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In tutti i pazienti è stato eseguito l’esame elettrocardiografico basale standard in dodici derivazioni e la radiografia del torace nelle due posizioni standard, con valutazione dell’eventuale presenza di ingrandimento dell’ombra cardiaca, di segni d’ipertensione venosa e/o arteriosa del piccolo circolo e di segni di aumento del contenuto liquido polmonare.

In tutti i pazienti è stato eseguito un Ecocardiogramma Color Doppler con apparechiatura Philips HP modello Sonos 5500. Sono state eseguite tutte le scansioni standard nei quattro approcci tradizionali per le misure quantitative lineari, planari e volumetriche. In particolare, ai fini dell’analisi statistica, è stato valutato il diametro atriale sinistro longitudinale in approccio parasternale scansione asse lungo in M-Mode, il volume ventricolare sinistro telediastolico e telesistolico e la frazione d’eiezione ventricolare sinistra (rapporto tra il volume d’eiezione e il volume telediatolico; volume d’eiezione = volume telediastolico – volume telesistolico) con approccio apicale nella scansione “quattro camere”; i valori volumetrici considerati sono stati determinati come media di almeno tre determinazioni effettuate dallo stesso operatore per ciascun volume.

La determinazione dei volumi ventricolari è stata effettuata mediante metodo di Simpson.

La cinesi regionale è stata valutata suddividendo il ventricolo sinistro in sedici segmenti, in accordo con le linee guida della società italiana di Ecocardiografia.

Ad ogni segmento è stato assegnato un punteggio in base al grado d’ispessimento parietale sistolico:

1 = normocinesia 2 = ipocinesia 3 = acinesia 4 = discinesia 5 = aneurisma

La pressione arteriosa sistolica in arteria polmonare è stata valutata mediante determinazione del gradiente sistolico tra ventricolo ed atrio destro in presenza di un jet da rigurgito tricuspidale campionabile al tracciato Doppler continuo, in condizione di allineamento ottimale del cursore con il flusso del jet rigurgitante; il valore ottenuto, in caso di fisiologiche escursioni respiratorie della vena cava inferiore, è stato sommato ad un valore pari a 5 mmHg mentre è stato aggiunto un valore pari a 10-15 mmHg in caso di ridotte escursioni respiratorie della stessa vena.

La stima della massa ventricolare è stata ottenuta mediante la formula proposta da Devereux ed altri, usando la convenzione di ASE:

LVmass (ASE) = 0.8 (1.04 ([LVIDD + PWTD + IVSTD] 3 - [LVIDD] 3))+ 0.6 gr

Al fine di standardizzare le misure effettuate il valore della massa ventricolare è stato diviso per la superficie corporea.

79 pazienti sono stati sottoposti ad un test provocativo d’ischemia al fine di valutare la riserva coronarica e la vitalità miocardica. In particolare 37 hanno eseguito una prova da sforzo al cicloergometro e il test è stato considerato massimale quando la frequenza cardiaca all’apice dello sforzo raggiungeva almeno l’85% della frequenza cardiaca teorica, calcolata in base al sesso e all’età del paziente, e positivo per ischemia miocardica inducibile quando si osservavano alterazioni significative del tratto ST-T in particolare quando si verificavano sottoslivellamenti discensenti o orizzontali uguali o superiori a 1 mm (0,1 mV) a 0,08 secondi dopo il punto J, evidenziabili in almeno tre complessi di almeno due derivazioni contigue. Inoltre si parlava di risposta ipertensiva, se la pressione arteriosa sistolica raggiungeva il valore di 200 mmHg o la diastolica superava il valore di 90 mmHg. Se invece la frequenza raggiunta era inferiore all’85%

di quella calcolata allora si diceva che il test era “non diagnostico” per ischemia miocardica inducibile.

Sono state sottoposti a stress con imaging acocardiografico 18 pazienti, 6 pazienti hanno eseguito un ecocardiogramma dopo la somministrazione di dobutamina, 12 hanno eseguito un ecocardiogramma dopo la somministrazione di dipiridamolo.

Le valutazioni ecocardiografiche della cinesi regionale, sono state effettuate in condizioni basali e dopo stress farmacologico massima ottenuta mediante infusione di dipiridamolo o dobutamina. Nel caso della dobutamina il farmaco è stato iniettato in vena alla dose di 5, 10, 20, 30, 40 g / K g/min (seguito eventualmente dalla somministrazione, in caso di comparsa di sintomi, di atenololo 1 mg). Nel caso fosse utilizzato il dipiridamolo il farmaco veniva somministrato in infusione venosa alla dose di 0,56 mg/kg in 4 minuti + 0,28 mg/kg in 2 minuti. I test erano considerati positivi per ischemia miocardica quando si osservavano modificazioni significative della cinesi regionale rispetto al basale, e se vi erano modificazioni del tratto ST-T nell’elettrocardiogramma che contestualmente era registrato insieme alla pressione arteriosa, e alla frequenza cardiaca.

15 pazienti hanno eseguito una scintigrafia miocardica sotto stress con tecnica tomoscintigrafica (SPECT), in 5 pazienti lo stress era rappresentato dal cicloergometro, 10 invece sono stati sottoposti a somministrazione di dipiridamolo.

L'indagine in condizioni basali (a riposo) è stata eseguita somministrando al paziente 700-800 MBq di 99mTc-MIBI (3 pazienti) o 99mTc-Tetrofosmina (7 pazienti) o Tallio 201 (5 pazienti) per via e.v. periferica.

L’indagine in condizioni di stress è stata eseguita stimolando il flusso coronarico per via

farmacologica, somministrando un'infusione di dipiridamolo, o con uno sforzo fisico tramite cicloergometro. Al picco dello sforzo, è stato iniettato il radiofarmaco e proseguito lo sforzo per

almeno un altro minuto, in modo che il radiofarmaco raggiungesse il miocardio in condizioni di massimo flusso coronarico. Nel caso fosse utilizzato 99mTc-MIBI o 99mTc-Tetrofosmina, sono state necessarie due somministrazioni del radiofarmaco, in giorni successivi, e la scintigrafia da

sono stati poi opportunamente elaborati e confrontati fra loro. Nel caso fosse utilizzato 201Tl, è stato sufficiente un'unica somministrazione del radiofarmaco per l'esecuzione della scintigrafia da sforzo e a riposo.

In tutti i casi è stata valutata la presenza di aree ipocaptanti, se queste erano presenti già nelle immagini acquisite a riposo sono state considerate indicative di necrosi miocardica, mentre per le aree ipocaptanti evidenziate dopo sforzo ergometrico o farmacologico sono state invece

confrontate con le rispettive immagini dell'indagine a riposo.

In 13 dei 79 pazienti sono state eseguite, in date successive, due test provocativi e in particolare 4 pazienti sono stati sottoposti sia a elettrocardiogramma da sforzo che a scintigrafia miocardica, 4 pazienti a elettrocardiogramma e a ecocardiogramma dopo somministrazione di dobutamina, 2 pazienti a Ecg da sforzo e a ecocardiogramma dopo somministrazione di dipiridamolo, 1 paziente a ecocardiogramma dopo somministrazione di dipiridamolo e a scintigrafia miocardica, 1 paziente a ecg da sforzo e angiocardioscintigrafia e infine 1 paziente è stato sottoposto a due successive scintigrafie miocardiche. La ripetizione dell’esame era giustificata o dal tempo trascorso dalla prima valutazione o dal fatto che il test fosse considerato non diagnostico.

87 dei 108 pazienti sono stati sottoposti ad eco-color-Doppler dei tronchi sovraortici, esaminando l’arteria carotide comune, la biforcazione carotidea, l’arteria carotide esterna, l’arteria caroride interna e l’arteria vertebrale.

Oltre alla presenza di eventuali alterazioni parietali, riferibili a arteriosclerosi carotidea, ai fini dell’analisi statistica è stato determinato lo spessore medio-intimale, che se superiore a 0,8 mm indicava la presenza d’iperplasia medio-intimale.

In 40 pazienti è stato eseguito un esame coronarografico al fine di valutare l’anatomia del circolo coronarico e la presenza, localizzazione e grado di eventuali stenosi coronariche. Queste ultime venivano considerate critiche quando causavano un’ostruzione del 70-75% del lume coronarico. In 6 pazienti si è ricorsi a procedura di rivascolarizzazione mediante PTCA con posizionamento di stent.

92 pazienti hanno eseguito l’ecocolordoppler arterioso degli arti inferiori, in cui è stato valutata la presenza d’arteriosclerosi periferica, la pervietà del lume, le caratteristiche del flusso arterioso.

Sono stati valutati l’asse iliaco, asse femorale, arteria poplitea, asse tibio peroniero.

Di tutti i pazienti è stata valutata la terapia eseguita nel pretrapianto e nel post trapianto, le eventuali complicanze insorte sia in acuto che nel follow-up post-trapianto, con particolare attenzione a quelle cardiovascolari.

7. RISULTATI

Nei 108 pazienti presi in considerazione nel nostro studio retrospettivo si sono verificati 13 decessi, dei quali 1 prima del trapianto per arresto cardiocircolatorio, e 12 nel periodo successivo al trapianto.

In 32 pazienti sono insorte complicazioni di vario genere nell’immediato post trapianto. In particolare 11 dei pazienti deceduti erano sottoposti a trapianto combinato di rene pancreas, mentre 1 era sottoposto a PTA:

1 paziente è deceduto dopo 5 anni per l’insorgenza di un linfoma NH

1 paziente è deceduto dopo 1 anno dall’intervento per l’insorgenza di un carcinoma polmonare

1 paziente è deceduto a due anni di distanza per suicidio con insulina

2 pazienti sono deceduti subito dopo il trapianto per aplasia midollare farmacologica mente indotta.

7 (54%) pazienti sono deceduti a causa di eventi ascrivibili a cause cardiovascolari, e in particolare:

2 pazienti sono deceduti nell’immediato post trapianto per arresto cardiocircolatorio

1 per l’insorgenza d’edema polmonare acuto per scompenso ventricolare sinistro insorto nell’immediato post trapianto

2 pazienti sono deceduti a distanza di 35 mesi dall’intervento per Infarto acuto del miocardio 2 deceduti per morte improvvisa, di cui 1 subito dopo il trapianto, l’altro a distanza di 5 anni circa.

Tabella 1- Riassunto delle cause di morte nei soggetti trapiantati.

Causa di decesso Tipo di trapianto Numero di

pazienti deceduti Decesso quando Linfoma NH SPK 1 5 anni Carcinoma polmonare SPK 1 12 mesi Suicidio SPK 1 23 mesi

Aplasia midollare SPK 2 Subito dopo

trapianto Arresto

Cardiocircolatori o

2SPK / 1 PTA 3 Subito dopo

trapianto Edema polmonare cardiogeno SPK 1 Subito dopo trapianto Infarto del Miocardio SPK 2 35 mesi Morte improvvisa SPK 1 dopo 5 anni

Per quanto riguarda i 32 soggetti nei quali si sono verificate delle complicanze, 22 erano stati sottoposti a trapianto combinato di rene pancreas, mentre 10 a trapianto isolato di pancreas. 5 pazienti sono andati incontro a espianto degli organi trapiantati: 1 per insorgenza di sepsi, 1 per

simultaneo di rene pancreas), 1 paziente per trombosi dei rami arteriosi intra pancreatici, 1 paziente per cause non note, entrambi erano sottoposti a trapianto isolato di pancreas.

3 In 5 pazienti, di cui 4 sottoposti a SPK e 1 a PTA, si è verificata la comparsa di aritmie:

in pazienti è insorta fibrillazione atriale ( 2 pazienti erano sottoposti a SPK e 1 a PTA), che è stata trattata con infusione di amiodarone.

In 2 pazienti (1 sottoposto a SPK e 1 a PTA) è comparsa tachicardia sinusale importante, di cui la prima trattata con amiodarone, mentre la seconda a risoluzione spontanea.

In 2 pazienti (1 sottoposto a SPK e 1 a PTA) si è verificata una rapida anemizzazione che ha richiesto terapia emotrasfusionale. In 6 (4 sottoposti a SPK e 2 a PTA) si è verificato un rialzo dei valori pressori che ha richiesto terapia antiipertensiva. 3 pazienti (2 sottoposti a SPK e 1 a PTA) hanno presentato all’ECG segni d’ischemia del miocardio ed è stata necessaria la somministrazione di nitroderivati.

In 2 pazienti (1 SPK e 1 PTA) si è avuta la trombosi parziale della vena splenica. In 1 paziente sottoposto a trapianto di pancreas si è avuta l’insorgenza di versamento pleurico che è stato drenato mediante toracentesi. In altri 6 soggetti (tutti sottoposti a SPK) si sono verificati, perforazione intestinale, in 3 rigetto acuto (rientrato dopo la somministrazione di corticosterodi), e in 1 piastrinosi (sottoposta a piastrinoferesi), in un paziente sottoposto a PTA si è verificata emorragia gastro intestinale e infine un paziente sottoposto a SPK a presentato versamento pericardico con riduzione della EF al 50%

Tabella 2- Riassunto delle complicanze cardiovascolari insorte nel post trapianto.

Complicanze Trapia nto di solo pancre as Trapiant o di rene pancreas Trattamento Fibrillazione Atriale 1 2 Infusione d’Amiodarone Tachicardia importante 0 1 Infusione d’Amiodarone

Tachicardia sinusale 0 1 Nessun trattamento Segni ECG d’ischemia 1 2 Somministrazione di nitroderivati Rialzo valori pressori 2 4 Terapia antipertensiva Versamento pericardico 0 1 Terapia diuretica Totale 4 11 15

Tabella 3 –Riassunto delle complicanze generali insorte nel post trapianto.

Complicanze Trapianto di solo pancreas Trapianto di rene pancreas Trattamento Versamento pleurico 1 0 Toracentesi Perforazione intestinale 0 1 Intervento chirurgico

Rigetto acuto 0 3 Corticosteroidi Emorragia gastro intestinale 1 0 Intervento chirurgico Rapida anemizzazione 1 2 Emotrasfusione Sepsi 0 1 Espianto Trombosi della vena porta 0 1 Espianto

Infezione virale 0 1 Espianto

Trombosi arteriosa rami intrapancreatici 1 0 Espianto Trombosi parziale vena splenica 1 1

Non note 1 0 Espianto

Totale 6 11 17

Gruppo A soggetti sottoposti a trapianto combinato di rene pancreas

Il gruppo A era costituito da 68 pazienti di cui 39 uomini e 29 donne, l’età media al momento del trapianto era di 39 anni +/- 6,67 anni, il BMI medio era di 23,23 Kg/m2 +/- 4,09.

L’obesità, definita da un BMI > di 30 Kg/m2 secondo le linee guida della società italiana di

diabetologia (Ital Heart J Suppl 2002; 3 (6): 669-676) era presente in 2 pazienti (2,97% del gruppo A), mentre 18 pazienti (30%) erano in sovrappeso, BMI > di 25 Kg/m2, 2 (2,97%) pazienti

erano sottopeso BMI <18 Kg/m2.

All’anamnesi 42 (61,7%) pazienti presentavano familiarità per patologie cardiovascolari, cerebrovascolari, diabete mellito, dislipidemie, mentre in 26 (38,2%) questa era negativa.

Per quanto riguarda la ricerca di fattori di rischio per patologia cardiovascolare dall’anamnesi personale e dagli esami bioumorali si evidenziava che:

2 (3%) pazienti riferivano angor e dispnea da sforzo

33 (48,5%) pazienti non avevano mai fumato, 21 (30,8%) erano fumatori attivi e 14 (20,5%) erano ex fumatori.

La durata media del diabete mellito era di 25,09 anni +/- 7,41 anni. +percentuale dei soggetti con > 25 anni di dm

Dei 68 pazienti 58 (85,3%) erano ipertesi in terapia antiipertensiva.

40 (58,8%) pazienti presentavano valori di LDL > di 115 mg/dl, 16 (23,5%) presentavano valori di HDL < 40mg/dl e 39 (57,3%) avevano valori di TG > 150mg/dl. Media col. LDL 127,4 +/- 35,1 mg/dl, media col.HDL 51,8 +/- 13,4 mg/dl, media TG 175,6 +/- 68,9 mg/dl. Tutti i 68 pazienti del gruppo A avevano insufficenza renale cronica, 31 (45,5%) pazienti erano in trattamento dialitico la cui durata media era di 2 +/- 1,3 anni, con una creatininemia media di 6,05 +/- 3,3 mg/dl, mentre la media della Clearance della creatinina era di 21,4 +/- 16 mL/min. Media azotemia 140 +/- 55,8 mg/dl, media uricemia 7,3 +/- 1,4 mg/dl.

Dei 68 pazienti, 57 (83,8%) presentavano retinopatia proliferante trattata con terapia laser, Cinquantasei (82,35%) presentavano segni di neuropatia sia sensitivo-somatica sia autonomica.

64 pazienti del gruppo A hanno eseguito un ecocardiogramma in condizioni basali presso la nostra struttura, in 23 pazienti (35,94%) questo risultava nei limiti, in 6 (9,38%) era presente una lieve ipertrofia del setto, e in 35 pazienti (54,69%) era presente ipertrofia ventricolare sinistra con una massa cardiaca indicizzata media di 129,6 gr/m2. Inoltre in 35 pazienti (51%) l’atrio sinistro

era di dimensioni normali, in 9 (13%) era ai limiti alti, in 6 pazienti (9%) l’atrio presentava un aumento modesto e infine in 9 pazienti (13%) era aumentato. In 4 pazienti era presente un’alterazione della cinesi regionale, in 3 paziente era presente “ipocinesia diffusa”, in 1 era invece presente “ipocinesia del setto interventricolare posteriore”. In 46 (67,6%) pazienti veniva eseguito un test provocativo d’ischemia, questo era rappresentato da un ECG da sforzo per 28 (41,1%) pazienti, da un ECO dobutamina per 5 (7,3%) pazienti, da un ECO dipiridamolo per 5 (7,3%) e 8 pazienti (14,7%) erano sottoposti a scintigrafia miocardica.

In 9 pazienti venivano eseguiti 2 test provocativi d’ischemia.

Dei 28 pazienti sottoposti a elettrocardiogramma da sforzo (cicloergometro), 13 erano in grado di raggiungere l’85% della frequenza cardiaca massima, e il test risultava negativo per ischemia miocardica inducibile in 12 pazienti, mentre in 1 paziente la prova risultava dubbia, in quanto si verificava la comparsa di “lieve sottoslivellamento del ST in V5-V6 circa 1mm”.Un paziente era sottoposto ad angiocardiscintigrafia che risultava negativa.

In 15 pazienti il test risultava non diagnostico per ischemia miocardica, in 9 pazienti era presenta una risposta pressoria di tipo ipertensivo, e in 7 si rendeva necessaria un’ulteriore indagine, in particolare 2 pazienti venivano sottopasti a SPECT (tapis-roulant, dipiridamolo), 1 a SPECT (cicloergometro, 99mTc-tetrofosmina), in entrambi i casi il test risultava negativo per ischemia e necrosi miocardica; 1 paziente (SPECT cicloergometro, 99Tc-tetrofosmina) invece presentava in condizioni basali presenza di deficit di captazione in sede anteriore, che persisteva anche durante stress, e che era compatibile con pregressa necrosi miocardica in corrispondenza del terzo medio della parete anteriore. Inoltre 2 pazienti erano sottoposti a ECO dipiridamolo che risultava negativo per ischemia e 1 a ECO-dobutamina anch’essa negativa.

Dei 5 pazienti sottoposti a ECO-dobutamina in tutti il test era dichiarato negativo per ischemia miocardica inducibile.

Nei 5 soggetti sottoposti a ECO-dipiridamolo tutti risultavano negativi per ischemia miocardica, e 1 paziente veniva sottoposto a SPECT (dipiridamolo, TI 201) e dall’indagine risultavano “aree di significativa ipocaptazione del radiofarmaco, ma non quote significative di miocardio con maldistribuzione inducibile del flusso”.

Degli 8 pazienti che erano sottoposti a SPECT, in 4 lo stress era di tipo ergometrico e in 4 di tipo farmacologico (dipiridamolo), in 7 pazienti non si evidenziavano deficit di captazione rilevante, mentre in un paziente era presente “deficit di fissazione di tipo non transmurale, nei 2/3 basali della parete infero-laterale, reversibile in fase di ridistribuzione”.

Dei 68 pazienti del gruppo A, 26 (36,7%) sono stati sottoposti a coronarografia, in 17 pazienti le coronarie risultavano indenni, in 1 era presente malattia di due vasi coronarici (trattata con PTCA + stent della Da, non trattata una Cx con 75% distale).

Due paziente presentavano “malattia di 1 vaso coronarico”, 1 paziente presentava “malattia di tre vasi” (trattata con PTCA), e infine 4 pazienti presentavano irregolarità senza stenosi significative. 52 (76,4%) dei 68 pazienti del gruppo A erano sottoposti a eco-color-Doppler dei tronchi sovraortici, che risultava nei limiti in 41 pazienti, mentre in 11 era presente aterosclerosi carotidea di modesta entità. Iperplasia medio intimale era presente in 26 pazienti.

In 55 pazienti del gruppo A (80,8%) era eseguito un eco-color-Doppler arterioso degli arti inferiori, che risultava nei limiti in 30 pazienti, mentre 16 presentavano aterosclerosi periferica modesta, 2 aterosclerosi periferica diffusa, e 7 aterosclerosi periferica.

Nei 68 pazienti sottoposti a trapianto isolato di pancreas si sono avuti un 11 decessi (16,1%), dei quali 7 (10,2%) per cause cardiovascolari, 3 nell’immediato post-trapianto: 2 per arresto cardiocircolatorio, 1 per edema polmonare cardiogeno, e 4 a distanza variabile tra 35 mesi e 5 anni, 2 per IMA (35 mesi) e 2 pazienti sono deceduti dopo circa 5 anni per morte improvvisa. Si sono verificate 22 complicanze (32,35% del gruppo A) di cui 11 cardiovascolari (16,2%), in particolare in un paziente è comparsa FA, trattata con infusione di amiodarone, in 1 paziente si sono riscontrati, all’ECG, segni d’ischemia laterale, trattata con la somministrazione di nitroderivati e in 2 pazienti si è verificato un rialzo dei valori pressori da giustificare un aumento della terapia antiipertensiva.

Tabella 4- Caratteristiche demografiche biometriche ed anamnestiche di base

VARIABILI POPOLAZIONE GRUPPO A:

SPK GRUPPO B: PTA Età (anni) 39,3 +/- 7.44 39 +/- 6,67 39,11 +/- 9,35 Maschi (%) 56% 57,4% 46,4% Femmine (%) 44,8% 42.6% 53,6% Peso (kg) 66,6 +/- 11,64 66,9 +/- 11,6 66,09 +/- 12,5 BMI (kg/m2) 23,63 +/- 3,14 23,65 +/- 3,05 23,57 +/- 3,40 Fumatori (%) 29,9% 30,8% 28,5% Ex Fumatori (%) 24,3% 20,5% 28,5%

Durata del Diabete 25,6 +/- 8,8 25,09 +/- 7,41 25,61 +/- 10,29

Ipert.Arteriosa (%) 87% 85,3% 67,8%

Sovrappeso (%) 26,6% 27% 29%

Obesità (%) 3% 2,94% 3,57%

HDL < 40 mg/dl 22,7% 23,5% 14,2% TG >150 mg/dl 50,5% 57,3% 32,1% IRC (%) 70% 100% 0% Dialisi (%) 32% 45,5% 0% Dialisi (anni) 2 +/- 1,3 2 +/- 1,3 0% Retinopatia prolif. 80,3% 83,8% 68% Neuropatia (%) 80,3% 82,35% 85,7%

Tabella 5- Caratteritiche bioumorali

VARIABILI POPOLAZIONE GRUPPO A GRUPPO B

Azotemia mg/dl 112,5+/-64 140 +/- 55,8 43,07 +/- 14,69 Creatininemia mg/dl 4,6+/- 3,7 6,05 +/- 3,3 0,91 +/- 0,27 Uricemia mg/dl 6,6+/-1,8 7,3 +/- 1,4 4,6 +/- 1,4 Cl.della Cr. (ml/min) 43,4 +/- 39,02 21,4 +/- 16 96,3 +/- 23,6 Potassiemia mEq/L 4,6+/-0,8 4,8 +/- 0,74 4,18 +/- 0,99 Sodiemia mEq/L 137,5+/-3,4 137,4 +/- 3,7 137,4 +/- 3,15 Calcemia mg/dl 9,1+/-0,9 9,1 +/- 1,09 9,1 +/- 0,46

Tabella 6- Caratteristiche ecocardiografiche di base

Variabili POPOLAZIONE GRUPPO A GRUPPO B

Nei Limiti 49,06% 35,94% 82,14%

Lieve ipertrofia del Setto 9,43% 9,38% 7,14% Ipertrofia Ventricolare 41,5% 54,69% 10,71% Massa indicizzata 105 +/ - 32,2 114 +/- 29,2 82,6 +/- 15,21

Atrio Sinistro normale 61,7% 51% 71% Atrio Sinistro aumentato 24,4% 25% 14% LAD mm 35,7 +/- 4,72 36,1 +/- 5,1 34,25 +/- 3,6 EF% 54,5 +/- 3,8 55 +/- 4,1 53,7 +/- 3,5

LAD: diametro atriale longitudinale sinistro; EF%: frazione d’eiezione ventricolare sinistra.

Gruppo B soggetti sottoposti a trapianto di pancreas

Il gruppo B era costituito da 28 pazienti di cui 13 uomini e 15 donne, l’età media al momento del trapianto era di 39,11 anni +/- 9,35, il BMI medio era di 23,44 Kg/m2 +/- 3,56.

L’obesità, definita da un BMI > di 30 Kg/m2 secondo le linee guida della società italiana di

diabetologia (Ital Heart J Suppl 2002; 3 (6): 669-676) era presente in 1 pazienti (3,57% del gruppo B), mentre 10 pazienti (36%) erano in sovrappeso, BMI > di 25 Kg/m2, 1 paziente (3,57%)

era invece sottopeso, BMI<18 kg/m2.

All’anamnesi 17 (60,7%) pazienti presentavano familiarità per patologie cardiovascolari, cerebrovascolari, diabete mellito, dislipidemie, mentre in 11 (39,2%) questa era negativa.

Per quanto riguarda la ricerca di fattori di rischio per patologia cardiovascolare dall’anamnesi personale e dagli esami bioumorali si evidenziava che:

1 (4%) paziente riferiva IMA non Q, e intervento di rivascolarizzazione coronarica mediante By-pass.

1 (4%) paziente riferiva angor e dispnea da sforzo

12 (42,8%) pazienti non avevano mai fumato, 8 (28,5%) erano fumatori attivi e 8 (28,5%) pazienti erano ex fumatori.

La durata media del diabete mellito era di 25,61 anni +/- 10,29 anni. Dei 28 pazienti 19 (67,8%) erano ipertesi in terapia antiipertensiva.

17 (60,7%) pazienti presentavano valori di LDL > di 115 mg/dl, 4 (14,2%) presentavano valori di HDL < 40mg/dl e 9 (32,1%) avevano valori di TG > 150mg/dl. Media col. LDL 129,8 +/- 41,48 mg/dl, media col.HDL 58,2 +/- 17,3 mg/dl, media TG 136,7 +/- 64,9 mg/dl. Nessuno dei 28 pazienti del gruppo B aveva insufficenza renale cronica, e la media della creatininemia era di 0,91 +/- 0,27 mg/dl, mentre la media della Clearance della creatinina era di 96,3 +/- 23,6 mL/min, tuttavia 17 (60,7%) pazienti presentavano microalbuminuria con iniziale riduzione della funzione renale. Media azotemia 43,07 +/-14,69mg/dl, media uricemia 4,6 +/- 1,4 mg/dl.

19 (68%) dei pazienti presentava retinopatia proliferante trattata con terapia laser, 2 (7%) presentavano retinopatia laser trattata e intervento di vitrectomia, 1 (4%) retinopatia bak- ground e infine in 1 (4%) era presente retinopatia allo stadio iniziale.

24 (85,7%) pazienti presentava segni di neuropatia sia sensitivo-somatica che autonomica.

Tutti e 28 i pazienti del gruppo B hanno eseguito un ecocardiogramma in condizioni basali, in 23 pazienti (82,14%) questo risultava nei limiti, in 2 (7,14%) era presente una lieve ipertrofia del setto, e in 3 pazienti (10,71%) era presente ipertrofia ventricolare sinistra con una massa cardiaca indicizzata media di 93,9 gr/m2. inoltre in 20 pazienti (71%) l’atrio sinistro era di dimensioni

normali, in 4 (14%) era ai limiti alti, e infine in 4 pazienti (14%) l’atrio presentava un aumento modesto.

Per quanto riguarda la cinesi regionale del ventricolo sinistro solo 3 pazienti presentavano alterazioni rilevanti e in particolare in 1 paziente era presente una lieve discinesia, in un altro era presente “acinesia della metà prossimale della parete inferiore” e in 1 paziente “lieve ipocinesia del segmento basale della parete inferiore”.

In 25 (89,28%) pazienti veniva eseguito un test provocativo d’ischemia, questo era rappresentato da un ECG da sforzo per 15 (53,57%) pazienti, da un ECO dobutamina per 2 (7,14%) pazienti, da un ECO dipiridamolo per 7 (25%) e un paziente (3,5%) era sottoposto a scintigrafia miocardica. In due pazienti venivano eseguiti 2 test provocativi d’ischemia.

Dei 15 pazienti sottoposti a elettrocardiogramma da sforzo (cicloergometro), 12 erano in grado di raggiungere l’85% della frequenza cardiaca massima, e il test risultava negativo per ischemia miocardica inducibile, mentre in 3 pazienti la prova risultava non diagnostica. In 2 pazienti era presenta una risposta pressoria di tipo ipertensivo, e in 1 si rendeva necessaria un’ulteriore indagine tramite SPECT (tapis-roulant) che risultava negativa per ischemia miocardica.

Dei 2 pazienti sottoposti a ECO-dobutamina, uno presentava all’acme sottoslivellamento del tratto ST-T di 2 mm in V3-V6, ma senza alterazioni della cinesi regionale e il test era dichiarato negativo per ischemia miocardica inducibile, per questo lo stesso paziente era sottoposto a ECG

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