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Dalla Prima Guerra Mondiale alla Resistenza

Le situazioni di conflitto esistenti fra gli Stati europei conseguenti alle dottrine espansionistiche determinarono un periodo di grande caos bellico, iniziato con la Prima Guerra Mondiale (1914- 1918) e perpetuatosi fino al 1945, con la fine del secondo conflitto mondiale del 1939-1945. In questa fase bellica si vedono fiorire progetti di natura pacifista, fra cui citiamo la Società delle Nazioni, il Movimento federalista britannico con a capo il diplomatico scozzese Lord Lothian, il Movimento per la federazione europea del Conte Richard Coudenhove- Kalergi ed il progetto degli Stati Uniti d'Europa presentato da Gustav Stresemann e Aristide Briand.32

Il Conte Richard Coudenhove- Kalergi, diplomatico e filosofo austriaco, si rese promotore del primo movimento politico di matrice europeista. Nel suo progetto di Pan- Europa evidenziò che il crescente potere degli Stati Uniti e, soprattutto, dell'Unione Sovietica avrebbero comportato in futuro notevoli minacce per l'Europa. Per porre fine al conflitto fra Francia e Germania, l'Europa avrebbe dovuto ambire a costituire una federazione sulla base del modello statunitense, da cui rimanessero esclusi Russia e Gran Bretagna. Il punto di partenza per la creazione della federazione europea non doveva essere la politica, bensì gli interessi economici, comuni a tutti gli Stati europei.33

Il pensiero di Coudenhove-Kalergi costituisce il punto di partenza del Progetto degli Stati Uniti 32 Lizza, G., Paneuropa. Geografia e storia di un'idea, UTET, Torino, 2008

d'Europa, presentato dal politico francese Briand con il supporto del ministro degli Esteri tedesco Gustav Stresemann all'Assemblea della Società delle Nazioni nel 1929. Secondo Briand l'Europa avrebbe dovuto assumere una struttura confederale in cui gli Stati mantenessero intatta la loro sovranità.34

Seppur riconoscendone la validità, tali progetti rimasero inascoltati. In questa situazione di destabilizzazione internazionale alcune nazioni si organizzarono in dittature totalitarie con l'obiettivo di ricreare la situazione di benessere comunitario realizzatosi durante la guerra.

Anche nel progetto di Hitler può essere rinvenuta un’idea di Europa unita, di derivazione prussiana, in un corpo politico ed economico comprendente i territori dalla Germania al Volga e ai Balcani. Tuttavia con il dittatore tedesco l’idea europea venne deviata e rivisitata assumendo caratteristiche di violenza. Hitler si rese promotore dell'idea di un’Europa unita per mezzo dell'egemonia tedesca. Allo stesso tempo il Ministro degli esteri Ribbentrop redasse un originale progetto di confederazione, differente dai modelli europeisti dell'epoca, caratterizzato dal militarismo quale elemento unificante.

Dopo aver sottomesso nel giro di pochi anni pressoché tutta l'Europa, la Germania venne praticamente distrutta, invasa e infine costretta alla resa, diventando territorio di occupazione militare.35

Di lì a poco iniziò a diffondersi l'idea, discussa soprattutto nelle prigioni e nei luoghi di esilio, secondo cui il nazismo avrebbe potuto essere sconfitto nell'ambito di un'Europa unita, che si sarebbe poi resa promotrice di un nuovo ordine caratterizzato dalla pace.

La fioritura dell’europeismo e del federalismo negli anni della Resistenza, costituiscono un ideale fondamentale, soprattutto per il fatto che per la prima volta il tema dell'unità europea si concretizzò in azione politica. Tuttavia l'obiettivo dell'unità europea rimase secondario rispetto alla lotta di liberazione nazionale. La maggior parte dei resistenti entrò a far parte dei partiti nazionalisti del proprio paese, i quali si dimostravano allora più interessati a risolvere i problemi economici conseguenti alla guerra che ad impegnarsi nella costruzione di un'Europa unita.

Il Partito d'Azione Italiano costituisce un'eccezione, riuscendo a mantenere un carattere fortemente europeista, volto alla creazione di un'Europa federale.

La nascita del federalismo europeo è pertanto strettamente legato all'attività dei federalisti francesi e italiani, fra cui citiamo Altiero Spinelli, Luigi Einaudi, Ernesto Rossi, Filippo Turati, 34 Lizza, G., Paneuropa. Geografia e storia di un'idea, UTET, Torino, 2008

Attilio Cabiati, Giovanni Agnelli e Alcide De Gasperi.

Personaggio di rilievo nell'ambito del pensiero liberista e federalista fu Luigi Einaudi, economista, politico e giornalista, nonché secondo Presidente della Repubblica dal 1948 al 1955. Secondo Einaudi la società ideale doveva essere decentrata e di stampo federale, caratterizzata da istituzioni semplici e trasparenti, facilmente comprensibili dai cittadini, dotata di un elevato grado di libertà economica. Nel suo discorso Società delle Nazioni (1918) egli proponeva la creazione di un organismo sovranazionale caratterizzato da una sovranità diretta sui cittadini degli Stati membri, avente una propria amministrazione, un proprio esercito e la possibilità di stabilire proprie imposte.36

Nel secondo dopoguerra il movimento di unità europea verrà guidato dalla Democrazia Cristiana, grazie alla figura di Alcide De Gasperi, Presidente del Consiglio dei Ministri dal 1946 al 1953. Nei documenti del partito viene affrontato il problema della rappresentanza democratica nell'ambito dell'assetto federale prescelto, una confederazione a cui avrebbero potuto partecipare tutte le nazioni europee.37

Il contributo più significativo alla creazione di un'Europa federale è costituito dal Manifesto per

un’Europa libera e unita, noto come Manifesto di Ventotene, scritto da Ernesto Rossi e Altiero

Spinelli nel 1941, e sulla cui base nacque, nel 1943, il Movimento Federalista Europeo.

Il Manifesto costituisce l'apice riassuntivo dei progetti di unificazione dell'Europa in senso federalista, con lo scopo di raggiungere la pace e la libertà economica e politica. Si delinea un prototipo di Unione europea molto fedele a quanto verrà prodotto nei decenni successivi.

La federazione degli stati europei veniva considerata la sola via per costruire una pace duratura e il ristabilimento dell'ordine prebellico, attraverso la creazione di una forza sovranazionale europea il cui governo avrebbe dovuto essere eletto a suffragio universale. L'idea contemplava dunque la definitiva abolizione della divisione dell’Europa in Stati nazionali e sovrani.38

36 Cressati, C.,L'Europa necessaria. Il federalismo liberale di Luigi Einaudi, Giappichelli, Torino, 1992. 37 Preda, D, Alcide De Gasperi federalista europeo, Il Mulino,Bologna, 2004.