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3. Il processo di redazione

3.1.1 L’analisi delle fonti

3.1.1.4 Difficoltà riscontrate e macrostrategie adottate

Data la mole dei contenuti e le criticità dovute alla mancanza di conoscenze in relazione alla materia trattata, l’analisi delle fonti si è rivelata un processo lungo e complesso, cui è stato necessario dedicare gran parte del tempo impiegato complessivamente per l’elaborazione del rapporto. I problemi riscontrati in questa fase sono derivati essenzialmente da difficoltà legate alla comprensione testuale, che si tenta di approfondire di seguito.

La comprensione testuale è il risultato dell’interazione di molteplici fattori, un esercizio in grado di attivare complessi meccanismi cognitivi ed empirici. Secondo la linguistica cognitiva, si tratta di un’attività costruttiva e interattiva, finalizzata all’integrazione delle informazioni nuove trasmesse dal testo all’interno delle strutture di conoscenza possedute dal suo destinatario. Le conoscenze pregresse di ciascun individuo hanno, infatti, la funzione di attivare schemi mentali – strutture cognitive elaborate tramite l’osservazione di regolarità empiriche, astraendo caratteristiche comuni dalla presentazione ripetuta di esperienze simili – che consentono di ordinare e dare un senso alle informazioni veicolate dal testo (Miato 2015: 15-16). A proposito dei meccanismi di comprensione testuale si esprime Fillmore (1982: 111), teorizzando la cosiddetta “semantica dei frame”, secondo cui il significato di una parola o di un intero contenuto semantico non può essere compreso se non se ne possiede il relativo

background enciclopedico. Il frame può essere definito come una struttura di concetti

strettamente interconnessi, la cui relazione semantica è tale che la mancata conoscenza di un solo elemento strutturale può compromettere la comprensione di tutti quelli a esso correlati. Gli ostacoli alla comprensione di un testo sono pertanto attribuibili all’assenza di adeguati schemi mentali in cui collocare le informazioni da apprendere e/o di uno specifico bagaglio di conoscenze che possa fungere da riferimento.

Il processo di comprensione di un testo, tuttavia, non dipende soltanto dalle “caratteristiche del lettore” e dalle sue conoscenze preesistenti, ma anche da caratteristiche interne al testo stesso, che possono intralciare o agevolare il lettore nei suoi processi inferenziali (Miato 2015: 16-17). Tra i fattori testuali determinanti ai fini della comprensione, è possibile individuare (ibid.):

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• la frequenza di comparsa della parola all’interno del lessico – parole più frequenti e ad alto valore di immagine sono più riconoscibili rispetto a parole con bassa frequenza d’uso e scarso valore di immagine;

• il livello di specialità dei contenuti trattati; • la difficoltà sintattica del testo;

• la coerenza e coesione testuale – presenza di rapporti causa-effetto più o meno espliciti; • la presenza/assenza di figure, immagini e organizzatori grafici.

Le fonti analizzate per la redazione del rapporto, in ragione delle loro diverse caratteristiche testuali, hanno posto ostacoli di diverso genere nella fase di comprensione del testo.

Il documento prodotto da Lapam Confartigianato Imprese è quello che maggiormente si discosta dagli altri due per configurazione e tipologia testuale. Trattandosi di diapositive di supporto a una presentazione per un convegno, è caratterizzato da una massiccia presenza di diagrammi e grafici contenenti informazioni esposte in maniera concisa ed essenziale, talvolta ridotte a poche parole chiave o concetti fondamentali. La sinteticità imposta dalle slide – volutamente scarne per non distogliere l’attenzione dalla presentazione orale che ne approfondisce i contenuti – è tuttavia penalizzante dal punto di vista della coesione testuale. Molti dei nessi logico-semantici e delle relazioni causa-effetto che legano tra loro i concetti esposti sono del tutto assenti, in quanto ci si aspetta che sia l’intervento del relatore a dare coesione al discorso, esplicitando i dovuti collegamenti tra i sintagmi isolati e chiarendo le informazioni ridotte a pochi elementi essenziali. Una prima difficoltà è stata dunque rappresentata dal dover svolgere la sintassi estremamente semplificata del testo fonte, inferendo le implicazioni logiche sottese e cercando di creare dei ponti linguistici fra le diverse parti che lo costituiscono. Per fornire un esempio pratico, si riporta di seguito qualche estratto del documento.

57 Figura 3

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Come si evince dalle Figure 3 e 4, al di là di poche frasi sintatticamente compiute, le informazioni sono presentate sotto forma di nodi concettuali inseriti in una schematizzazione grafica che potrebbe risultare molto chiara a chi è già in possesso di una background knowledge sull’argomento, ma poco intuitiva per chi si approccia per la prima volta alla materia trattata, senza possedere determinate conoscenze pregresse che il testo dà per assunte e lascia, di conseguenza, implicite. Un esempio, in tal senso, è dato dai termini isolati “bonifico ‘parlante’” e “adempimenti”, per i quali, in assenza di definizione o di un più ampio contesto, non è possibile inferire il contenuto concettuale (Figura 4). La presenza di informazioni implicite è individuabile anche nella frase ellittica “Proroga fino al 31.12.2018 della detrazione per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti, alle condizioni previste per il 2016”, dove il segmento “alle condizioni previste per il 2016” è un rimando a conoscenze presumibilmente possedute dal destinatario, che dunque non vengono esplicitate (Figura 3). A tal proposito, si ricorda che la presentazione tenuta da Lapam è rivolta a un pubblico di esperti, per cui il livello di conoscenze attese da parte del destinatario del messaggio è tale da giustificare l’assenza di chiarimenti o spiegazioni che per uno specialista del settore potrebbero risultare superflue. Per comprendere il testo è stato quindi necessario colmare le lacune conoscitive che ne ostacolavano l’interpretazione, effettuando ricerche mirate sui nodi concettuali individuati e, laddove necessario, avvalendosi della consulenza esperta del tutor aziendale.

Molto diverso per struttura sintattica e modalità di esposizione dei contenuti è il documento elaborato dall’Agenzia delle Entrate: un testo a tratti altamente specialistico che fornisce analisi accurate sull’impatto delle agevolazioni fiscali e sulle indagini statistiche condotte per valutare l’efficacia degli incentivi. In questo caso le incomprensioni non sono state dovute a una sintassi eccessivamente stringata o alla scarsa coesione testuale – come nel caso di Lapam – ma alla presenza di alcuni passaggi estremamente tecnici dal punto di vista contenutistico e terminologico. L’estratto riportato in Figura 5 è un esempio dell’alto livello di specialità che il testo raggiunge, in particolare nelle sezioni dedicate all’analisi delle indagini statistiche.

59 Figura 5

Il paragrafo descrive un’applicazione del calcolo delle probabilità alla stima dell’addizionalità economica e fiscale degli incentivi, per fornire valutazioni statistiche sull’efficacia delle agevolazioni nell’aumentare la probabilità di ristrutturare. Si tratta di un procedimento esposto in termini puramente settoriali – “modello di probabilità lineare”, “variabile dicotomica”, “matrice”, “vettore”, “dummy”, “modello logit”, “modello probit”, “funzione di distribuzione normale standardizzata cumulata” – che presuppone conoscenze altrettanto specialistiche per poter essere compreso. In questi casi, la strategia adottata per superare l’ostacolo testuale è stata chiedersi se la comprensione di determinate informazioni fosse davvero cruciale, davvero indispensabile per poter avanzare senza difficoltà nella lettura. Il più delle volte, si è constatato che le informazioni di natura eccessivamente tecnica non fossero attinenti agli scopi di lettura e che una mancata comprensione delle stesse non compromettesse l’interpretazione globale del testo: considerata la loro scarsa rilevanza ai fini della consultazione della fonte, si è pertanto deciso di sorvolarle. In ogni caso, paragrafi e sezioni con un simile livello di specialità non sono particolarmente frequenti all’interno del documento e, più spesso, cedono il posto a paragrafi di carattere maggiormente divulgativo, dove appare frequente il ricorso a strategie definitorie che agevolano la comprensione del testo anche da parte di non esperti. Nell’estratto riportato in Figura 6, ad esempio, è possibile osservare come per i termini “tax expenditures” e “beneficio” si sia scelto di fornire tra parentesi una breve spiegazione per renderne accessibile il contenuto.

60 Figura 6

I rapporti ENEA hanno posto, sostanzialmente, difficoltà simili a quelle riscontrate nella pubblicazione dell’Agenzia delle entrate, con alcune differenze legate all’ambito specialistico prevalente – statistico ed economico-finanziario nel caso dell’Agenzia, tecnologico e architettonico nel caso di ENEA. Nell’estratto illustrato in Figura 7, ad esempio, è possibile notare la presenza di diversi termini tecnici riferiti all’ambito delle tecnologie di climatizzazione (“pompe di calore”, “split”, “multisplit”, “chiller” “sistemi VRF”, “chiller condensati ad aria di potenza”).

Figura 7

Anche in casi come questo, prima di decidere se procedere con le dovute ricerche terminologiche, occorre interrogarsi sulla rilevanza delle informazioni, non solo ai fini della comprensione testuale, ma soprattutto in vista della redazione: considerati i limiti di lunghezza del rapporto da redigere, si è ritenuto inopportuno inserire dati eccessivamente dettagliati e tecnici come quelli contenuti nell’esempio illustrato, sui quali si è pertanto deciso di non attardarsi in fase di lettura.

In linea di massima, per l’analisi di ciascun documento preso in esame si è fatto ricorso a macrostrategie comuni di lettura e comprensione del testo. Dapprima è stata effettuata una

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lettura globale orientativa – una rapida scorsa dei titoli, del primo e dell’ultimo capoverso di ogni capitolo e paragrafo – volta ad acquisire una panoramica degli argomenti e dei sottoargomenti trattati per valutarne l’idoneità rispetto allo scopo di lettura. Successivamente si è passati a una lettura lineare selettiva – con evidenziazione manuale dei contenuti – finalizzata alla ricerca di informazioni e dati specifici che potessero essere rilevanti per l’elaborazione del rapporto. Di fronte a un ostacolo, ci si è chiesto se potesse essere momentaneamente tralasciato e poi riesaminato in un secondo momento, o se fosse fondamentale chiarire l’incomprensione fin da subito per poter proseguire nella lettura. In presenza di termini specifici, si è cercato di dedurne il contenuto concettuale dal contesto; laddove non fossero presenti indizi contestuali per attivare inferenze e costruire una rappresentazione dei significati, si è provveduto a condurre ricerche mirate che potessero chiarire l’incomprensione. Le ricerche sono state effettuate prevalentemente online, consultando glossari terminologici, enciclopedie e articoli divulgativi sull’argomento. Si è cercato quindi di riassumere con parole e frasi chiave le nozioni principali individuate in fase di lettura, per poi inserirle in un unico schema concettuale che integrasse le diverse informazioni provenienti da ciascuno dei tre documenti e che fornisse un quadro generale e coerente dei dati raccolti.

A conclusione della fase di analisi, si è ritenuto opportuno chiedere un colloquio con il tutor aziendale per discutere del lavoro svolto, verificare la corretta comprensione di quanto appreso dalle fonti e ottenere delucidazioni in merito ad alcuni quesiti rimasti irrisolti. I principali dubbi esposti al tutor non hanno riguardato tanto l’interpretazione dei contenuti o la terminologia specifica – ostacoli superati abbastanza facilmente tramite ricerche individuali – quanto la rilevanza delle informazioni che si era scelto di evidenziare. Data la mole di dati raccolti dalle fonti, la difficoltà maggiore è stata proprio quella di operare un attento lavoro di selezione del materiale a disposizione, passando al setaccio le informazioni, approfondendo e scartando, distinguendo l’utile dal superfluo e scegliendo solo ciò che attenesse agli scopi specifici della relazione. Il tutor ha pertanto espresso un parere sulla qualità e la quantità delle informazioni selezionate e a intervenire con opportune correzioni sullo schema concettuale abbozzato dalla relatrice, distinguendo il principale dall’accessorio, depennando i particolari trascurabili e subordinando gli elementi in funzione della loro rilevanza ai fini della rendicontazione.

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