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DETERMINA LE TUE MODALITA' DI ESSERE indice

Nel documento Labirinti del Pensiero (pagine 96-99)

Fino ad ora, vi ho parlato delle caratteristiche che in linea di principio tutti gli esseri umani possiedono. Si tratta delle facoltà che la nostra specie ha acquisito nel corso della sua

evoluzione e che in gran parte sono state potenziate dall'acquisizione della neocorteccia. Possiamo avere un'idea di quali siano queste componenti per mezzo dell'esame dello sviluppo filogenetico della nostra specie e con lo studio del comportamento animale, in particolare di quello dei primati. Anche lo studio del comportamento delle popolazioni primitive compiuto dall'antropologia e dall'etnologia ci offre interessanti informazioni sul nostro modo di essere. Queste informazioni però riguardano le caratteristiche comuni, ma come ho detto più volte, il nostro cervello è formato da tante aree, ciascuna delle quali può essere più o meno ricca di neuroni e di sinapsi. Di conseguenza, ciascun individuo presenta una combinazione di abilità diversa da quella degli altri e che può anche essere considerata unica. Questo patrimonio di modalità di essere, comune a tutti gli individui della nostra specie, si esprime dunque in proporzioni e modalità diverse in ciascuno di noi. Ciascuno di noi ha una propria natura, un proprio modo di essere che deve essere conosciuto se si vuole vivere più compiutamente.

Per esempio, praticamente tutti gli esseri umani sanno parlare, ma alcuni sono di indole taciturna, altri invece non riusciamo a farli tacere... Certuni poi parlano anche da soli. Alcuni si esprimono in modo stentato, altri in modo preciso, elegante e con ricchezza di termini. Alcuni fanno fatica a scrivere la lista della spesa, altri scrivono romanzi e poesie. E' chiaro dunque che alcuni sono molto più dotati di altri nell'uso del linguaggio. Altrettanto vale per tutte le altre capacità umane. Quindi, ciascuno di noi rappresenta una combinazione particolare e forse unica di caratteristiche. Il problema che si pone adesso è quello di stabilire quali siano le componenti che caratterizzano ciascuno di noi in particolare. A tale proposito, è importante soprattutto conoscere le componenti che possediamo in misura maggiore del normale (senza trascurare anche quelle in cui invece siamo piuttosto carenti). Ma come possiamo fare per individuare le nostre particolari abilità, quelle che ci caratterizzano come individui? Per saperlo, non è indispensabile rivolgerci ad uno psicologo, ma è sufficiente applicare alcune semplici tecniche di autoanalisi.

Risonanza emotiva

Abbiamo già visto che la ricchezza in neuroni e in collegamenti di un'area del nostro cervello ne determina una più elevata capacità di esercitarne le funzioni. Quello che non ho ancora detto è che tanto più un'area è ricca, tanto più ci sentiremo attratti emotivamente verso attività che permettono di esprimerla e maggiore sarà la soddisfazione che ne trarremo. Se per esempio siamo predisposti per la musica, il nostro cervello sarà particolarmente ricco nell'area dedicata alla musica, l'ascoltarla ci darà gioia e con tutta probabilità saremo anche capaci di imparare rapidamente a suonare uno strumento musicale. La ricchezza di neuroni di una particolare area del cervello non si traduce dunque solo in una naturale inclinazione e in una superiore capacità nello svolgimento delle attività a cui essa presiede, ma anche in un'attrazione emotiva nei confronti di quelle attività e in un piacere che il soggetto percepisce nello svolgerle. Questo significa che, basandoci sulle nostre reazioni emotive nei confronti degli stimoli esterni, possiamo individuare i campi nei quali siamo più dotati e che caratterizzano il nostro particolare modo di essere.

Per chiarire meglio questa tecnica, vi racconto una mia esperienza di alcuni anni fa. Stavo camminando per la città, quando sentii una musica. Proveniva da un gruppo di musicisti che suonavano una loro canzone tradizionale. Era molto bella e benché avessi fretta non potei fare a meno di fermarmi ad ascoltarla. Mentre ero lì, mi capitò di osservare il comportamento dei passanti. C'era chi passava senza rallentare, c'era chi invece rallentava ma non si fermava, ma c'erano anche passanti che venivano irresistibilmente attratti dalla musica, andavano di fretta, ma rallentavano, passavano oltre, ma poi tornavano indietro, si fermavano e poi restavano tanto tempo ad ascoltare con evidente partecipazione. Non è detto che tutti quelli che tiravano diritto non apprezzassero la musica, ma da un punto di vista statistico quelli che si fermavano dovevano essere coloro che la gradivano maggiormente. Coloro che invece proseguivano, probabilmente non erano altrettanto interessati.

Per capire quali siano le vostre particolari predisposizioni, o anche semplicemente cosa vi piace, è quindi importante fare attenzione a come reagite emotivamente nei confronti degli stimoli che incontrate. La risonanza emotiva nei confronti delle sollecitazioni esterne è uno dei metodi che vi permette di scoprire le componenti naturali che vi caratterizzano. Potete

per esempio valutare il grado di soddisfazione nell'ascoltare un concerto di Vivaldi, nell'andare al ristorante, nel ballare, dipingere, scambiare effusioni, nel risolvere un'equazione matematica, etc. Quindi dovete osservarvi più attentamente durante la vita di tutti i giorni per tracciare un profilo del vostro animo. Potete compiere queste osservazioni anche seguendo l'ordine delle discipline della conoscenza, le quali indicano altrettanti campi dell'agire umano, ma è anche importante cogliere quegli stimoli che la vita vi sottopone quotidianamente.

Nel fare queste osservazioni, tenete presente che se non vi piace una musica non vuole per forza dire che non siete portati per la musica in generale, ma può essere che quel particolare pezzo non vi piaccia. Siccome nella musica ci sono tantissimi generi e al loro interno innumerevoli brani, diventa evidente come possa essere complessa questa ricerca. D'altra parte è esperienza comune che ad una persona appassionata di operetta potrebbe non piacere l'opera o viceversa. Se però notate che un certo genere vi piace molto di più di quanto non succeda normalmente, questo può essere indicativo di una vostra "risonanza" per quel tipo di musica.

E' possibile inoltre che, conoscendovi, sappiate già indicare alcune delle abilità che vi caratterizzano. Dovrete anche tenere presente le cose che vi interessano, che vi incuriosiscono, che stimolano la vostra attenzione, le materie in cui andavate meglio a scuola, etc.

Anche l'osservazione di come si comportano le altre persone vi forniscono degli stimoli e le vostre reazioni sono indicative di possibili vostre componenti. Se per esempio il resoconto dei viaggi compiuti da un vostro amico vi affascina in modo particolare, potrebbe voler dire che siete portati per i viaggi. In questa ricerca, sono preziosi gli esempi delle persone che vi circondano, quali i vostri conoscenti, amici, parenti e genitori, come anche gli esempi di vita descritti dalla letteratura. Il repertorio dei comportamenti e delle scelte compiuti dalle altre persone è vastissimo, ma è molto importante perché vi permette di osservare e di scegliere.

Dovete inoltre fare attenzione alle vostre spontaneità. Infatti, anche un desiderio spontaneo di fare qualcosa può segnalarvi una predisposizione.

Svolgere attività artistiche è uno strumento importante per la conoscenza di se stessi. Esse sono una via di espressione dei nostri contenuti profondi, del nostro modo di essere, del nostro modo di vedere la realtà e di reagire ad essa, una via che non è intralciata dalla mediazione linguistica e culturale. Infatti, i nostri pensieri creano spesso confusione fra noi e la realtà che viviamo. Poiché i nostri contenuti si trasferiscono sull'opera d'arte saltando la mediazione linguistica, l'analisi della nostra produzione artistica può essere utile per mettere in evidenza quello che c'è dentro di noi e che non riusciamo a cogliere razionalmente.

Anche la conversazione con amici su questi problemi può aiutarvi a chiarire le idee. Loro stessi possono svelarvi alcune delle vostre modalità di essere che voi non cogliete per la troppa consuetudine che avete con voi stessi.

L'uomo si caratterizza anche per la memoria. E' la memoria che gli permette di costruire se stesso durante l'esistenza e di contribuire a costruire una civiltà. Disponiamo quindi di una notevole plasticità. L'educazione è in grado di valorizzare abilità, modalità di essere sia innate che non. Essa articola e affina le nostre componenti. La scuola crea sensibilità e interessi che le persone incolte difficilmente mostrano di possedere e può svolgere quindi un ruolo di promozione umana importantissimo. Soprattutto i bambini sono molto plastici, ma non bisogna considerare questa caratteristica assoluta, come se in loro non esistesse nessuna caratteristica innata. Anche un'esperienza positiva in un campo, creando associazioni neuronali favorevoli, può determinare reazioni positive senza che vi corrisponda un'area particolarmente ricca, ma in generale, se possedete una netta predisposizione verso una certa attività, prima o poi essa si dimostrerà.

Prendete in considerazione anche i valori culturali, i quali possono essere oggetto di vostre libere scelte personali ed essere indicativi di vostre esperienze, di vostre riflessioni, etc.

- studio del comportamento animale per le modalità comuni alla specie

- esame sviluppo filogenetico della nostra specie - esame delle forme culturali tradizionali

- risonanza emotiva

per le modalità individuali - esame delle nostre abilità che conoscete già

- esempi della vita di altre persone - osservazione delle vostre spontaneità

- analisi psicologica della vostra produzione artistica - analisi dell'educazione e formazione ricevute - conversazione con amici

- educazione (non tanto per individuare componenti e sensibilità, ma per crearle o valorizzarle).

- valori culturali nei quali credete

L'ALTERNARSI DELLE ATTIVITA'

Nel documento Labirinti del Pensiero (pagine 96-99)