MATERIALI E METOD
5.2 Metodologie antropologiche
5.2.5 Determinazione dell’età
Le osservazioni che si applicano ai reperti inumati possono in parte essere effettuate anche sui reperti incinerati, sia pure con maggiori difficoltà. Come è noto il livello di precisione delle stime decresce con l’aumentare dell’età dei soggetti, e risulta solo indicativo per gli adulto-maturi ed i senili.
La valutazione dell’età negli individui fetali è determinata sulla base delle misurazioni delle lunghezze delle diafisi; negli individui fetali combusti è necessario tenere in considerazione il grado di restringimento dell’osso dovuto al calore, sono perciò utilizzate le seguenti tabelle (Huxley, 1998; Huxley and Kosa, 1999):
Tab. 5.1 – Percentuale di restringimento nelle ossa carbonizzate e calcinate di individui fetali.
Tab. 5.2 - Percentuale di restringimento di alcuni elementi scheletrici negli individui fetali.
La valutazione dell’età nei subadulti si fonda essenzialmente su tre criteri (Cattaneo e Grandi, 2004; Holck, 1997; Iscan e Kennedy, 1989; Ubelaker, 1989; Krogman e Iscan, 1986;):
1. stato dentario, ossia la valutazione della dentizione decidua o permanente, la fase di permuta e lo stato di eruzione o di completamento della formazione di ciascun dente (Fig. 5.18-5.19);
2. la presenza e/o la fusione dei nuclei epifisari delle ossa, che indica determinate soglie dell’accrescimento (Tab.5.3) (Fig. 5.20);
3. lunghezza delle diafisi delle ossa lunghe non ancora fuse alle rispettive epifisi.
Per la determinazione dell’età nei subadulti è necessario tenere in considerazione che nelle ossa cremate i denti non erotti rimangono intatti grazie alla protezione ossea della mascella e della mandibola. Il maggior contenuto in collagene ed il fatto che le gemme sono protette entro le cripte favoriscono la conservazione delle corone dentarie, che spesso negli adulti non sono osservabili, perciò possono essere facilmente identificati. Anche l’osservazione dei soli alveoli mascellari e mandibolari può consentire di comprendere se i denti, decidui o permanenti, erano erotti o ancora in formazione. Le dimensioni assolute delle varie porzioni post-craniali, confrontate con reperti di età nota o stimata con sufficiente precisione, possono essere indicative (Borgognini Tarli e Pacciani, 1993). Inoltre è necessario prestare attenzione a frammenti di epifisi ancora non saldate o alla presenza delle strie che possono essere ancora visibili sui frammenti dei corpi vertebrali e direttamente correlate all’accrescimento vertebrale (Canci e Minozzi, 2005).
Bisogna inoltre sottolineare che i resti infantili si conservano molto più difficilmente rispetto a quelli adulti, sia per la loro maggiore fragilità, sia per fattori connessi al rituale di sepoltura. Come già è stato accennato il carattere più utilizzato per la diagnosi di età dei soggetti subadulti è il grado di eruzione della dentatura, sia decidua che permanente, infatti l’età di eruzione di ciascun dente oscilla entro limiti abbastanza ristretti in confronto ad altri aspetti dello sviluppo scheletrico.
I centri di ossificazione sono aree dove il tessuto osseo comincia a formarsi e ad estendersi in sostituzione ai tessuti preesistenti, è necessario perciò tenere presente le fasi dell’ossificazione elencate qui di seguito (Borgognini Tarli e Pacciani, 1993):
− entro i primi tre mesi di vita si obliterano la fontanella lambdoidea e quelle pteriche; − entro i nove mesi si verifica la saldatura della grande ala dello sfenoide con la base; − entro il primo anno si oblitera la fontanella asterica e si saldano le due metà della mandibola;
− prima dei due anni si obliterano la fontanella bregmatica e la sutura metopica; − verso il terzo anno si saldano tra loro la base e la porzione condiloidea dell’occipitale; − durante il quarto anno si saldano gli archi vertebrali con il corpo vertebrale;
− verso i sei anni avviene l’unione tra la squama e la porzione condiloidea dell’occipitale; − intorno ai dodici anni si verifica la saldatura a livello della cresta iliaca;
− tra i quindici e i diciassette anni si raggiunge lo stadio finale della saldatura delle tre ossa dell’anca;
− tra i quattordici ed i ventidue anni, avviene la saldatura tra le diafisi e le epifisi delle ossa lunghe;
− l’ossificazione si verifica nelle diverse ossa e nelle diverse parti dello stesso osso a diverse età: essa inizia con l’epifisi distale dell’omero (gomito), seguita da anca, caviglia, ginocchio, polso e termina con l’epifisi prossimale dell’omero (spalla).
Inoltre si deve tener presente che gli individui morti prematuramente a causa di malattie o per malnutrizione non possono essere rappresentativi dei membri sani sopravvissuti della stessa popolazione, in quanto la causa di morte può essere dovuta ad una malattia cronica o uno stato di malnutrizione che può avere influito anche sul grado di sviluppo (Borgognini Tarli e Pacciani, 1993).
Nei subadulti è più facile valutare l’età di morte in base alle sequenze ed agli intervalli cronologici dei processi di maturazione scheletrica e dentaria, mentre è più difficile stimare l’età degli adulti in base a processi per lo più degenerativi, che sono meno regolari e hanno un alto grado di variabilità individuale (Borgognini Tarli e Pacciani, 1993;).
I criteri più spesso utilizzati per valutare l’età degli adulti sono (Buikstra e Ubelaker, 1994; Borgognini Tarli e Pacciani, 1993; Lovejoy et al, 1985; Brothwell, 1981; Acsàdi e Nemeskéri, 1970):
− valutare i cambiamenti morfologici a livello della sinfisi pubica: negli adulti la sinfisi pubica appare abbastanza rugosa, con creste e solchi paralleli; gradualmente la superficie diventa più liscia ed intanto si forma una cresta sulla parte ventrale della superficie, quando questi due cambiamenti sono completi, un bordo osseo si crea lungo la circonferenza della faccia sinfisaria;
− valutare i cambiamenti della superficie auricolare dell’ileo: all’inizio questa superficie è caratterizzata dalla presenza di increspature, col tempo queste si attenuano fino a diventare delle strie, ad età ancora più avanzate vengono sostituite da una superficie
compatta fino alla loro completa scomparsa, in seguito la superficie diventa sempre più irregolare;
− valutare la comparsa di saldatura (sinostosi) delle suture craniche: le suture cominciano a saldarsi verso i vent’anni ed il processo continua fino ad età molto avanzate. La saldatura avviene inizialmente per piccoli tratti discontinui, che diventano man mano sempre più ampi fino a fondersi tra loro. Un fenomeno che si verifica nei diversi individui ad un’età abbastanza precisa e costante è la sinostosi sfeno-occipitale, essa inizia verso i diciassette anni e si completa verso i venti-ventuno, e può quindi rappresentare un criterio di separazione tra età giovanile ed età adulta;
− verificare la saldatura di alcune epifisi: la fusione delle epifisi distali di radio e ulna determinano l’età adulta;
− verificare la presenza di alterazioni a carico di diversi distretti scheletrici: ad esempio l’artrosi delle vertebre e di molte articolazioni (visibili generalmente a partire dai trent’anni di età) oppure la diminuzione dello spessore dell’osso corticale;
− identificare le radici del terzo molare, suggerendo così un’età alla morte superiore ai 16- 17 anni (Canci e Minozzi, 2005);
– valutazione dell’usura dentaria.
Nel caso di soggetti adulti, tutti questi aspetti possono indicare, seppure in modo impreciso, la fascia di età alla morte. In particolare nelle ossa cremate è frequente osservare nei frammenti cranici i dentelli suturali ed, esaminandone i bordi, è possibile valutare se siano integri o se vi siano segni di frattura indicanti processi iniziali di sinostosi. Possono anche trovarsi parti composte da due ossa contigue che, essendo in avanzato stato di fusione, non sono state tra loro separate per effetto del calore, queste sinostosi aumentano con il progredire dell’età (Borgognini Tarli e Pacciani, 1993). L'esame delle suture craniche rimane uno dei metodi più validi per studiare lo sviluppo dell'individuo in quanto frammenti di cranio con evidenti suture vengono ritrovati molto spesso intatti, nonostante il grado di combustione. E' importante ricordare che i vari tipi di suture sono controllati solamente da fattori biologici interni e non vengono influenzati da fattori esterni. Le ossa del neurocranio subiscono un lento processo di fusione a cominciare dall'età di circa 25 anni fino ad arrivare ad una completa ossificazione approssimativamente all'età di 60-70 anni, a volte anche più tardi. L'ossificazione generalmente avviene seguendo un certo modello: ogni sutura presenta singole parti che vengono chiuse a diversi stadi di età e la loro presenza indica
l'età fisica della persona con una precisione relativamente alta. Lo studio delle suture come criterio di determinazione dell'età può nella maggioranza dei casi essere applicato sulle ossa cremate con la stessa o migliore precisione di risultati che negli scheletri incombusti. Questo perché le ossa cremate hanno un vantaggio sugli altri materiali, dovuto al fatto che la rottura delle suture permette di studiare i margini delle fratture e le loro superfici. Anche questo modello cambia con l'età e ogni forma di ossificazione è visibile sulla superficie del cranio. Dallo studio delle suture di un individuo giovanile è possibile osservare che le ossa del cranio non formano connessioni ad eccezione di una sottile zona vicino alla parte più profonda dell'osso detta lamina interna. Questa zona forma la prima ossificazione visibile tra le ossa del cranio all'età di circa 20 anni, essa incrementa il suo spessore con l'età e raggiunge la superficie del cranio detta lamina esterna con la chiusura della sutura (Holck, 1997) (Fig.5.21).
Da ricordare è che la probabilità di identificare l’età di un individuo è ridotta quando manca la possibilità di un riferimento alle caratteristiche della popolazione di appartenenza; è necessario tener conto della variabilità tra i gruppi umani sia a riguardo ai ritmi dello sviluppo che a quelli dell’invecchiamento, infatti a determinare questa variabilità concorrono fattori ambientali, come il clima e la dieta e fattori genetici (Borgognini Tarli e Pacciani, 1993).
Inoltre l'alto grado di combustione e le differenze nelle tecniche di cremazione fanno si che la possibilità di determinare l'età delle ossa dell'individuo diminuisca proporzionalmente al grado di cremazione delle ossa, questo coinvolge ad esempio i ritrovamenti di individui infantili (Holck, 1997). Infine va ribadito che un solo carattere non può avere un valore discriminante decisivo né per il sesso né per l’età, occorre perciò considerare sempre, quando è possibile, una combinazione di caratteri (Borgognini Tarli e Pacciani, 1993).
Le classi di età di uso corrente in paleodemografia non sono facilmente applicabili ai resti cremati, a causa dello stato frammentario in cui si trovano le ossa. E’ stato quindi possibile distinguere le seguenti classi di età:
- Infante I (0-7 anni). Dalla nascita all'eruzione del primo molare permanente.;
- Infante II (8-14 anni). Dalla completa eruzione del primo molare, alla completa eruzione del secondo molare permanente;
- Adolescente (15-20 anni). Dalla completa eruzione del secondo molare permanente alla chiusura della sincondrosi sfenooccipitale;
- Adulto (20-40 anni). Tutti i denti sono presenti con incipiente abrasione delle superfici masticatorie; tutte le suture sono completamente aperte sulla superficie ad eccezione delle aree minori;
- Adulto maturo (40-60 anni). Marcata usura della superficie masticatoria dei denti. Ossificazione della superficie delle suture con incompleta obliterazione.
- Senile: individuo con più di 60 anni. Avanzata o completa obliterazione delle suture craniche. Minore o maggiore riassorbimento dell'osso alveolare dovuto alla perdita dei denti.
Parti dello scheletro Età
Sincondrosi sfeno-occipitale 17-23
Clavicola: parte mediana 20-25
Scapola: acromion 19-25
processo coracoide 19-25
Omero: epifisi prossimale 19-22
epifisi distale 15-17
Radio: epifisi prossimale 16-18
epifisi distale 19-22
Ulna: epifisi prossimale 16-18
epifisi distale 19-22 Metacarpo 16-19 Falangi di mano 16-19 Sterno 15-16 Pelvi: ilio 20-21 ischio 20-21 pube 20-21 sinostosi acetabolare 14-17 sinostosi ischio-pubica 7-9
Colonna vertebrale: incurvatura del corpo 4-7
epifisi corporali 19-21
Femore: epifisi prossimale 17-19
epifisi distale 18-20
Tibia: epifisi prossimale 19-21
epifisi distale 17-19
Fibula: epifisi prossimale 19-21
epifisi distale 17-19
Calcagno 15-19
Metatarso 15-19
Falangi di piede 15-21
Fig. 5.18 - Grado di sviluppo dei denti (formazione ed eruzione) in relazione all'età. In grigio i denti decidui.
Fig. 5.19 - Grado di sviluppo dei denti (formazione ed eruzione) in relazione all'età. In grigio i denti decidui.
Fig. 5.21- Profilo di una superficie suturale di frattura (S). In alto un frammento di cranio di un individuo di 25 anni di età mostra una superficie di frattura piuttosto stretta. In basso un frammento di cranio di un individuo di 50 anni di età: la superficie di frattura ha raggiunto un considerevole spessore (Holck, 1997).