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2. Il rapporto: caratteristiche del genere e principi redazionali

2.3 Il rapporto: una definizione “funzionale” e “interpretativa”

Alla luce delle precedenti osservazioni teoriche, nell’ambito di questo paragrafo si tenta di definire quali siano le caratteristiche pertinenti al genere testuale del rapporto, per poterne garantire l’osservanza in fase di redazione. In particolare, data l’operata distinzione tra genere e tipo testuale, si procederà all’individuazione delle caratteristiche “generiche” e “tipologiche” del rapporto discusso in questa tesi.

2.3.1 Caratteristiche “tipologiche”

A seconda dei destinatari, della funzione e dell’intenzione comunicativa, ogni testo presenta caratteristiche “tipologiche” standardizzate, ossia consuetudini testuali e strategie retoriche che gli emittenti sono tenuti a rispettare per assicurarsi l’accettabilità e la corretta interpretazione, da parte dell’utente finale, dell’elaborato prodotto.

Ponendosi dapprima in un’ottica funzionale – con focus sulle intenzioni del mittente – le domande che un relatore o una relatrice consapevoli della responsabilità del proprio ruolo dovrebbero porsi riguarderanno il tipo di contenuti da esporre e le ragioni o le finalità per cui si è scelto di esporli: che cosa si vuole comunicare? E a che scopo?

Come accennato in precedenza, il rapporto in questione risponde a una precisa richiesta della Commissione europea di fornire un’analisi descrittiva e valutativa della normativa italiana sulle agevolazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica. I contenuti del rapporto (la normativa sulle agevolazioni fiscali) nonché gli scopi da perseguire (descrizione e valutazione) sono dunque già esplicitati nella commessa e forniscono indizi sulle caratteristiche “tipologiche” che l’elaborato dovrà assumere nell’esposizione degli argomenti e nella realizzazione delle due finalità menzionate.

Trattando di normativa fiscale, è evidente che il rapporto sarà di sottotipo concettuale, poiché finalizzato alla descrizione di leggi e direttive, nonché alla rappresentazione di dati

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statistici ed economici – categorie astratte che, per poter essere descritte, andranno inserite in una rete di nessi logico-semantici e relazioni causa-effetto.

Se in base ai contenuti si può affermare con certezza che l’elaborato avrà le caratteristiche del sottotipo concettuale, non risulta invece altrettanto immediata la definizione del tipo. Come illustrato in precedenza, Mazzoleni (2002) riconduce il sottotipo concettuale ai testi di tipo espositivo, volti a informare il destinatario per colmare il divario conoscitivo interposto tra questi e il mittente. In effetti, lo scopo informativo rappresenta una funzione dominante del rapporto in questione, ma certamente non l’unica. Oltre all’informazione in materia di normativa fiscale, è infatti richiesta anche una valutazione delle direttive più recenti in termini di risultati conseguiti a livello macroeconomico e di risparmio energetico. Poiché la valutazione si definisce come un complesso di attività coordinate, di carattere comparativo, volto a esprimere un giudizio fondato su criteri e premesse di valore espliciti e argomentati (Palumbo 2001), è evidente che, oltre alle caratteristiche “tipologiche” espositive, l’elaborato dovrà assumere anche i connotati del tipo argomentativo.

La tipologia proposta da Mazzoleni (2002) attribuisce le funzioni espositiva e argomentativa a due tipi testuali diversi, ascrivendo la sottocategoria concettuale – cui appartiene il rapporto in esame – al solo tipo espositivo. Tuttavia, in base alle considerazioni di Lavinio (2000) sopra citate, tale tipologia non esclude che un testo di sottotipo concettuale e tipo espositivo possa avere finalità valutative/argomentative. Sabatini (1999: 150), ad esempio, nella sua classificazione interpretativa, attribuisce ai testi espositivi una duplice “funzione esplicativa-argomentativa, basata sull’intenzione di “spiegare a chi non sa” o di “stabilire trattative su questioni concrete o di proporre e dibattere tesi”. Alla classe dei testi espositivi appartengono, sempre secondo lo studioso, tipi testuali concreti quali trattati, manuali di studio, saggi critici e – come nel caso dell’elaborato in questione – relazioni. Pertanto, la definizione di Sabatini conferma le caratteristiche “tipologiche” precedentemente individuate per il rapporto, che assolverà a funzioni di tipo informativo e argomentativo.

Per quanto riguarda il vincolo interpretativo, Sabatini (1999: 150) ascrive i testi espositivi – tra cui le relazioni – alla categoria dei testi mediamente vincolanti, in cui l’intenzione del mittente di ottenere dal destinatario un’interpretazione equivalente alla propria è attenuata o dalla necessità di condurre gradualmente il destinatario da un suo precedente stadio di conoscenze/posizioni verso le conoscenze/posizioni di destinazione, o dalla consapevolezza, da parte del mittente, della non universalità delle proprie tesi. Il rapporto in questione rientra nell’ambito del primo caso, in quanto finalizzato a colmare il gap conoscitivo del destinatario rispetto al mittente in materia di normativa fiscale, comprovando la validità delle valutazioni

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effettuate con dati e previsioni statistiche attendibili e verificabili. Più che persuadere il destinatario per ottenere la sua adesione in merito a determinate posizioni ideologiche, si tratta quindi di dimostrare la fondatezza delle informazioni che si intende trasmettere. L’elaborato avrà dunque le caratteristiche del sottotipo dimostrativo-esplicito, poiché muove da premesse certe (dati statistici) per giungere a conclusioni vere (considerazioni obiettive e rigorose), segnalando espressamente, anche a livello grafico, il percorso effettuato per compiere determinate valutazioni.

Difatti, ciò che distingue il rapporto da altri tipi di testo espositivo è proprio il suo valore di dimostrazione. Stando alle considerazioni di Bousquié (1990: 25), “non c’è rapporto senza dimostrazione, valutazione […] e ragionamento”. Lo stesso autore, prendendo il rendiconto come termine di paragone, elabora la seguente definizione:

un rapporto è un rendiconto di fatti analizzati allo scopo di orientare il servizio interessato o l’autorità superiore verso una determinata azione. Ciò significa che se esso deve avere le qualità del rendiconto, è però molto più ricco e complesso. […] Deve sommare le qualità di una buona analisi e la considerazione dello scopo da raggiungere.

(Bousquié 1990: 21) In virtù di quanto esposto finora, le strategie adottate nella fase redazionale sono state orientate verso due scopi principali: da un lato l’osservazione e l’esposizione rigorosa dei “fatti” già documentati nelle fonti adoperate a sostegno del rapporto; dall’altro l’analisi critica di tutto il complesso dei fatti raccolti, che sono stati interpretati e messi a confronto per assolvere alla funzione dimostrativa del testo.

2.3.2 Caratteristiche “generiche”

Come le caratteristiche “tipologiche”, anche le caratteristiche “generiche” di un testo possono definirsi in quanto comportamenti linguistici standardizzati; tuttavia, più che in funzione dei destinatari e degli scopi testuali, la standardizzazione dei generi si realizza nel rispetto delle convenzioni proprie di un dato contesto sociale e culturale. Un altro criterio di differenziazione tra generi e tipi testuali consiste nel fatto che “i primi, a differenza dei secondi, possono essere soltanto realizzati in testi completi e non possono quindi caratterizzare segmenti testuali, in quanto un genere specifica le condizioni per

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iniziare, continuare e terminare un testo” (Scarpa 2008: 14). A questo proposito, Halliday e Hasan (1989: 64) sostengono che ogni genere testuale sia riconducibile a un determinato “potenziale strutturale”, in grado di determinare caratteristiche superficiali, norme e convenzioni compositive per ogni testo appartenente a uno stesso genere. Tra le caratteristiche identificative di un genere è dunque rilevante la co-occorrenza di un certo numero di canoni di organizzazione testuale, cui l’emittente deve attenersi tenendo conto della loro variabilità socio-culturale.

Per definire l’assetto “generico” del rapporto sulle agevolazioni fiscali, si è scelto di fare riferimento alle convenzioni testuali delineate nel volume Project and Report

Writing (2007), pubblicato dall’Institute of Leadership & Management32. Il volume

suggerisce il formato standard più comunemente utilizzato nelle pratiche di rendicontazione in contesti anglofoni, premettendo che la configurazione testuale proposta è un modello di riferimento non vincolante, ma adattabile in funzione delle esigenze specifiche di ogni rapporto. Stando alle linee guida dell’Institute, tendenzialmente, una relazione può essere strutturata nelle parti seguenti33:

• frontespizio: la prima pagina della relazione, contenente il titolo, il nome della persona o dell’organizzazione cui è indirizzata, il nome della persona o dell’organizzazione da cui è stata redatta e la relativa data di consegna;

• indice: un elenco, accompagnato dal numero di pagina, dei capitoli e dei paragrafi di cui si compone la relazione, volto a fornire un quadro globale dei contenuti trattati, nonché ad agevolarne la consultazione e la localizzazione all’interno del testo;

• termini di riferimento: uno o due paragrafi contenenti le informazioni relative alle motivazioni e/o allo scopo per cui la relazione è stata scritta, necessari affinché il destinatario possa comprendere la prospettiva del relatore e le intenzioni del suo elaborato;

• riassunto esecutivo: una breve rassegna del documento volta a sintetizzarne i contenuti e le conclusioni;

• introduzione: una premessa che prepara il terreno al corpo centrale del testo, definendo la metodologia e i parametri di ricerca/analisi adottati;

32 Institute of Leadership & Management: organizzazione non a scopo di lucro per la formazione di manager

aziendali, fondata nel 1947 con sede a Tamworth, Regno Unito (fonte: https://www.i-l-m.com/).

33 Fonte: Institute of Leadership & Management (2007), Project and Report Writing, p. 26-31

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• corpo del testo: una descrizione dettagliata dei fatti osservati seguita da una valutazione obiettiva degli stessi, strutturata in capitoli e paragrafi con relative intestazioni numerate e corredata da figure, tabelle e grafici contenenti i principali dati quantitativi adoperati a sostegno della relazione;

• conclusioni: un sunto esauriente dei risultati osservati, generalmente più dettagliato del riassunto esecutivo;

• raccomandazioni: una sezione opzionale, da inserire solo nel caso in cui il relatore sia stato espressamente invitato a fornire suggerimenti circa le informazioni esposte;

• appendice: uno spazio opzionale per la raccolta di documenti e dati supplementari utilizzati ai fini della rendicontazione;

La relazione sulle agevolazioni fiscali è stata redatta sulla base di tale configurazione testuale, con l’apporto di alcune modifiche che si sono rese necessarie per rispettare i limiti di lunghezza dell’elaborato, stabiliti dal tutor aziendale – 4 000 parole circa. In particolare, si è scelto di condensare le informazioni generalmente inserite nelle sezioni “termini di riferimento” e “introduzione” in un unico paragrafo di apertura, che figura sotto l’intestazione “Premessa”. In ragione dell’estensione non eccessivamente ampia dell’elaborato, si è inoltre ritenuto superfluo elaborare un riassunto esecutivo, che tendenzialmente fa da compendio a relazioni di maggiore portata informativa. Infine, si è deciso di tralasciare la sezione opzionale relativa a eventuali raccomandazioni da parte del relatore – non contemplate nella commessa aziendale – nonché quella dedicata alla documentazione di appendice. Quest’ultima è stata però sostituita da una bibliografia/sitografia delle fonti consultate, segnalate con l’ausilio di apposite note all’interno del testo ed elencate alfabeticamente a conclusione del rapporto. Si è prestata particolare attenzione a fornire tutti i dettagli di ciascuna fonte, incluso l’indirizzo Internet di riferimento, in modo da agevolarne la reperibilità per chiunque desideri esaminarle.

2.4 I principi della rendicontazione secondo il Global Reporting Initiative