proprio fabbisogno energetico. (www.consorziocev.it)

- 134 -

quali le Pubbliche Amministrazioni dovranno ricorrere obbligatoriamente alle

gare svolte dai soggetti aggregatori

301

.

Relativamente al piano regionale, si è già specificato come, sia per la

disciplina degli acquisti sotto-soglia (per i quali le Pubbliche Amministrazioni

possono ricorrere al MePA, istituire una propria centrale d’acquisto o ricorrere

ad una Centrale d’Acquisto Territoriale

302

), sia per quanto concerne gli acquisti

sopra-soglia, sia prevista la piena alternatività tra dell’utilizzo degli strumenti

apprestati da Consip ovvero dalle Centrali d’Acquisto regionali. È opportuno

ricordare che, secondo la normativa vigente, ai sensi dell’art. 3, comma 34 del

Codice, le Centrali di Committenza possono essere costituite dallo Stato

303

,

dalle Regioni

304

, ovvero dagli Enti locali anche associandosi o

consorziandosi

305

. Contrariamente a quanto previsto per i Soggetti Aggregatori,

non esiste alcun elenco ufficiale.

Si può facilmente comprendere, dall’esame di queste disposizioni,

l’importanza fondamentale del ruolo ricoperto dalle Centrali Regionali nella

realizzazione del sistema di eProcurement nazionale. Dato il fondamentale

ruolo svolto dalle Centrali, affinché il sistema di eProcurement possa dirsi

compiuto ed affidabile, sarebbe opportuno che le diverse Centrali d’Acquisto

presenti su tutto il territorio italiano possano cooperare, scambiandosi

informazioni utili per la corretta gestione delle procedure e per l’individuazione

del miglior offerente cui aggiudicare l’appalto pubblico.

Non a caso, la Finanziaria 2007, al comma 457 dell’unico articolo di cui

è composta, ha previsto, oltre alla costituzione stessa delle Centrali Territoriali,

un sistema che permetta la collaborazione tra le varie Centrali, creando delle

301 Secondo le previsioni del MEF, nel 2016 la nuova procedura sarà operativa. (Focus

centrali di committenza e soggetti aggregatori – S.A.I. stazione appaltante intercomunale –

centrale di committenza).

302 Ai sensi dell’art. 328, comma 1, del Regolamento. (Cfr. cap. 3, par. 1). 303 Ai sensi dell’art. 26, legge n. 488/1999.

304 Ai sensi dell’art. 1, comma 455, legge n. 296/2006.

- 135 -

basi condivise che possano garantire e semplificare la scelta dell’offerta più

vantaggiosa: il Sistema a Rete.

Il Sistema a Rete ha l’obiettivo di favorire l’integrazione e la diffusione

delle c.d. best practices

306

e delle competenze specifiche in materia di

eProcurement tra amministrazioni centrali e regionali in un’ottica di creazione

e gestione di una rete delle Centrali di Acquisto nel più ampio contesto del

sistema di eProcurement nazionale

307

.

306 Per best practices (o buone prassi o miglior pratica) si intendono le esperienze, le procedure o le azioni più significative, o comunque quelle che hanno permesso di ottenere i migliori risultati, relativamente a svariati contesti e obbiettivi preposti. (da Wikipedia, l’enciclopedia libera).

307 Nel 2008 viene siglato l’Accordo tra Governo, Regioni e province Autonome per la costituzione del Sistema a rete, che prevede:

• l’implementazione della rete delle centrali di acquisto, in un’ottica di collaborazione strategica e sviluppo di iniziative comuni che prevedono in particolare la partnership tra le centrali;

• l’interoperabilità tra le piattaforme di acquisto, tramite la definizione di un linguaggio comune;

• le sinergie tra i sistemi di acquisto: oltre a convenzioni nazionali e regionali viene favorita la centralizzazione dei mercati elettronici attraverso la promozione e diffusione delle piattaforme già funzionanti e consolidate, come il MEPA;

• la gestione della domanda, al fine di individuare in maniera specifica i fabbisogni della PA realizzando sinergie;

• i rapporti con le imprese, al fine di favorire la semplificazione e l’accesso al mercato pubblico, anche attraverso adeguati strumenti informativi e la definizione di procedure standard di abilitazione.

Il Sistema a Rete si sta progressivamente consolidando: nel corso del 2009 sono stati firmati nuovi accordi di collaborazione per lo sviluppo dell’eProcurement tra MEF, Consip e le Regioni Lazio, Sicilia, Veneto, Piemonte, che si aggiungono a quelli già siglati nel 2008 con Abruzzo (rinnovato nel 2009), Toscana, Basilicata. Punto focale all’interno di questi accordi risulta essere la razionalizzazione della spesa sanitaria, che ricade nella sfera di competenza delle regioni e che rappresenta per volume una larga percentuale dei loro bilanci. Inoltre Consip sta inaugurando un nuovo filone dedicato ai “grandi comuni” (Milano, Genova) per consolidare e sviluppare la collaborazione già instaurata su iniziative di razionalizzazione della

- 136 -

Tramite la realizzazione del Sistema a Rete, operata da Consip e dalle

Centrali di Acquisto territoriali, si assiste ad una graduale integrazione tra le

diverse strutture di governo centrale e locale, al fine di perseguire

l'armonizzazione dei rispettivi piani di riduzione della spesa

308

. In questo

contesto, le Centrali di Committenza pubblicano sul proprio portale i dati

relativi alle proprie iniziative di gara

309

.

Per quanto afferisce alla tipologia di gare gestite dalle Centrali di

committenza, se la logica prevalente è ancora quella di acquistare a prezzi più

bassi grandi quantitativi di forniture di beni standardizzati, è anche vero che

man mano che queste strutture si specializzano e acquisiscono competenze,

cresce anche il livello di innovazione e sofisticazione dei prodotti messi a

gara

310

.

spesa per beni e servizi finalizzate al conseguimento di una maggiore efficienza dei processi d’acquisto e si propone di rappresentare un modello da diffondere ad altre realtà locali. Alla luce di quanto emerso dall’analisi, al fine di conseguire una maggiore efficacia del sistema a rete è necessario che siano sviluppate sinergie sempre più efficaci tra Consip e Regioni, in cui Consip sia in grado di fornire beni su settori merceologici “trasversali” e le Regioni siano in grado di predisporre convenzioni su settori di specifico interesse territoriale. (Come acquista

la P.A., I° Rapporto Nazionale – Promo P.A. Fondazione, 2010)

308 AVCP (Reale U.) “Censimento ed analisi dell’attività contrattuale svolta nel biennio

20072008 dalle Centrali di Committenza Regionali e verifica dello stato di attuazione del sistema a rete” (2010).

309 Secondo quanto rilevato dall’ANAC, tuttavia, il Sistema a Rete non è ancora a regime. Infatti, nel “Censimento ed analisi dell’attività contrattuale svolta nel biennio 2007-2008 dalle Centrali di Committenza Regionali e verifica dello stato di attuazione del Sistema a Rete”, viene evidenziato come “…Dallo studio risulta […] la lontana operatività del Sistema a Rete delle

Centrali di Acquisto Regionale, previsto nella legge finanziaria 2007, nel più ampio contesto del Sistema Nazionale di e-Procurement, ad oggi ancora in fase di sviluppo. In tale contesto, l’Autorità, ha quindi deciso di avviare una indagine sui procedimenti innovativi in materia di contratti pubblici adottati dalle singole centrali di committenza regionali presenti sull’intero territorio nazionale.”.

310 Basti pensare alle gare di Intercent-ER nel settore sanitario (che riguardano non più solo siringhe e vaccini, ma anche macchinari estremamente sofisticati, ecc.) ma anche alle gare

- 137 -

Per quanto riguarda la performance contrattuale delle Centrali di

committenza, il monitoraggio effettuato dall’ANAC mette in evidenza uno

scenario a macchia di leopardo nel quale, accanto ad aziende caratterizzate da

una consolidata operatività ed elevata capacità imprenditoriale, ve ne sono altre

che non risultano ancora attive sul mercato ed hanno una ridotta operatività.

Anche se i trend di crescita sono molto elevati, l’incidenza delle attività

contrattuali delle centrali di acquisto risulta ancora limitata rispetto al dato

nazionale e l’accesso agli strumenti di eProcurement ancora troppo

contenuto

311

.

L’87% di gare ad evidenza pubblica svolte dalle Centrali di Committenza

riguarda il settore sanitario e sono state territorialmente aggiudicate nel Centro

Nord

312

. Anche dal punto di vista dell’offerta, molti passi avanti sono stati fatti

grazie alla capacità delle Centrali di committenza di “mediare” tra le esigenze

dell’Ente e i fabbisogni delle imprese. In questo senso le Centrali di

committenza, se riescono ad acquisire prestigio e riconoscimento sul territorio,

diventano esse stesse un mercato rilevante per le imprese che, attraverso la

Centrali di acquisto, possono entrare in contatto con un numero di clienti

potenziali molto più elevato di quello che avrebbero potuto raggiungere in

della Regione Toscana che agisce come centrale di committenza essenzialmente per fornire beni e servizi innovativi o ad elevato contenuto tecnologico (servizi finanziari, formazione, sistemi telematici, certificazione digitale, ecc.). In questo caso la scelta è stata in controtendenza rispetto alla maggior parte delle regioni e si è basata sulla volontà di lasciare liberi gli enti nei fabbisogni di acquisto ordinari, intervenendo solo nel caso di fabbisogni molto specifici.

311 Cfr. AVCP, Relazione Annuale 2009, Roma, Camera dei Deputati, giugno 2010, cap.

8.3 “Attività contrattuale delle Centrali di Committenza”. Secondo i dati dell’Autorità nel

periodo luglio 2006-dicembre 2008, le Centrali di acquisto (escluso Consip) hanno messo in atto 2852 procedure di gara, di cui 1043 nell’anno 2008 per un valore economico complessivo a base di gara di circa 9,7 miliardi di euro.

312 Cfr. AVCP (Reale U.) “Censimento ed analisi dell’attività contrattuale svolta nel

biennio 20072008 dalle Centrali di Committenza Regionali e verifica dello stato di attuazione del sistema a rete” (2010).

- 138 -

maniera autonoma. Non a caso molte regioni si sono mosse, attraverso le

Centrali di acquisto o in maniera autonoma per sensibilizzare sempre di più il

sistema economico sulle opportunità del mercato pubblico, coinvolgendo in

molti casi le stesse associazioni di categoria e stipulando protocolli di intesa e

accordo specifici

313

.

A fini illustrativi ed esemplificativi, nel prosieguo dell’esposizione verrà

esaminata la disciplina di alcune tra le Centrali d’Acquisto Regionali che hanno

realizzato modelli innovativi e paradigmatici per le altre Regioni,

specificamente verranno prese in rassegna le Centrali d’Acquisto delle Regioni

Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Lombardia.