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Le differenze tra un prodotto editoriale cartaceo e il CD-Rom

Per la realizzazione di un prodotto culturale rivolto al mercato consumer – che si tratti di prodotto cartaceo, titolo editoriale off-line o on-line – è importante essere coscienti del fatto che la natura delle informazioni comunicate cambia in base ai diversi mezzi adottati: in base al supporto a disposizione viene variato anche il modo in cui gli editori si esprimono e si rivolgono all’utenza.

La prima differenza che traspare tra il supporto fisico di un prodotto cartaceo e un ipermedia off-line è proprio la diversità di materiale: se per il primo caso basta disporre di una pagina cartacea per accedere ai contenuti, la fruizione di un titolo editoriale multimediale è permessa solo attraverso la disponibilità e capacità di utilizzare il supporto tecnologico necessario alla lettura (il lettore CD-Rom e, ovviamente, un personal computer compatibile). L’informazione digitalizzata non è, quindi, fruibile in modo diretto come nel caso del prodotto cartaceo, ma resa consultabile in modo virtuale solo attraverso il supporto visualizzatore. Una caratteristica che invece accomuna sia il prodotto cartaceo che il CD-Rom è la natura «chiusa» del supporto: in entrambi i casi, a differenza di contenuti on-line, i materiali inseriti in questi due supporti sono stabili e non possono essere modificabili al termine della fase progettuale, che si tratti di inserimento su carta o su disco rigido. Qualora si avesse la necessità di inserire nuovi contenuti a distanza di tempo è inevitabile fare una ristampa e quindi una nuova edizione. In alcuni casi, invece, vi è la possibilità di aggiornare i CD-Rom on-line, instaurando una connessione diretta con la rete: a tal proposito si parla di CD ibridi o Web CD, i quali rappresentano un vero e proprio prodotto “ibrido” che si colloca tra l’ambiente off-line e quello on-line, contenendo sia la modalità di fruizione multimediale chiusa, sia quella aperta e dinamica di Internet (come nel caso di Omnia Arte del 2000). Altro punto di incontro tra le caratteristiche del cartaceo e dell’ipermedia off-line è l’alta affidabilità del prodotto. In quanto supporti chiusi, finiti e invariabili dopo la pubblicazione, sono visti dagli utenti come dei contenitori i cui contenuti, curati da specialisti, sono molto più affidabili rispetto alle informazioni acquisibili attraverso la Rete: queste, modificabili da un’infinita

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utenza, determinerebbero il rischio di aggiornare un contenuto on-line peggiorandone la qualità, piuttosto che arricchendone lo spessore culturale24. Ciò che cambia in modo radicale è la modalità di fruizione delle due tipologie di prodotti: la lettura di un libro, o di un qualsiasi altro materiale cartaceo, è prevalentemente lineare, personale e isolata, a eccezione delle letture collettive o rivolte a un pubblico di uditori, ma anche in questi casi si tratta di fruizione personale; per l’esplorazione di un CD-Rom la modalità può essere, invece, collettiva e interattiva. Accedere ai contenuti ipermediali non richiede un isolamento mentale e un alto grado di concentrazione: è possibile fruire dei contenuti con un amico e scegliere assieme il percorso da esplorare, instaurando con l’interfaccia grafica un buon livello di interattività25.

Ma quali caratteristiche deve avere un CD-Rom per offrire dei vantaggi rispetto al caro e rassicurante vecchio libro, tali da convincere il lettore al suo acquisto a scatola chiusa? Secondo De Rosa, la risposta è «alta interattività»: un’«alta capacità di simulazione, uso appropriato dei mezzi inclusi nel CD-Rom»26. Solo così un prodotto editoriale potrebbe acquisire valore aggiunto e diventare un efficace strumento multimediale per la diffusione della storia dell’arte sul mercato di massa. In alcuni casi, però, non è stato preso in considerazione questo accorgimento: alcuni editori hanno preferito acquistare prodotti già confezionati all’estero (Regno Unito, France e Stati Uniti, dove la multimedialità si è sviluppata con largo anticipo), determinando la vendita di prodotti già vecchi e di scarsa qualità.

Di seguito vedremo in dettaglio alcuni dei prodotti editoriali che hanno dimostrato di inserire, nella diffusione della storia dell’arte, un elevato valore aggiunto rispetto al tradizionale supporto cartaceo.

A tal proposito va sottolineato come gli esempi di iniziative editoriali in CD-Rom (o meglio in DVD) sono oggi sostanzialmente scomparse. I grandi editori hanno dismesso di pubblicare collane dedicate al multimediale off-line e sembrano oggi all’inseguimento di un altro mezzo di comunicazione molto più attraente: l’on-line.

24 ELETTI, Manuale di editoria multimediale… cit., pp. 54-56. 25 Ivi, pp. 57-58.

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Al grido di «basta con i CD-Rom è ora dell’on-line» hanno concentrato tutti gli investimenti su Internet e sull’e-learning27.

Altri, invece, come vedremo nel corso del capitolo, si stanno impegnando per recuperare contenuti in CD-Rom al fine di riproporli attraverso nuovi supporti, quali gli innovativi iPad.

Ciò è stato determinato anche dalla costante innovazione della tecnologia e dalla sostituzione dei CD-Rom con i più capienti DVD; inoltre gli hardware e software attualmente in commercio e a disposizione degli utenti non consentono la lettura dei CD-Rom editi nel corso degli anni Novanta e degli inizi del XXI secolo. Di fronte a tale dato, di fatto, si può quindi constatare il forte vincolo che la fruizione dei CD- Rom ha nei confronti del supporto tecnologico, che ne condiziona il modo d’utilizzo e la lettura. Se oggi, per i prodotti editoriali off-line, si può parlare di «illeggibilità» del supporto digitale, per i libri si può parlare di «deperibilità» della carta. Va però detto che il libro, se pur deperibile nel tempo, rimane fruibile all’utente al di là di qualsiasi innovazione tecnologica28.