2.2 Fase 2: Generazione del modello parametrico di una degenza
2.2.2 Dallo script al BIM: revisione del modello
La modifica dei parametri resi editabili sul software di visual scrip-ting Grasshopper, grazie alle condizioni poste all’interno dell’algo-ritmo sviluppato, consente un immediato riscontro su ArchiCAD, la piattaforma BIM scelta in questa fase del progetto di ricerca. Il plug-in impiegato permette infatti, mediante un sistema di live-connection, la semplificazione del flusso di lavoro delle prime fasi decisionali del pro-getto. Ciononostante, per ottenere una congrua visualizzazione degli elementi così generati, è necessario intervenire, non solo sul program-ma utilizzato per la parametrizzazione, program-ma anche sulla piattaforprogram-ma BIM stessa. Sono infatti da considerare diversi aspetti, sia informativi che grafici, che rappresentano il limite oltre cui Grasshopper da solo non può operare. Per questo motivo, una volta effettuate le sopracitate scelte disponibili nell’algoritmo, diventa necessario porre le attenzioni alla piattaforma BIM su cui si genera il modello.
Operando tramite i soli parametri su Grasshopper, la definizione 120 - Opzioni rese
ef-fettuabili su Grasshop-per: lavabo
118 2.2 Fase 2: Generazione del modello parametrico di una degenza
TITOLO 1
TITOLO 2
TITOLO 1
TITOLO 2
del modello che così si ottiene su ArchiCAD presenta delle “anomalie”
a cui è necessario porre rimedio manualmente.
In primo luogo, la collocazione dei punti di ancoraggio potrebbe non rispecchiare i vincoli posti. Nell’algoritmo realizzato, infatti, ge-neralmente gli oggetti sono pensati per avere l’origine posta central-mente all’ingombro proiettato in pianta. Questa scelta consente di fa-cilitare la manipolazione dei parametri, potendo avere un più efficace controllo sulle singole condizioni rispetto ad una soluzione che non vede l’ancoraggio in mezzeria. Talvolta però gli oggetti di libreria per-dono questa impostazione, che bisogna quindi ripristinare su Archi-CAD. Per fare ciò è sufficiente per prima cosa sbloccare l’elemento in questione, poiché ogni oggetto generato da Grasshopper viene, per impostazione predefinita, bloccato al fine di evitare modifiche acci-dentali degli stessi da parte dell’utente. Bisogna infine aprire le pro-prietà dell’oggetto e procedere con la selezione del nuovo punto di an-coraggio desiderato.
La seconda operazione sugli oggetti di libreria su cui potrebbe esse-re necessario interveniesse-re è l’ordine di visualizzazione in pianta.
Alcuni arredi infatti, come nel caso delle travi testaletto, nonostante siano correttamente posizionati ad un’altezza superiore rispetto agli oggetti sottostanti, possono essere visualizzati ad un livello inferiore.
In questo caso si procede a modificarne l’ordine di visualizzazione avendo cura di procedere “per step”, evitando l’opzione di
posiziona-121 – Generazione del modello da Grasshop-per ad ArchiCAD:
esempio di errori nella definizione geometrica
122 – Operazione di ripristino del punto di ancoraggio di un og-getto
2 Metodologia 119
mento dell’oggetto in primo piano rispetto all’intero modello.
Le due operazioni appena descritte possono essere effettuate anche durante la fase di modifica dei parametri su Grasshopper, al fine di migliorare l’anteprima del modello generato. Altri provvedimenti ri-chiedono invece di essere effettuati solo una volta terminata la con-nessione con il software di visual scripting. Questo dipende dal fatto che, come anticipato nel capitolo precedente, alcuni input geometrici siano necessariamente da perfezionare in una fase successiva. Fra queste ad esempio si trova la definizione dei solai, che vengono generati su Grasshopper tramite lo stesso perimetro che dà origine ai muri. Questi ultimi, essendo definiti a filo interno della degenza, risul-tano in questo modo senza appoggio, in quanto l’area del solaio termi-na esattamente nello stesso punto in cui si intermi-nalzano i muri. È quindi necessario agire direttamente sulle dimensioni dei solai su ArchiCAD, una volta terminata la fase di definizione dei parametri. Porre rimedio a questa incongruenza prima di aver terminato la connessione con Grasshopper non porterebbe infatti a nessun risultato. L’area pavi-mentata tornerebbe in pochi secondi a dare priorità ai parametri im-postati nello script ripresentando nuovamente lo stesso problema.
Questo “errore” è in realtà pensato per essere aggirato nella fase di inserimento della degenza all’interno di una struttura sanitaria. Si ipotizza infatti che i solai vengano definiti come un unico elemento del piano anziché singoli elementi suddivisi per area.
123 – Modifica dell’or-dine di visualizzazione di un oggetto in pianta
124 – Errore di gene-razione dei solai che lasciano i muri senza basamento
120 2.2 Fase 2: Generazione del modello parametrico di una degenza
TITOLO 1
TITOLO 2
TITOLO 1
TITOLO 2
Un’analoga questione si riscontra nella definizione della zona del bagno, che viene generata, da Grasshopper, tramite il perimetro che origina i due muri con attinenza al servizio. Essa risulta pertanto comprensiva dell’area che costituisce l’impronta a terra di tali pareti.
Anche in questo caso la correzione del problema si effettua diretta-mente su ArchiCAD e la sua reiterazione dipende dalla riattivazione della connessione con lo script che lo genera. Per rendere l’area netta si può agire in due modi: dopo aver sbloccato la zona è possibile modi-ficarne manualmente la superficie di pertinenza oppure utilizzare lo strumento di aggiornamento automatico delle zone. Con il secondo metodo la piattaforma dimostra di saper calcolare correttamente l’a-rea netta, anche se dal principio non è in grado di farlo in quanto vin-colata ai parametri dell’algoritmo.
Per completare infine le informazioni grafiche da visualizzare in pianta è possibile aggiungere le quote su ArchiCAD. Come per le pre-cedenti, per ottimizzare il flusso di lavoro, questa operazione è prefe-ribilmente da effettuare una volta definita come minimo la geometria sommaria della degenza. I nodi inseriti attraverso lo strumento di an-notazione sono effettivamente dinamici e seguono parametricamen-te il punto a cui sono legati. Ciononostanparametricamen-te, l’algoritmo che genera il modello è progettato per avere la possibilità di variare non solo le di-mensioni, ma anche la presenza e la posizione di alcuni volumi, come quello del bagno annesso alla degenza. Pertanto, associando prematu-ramente dei nodi di quotatura ad un elemento così tanto variabile, si incorrerebbe nel rischio di dover eliminare o inserire nuovamente tali nodi, oppure di dover spostare le linee di quota, in quanto adiacenti ad un lato differente rispetto a quello della geometria a cui si riferiscono.
Per ottimizzare ulteriormente il processo di annotazione, invece di in-serire manualmente i nodi delle quote, è inoltre possibile sfruttare lo strumento di quotatura automatica.
125 – Zona con calcolo dell’area lorda, vinco-lato ai parametri de-finiti su Grasshopper, prima della correzione dell’errore
2 Metodologia 121
2.2.3 Dallo script al BIM: opzioni di visualizzazione