primaticci sottoserra.
Dopo avere messo in ginocchio i comparti del vino e degli agrumi, si sta facendo lo stesso con la serricoltura che assicura lavo
ro in Sicilia direttamente o indirettamente a cinquantamila persone. Anche questo com
parto ha bisogno di nuovi specifici inter
venti; questa ricchezza non va perduta, ono
revole Assessore, ed allora si ponga con for
za l ’esigenza di modificare questo decreto.
Non so se lei abbia avuto già contatti con il Ministero per l ’agricoltura, io leggendo e ripercorrendo le tappe del provvedimen
to, ho potuto cogliere nelle deroghe alcu
ne modifiche che indubbiamente sono il ri
sultato di pressioni che le organizzazioni con
tadine hanno esercitato negli amai passati, modifiche riguardanti le melacee, ed anche l ’uva da tavola. Per quanto riguarda i pro
dotti primaticci, forse non sì era ^ancora in concorrenza con altri paesi, ma ora la ser
ricoltura è in crisi ed ha bisogno dì stru
menti e di interventi, anche per introdur
re nuovi cultivar anche se questi stessi prov
vedimenti non saranno sufficienti.
Bisogna intervenire, onorevole Assessore:
la serricoltura si ferma in Olanda per la politica comunitaria, quella mediterranea non esiste per la Cee.
■Se a questo aggiungiamo che in un prov
vedimento del Governo nazionale sia forma- lizzato un patto commerciale, che entra cosi per vie traverse, che consente ai paesi terzi di immettere nel nostro mercato i propri prodotti a costi competitivi, è chiaro che la nostra produzione non riuscirà a farcela.
Tuttavia, sapendo che non basta modifica
re questo decreto, bisogna avviare una nuo
va fase negli indirizzi e nei comportamenti della Regione a salvaguardia e per lo svilup
po del nostro patrimonio agricolo.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare^ 1’
onorevole Diquattro primo firmatario deH’ìn- terpellanza numero 6.
DIQUATTRO. M i rimetto al testo.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’As- sessore per rispondere alle interpellanze pre
sentate.
LO GIUDICE CALOGERO, Assessore per l’agricoltura e le foreste. Signor Presiden
te, le interpellanze presentate dagli onore
voli Aiello e Diquattro si potevano abbina' re alle interrogazioni presentate da altri co' leghi, in materia di accordi Usa-iCee per S
Assemblea Regionale Siciliana
agrumi perché in fondo la materia è co- mune Si tratta — come ha fatto l ’onore
vole Aiello allargando il profilo ed i con
fini della interpellanza — non dico di ridi
scutere, ma di proseguire un dibattito ed una iniziativa politica nuova rispetto alla ipo- litica agraria della Comunità europea e del Governo nazionale. Una linea aH’m tem o del
ta quale — e lo dico non per mero rivendi- produzioni agricole meri
dionali e siciliane in particolare sono forte
mente penalizzate.
Qualcuno m i ha chiesto; Cosa ha fatto la Regione cosa hanno fatto gli operatori agri- coh SICJani per organizzarsi, per essere piu efficienti ed essere presenti nel mercato in
temazionale? E continuando; La Comunità europea e il Governo nazionale non
posso-1 Ottobre 1986
r— iiiuii pusso-.arantire insufficienze meridionali
eri-y . lAiexiiaionaii
ori-gendo barriere protezionistiche. Ebbene io dico che questo è un alibi, perché non si de per quali ragioni per i prodotti dei paesi continentali si opera in un reghne di protezionismo, fra i più duri che esistono mondo, mentre per le produzioni me
diterranee si debba avere un mercato aper-0- Ugm rivendicazione degli altri Paesi __
prima della Spagna e del PortogalS poi dei paesi del Mediterraiieo, oggi dell’Am eri
ca ■— viene sostanzialmente accolta, sia che u tratti di agrumi, sia che si tratti dell’or- rairutta, pur se in forme camuffate.
A mio avviso, ci troviamo in un momen- nel quale la Regione deve prendere una miziativa politica, con un forte coinvolgi
mento delle organizzazioni professionali e politici, nei confronti del Go- affinché per prima cosa si comunitaria. L ’accordo e . 1 ultimo dei tasselli di un m o- snnn componendo i cui contenuti dn7;n _ rivolti a colpire le pro-tpxr meriidionali. Questo perché, come di- e ? l ’onorevole Aiello, in Europa è 'definito con chiarezza — ma una tendenza che dobbiamo combattere —
agricoltura e industria pe- izzante per la prima.
^ A gennaiO’ è stata rinvia-ta la discussione importanti perché So . trattativa comunitaria viene spes- accordi internazionali comunitari.
onorevole Bono stamattina un po’
de-magogicamente si chiedeva; « Come è nos Slòlle che l ’Assessore all’agricoltura sia ve
nuto la conoscenza degli accordi Usa-Cee do
po la loro definizione? ». Bene, sappia che Assessore all’agricoltura non v ie n rin v ita - ne al Consiglio dei Ministri della Comu
nità europea né in occasione della stesura di accordi internazionali, né viene informa
to preventivamente. Orbene, gli accordi co
munitari ed extra comunitari rischiano in eve tempo di stravolgere l’assetto
econo-a siciliana, e qui non si ratta di individuare i responsabili, ma di vedere qual è la sede nella quale le forze politiche possano affrontare uno dei temi no
dali per lo sviluppo della nostra agricoltura.
Noi abbiamo condotto molte battaglie per altri comparti, ad esempio quello dell’indu
stria, perseguendo obiettivi che poi proba- _ ilmente non sono stati centrati; ora ci dob- I biamo rendere conto che l ’agricoltura nei SUOI diversi passaggi (come attività di pro- uzione, di trasformazione, di commercia
lizzazione e infine di distribuzione) rappre- senta un comparto economico strategico nell economia regionale. Bisogna cioè con
siderare le esigenze dell’intero ciclo del pro
dotto . agricolo, in termini di agro industria, non invece solo come attività di produ
zione quale la vedevamo solo dieci anni ad
dietro nella prima conferenza dell’agricol
tura.
_ Per queste ragioni abbiamo pensato as
sieme alle organizzazioni professionali (ne parleremo anche in Assemblea in un pros
simo futuro) di convocare una nuova confe
renza deiragricoltura, non per realizzare uno 'dei tanti incontri nei quali parlare dei no
stri mteressi con maggiore o minore com
petenza, quanto per vedere, attraverso le fasi per cui si arriverà alla conferenza (che e il punto finale di un processo di appro
fondimento economico, ma anche politico del
le possibilità della Regione) quali scelte si devono operare perché l ’agricoltura nei pros
simi anni non sia solo il ” luogo ” in cui si consumano speranze ma anche rambito da cui riprendere un cammino che interessa 1 intera società siciliana.
Nell incontro che avremo venerdì prossi- mb, unitamente al Presidente della Regio
ne, con le organizzazioni professionali alle iniziative assunte nei mesi addietro
aggiun-Resoconti Parlamentari 272 — Assemblea Regionale Sidliàna
X Legislatura 10“ S E D U T A 1 Ottobre 1986
geremo un’ulteriore pressione politica sul
■Governo nazionale. Noi abbiamo chiesto, ma lo proporremmo nuovamente, che si costi
tuisca un organismo misto Stato-Regione perché tutti questi aspetti possano essere ri
definiti affinché l ’intervento statale non sia carente, per non dire assente.
Ho avuto recentemente ima risposta non del tutto rassicurante su un impegno del Governo nazionale, ma 'questo sarà senz’al
tro oggetto di una trattativa, di una di
scussione diretta tra il Governo della Regio
ne e il Governo dello Stato.
Questi gli impegni e la linea ohe inten
de portare avanti il Governo della Regione in ordine ài problemi connessi allo svilup
po deH’economia agricola siciliana.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare 1’
onorevole 'Diquattro per dichiarare se sia soddisfatto della risposta 'deirAssessore.
DIQUATTRO. iSignor 'Presidente, onore
vole Assessore, m i dichiaro solo parzialmen
te soddisfatto; infatti mentre condivido ■— come penso tutti — sia il discorso idell’A s- sessore, sia il 'discorso dell’onorevole Aiello per alcune valutazioni di ordine generale, non altrettanto posso 'dire per quanto ri
guarda l ’aspetto particolare.
L ’interpellanza che ho presentato non ri
guarda il problema >di ordine generale, non riguarda la differenza sostanziale ■che c ’è tra l’economia del Nord e quella del iSud o gli svantaggi che ci penalizzano, oggetto della interpellanza era il .decreto del ministro Pan- dolfi. Decreto 'che non -è stato negoziato al
l ’interno della Comunità europea, né tra la Comunità stessa e i paesi terzi; -quindi era opportuno -che il Ministro, prima 'di inter
venire cosi pesantemente sull’economia agri
cola siciliana, sentisse i responsabili della Regione.
Tale decreto, in particolare, gli articoli 12, 16 e 17 penalizzano (penalizzare forse non è il termine adatto, dovremmo dire di
struggono) un comparto, una parte impor
tante del settore agricolo della iSicilia, per- 'Ché .consentono l ’importazione .di determi
nati prodotti (pomodori, zucchine, pepero
ni eccetera) proprio nel periodo che va da dicembre a marzo, .quando cioè si è in pie
na .produzione e Tagricoltore dovrebbe ot
tenere il suo .ricavo.
Autorizzare simili importazioni — ripe
to — significa distruggere uno dei settori più importanti della nostra agricoltura. La risposta deH’onorevole Assessore non può quindi essere soddisfacente perché è neces
sario un impegno preciso...
LO GIUDICE CALO'GERO, Assessore -per Vagricoltura e le foreste. Onorevole Diquat
tro, questo decreto esprime una.filosofia ge
nerale che è quella appunto...
D IQ UATTRO . Il problema è .grave, in quanto le nostre .sono colture in serra, co
siddette .protette, mentre quelle .dei paesi terzi sono colture di pieno campo e quindi hanno prezzi bassissimi. iSi rende necessa
rio, pertanto, un intervento deciso per abro
gare queste norme. Non è un problema di politica intemazionale, è molto più ristret
to, se volete molto limitato, ma ha comun
que importanza dal punto di vista della pro
duzione e dello .sviluppo agricolo in parti
colare per la .provincia di Ragusa.
LO GIUDICE CALOGERO, Assessore per l ’agricoltura e le foreste. Chiedo .di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LO GIUDICE CALO G E R O , Assessore per l’agricoltura e le foreste. Signor .Presiden
te, per una .breve precisazio-ne: il mio 'di
scorso voleva inquadrare il problema in una tendenza 'generale, che quegli articoli appun
to esprimono. Noi abbiamo già chiesto la soppressione .di -questi articoli q u a l c h e , mese addietro, nei prossimi giorni lo faremo in maniera più rappresentativa grazie alla pre- .senza del Presidente della .Regione, .più pres
sante.
.PRESIDENTE. -Ha facoltà di parlare 1’
onorevole Aiello per .dichiarare se sia .sod
disfatto ideila .risposta 'deH’Assessore.
A IE LLO . Signor Presidente, onorevoli col- leghi, mi 'dichiaro parzialmente soddisfate anche se ringrazio l ’Assessore per Tampe risposta che ha ifomito. Ho, tuttavia, da avan
zare 'due richieste, e cioè ielle
nelTinnon-1 Ottobre 1986 tro jche dovrà tenersi per la modifica idei
decreto le questioni relative agli articoli 12 e 17 emergano con la forza politica .di cui lianno bisogno e che, per la definizione di quelle proposte generali in ordine ad alcuni comparti in modo particolare a quello or- tofrutticolo, SI definisca una vera e propria
piattaforma. e f -“a
Ricordo che nella precedente legislatura la Commissione agricoltura diede incarico al professore Sfuriale e ad altri esperti di elaborare apposite proposte, le quali però non ebbero esito alcuno; ritengo che occor
ra ora ritornare su questa ricerca per trar
ne .concreti, adeguati suggerimenti ai pro
blemi che oggi questi comparti devono af
frontare.
Chiedo pertanto ohe nella sede istituziona
le, .cioè in Commissione agricoltura, ci si in
contri per confrontarci .suiriniziatiya .che 1 Assessore sta .portarudo avanti e per la de
d iz io n e di un programma teso ed affron
tare una volta per tutte .e in termini pre
positivi anche i problemi di quei comparti cne sino ad ora sono rimasti esclusi dall’in- tervento regionale.
m+n pagamento da parte dell’Isti-tuto della vite e del vino, le somme rice- vute dovevano essere stornate ai produttori.
G li interpellanti, nel richiamare lo spiri-regionale 21 ago
sto 1984, .mirata al sostegno della produ- zrone di un settore in crisi, non intendono ricordare il travaglio e ,le difficoltà incon
trate m sede nazionale e comunitaria per una legge concepita ed approvata non certo .per fare gli interessi di uno sparuto gruppo ohe, alla luce dei comportamenti odierni si rivela composto .da veri e propri .speculatori per^ CUI SI chiede di mettere in atto un mec
canismo amministrativo che dia ai produt
tori CIO che la legge ad essa assegna ». Gli in
terpellanti chiedono lo svolgimento con ur
genza).
Gu e l i - R u sso - Capodicasa.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare T onorevole Gueli per illustrare l ’interpellanza.
PRESIDENTE. Invito il deputato segreta- ro°iO lettura deirinterpellanza num
e-M ULE’, segretario f.f.:
« A l l ’Assessore per l ’agricoltura e le fo - este, per sapere se è a conoscenza .che le cantme private della zona di .Canicatti e 'Circondario stanno perpetrando .un
ille-contributo pagato dall Istituto .della vite e del vino per Ihiva S z i o I ? ^ " ' alla trasformazione .per la
.di-considerato che alcune cantine private corrispondono un .contributo .di lire 25 a .chi-con+l-u 4. corrispondono alcun facendo fi.rmare ricevute di pa- Sainento in .bianco;
iniziative intenda assu- illpr-u ^ '^^^fsscìre regionale per stroncare un amn^ ^ arricchimento 'da parte di 'chi aveva Italia, facendo produrre la produttori al «fine di ot- 0 il contributo con esplicita promessa
g i t e l i. Signor Presidente, onorevole A s
sessore, onorevoli colleghi, non mi sembra opportuno richiamare alla vostra memoria le 'difficolta che si sono incontrate nel dare .corpo alla legge del 21 agosto 1984 nume
ro ou, le manifestazioni svoltesi ed i con
vegni tenuti nella zona >di Canicatti .dove si sono viste impegnate tutte le amministra
zioni comunali .del comprensorio e vi -è stata a partecipazione attiva, oltre .che .dei pro- .duttori, dei sindaci, dei partiti, dei sinda- 'Cati di categoria. Non .è il caso di ricordare che -delegazioni .di parlamentari siciliani e di sindaci hanno avuto incontri con il Mi
nistro deiragricoltura Pandolfi per concor
dare le modalità e le iniziative da intra
prendere per -avere accesso in sede comuni
taria all .accoglimento ‘della legge stessa Non credo che ci sia stata una simile sen
sibilità da parte degli enti .locali, -dell’A s- semblea regionale e dello stesso Assessore dell agricoltura -deirepoca, una partecipazio
ne co-si m-ass.iocia da parte -dei produttori per dare la possibilità ad una ventina -di canti
ne, a -gestione privata o in -forma .coopera
tiva, ma in realtà a gestione familiare, di ricevere alcuni miliardi da parte della Re- -gione. Il sistema della coltivazione a rapina tipica dei vecchi gestori -di miniere di zolfo
Resoconti Parlamentari 274 Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 10“ S E D U T A 1 Ottobre 1986
è una caratteristica di individui che si im
provvisano imprenditori con lo scopo unico di accumulare denaro, lecito o illecito che sia, senza avere un respiro imprenditoriale di lunga durata, senza porsi l ’obiettivo di essere credibili come imprenditori che in una attività seria improntata alla correttez
za trovino i presupposti per l ’afìermazione e l ’espansione della propria azienda.
Ora, la mala fede e l ’inganno dei più si evincono dal fatto che mentre per l ’annata agraria ’8 4 -’85 hanno corrisposto il contri
buto ricevuto sulla base di tre lire a gra
do, per l ’ annata agraria ’8 5 -’86 alcuni vo
gliono dimezzare il contributo, altri non in
tendono darlo partendo dalla considerazio
ne che, non essendo prevista corresponsio
ne di contributo per l ’annata agraria ’ 8 6 -’87 in quanto la Cee ha fatto buono solo per due anni il contributo all’uva Italia da di
stillare, nessun interesse loro credono di avere per spingere i produttori a conferire l ’uva Italia nella propria cantina.
In verità, alcune di queste cantine, come la ” Garrasia ” di Gela, nemmeno per l ’an
nata agraria ’8 4 -’85 hanno corrisposto il con
tributo, sostenendo che la legge lo prevede per coloro che avviano alla distillazione il vino proveniente dall’uva Italia. Costoro non hanno letto per intero l ’articolo 6 ohe ri
chiama la norma deirarticolo 2. Esso, in
fatti, autorizza l ’Assessore regionale all’agri
coltura e alle foreste a concedere un contri
buto integrativo sul prezzo d ’acquisto del vino proveniente dall’uva Italia e avviato al
la distillazione obbligatoria nel icorso del triennio ’ 8 4 -’86, triennio in cui trovano ap
plicazione le norme dell’articolo 2, salvando così r alleggerimento della produzione di uva Italia qualitativamente scadente con la pos
sibilità dell’estirpazione. Le cantine private avrebbero dovuto pagare il contributo inte
grativo sul prezzo di acquisto al momento in cui ammassavano le uve pagate secondo il grado zuccherino. Altro che avanzare la pretesa di non riconoscere il pagamento del contributo! Invece, il produttore, sulla base di un rapporto fiduciario, ha atteso che l ’Isti
tuto della vite e del vino erogasse il con
tributo per chiederne il pagamento. D ’altra parte l ’erogazione da parte deH’Istituto della vite e del vino viene effettuato sulla base del catasto vitivinicolo e della dichiarazio
ne di produzione da parte 'del pi'oduttore, a
comprova che senza la dimostrazione della provenienza dell’uva dei produttori non si
eroga alcun contributo.
Fatte queste brevi considerazioni, ritenia
mo che l ’Assessore debba mettere in atto un’ispezione presso le cantine a gestione pri
vata, che poi sono in forma societaria o in forma cooperativa ristretta ai soli familiari, per avere contezza della situazione e in se
condo luogo debba chiedere, tramite l ’Isti
tuto della vite e idei vino, il rendiconto dei pagamenti per verificare la rispondenza tra il catastino presentato, le ditte produttrici e i pagamenti effettuati. Noi riteniamo di potere risolvere la vicenda in via lammini- strativa e non abbiamo la minima volontà di permettere che somme stanziate dalla Re
gione per fini ben precisi trovino allocazio
ne diversa; riteniamo anche, onorevole A s
sessore, che il contributo di tre lire a grado debba andare ai legittimi beneficiari della legge e non siamo disposti ad assistere al mercato che si è instaurato in tutte le can
tine dove si contratta l ’entità del contribu
to in cui si arriva sino all’atteggiamento pre
potente di chi si rifiuta di dare qualsiasi contributo, mentre altre cantine private stan
no pagando interamente il contributo in que
sto mese di settembre.
Onorevole Assessore, noi riteniamo idove- roso il suo intervento per fare rispettare la legge, d ’altra parte l ’Assessorato ha scelto questo sistema di pagamento tramite le can
tine, invece di stabilire di pagare diretta- mente il contributo ai singoli produttori;
questo fu un argomento discusso presso 1’
Assessorato all’agricoltura con il suo prede
cessore, onorevole D ’Alia, che era, per la verità, deU’aw iso (contro il parere di molti presenti in quella riunione) di pagare il con
tributo direttamente ai produttori.
iLO GIUDICE CALOGERO, Assessore -per ragricoltura e le foreste. Era deH’aw iso di scriverlo nella legge.
GUELI. No, era dell’aw iso di scriverlo nella circolare inviata aH’Istituto della vite e del vino, quando emanò le disposizioni per i pagamenti.
Noi riteniamo quindi che si sia scelto que
sto metodo, come allora abbiamo affermato, non perché i beneficiari fossero le cantine, ma per snellire le procedure del pagamento
Resoconti Parlaméntari X Legislatura
— 275
10* SE D U T A
1 Ottobre 1986 stesso, perché se il contributo era destinato
a chi trasformava il prodotto e quindi alle cantine, ai [fini del pagamento bastava richie
dere soltanto la bolla di consegna e le fat
ture del prodotto consegnato alla distilleria, senza richiedere la denunzia di produzione di uva Italia, avviata alla distillazione. L ’ Istituto della vite e del vino, invece, pren
de a base per l ’erogazione del contributo sol
tanto i quantitativi dichiarati dai produttoi’i e nel caso in cui mancano le dichiarazioni di produzione non vengono pagati contributi.
Questo è un dato che noi dobbiamo mettere bene in evidenza, per cui, onorevole Asses
sore, riteniamo che ci sia il dovere da parte deH’Assessorato di invitare formalmente tutti coloro che hanno ricevuto li contributo a stornarlo ai legittimi destinatari.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare T onorevole Assessore.
LO GIUDICE CALOGERO, Assessore per I agricoltura e le foreste. Signor Presidente, devo dire che le preoccupazioni espresse da
gli interpellanti sulla attuazione della nor
ma regionale per la distillazione dei vini ri
cavati dall’uva da tavola sono da m e con
divisi, anche se mi sembra opportuno pre
cisare che la formulazione delTarticolo 6, a
cisare che la formulazione delTarticolo 6, a