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Capitolo II: Eugenica ed Eutenica

1.1 Degenerazionismo

L’originale definizione di degenerazione intendeva l’alterazione delle qualità naturali costitutive di un soggetto, che implicavano un processo inverso rispetto quello evolutivo. Da qui la conclusione per cui “tutto ciò che non tende alla conservazione può essere considerato degenerazione”. La degenerazione è altresì considerata l’elemento patogenetico delle malattie mentali e della criminalità. Inoltre, a differenza del malato, il degenerato non può essere guarito; egli appare un essere mostruoso, un pericolo sociale e il produttore di altri degenerati.

L’Ottocento, conosciuto come secolo dell’industrializzazione, introdusse nella vita comune una serie di problematiche legate al degrado delle condizioni sociali che portava con sé il processo di urbanizzazione e di industrializzazione. Piaghe come la povertà, l’alcolismo, la prostituzione contribuirono a diffondere un senso di insicurezza. Questi problemi vennero interpretati dagli scienziati positivisti come sintomi del “lato oscuro del progresso”, della degenerazione della specie umana74. All’ottimismo

fiducioso che aveva caratterizzato il secolo d’oro, “si sostituisce un

74 Si tratta di un’interpretazione sociologica del fenomeno del “degenerazionismo” suggerita

da Daniel Pick nel suo saggio Faces of de generation. A European disorder, c.1848.c.1918, Cambridge, Cambridge University Press, 1989.

39 preoccupato e disincantato pessimismo che proprio nella civiltà scorge i germi della corruzione e del declinio”75.

Il concetto di degenerato è legato al nome dello psichiatra Bénédict Augustin Morel76, che nella sua opera, del 1857, Traité des dégénerescences physiques, intellettectuelles et morales de l’espèce humaine, individua le

cause delle malattie mentali nel “germe” degenerativo, che egli considera progressivo ed ereditario. Il carattere della degenerazione passerebbe, secondo questa ipotesi da una generazione all’altra, aggravandosi sempre di più fino a portare alla completa sterilità77. Nello specifico la degenerazione

consisterebbe, nella visione di Morel, in uno stato patologico causato da lesioni del sistema nervoso centrale che influenzano il comportamento psicologico e si trasmettono alle generazioni venture al momento della fecondazione. In pratica Morel spiega fenomeni psicologici attraverso il linguaggio biologico. In quest’ottica i degenerati fisici e i degenerati morali sono ricondotti ad una stessa origine e natura78. La teoria delle

degenerescenza di Morel è stata interpretata da Michel Foucault come causa delle forme di razzismo contro l’anormale, un razzismo “interno” che passava in rassegna tutti i membri di una società79. Gli specialisti di molte

discipline si occuparono di questo tema nel tentativo di definire le stigmate della degenerazione e prescrivere una cura per questo male che a loro avviso colpiva la società a loro contemporanea. Un simile ordine di idee diede origine al vocabolario terminologico al quale poco tempo dopo avrebbero attinto gli eugenisti e i cultori della biopolitica. La paranoia collettiva di quegli anni consisteva, infatti, nella paura del contagio degli anormali, considerati un “pericolo biologico” da estirpare. Se fino a questo

75 Claudia Mantovani, Rigenerare la società…, cit., pag.43.

76 Psichiatra francese noto per aver elaborato la teoria della “degenerazione”.

77Mauro Simonazzi, Degenerazionismo. Psichiatria, eugenetica e biopolitica, Milano-Torino,

Mondadori, 2013, pag.3.

78 Ivi, pp. 40,41. 79 Ivi, pag. 5.

40 momento il compito della medicina era stato quello di alleviare i malati dalle sofferenze, adesso l’obiettivo delle scienze mediche diveniva quello di proteggere la società dal malato. L’oggetto di cura non era più il singolo individuo, ma la specie.

Indispensabile a questo punto chiedersi quali fossero le cause individuate all’origine della degenerazione. Le principali ipotesi che nel corso dell’Ottocento finirono per scontrasi e intrecciarsi negli scritti dei molteplici scienziati che si occuparono dell’argomento, sono principalmente due. Da una parte si situano coloro, che fedeli ad una prospettiva lamarckiana individuarono come causa della degenerazione l’ambiente, lo stile di vita, in una parola fattori “esterni”; dall’altra coloro che rintracciarono nelle leggi dell’ereditarietà e dunque nella riproduzione la causa del proliferare dei fattori degenerogeni. In quest’ultimo caso si tratta di una nuova interpretazione introdotta dal determinismo e dal biologismo ottocenteschi. Fa parte di questa teoria anche la concezione che il fisico e la morale fossero collegati da una stretta connessione. Pertanto l’ereditarietà non riguardava soltanto le malattie del corpo, ma anche quelle della mente e dello spirito. Queste due interpretazioni del problema non si escludevano l’un l’altra, al contrario produssero una lunga serie di combinazioni. Nell’interpretazione offerta da Morel, le cause ereditarie erano considerate di peso maggiore. Il genere di “terapia” proposta dallo psicologo consisteva nel tentativo di invertire le condizioni insalubri nelle quali proliferavano le cause del degenerazionismo e, allo stesso tempo, evitare il contagio isolando il degenerato al pari di un individuo infettivo80.

Venne rivolta una particolare attenzione allo studio del processo riproduttivo in relazione alla degenerazione. E’ proprio attraverso la fertilità che secondo Morel è possibile valutare se una specie è più degenerata di

41 un’altra, dal momento che la sterilità è l’ultimo stadio della degenerazione. Le chiavi di lettura proposte da Morel, per l’interpretazione della degenerazione, sono riassumibili in cinque punti, secondo i quali la degenerescenza:

1. è ereditaria; 2. è progressiva; 3. è incurabile;

4. nell’ultimo stadio comporta la sterilità;

5. presenta stigmate precise per cui i degenerati sono fisicamente riconoscibili81.

Il concetto di degenerazione, era diventato un problema politico, ma è opportuno sottolineare che si trattava di un approccio che adottarono sia partiti di destra che di sinistra, pur giungendo a conclusioni differenti. Come si legge nelle pagine di Daniel Pick:

“politics here cannot be understood in a merely party sense. We find liberarls,

conservatives and socialists deploying the term and the assumptions of degeneration – although with different inflections”82.

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