2.1 Fase 1: Test d’interoperabilità di un modello concettuale
2.1.4 Software parametrico “intermediario”: Grasshopper
Grasshopper
Il primo approccio metodologico sperimentato non ha avuto i ri-sultati attesi ed è stato perciò necessario tornare al primo punto della fase invece che procedere a quello successivo. Pertanto, siccome l’inte-roperabilità fra le due piattaforme BIM prese in analisi non ha ancora raggiunto un livello sufficientemente elevato per soddisfare gli obietti-vi posti, si possono cercare programmi “intermediari” per eobietti-vitare il più possibile la perdita di dati che avviene invece con lo scambio diretto. Si può quindi approfondire l’ipotesi di non operare subito con delle piattaforme BIM-based, ma di fare metaforicamente un passo indietro per ragionare prima di tutto sull’obiettivo e secondariamente sul metodo. Se lo scopo è quello di realizzare un oggetto-degenza pa-rametrizzato che abbia da un lato la possibilità di essere modificato facilmente e velocemente, limitando possibili incongruenze, e dall’al-tro contenga tutte le informazioni necessarie per la sua gestione, non è detto che la metodologia in fase di modellazione possa limitarsi al solo uso del BIM. Per quanto sia già appurato infatti che quest’ultimo ben si presti ai requisiti che si basano sui dati e sulla loro gestione, è risaputo anche che spesso questa qualità sia ostacolata da una difficoltà nel-la modelnel-lazione e nelnel-la creazione e condivisione dei parametri, come è stato anche parzialmente dimostrato precedentemente. I software che viceversa riescono al meglio a realizzare modelli parametrici sono quelli di programmazione visuale, dedicati al “generative mode-ling”, che non sono invece solitamente in grado di gestire il genere di informazioni che una degenza deve possedere per la sua
manutenzio-70 – Processo di inte-roperabilità messo in atto tra Revit ed Archi-CAD, con le rispettive perdite di dati
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ne e gestione nel tempo. Si ipotizza pertanto che una combinazione di queste due metodologie possa costituire una carta vincente per il raggiungimento degli obiettivi desiderati.
Cruciale ai fini di questa fase della ricerca sono state ricerche repe-rite dalla letteratura internazionale, grazie alle quali è stato possibile acquisire familiarità con un metodo che non sfruttasse unicamente le potenzialità del BIM, ma anche quelle di un processo più ampio ed integrato. Infatti, grazie alla collaborazione tra McNeel & Asso-ciates e Graphisoft, è nato un plug-in mediante il quale è possibile far connettere Grasshopper con ArchiCAD, integrando la logica della progettazione algoritmica e fornendo un più elevato livello di para-metrizzazione alla piattaforma BIM. Questo nuovo approccio, che si appoggia anche sul visual editing, è di entità differente rispetto al precedente di sola concezione BIM. Se con un tradizionale program-ma di modellazione infatti si ha un effort basso in relazione ai risultati ottenuti graficamente, bisogna ora tenere conto che con la modellazio-ne algoritmica la situaziomodellazio-ne è opposta. Nonostante la semplificaziomodellazio-ne del metodo grafico fornito da Grasshopper, è necessario in realtà im-piegare molte risorse per la concezione dei passaggi logico-matematici di ogni elemento, ed è di fatto per questo motivo che è considerato come approccio secondario rispetto al primo testato.
Il programma consente di elaborare algoritmi, ovvero di restitu-ire degli output partendo da una sequenza logica e finita di istruzioni elementari fornite dall’utente sotto forma di input. La piattaforma di Grasshopper è a sua volta pensata come plug-in di Rhinoceros che, in quanto tale, opera in parallelo al software di modellazione 3D, che però in questa ricerca non verrà preso in considerazione. L’interfaccia utente è molto elementare ed è composta da un pannello, che raggrup-pa raggrup-parametri e componenti, ed il “canvas”, ovvero l’area di lavoro su cui operare. I primi raccolgono i dati, che possono essere numeri, colori, geometrie o altro ancora, e sono facilmente riconoscibili per il bordo esagonale intorno all’icona, mentre i componenti eseguono le azioni che restituiscono i parametri [70].
Approfondendo le ricerche è stata inoltre riscontrata la possibilità di usufruire di ulteriori plug-in gratuiti, disponibili sulla piattaforma di applicativi per Rhinoceros e Grasshopper “food4Rhino” [71], che permettono il dialogo anche con Revit, seconda piattaforma BIM in analisi nella presente ricerca.
Si è quindi scelto di analizzare alcuni plug-in, scelti in base alle funzionalità ed alla disponibilità online rispetto alla versione dei pro-grammi BIM impiegati. I requisiti che si ritiene essi debbano rispetta-re sono, come nei test prispetta-recedenti, la bidirispetta-rezionalità del flusso di lavoro e l’esportazione di geometrie, informazioni e parametri. Al-cuni, come Lyrebird (di Lmnts) [72], Chameleon (di Hiroshi Jacobs) [73] o Mantis Shrimp (di Konrad K Sobon) [74], per quanto potenzial-mente interessanti, sono stati scartati perché non più aggiornati negli ultimi anni o non disponibili per il download. I plug-in esaminati per questo secondo tentativo di modellazione di un prototipo semplificato al fine di testarne la condivisione dei dati fra Revit ed ArchiCAD sono
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TITOLO 2
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tre:
● Grasshopper - ArchiCAD Live Connection (ver 2.2) [75]
Plug-in sviluppato da Graphisoft, in collaborazione con Mc-Neel & Associates, che permette una connessione diretta ed in tempo reale tra Grasshopper ed ArchiCAD. Alla base del suo funzionamento c’è la possibilità di operare direttamente dal software di Visual Programming Language, ma impiegando anche strumenti ed impostazioni caratteristiche della piattafor-ma BIM.
● Hummingbird (ver. Rhino 6 e Revit 2018-2020) [76]
Plug-in sviluppato da WhiteFeet Software grazie al quale Grasshopper e Revit si scambiano dati indirettamente attra-verso l’esportazione e l’importazione di Comma-Separated Va-lues (CSV), un file di testo per la rappresentazione di informa-zioni a struttura tabellare.
● Grevit - Grasshopper Native BIM (ver. Revit 2018) [77]
Plug-in sviluppato da Moethu, che permette di far dialogare Grasshopper e Revit mediante lo stesso principio di quello svi-luppato da Graphisoft, ma senza la possibilità di avere una con-nessione in tempo reale. Per l’invio dei dati da una piattaforma all’altra è infatti necessaria un’operazione manuale da parte dell’utente.
L’approccio con cui ora si intende proseguire prevede quindi la modellazione parametrica del prototipo di degenza partendo da Grasshopper, in quanto programma di visual editing, grazie anche ai plug-in sopra elencati che lo implementano dei com-ponenti di ArchiCAD e Revit, ed i relativi test di interoperabili-tà con le piattaforme BIM. Nel diagramma di flusso sottostante è schematizzato il work-flow con cui si intende procedere, in base ai plug-in selezionati.
71 – Barra dei compo-nenti del plug-in Gras-shopper - ArchiCAD Live Connection su Grasshopper
72 - Barra dei compo-nenti del plug-in Hum-mingbird
73 - Barra dei compo-nenti del plug-in Gre-vit - Grasshopper Na-tive BIM
2 Metodologia 85
74 – Diagramma di flusso della model-lazione parametrica in base ai software e plug-in selezionati
Piattaforma
BIM Revit
ArchiCAD
Hummingbird Grevit ArchiCAD Live
Connection
Grasshopper
Revit 2018 ArchiCAD 22
Connessione
diretta Importazione
manuale di formati esterni (.csv)
Importazione semi-automatica
con «toggle»
2.1.5 Parametrizzazione ed interoperabilità