In particolare, occorrerà esaminare il tema delle dichiarazioni di Maurizio Tramonte con riferimento alle posizioni di Maggi, Zorzi e Rauti e nei limiti della utilizzabilità delle dichiarazioni già sopra illustrata.
Come si ricorderà, nella parte iniziale si era fatto cenno alla trasmissione, da parte del G.1. presso il Tribunale di Brescia dotto Zorzi al pm in sede, del verbale delle dichiarazioni in allora rese da Tramonte.
Era, infatti, risultato che il Tramonte fosse stato informatore del SID di Padova42 con nome di copertura "Tritone", che in tale veste avesse avuto contatti con gli ambienti dell'estrema destra Veneta e che, in prossimità della strage di Brescia, avesse raccolto informazioni ritenute utili dagli stessi servizi.
Il Tramonte era, quindi, contattato dall'allora Capitano Giraudo (che lo sentiva in più riprese43) al quale iniziava a fornire informazioni.
Non è possibile, nei confronti degli imputati di cui ci stiamo occupando (Maggi, Zorzi e Rauti), ripercorrere il contenuto delle varie dichiarazioni rese, non essendo i relativi verbali utilizzabili verso di loro se non ai fini della credibilità del Tramonte nè avendo gli stessi prestato consenso alla loro utilizzazione.
Occorrerà, quindi, esaminare, le parti rilevanti delle dichiarazioni rese in dibattimento nonchè di quelle rese nel processo per la Strage di Piazza Fontana (a tale processo viè stata la partecipazione diretta degli imputati Maggi e Zorzi mentre l'imputato Rauti ha espresso il consenso alla utilizzazione dei relativi atti).
Peraltro, alle dichiarazioni di Tramonte gioverà premettere il contenuto delle informazioni fornite dall'imputato al Sid, ed in particolare al suo referente M.1l0 Felli, segnalando, peraltro, che il materiale informativo detenuto presso la sede CD di Padova è andato distrutto (sono stati distrutti, contrariamente a quanto dispone la normativa, anche i registri di protocoll044) e che la documentazione è stata acquisita presso l'ufficio centrale di Roma45•
Felli, sentito all'udienza del 5.3.2009, ha dichiarato che aveva prestato servizio presso il Centro Controspionaggio di Padova dal settembre 1968 ed aveva
42Cfr dichiarazioni rese dal teste Massimo Giraudo all'udienza del 22.3.2010 pago 88 e sego
43 11 teste Giraudo ha riferito che i primi verbali resi dal Tramonte risalgono al 27.6.1995 e al 14.7.1995 (dichiarazioni rese all'udienza del 22.3.2010 pago 91)
44Cfr dichiarazione rese dal teste Felli Fulvio all'udienza del 12.3.2009 pago 152 e sego nonché dal teste Cacioppo Michele all'udienza del 14.5.2010 pago 26 e sego
"Cfrdichiarazioni rese dallesle GiraudoMaS~ienzadel 22.3.2010 pago 91 e sego
seguito in particolare l'estrema sinistra. Attraverso un Maresciallo dell'arma, nei primi anni '70, era entrato in contatto con un ragazzo di nome Lorenzo che frequentava l'istituto Agrario di Padova che gli aveva segnalato, fra gli elementi più in vista della destra, Maurizio Tramonte che era apparso subito di interesse perchè aveva un fratello (Massimo) che militava in "Potere operaio".
Aveva stabilito un contatto con Tramonte che si era dichiarato disposto a collaborare anche se il suo territorio di riferimento apparteneva alla destra e non alla sinistra.
Per quanto a conoscenza del teste, all'epoca il Tramonte faceva riferimento ad un gruppetto di destra che operava nella zona di Este e che si collocava fra l'MSI e l'ultra destra.
Felli ha riferito che i contatti con Tramonte awenivano solitamente nei bar. Il Tramonte forniva le notizie apprese ed il Felli, immediatamente dopo essere rientrato in ufficio, redigeva una relazione che, dopo essere stata sottoposta al controllo del direttore del centro, veniva inoltrata a Roma al reparto "D", allora retto dal generale Maletti. Il Servizio, a sua volta, era retto dal generale Miceli.
Peraltro, talora rimanevano dei punti da approfondire ed allora si tratteneva l'appunto e se ne discuteva in successivi incontri fino a che non si riusciva ad avere un quadro più preciso che consentisse di redigere una relazione da inviare a Roma. Se la notizia poteva riguardare vari centri questi erano awisati direttamente. Non vi erano, invece, scambi con la polizia giudiziaria che era, al più, allertata da Roma.
Il teste ha aggiunto che, qualora ci fosse stata la necessità di svolgere un accertamento, sarebbe stato interessato il Centro territoriale di competenza.
AI Tramonte venne dato il nome di copertura di fonte 'Tritone".
Il teste ha poi confermato di aver redatto gli appunti relativi alla fonte Tritone.
Tralasciando il contenuto di quelli che facevano direttamente riferimento all'attività del MSI e del gruppo dissenziente capeggiato da Luci e Brancalion, appare opportuno riportare gli appunti che maggiormente rilevano in relazione al presente procedimento.
In particolare, il primo appunto più intensamente connesso al nostro procedimento è quello allegato alla nota 3.12.1973 n. 9382 che da conto di notizie acquisite in data 1.12.1973.
Dopo aver parlato, nei primi quattro punti, della situazione del MSI di Padova al punto 5 si afferma:
5. Le ultime battute del processo contro i dirigenti di "ORDINE NUOVO" avevano fatto prevedere lo scioglimento e la confisca dei beni del movimento.
Perciò i militanti, preawertiti, dagli awocati difensori, hanno fatto sparire tempestivamente tutto ciò che di compromettente (schedari, rubriche) o di valore (ciclostilati ecc.) esisteva nelle sedi.
I prowedimenti adottati dalla Magistratura hanno scompaginato gli "ordinovisti", che ora evitano di incontrarsi o sono spariti dalla circolazione (come il dr. Carlo Maggi di Mestre).
Quando già si paventava lo scioglimento di "Ordine Nuovo", alcuni militanti avevano manifestato propositi rinunciatari ed espresso l'intenzione di rientrare nel MSI-DN.
Altri, invece, proponevano la riorganizzazione dei gruppi già esistenti come circoli culturali o simili, collegati fra loro ma non centralizzati, capeggiati da elementi non compromessi politicamente.
Il disorientamento conseguente ai prowedimenti non ha consentito, però, di prendere finora in serio esame alcuna possibile soluzione.
AI riguardo il teste Felli ha riferito che all'epoca Maggi era un nome già noto al centro
es
risultante un personaggio che controllava un gruppo numeroso nelle località di Mestre e Venezia.Altro appunto di interesse è quello allegato alla nota del 28.1.1974 n. 622 che da conto di notizie acquisite il 26.1.1974:
1) A Ferrara alcuni elementi già appartenenti al disciolto Ordine Nuovo si stanno riorganizzando in gruppo.
Animatori dell'iniziativa sono due studenti universitari, uno dei quali meridionale, che coabitano in un appartamento situato nel centro storico di Ferrara.
Costoro avrebbero già preso contatto con isolati estremisti di destra del Veneto e dell'Emilia.
2) Il nuovo gruppo:
- opererà nella più stretta clandestinità;
- sarà libero da vincoli, con formazioni politiche rappresentate in parlamento;
- si propone di sfruttare qualsiasi situazione nazionale ed internazionale per portare la sua voce ad ogni livello,
- sarà tiloarabo, e mirerebbe in prospettiva ad operare in parallelo con gruppi extraparlamentari di sinistra sostenitori della causa araba.
3) I due studenti di Ferrara affermano che il gruppo può contare su cospicui finanziamenti concessi dall'OPEP (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) tramite la Banca Nazionale del Lavoro di Perugia.
Nota: le operazioni bancarie verrebbero eseguite da un cittadino arabo dimorante a Perugia.
4) Per darsi un assetto organizzativo il gruppo si è imposto un limite di tempo (15 dicembre1973 -15giugno 1974,durante il quale si dovrà:
- reperire accoliti fidati e "disposti a tutto";
- organizzare i "nuclei" operativi nelle principali città italiane;
- individuare eventuali altri gruppi con cui stabilire possibili rapporti di collaborazione.
Uno sforzo particolare verrà compiuto in due città lombarde, sicuramente Milano e forse Bergamo, che avranno una funzione sperimentale
AI riguardo di questo appunto il teste ha riferito di essersi recato a Ferrara insieme a Tramante per cercare di individuare la sede del gruppo. L'esito fu, peraltro, negativo nonostante il Tramante avesse riferito di essere stato nella sede o, comunque, di avere elementi che gli consentivano di identificarla46•
Ulteriore appunto di interesse è quello datato 23.5.1974 allegato alla nota del 25.5.1974 nel quale si riferisce:
1) La fonte è stata contattata da uno studente dell'università di Ferrara, che insieme ad altri ex militanti di "Ordine Nuovo" è impegnato a ricostituire una non meglio precisata organizzazione clandestina di estrema destra.
L'incontro è awenuto nella abitazione del fiduciario la sera del 20 5 1974.
Lo studente era solo e viaggiava a bordo di autovettura FIAT 500 della quelle la fonte non ha potuto rilevare il numero di targa (era notte e la vettura era stata parcheggiata ad una certa distanza).
2) Lo studente ha proposto al fiduciario di entrare nel movimento spiegandogli sommariamente che la organizzazione clandestina:
è già presente ed operante in alcune città del settentrione,
verrà presto attivata anche a Padova dove a breve scadenza si annuncerà con volantini che:
• attaccheranno duramente il Procuratore della Repubblica dottor Fais, rilevando notizie bomba sulla sua attività di giudice e la sua vita privata;
• formuleranno minacce contro lo stesso magistrato per indurlo a desistere dalla sua azione persecutoria a danno dell'estrema destra (dal caso Freda alla Rosa dei venti);
• spiegheranno gli scopi politici che l'organizzazione si propone, e cioè:
a difendere anche interventi diretti ed azioni violente le persone di estrema destra ingiustamente perseguitate per la loro attività politica;
b abbattere il sistema borghese mediante attacchi diretti alla sue strutture, ai partiti parlamentari, e soprattutto ai rossi".
3) Il fiduciario ha fatto osservare all'interlocutore di non potersi impegnare a collaborare senza essere messo prima in condizioni di sapere con chi ha a che fare.
Lo studente, tuttavia, non ha voluto qualificarsi, ed ha motivato il suo riserbo precisando che:
- l'organizzazione per mantenere la più stretta clandestinità si è strutturata in gruppi ristrettissimi, (quattro o cinque persone) completamente staccati tra loro;
- gli appartenenti ad un gruppo non conoscono quelli degli altri;
lo statuto del movimento prevede che chiunque riveli ad estranei notizie di carattere riservato venga "fatto fuori".
4) Nel corso della conversazione la fonte ha chiesto allo studente se l'organizzazione in argomento sia implicata negli attentati attribuiti ultimamente all'estrema destra.
L'interrogato ha risposto con un sorriso enigmatico, precisando al fiduciario che potrà saperne qualcosa di più se darà la prova di fidatezza e di coraggio impegnandosi ad diffondere i volantini menzionati al paragrafo due, con le seguenti modalità:
- depositare i volantini chiusi in busta in cassette postali di Padova e Vicenza;
- avvisare poi telefonicamente i comandi dei Carabinieri delle due città.
"cfr.dichiarazioni rese dal teste FelliaIl'Udie~3.2009 pago 51
Il fiduciario non ha risposto né sì né no, ribadendo che prima di assumersi un impegno preciso vuole sapere con chi ha a che fare.
5) Nonostante l'evasiva risposta del fiduciario l'interlocutore l'ha informato che si rifarà vivo per portargli i volantini in argomento entro una quindicina di giorni".
Nella nota si precisava che l'organizzazione clandestina era la stessa di cui si parlava alla nota 28.1.1974 n. 622 e che, a parere della fonte, avrebbe potuto identificarsi nel movimento terroristico "Ordine Nero".
Allegato alla nota, che non reca il numero di protocollo, vi è una missiva di trasmissione manoscritta datata 23.5.1974 del seguente tenore: "Signor Generale, unisco un appunto "informale':sull'argomento oggetto di conversazione. Ritengo che volendo proseguire nell'azione in maniera incisiva esista la possibilità di individuare componenti ed intenzioni di uno o probabilmente due gruppi citatI'. Firmato "Maggiore Giuseppe Bottallo".
In calce alla missiva vi era apposta la seguente frase: "dire con mia lettera SN che proceda senz'altro" ed una sigla che il Felli ha riconosciuto essere del generale Maletti.
Il teste ha, peraltro, riferito che la procedura era anomala e la missiva di Bottallo, all'epoca suo capocentro da pochi mesi subentrato al maggiore Capotorto, era a lui sconosciuta47•
Così come sconosciuti al teste sono risultati gli appunti ritrovati presso l'Ufficio D di Roma, in particolare, il manoscritto datato 4.8.1974, indirizzato al Capo Reparto, nel quale si legge: "recentemente V.S. mi ha dato l'unito foglio di
es
Padova, alla luce dei recenti e attuali fatti sono del parere di non far procedere nella direzione richiesta dal centro, e di fare invece cadere la cosa. Un elemento di prova della non validità della fonte può scaturire dal "sorriso enigmatico': a domanda degli attentati, (per dare ad intendere di saperne) e, poi, della necessità di dovere acquisire notiziea riguardo; contesto evidente che denuncia una potenziale "bufala". Per le definitive decisioni di V.S."
Nonchè l'altro manoscritto su carta intestata del Capo Reparto D nel quale si legge: "Genovesi: concorderei, se non dovessi rischiare anche il bidone, soprattutto ora che il nuovo fatto terroristico suggerisce intensificazione, azione info nella direzione extra dx".
47cfr dichiarazioni rese dal teste Felli all'udienza del 5.3.2009 pago 59 e segg.
A tale nota segue missiva diretta al M.1l0 Bottallo nella quale si scrive: "in relazione all'appunto informale trasmesso con nota 23 maggio '74, autorizzo il proseguimento dell'azione
e
resto in attesa di conoscernea
suo tempo l'esito".Anche in relazione a tali documenti il teste Felli ha dichiarato di non esserne a conoscenza rilevando che solitamente non vi era bisogno di autorizzazione da parte di Roma a proseguire nei contatti mentre, semmai, aweniva il contrario, cioè era Roma che ordinava di chiudere il rapporto.
Dopo l'appunto del 23.5.1974 vi sono poi due ulteriori note relative a "Fonte Tritone" una datata 5.6.1974 n. 4034 nella quale si parla di materiale fornito in visione dalla fonte riguardante i rapporti tra il gruppo "Anno Zero" di Rovigo capeggiato da Melioli ed altre organizzazioni di destra fra cui "Lotta di Popolo", e la successiva datata 10.6.1974 n. 4141 nella quale si dava conto di aver mostrato alla Fonte Tritone un manoscritto a firma "ORDINE NERO - ANNO ZERO - Sezione C. Z. CODREANU" rinvenuto nella cassetta postale il 1.6.1974 dal Rag. Manlio Morini di Vicenza nel quale si rivendicava la paternità della "Strage di Brescia" e si evidenziava che a parere della Fonte il circolo a cui si faceva riferimento era quello di "Anno Zero" di Rovigo.
Con riferimento a queste due note il teste Felli ha detto di non ricordare nulla della prima, attribuendone la paternità probabilmente al collega Fieni che gestiva la fonte Turco, e di ricordarsi vagamente la seconda anche se non ricordava il volantino allegato.
Contestatogli che il 30.3.1999 il teste aveva negato di aver avuto conoscenza di entrambe le note, Felli dice di ricordarsi il caso del volantino ma di non avere memoria di altro.
Riteneva di non essersi allontanato dall'ufficio nel periodo della strage ma ammetteva che in quel periodo la moglie portava i bambini al mare a Sottomarina e lui la raggiungeva.
Riferiva che si trattava di un fatto troppo importante per non investire Tramante anche se, poi, ammetteva nuovamente che era il periodo in cui la moglie andava al mare e lui la raggiungeva nei fine settimana prendendo le ferie dal 10/15luglio48.
48cfr. dichiarazioni rese dal teste Felli all'udienza del 5.3.2009 pago 68 e segg.
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Il volantino era del seguente tenore:
Ci siamo assunti non a caso la paternità della strage di Brescia - con ciò vogliamo dimostrare ai nostri awersari - come le forze nazional-rivoluzionarie sanno agire al di fuori della legalità in cui ci ha posto il sistema - il nostro fine ultimo è quello di sowertire l'ordinamento dello Stato; disintegrare il sistema borghese e dar vita ad una ristrutturazione ideale della nostra società.
ANNO ZERO ha perso il proprio organo di stampa ma non la voglia di lottare - molta genteè confluita in "Anno Zero". Ora siamo una vera organizzazione che saprà colpire al momento opportuno. Abbiamo abbandonato ogni paura e dubbio dietro di noi.
Vendicheremo noi; in prima persona, i soprusi contro i camerati ingiustamente incriminati: da Freda a Graziani a Mutti, Falica, Massagrande. Non siamo più un'esigua minoranza bensì una forza marciante che fa ancor proprio il motto:
« il nostro onore si chiama fedeltà»
ORDINE NERO Sez C. Z. Codreanu
ANNO ZERO
Gioverà qui rappresentare che le indagini hanno consentito di accertare l'identità di colui che aveva collocato il volantino nella cassetta delle lettere del Morin in Baldassarre Roberto.
Qu~sti, sentito a dibattiment049, ha riferito di aver fatto parte in Vicenza, all'età di 16/17 anni, allorchè frequentava le scuole medie superiori, negli anni 1972/1975, di un gruppo che si collocava alla destra del MSI. Aveva partecipato anche al lancio di due bombe molotov contro un edificio. Durante quel periodo, tramite tale Umberto Zamboni, era entrato in contatto con gli ambienti della libreria Ezzelino dove si recava un paio di volte al mese. Qui aveva conosciuto Aldo Trinco ed aveva incontrato alcune volte il Fachini ed una sola volta, il Melioli che aveva capito essere una persona importante ed il referente della libreria in Rovigo (successivamente aveva saputo che era il referente di Ordine Nuovo). Ha riferito che per lui Anno Zero era la prosecuzione di Ordine Nuovo, dopo lo scioglimento dell'organizzazione. Dallo Zamboni, oltre alle copie della rivista Anno Zero, aveva ricevuto dei volantini in bianco con il logo di Ordine Nuovo in rosso, da utilizzare anche come locandine o come manifesti da attaccare al muro. Ha ammesso di aver inserito lui il volantino nella cassetta delle lettere di Morin. Lo scopo era quello di far uscire il comunicato sui giornali.
Ha negato di essere stato mandato da Melioli o da Zambon affermando che si trattava di una propria iniziativa personale, un modo per emergere. Ha dichiarato che non c'era una sezione Codreanu a Vicenza e che il nome lo
49Cfr. udienza 5.3.2009 pago 113 e segg.
aveva messo perché andava di moda. Aveva scelto il Morin a caso. Ammetteva anche di avergli telefonato subito dopo.
Alla nota 10.6.1974 seguiva una nota del 15.6.1974 dedicata alle problematiche di partito e, poi, la nota del 8.7.1974 n. 4873 nella quale, diversamente da quanto accaduto sino ad allora, si affermava che le notizie erano state raccolte in più soluzioni dal 20 giugno al 4 luglio.
Sul punto ilteste Felli ha ipotizzato di aver spronato la fonte in merito alla strage di Brescia e di aver inviato l'informativa al termine della fase di sensibilizzazione; ha anche affermato che la fonte Tritone aveva prima fornito le notizie relative agli spostamenti delle autovetture e perciò era stato sollecitato ad attivarsi per fornire notizie sulla strage che erano state comunicate successivamente dando così luogo all'appunto.5o
Alla nota era allegato un appunto datato 6.7.1974 del seguente tenore:
1 La sera del 25 maggio ultimo scorso il dottor Carlo Maria Maggi di Mestre si è recato - insieme ad altri due camerati della zona di Venezia - ad Abano Terme, per incontrarsi con Romani Giangastone, nell'abitazione di questo ultimo.
2 Maggi e Romani:
sono legati da stretta amicizia;
hanno militato entrambi nel disciolto Ordine Nuovo;
versoil 1970 erano rientrati neIl'M.S.I ma poi:
• Maggi neè uscito nuovamente nel 1972;
• Romani ha assunto un atteggiamento critico nei confronti del partito e pur rimanendo ufficialmente nelle sue file (é membro dell'esecutivo nazionale), siè schierato a favore della destra oltranzista.
3 Gli argomenti trattati nell'abitazione di Romani hanno riguardato la situazione ed i programmi della destra extraparlamentare dopo lo scioglimento di Ordine Nuovo.
E' stato quasi un monologo di Maggi, in quanto Romani e gli altri si sono limitati ad annuire o ad intervenire per puntualizzazioni marginali
4 Maggi ha reso noto che:
è in corso la creazione di una nuova organizzazione extraparlamentare di destra che comprenderà parte degli ex militanti di Ordine Nuovo;
l'organizzazione sarà strutturata in due tronconi:
• uno clandestino con le caratteristiche ed i compiti seguenti:
a numericamente molto ristretto;
b costituito da elementi maturi (dai 35 ai 45 anni, salvo qualche eccezione) e di collaudata fede politica;
c opererà con la denominazione Ordine Nero sul terreno dell'eversione violenta contro obiettivi che verranno scelti di volta in volta
• l'altro palese il quale:
a si appoggerà a circoli culturali - ancora da costituire - gestiti da elementi di estrema destra finora rimasti nell'ombra;
50cfr. dichiarazioni rese dal teste Felli all'udienza del 24.3.2009 pag.20 e segg.
2~
b avrà il compito di sfruttare politicamente le ripercussioni degli attentati operati dal gruppo clandestino".
5 Secondo Maggi i criteri di selezione degli elementi destinati al gruppo
5 Secondo Maggi i criteri di selezione degli elementi destinati al gruppo