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Capitolo IV: Un’analisi dell’impatto di Basilea II sul mercato del credito in Italia

4.4 I dati e le variabili dell’analisi empirica

4.4.3 I dati sul mercato del credito

I dati relativi all’intermediazione creditizia, sia a livello nazionale che locale, sono tratte dai Bollettini Statistici editi trimestralmente dalla Banca d’Italia, le cui informazioni sono desunte dalle segnalazioni di vigilanza e della Centrale dei Rischi che gli intermediari creditizi e finanziari le inviano periodicamente. Fanno eccezione i costi amministrativi ottenuti attraverso elaborazioni su dati di fonte ABI. A differenza dei dati Capitalia che ricoprono il periodo 1995-2003, le serie storiche della Banca

121 d’Italia sono omogenee solo dal 1997 e ciò ha implicato la limitazione dell’analisi al periodo 1997- 2003129.

L’aggregato “impieghi” comprende tutti i finanziamenti erogati dalle banche a soggetti non bancari. Secondo la definizione della Banca d’Italia, l’aggregato comprende: “rischio di portafoglio, scoperti di conto corrente, finanziamento per anticipi (su effetti e altri documenti salvo buon fine, all’importazione e all’esportazione), mutui, anticipazioni non regolate in conto corrente, riporti, sovvenzioni diverse non regolate in conto corrente, prestiti su pegno, prestiti contro cessione di stipendio, cessioni di credito, impieghi con fondi di terzi in amministrazione, altri investimenti finanziari (accettazioni bancarie negoziate, commercial papers, ecc.) sofferenze, effetti insoluti e ai protesti di proprietà. L’aggregato è al netto degli interessi e delle operazioni pronti contro termine”. I depositi sono costituiti da depositi a risparmio, liberi e vincolati, buoni fruttiferi, certificati di depositi e conti correnti liberi e vincolati appartenenti a soggetti non bancari. Le sofferenze comprendono tutti i rapporti per cassa in essere con soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili. Si tratta sostanzialmente di crediti il cui realizzo è incerto o che richiede tempi lunghi. Infine, il numero di affidati comprende i soggetti a nome dei quali sono pervenute una o più segnalazioni alla Centrale dei Rischi in seguito alla concessione di crediti per cassa o di firma. Per la nostra analisi sono stati utilizzati gli impieghi, i depositi, le sofferenze ed il numero degli affidati riferiti alla clientela ordinaria, distribuiti per localizzazione della clientela130. Nel nostro caso si tratta della regione in cui è localizzata la sede legale o il domicilio delle controparti che intrattengono rapporti con le banche. Ciò ci permette di tener contro della destinazione del credito e quindi di eventuali trasferimenti tra aree. In sintesi, ciò che è affine alla nostra analisi non è tanto, dove il credito è stato erogato ma dove è stato utilizzato. Le statistiche sull’intermediazione creditizia elaborate in base alla sede legale dell’azienda di credito sono poco rappresentative poiché non considerano i cambiamenti avvenuti nel sistema creditizio italiano, ampiamente analizzati in precedenza.

Le informazioni sui tassi attivi si riferiscono ai finanziamenti per cassa concessi alla clientela ordinaria, escludendo autorità bancarie e banche. I tassi pubblicati nelle tavole statistiche di Banca d’Italia sono calcolati come media ponderata dei tassi effettivi131 e fanno riferimento ai tassi di breve periodo132 sui finanziamenti per cassa distribuiti per localizzazione degli sportelli e per comparti di attività economica. I dati sui tassi forniti da Banca d’Italia hanno una frequenza trimestrale; è stato quindi necessario elaborarli per ottenere un tasso regionale medio annuo. Il tasso medio è stato calcolato come

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Infatti, in seguito alle revisioni apportate alla classificazione dei settori istituzionali, alcune tavole presentano delle discontinuità nelle serie storiche prima del 1997.

130I dati relativi a depositi, impieghi, affidati e sofferenze sono pubblicati con frequenza trimestrale. Nello studio

sono state utilizzate le consistenze medie dell’anno.

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Le informazioni sui tassi sono rilevate distintamente per ogni cliente, infatti, alla fine di ogni trimestre, gli intermediari segnalano numeri computistici e competenze, queste ultime suddivise in interessi, commissioni e spese. Sulla base dei dati rilevati, i tassi di interesse pubblicati nei Bollettini Statistici sono calcolati secondo la formula t(%)= (competenze*365)/Numeri computistici.

132 Nel lavoro, implicitamente, si ipotizza che i prestiti siano privi di garanzie di conseguenza consideriamo i tassi a

122 media pesata per le consistenze trimestrali degli impieghi133. Nell’analisi sono stati utilizzati sia i tassi alla clientela ordinaria sia quelli che si riferiscono alle sole imprese134.

I tassi passivi sono raccolti dalla Banca d’Italia su base statistica. Sono oggetto di rilevazione i dati relativi ad interessi e numeri computistici in forma aggregata. Nelle tavole statistiche è pubblicato il tasso medio ponderato utilizzando lo stesso criterio per la determinazione dei tassi attivi. In questo caso i tassi nominali sui depositi sono distribuiti per localizzazione degli sportelli. Inoltre, poiché solo dal 2000 la frequenze delle rilevazioni è trimestrale, per omogeneità nella serie, sono stati utilizzati i tassi al 31 dicembre di ogni anno.

I dati riguardanti il numero di banche e di sportelli sono pubblicati da Banca d’Italia con frequenza trimestrale e con un livello di dettaglio provinciale. I dati utilizzati si riferiscono alle banche e agli sportelli esistenti al 31 dicembre di ogni anno.

In Italia, così come in molti paesi europei, i dati contabili delle banche non sono pubblicamente disponibili a livello di singoli sportelli. Anche i dati ABI impiegati in questo lavoro sono disponibili solo su scala nazionale e per azienda di credito. Utilizzando queste informazioni, si è costruito un indicatore di costo a livello regionale, seguendo l’approccio utilizzato da Carbò Valverde et al. (2003) e Agostino, Trivieri (2008), vale a dire:

𝑐𝑜𝑠𝑡𝑖_𝑎𝑚𝑚𝑗𝑟𝑡 = 𝐶𝑂𝑆𝑇𝐼_𝐴𝑀𝑀𝑗𝑡 ∗ 𝐵𝑅𝐴𝑁𝐶𝐻𝑗𝑟𝑡

𝐵𝑅𝐴𝑁𝐶𝐻𝑗𝑡

in cui: j = 1,…, N indica le banche; r = 1,…,20 indica le regioni ; t =1997,…,2003; 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑖_𝑎𝑚𝑚𝑗𝑟𝑡 sono i costi amministrativi a livello regionale; 𝐶𝑂𝑆𝑇𝐼_𝐴𝑀𝑀𝑗𝑡 sono i costi amministrativi per banca a livello nazionale nell’anno t; 𝐵𝑅𝐴𝑁𝐶𝐻𝑗𝑟𝑡 sono gli sportelli della j-esima banca nella regione r al tempo t; infine, 𝐵𝑅𝐴𝑁𝐶𝐻𝑗𝑡 è il numero totale di sportelli della j-esima banca nell’anno t. In sintesi, i costi amministrativi su scala nazionale sono stati ripartiti in base alla distribuzione regionale degli sportelli di ogni singola banca.

133 Si fa presente che derivare i tassi medi annui attraverso la media semplice dei tassi trimestrali conduce allo stesso

risultato. Ciò è indice del fatto che tassi e consistenze nei trimestri hanno comunque un andamento piuttosto stabile, che non subisce brusche variazioni.

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