• Non ci sono risultati.

LA POSIZIONE COMPARATIVA indice

Nel documento Labirinti del Pensiero (pagine 69-72)

Nella scala di cui parlavo poc'anzi, provate ad aggiungere un altro gradino. Dopo dopo i primi tre livelli: -conoscenze elementari, -conoscenze semplici, -sistemi di conoscenze, il quarto livello è quello nel quale operiamo un confronto fra i sistemi teorici del terzo livello (v. figura 21). Questo confronto implica che si conoscano almeno i fondamenti dei principali sistemi di pensiero, delle principali religioni, sistemi politici, movimenti artistici, etc.

Consideriamo per esempio la religione. Quali sono le principali assunzioni delle religioni testamentarie (ebraismo, cristianesimo, islam), quali le reciproche differenze? Il buddismo, l'induismo, il taoismo e lo shintoismo come concepiscono il mondo? Quali erano le credenze delle popolazioni primitive (p. es. degli indiani d'America)? Cosa sono gli animismi e la magia? Cosa dire poi delle antiche religioni dei popoli mediterranei. A che punto erano arrivate le religioni greca e romana prima dell'arrivo del cristianesimo? In cosa si

differenziano politeismo e monoteismo? Cosa ha significato per l'Occidente l'invasione cristiana? L'umanesimo e il rinascimento che novità hanno portato? Quali erano le tesi religiose degli illuministi? Che cosa significano: deismo, ateismo, agnosticismo? Che cosa sono invece i millenarismi ed i profetismi? Ecco alcune idee per cercare testi per operare comparazioni fra i principali sistemi nel campo religioso. Queste domande e questi confronti sono cosa ben diversa dal conoscere (si fa per dire) una singola religione, considerata l'unica vera, e trattare tutte le altre come spazzatura.

L'immagine che otterremo del sacro per mezzo di un esame comparativo delle religioni sarà dunque molto più articolata e ricca, come molto più fruttuosa sarà anche la nostra capacità di valutare idee, affermazioni e informazioni religiose. Quello che è forse più importante è che avremo anche una maggiore tolleranza e capacità di comprensione delle altre fedi.

Ma che cosa dire della filosofia? Nel corso della storia si sono succedute centinaia di filosofi e scuole di pensiero di una ricchezza incredibile. Esse sono purtroppo ignorate dalla larga maggioranza della gente. Lo studio della storia della filosofia è sicuramente uno dei passi più importanti per assumere un punto di vista comparativo e questo per gli incessanti confronti che in quella disciplina vengono effettuati fra autori diversi, teorie diverse, periodi storici diversi, etc. E' all'interno della storia della filosofia che si studiano le diverse concezioni del mondo, i fondamenti delle principali ideologie, si prendono in considerazione religioni, si esaminano sistemi politici, si studiano punti di vista diversi a proposito dell'etica, si prendono in esame i metodi della conoscenza scientifica, etc.

Anche nello sviluppo del pensiero politico e sociologico è presente una grande articolazione di sistemi politici, di organizzazioni economiche e sociali. Un testo di sociologia ed uno di storia dei sistemi politici sono utili per uno studio comparativo delle teorie e dei sistemi politici, per operare confronti fra i diversi modi di organizzare le società.

Che dire poi dell'arte, nella quale ciascuna sua ripartizione: la letteratura, la musica, la pittura, la scultura, l'architettura, ha prodotto a più riprese profonde rivoluzioni nel modo di percepire il mondo? Per esempio, il Rinascimento si è espresso principalmente sul piano artistico, ma ha rivoluzionato il modo di vedere le cose dell'Europa intera.

E dal confronto fra scienza, religione, filosofia, ideologia, arte, cosa possiamo ottenere? Possiamo sapere quali sono i metodi di conoscenza di ciascuno di questi sistemi, quali i vantaggi e limiti reciproci, che differenze ci sono fra scienza e religione, fra scienza e filosofia, fra filosofia e religione, fra scienza ed arte, etc.

Con una sola teoria non ci sono alternative e si finisce in una gabbia. La seconda teoria pregiudica la credibilità della prima e viceversa, ci restituisce il dubbio e l'autonomia di giudizio. Ognuna possiede una parte di verità e si valorizza nel confronto con le altre, inoltre ognuna delegittima l'altra a governare in modo assoluto. In questo modo si crea uno stimolante spazio di discussione e di ricerca della verità nel quale possono confrontarsi tante teorie ed interpretazioni, fra le quali possiamo scegliere quella che ci sembra più vera o più adatta al nostro modo di essere. Si crea soprattutto una sana incertezza di fondo, una problematicità, il senso della complessità delle cose, un atteggiamento di collezionista di alternative che ci libera dal potere condizionante dell'unica teoria che non ammette contraddizioni. Anche qualora ci fosse fra queste un'ipotesi più verosimile delle altre, essa vivrebbe rispecchiandosi nelle altre, sia nella propria validità che nei propri limiti. Essa non ci possiederebbe più: al contrario saremmo noi a possederla.

La posizione comparativa è propria del pensiero libero, le ideologie e spesso le religioni sono invece dei sistemi chiusi che non ammettono confronti né tanto meno discussioni. La presenza o l'assenza della comparazione e discussione segna il confine tra libertà e totalitarismo.

Assumere una posizione comparativa non è cosa immediata. Bisogna conoscere i contenuti fondamentali dei principali sistemi di conoscenze e per fare questo bisogna studiare. Per questo motivo, e se non sarà favorita dal sistema educativo, tale posizione resterà privilegio di pochi. Non è detto che per raggiungere la posizione comparativa sia proprio necessario conoscere tanti sistemi. Possono bastarne anche pochi. I vantaggi della posizione

comparativa si possono già apprezzare anche con la conoscenza di solo due sistemi. Per esempio, il fedele di una religione che si metta a studiare un'altra fede ne trarrà grandi vantaggi in termini di apertura mentale, di comprensione e di rispetto del prossimo e sotto tanti altri aspetti. In ogni caso, la posizione comparativa è troppo vantaggiosa, stimolante e divertente sul piano intellettuale per essere ignorata. La posizione comparativa è una delle principali componenti del Pensiero Libero, ma vediamo un po' più da vicino alcuni dei privilegi che ci offre:

ci consente di apprezzare i vastissimi spazi che si estendono fra un'ipotesi e l'altra, fra un punto di vista e l'altro. Ci permette di comprendere meglio la natura, i limiti e le virtù di ciascun sistema e ci pone in un atteggiamento più problematico ed aperto di fronte al mondo. Possedere una sola teoria su di un certo argomento ci rende schiavi, possederne almeno due ci rende liberi. Liberi di scegliere all'interno di tutte le posizioni che si trovano fra l'una e l'altra. Per esempio, se sulla creazione del mondo si possiede solo una teoria creazionista, si può credere solo ad essa. Se invece si conosce anche quella del Big Bang o un'altra teoria scientifica, si aprono un confronto ed una serie di riflessioni che ci rendono più liberi. Bastano già due diverse teorie per rompere le pareti che ci tenevano prigionieri. Immaginate ora che cosa possa voler dire conoscere e confrontare le numerose teorie che sull'origine del mondo sono state avanzate nell'ambito scientifico, in filosofia e nelle diverse religioni;

secondo lo ZEN, si esce dalla bottiglia. Si esce cioè dall'ideologia. Finché siamo al suo interno non siamo in grado di accorgerci che la realtà viene filtrata dalle sue pareti. E' solo dall'esterno che è possibile vederne la forma e coglierne i limiti;

la posizione comparativa è senza centro. Proprio per il confronto che attua tra i sistemi, ci permette di scegliere fra le varie ipotesi quella che ci pare la più vera o più adatta al nostro modo di essere, senza diventarne schiavi. La nostra può anche essere una scelta provvisoria, sollevandoci dal dover sposare alcun sistema. Se anche dovessimo preferire un sistema, la nostra scelta sarà ormai sempre relativa, consapevole dei diversi punti di vista. La condizione precedente ci vedeva invece scelti e determinati per sempre;

rende evidente l'inutilità di determinare l'ipotesi metafisica Vera, infatti, se la si trovasse si tornerebbe immediatamente alle prese con la Ragione Oggettiva. E' più bello possedere il panorama delle risposte alle questioni che l'uomo si pone da sempre, piuttosto che uno schema obbligatorio e scontroso;

consente l'osservazione della realtà secondo diversi punti di vista. Questo atteggiamento contrasta con il riduzionismo proprio dei sistemi autoritari;

ci fornisce l'abitudine di cercare sempre le diverse manifestazioni delle cose e loro diverse interpretazioni;

il punto di vista comparativo ha il vantaggio di favorire l'apertura del nostro animo a tutte le prospettive e ci offre la possibilità di cogliere i lati migliori di ciascuna. Questa posizione porta ad una superiore capacità di comprendere le cose e ci permette di mantenere la pluralità di idee e di rispettarla come la maggiore ricchezza nostra e dell'umanità;

prima le cose ci apparivano dotate di un senso, mentre in realtà esse erano solo prigioniere di una spiegazione. Ora esse tornano ad essere misteriose e libere e noi ritroviamo l'ingenuità di quando eravamo bambini. Non è però neanche vero che esse perdano qualsiasi senso. Esse avranno una pluralità di sensi, fra i quali figurerà anche il nostro, basato sul nostro modo di essere e sulle nostre scelte.

Con i grandi sistemi di pensiero, l'uomo ha perso la propria sovranità. Con la loro comparazione, l'uomo la recupera.

IL PANTHEON,

conclusione sulla conoscenza orizzontale

Nel documento Labirinti del Pensiero (pagine 69-72)