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5 Economic Partnership Agreement Europa Giappone

5.1 Di cosa si tratta

L’Economic Partnership Agreement (EPA o Accordo Di Partenariato Economico), stipulato tra Europa e Giappone (abbreviato come EUJEPA78), ed entrato in vigore il 1 febbraio 2019, è un

accordo che si pone come obiettivo principale quello di liberalizzare ed agevolare lo scambio di beni, persone e servizi tra le due potenze economiche79.

L’accordo prevede infatti semplificazioni di regolamentazioni, scambi di persone e servizi,

armonizzazione di standard di sicurezza tra Europa e Giappone, ma soprattutto l’abbattimento di gran parte del miliardo di euro di dazi doganali pagati ogni anno dalle aziende europee che esportano in Giappone80.

L’Accordo di partenariato economico tra Europa e Giappone è attualmente l’accordo bilaterale di scambio economico più vasto mai concluso dall’Unione Europea fino ad ora in termini di ampiezza di mercato coinvolto, con un valore che si aggira intorno al 30% del PIL mondiale.

Include impegni che non includono esclusivamente il commercio di beni ma anche di servizi e la promozione di investimenti bilaterali.

Include anche le più aggiornate disposizioni dell’UE a riguardo del governo d’impresa, la mobilità di persone per il commercio ed i diritti per la protezione della proprietà intellettuale, inclusi i segreti industriali.

78 Study: The EU - Japan Economic Partnership Agreement. (2018). Directorate General for External Policies of the

Union, European Parliament

79Decisione del consiglio relativa alla conclusione dell'accordo di partenariato economico tra l'Unione europea e il

Giappone. (2018). Commissione Europea.

80日-EU 経済連携協定(EPA)に関するファクトシート (Ni-EU keizai renkei kyōtei (EPA) ni kansuru fakutoshīto).

Rappresenta quindi gli sforzi da parte di Giappone ed Europa nello sviluppo di modelli per le nuove generazioni di accordi commerciali.

Esistono diverse motivazioni che giustificano la realizzazione di questo accordo.

Per esempio, il declino nella fetta di mercato occupata dall’export europeo in Giappone (dal 6,9% del 1990 al 3,2% del 2017) ed allo stesso modo, anche l’import di prodotti giapponesi in Europa ha subito una forte contrazione nel tempo (dal 12% del 1990 al 3,7% del 2017).

Attualmente il Giappone non è una meta prediletta per gli investimenti esteri da parte dell’UE, rappresentando appena l’1,1% del totale degli investimenti esteri per l’Europa.

Quindi l’Accordo EPA è considerato una priorità strategica al fine di rivitalizzare il commercio e gli investimenti con il Giappone ed espandere le opportunità per i produttori europei nel crescente mercato asiatico, sotto la protezione del commercio europeo81.

Secondo le ultime stime del Direttorato Generale europeo82 , ci si aspetta che l’accordo abbia un

impatto bilanciato per le due parti, con notevoli guadagni per l’Unione Europea in settori come quello agroalimentare, tessile e per quanto riguarda i prodotti di pelletteria.

Nessun settore dell’Unione Europea dovrebbe subire una perdita significativa.

In generale ci si aspetta una crescita nel PIL europeo per circa lo 0,14% ed una crescita totale dell’ export verso il Giappone di circa 13 miliardi di euro entro il 203583.

La liberalizzazione più significativa riguarda i prodotti del settore food&beverage.

Per quanto riguarda la porzione di accordo dedicata al food&beverage, esso prevede la piena protezione di più di 200 prodotti europei con indicazione geografica. La tutela legale rivolta a questi prodotti gode degli stessi elevati standard di quelli previsti per i vini e le altre bevande

81The EU - Japan Economic Partnership Agreement, Study. Policy Department for External Relations, European

Parliament.

82Organo europeo che si occupa di sviluppare e mettere in pratica le politiche di commercio ed investimento europee

in accordo con il Commissario per il commercio europeo (Phil Hogan). Ec.europa.eu. Policy - Trade - European

Commission. Available at: https://ec.europa.eu/trade/policy/

83 The EU - Japan Economic Partnership Agreement, Study. Policy Department for External Relations, European

alcoliche previsti nell’Articolo 23 dell’accordo TRIPS del WTO, ma che viene ora esteso anche agli prodotti agricoli84.

L’accordo prevede la tutela civile dei diritti delle indicazioni geografiche da parte delle autorità giapponesi, al fine di proteggere quelle indicate nel testo dell’accordo, in aggiunta ai

provvedimenti in ambito civile su richieste e rimedi.

Un’altra questione fondamentale di cui si occupa l’accordo è il rapporto tra le indicazioni

geografiche ed i marchi commerciali (Trade Marks, TMs), il rifiuto della registrazione in Giappone di marchi commerciali ambigui che possano trarre in inganno i consumatori e la coesistenza di marchi commerciali già esistenti.

Viene inoltre dichiarata la volontà di allontanarsi dagli usi precedenti sul mercato giapponese di bevande alcoliche entro 5 anni dall’entrata in vigore dell’accordo, ed entro 7 anni per quanto riguarda le indicazioni geografiche di prodotti agroalimentari.

Nell’accordo viene anche inclusa la possibilità di aggiungere nuove indicazioni geografiche alla già corposa lista presente in questo accordo85.

Nell’accordo tra Europa e Giappone non viene fatta alcuna distinzione tra DOP (Denominazione d’Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta).

Per quanto riguarda l’Unione Europea, la protezione di prodotti agricoli per le Indicazioni

Geografiche può essere ottenuta come designazione di denominazione d’origine protetta (DOP) o come indicazione geografica protetta (IGP) per vini e prodotti agroalimentari, o ancora come indicazione geografica (IG) per bevande alcoliche e vini aromatizzati.

Nel caso di prodotti con denominazione d’origine protetta, le qualità e caratteristiche di tali

prodotti sono essenzialmente riconducibili ad una specifica area geografica ed ambiente climatico,

84The Agreement on Trade-Related Aspects of Intellectual Property Rights (TRIPS Agreement), Annex 1C of the

Marrakesh Agreement establishing the World Trade Organization. Marrakesh, Morocco, 15 April 1994. Available at: https://www.wto.org/eng- lish/docs_e/legal_e/31bis_trips_01_e.htm

85 EU-JP EPA Factsheet. Geographical Indications. (2020). EU-Japan Center for Industrial Cooperation. ⽇欧産業協⼒ センター(Nichiō sangyō kyōryoku Center)

insieme ai suoi inerenti fattori naturali ed umani, in cui i passaggi di produzione vengono tutti svolti in quella delimitata area geografica. Inoltre tutti i materiali grezzi devono arrivare, e tutti i processi di produzione devono avere luogo nell’area geografica interessata.

Nel caso di prodotti con indicazione geografica ed indicazione geografica protetta, invece, le qualità intrinseche del prodotto, la sua reputazione e le altre sue caratteristiche sono

essenzialmente attribuibili alla sua origine geografica, in relazione alla quale, almeno uno dei passaggi di produzione deve avvenire nell’area geografica interessata.

Un’altra differenza tra DOP e IGP si trova espressa nei due loghi utilizzati, nello specifico nei colori utilizzati86.

Figura 16 Logo Indicazione Geografica Protetta e Denominazione Origine Protetta

86EU-JP EPA Factsheet. Geographical Indications. (2020). EU-Japan Center for Industrial Cooperation. ⽇欧産業協⼒

In questo contesto è importante anche inserire il marchio utilizzato dall’Unione Europea per il riconoscimento delle STG o Specialità Tradizionale garantita, il quale viene anch’esso utilizzato in Giappone per identificare i prodotti registrati con questo marchio.

Figura 17 Logo riconosciuto da UE ed utilizzato per indicare le STG, Specialità Tradizionale Garantita