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3. Il processo di redazione

3.2 La fase di redazione: un’applicazione dei criteri della comunicazione specialistica

3.2.2 Caratteristiche testuali

3.2.2.1 La coesione testuale

Secondo Scarpa (2008: 37-38), gli elementi “coesivi” di un testo possono essere distinti in coesivi lessicogrammaticali e coesivi lessicali, a seconda della loro natura più propriamente sintattica o più propriamente lessicale. Tra i coesivi lessicogrammaticali sono annoverati l’anafora, la catafora, la sostituzione, l’ellissi e i connettivi; tra i coesivi lessicali figurano, invece, la ripresa lessicale, la sinonimia, l’antonimia e l’iperonimia.

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Nel processo di redazione del rapporto sulle agevolazioni fiscali, la coesione testuale è stata garantita tramite l’impiego sistematico di gran parte dei meccanismi coesivi sopraelencati. A titolo illustrativo, per entrambe le categorie menzionate – lessicogrammaticale e lessicale – si forniscono esempi sulle modalità di applicazione di tali meccanismi, tratti dall’elaborato prodotto in sede di tirocinio.

Si prenda in esame il paragrafo seguente:

“La Legge 232/2016 (Legge di Bilancio 2017) proroga al 31 dicembre 2018 la

detrazione fiscale, dall’Irpef e dall’Ires, per gli interventi di riqualificazione energetica delle singole unità immobiliari; proroga, invece, al 31 dicembre 2021 la

detrazione per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali e per

quelli effettuati su tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio. Condizione indispensabile per fruire della detrazione è che gli

interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o parti di essi) esistenti, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali (per l’attività di impresa o professionale). La percentuale di reddito detraibile nonché la spesa massima ammessa in detrazione variano in base alla categoria di intervento e alla tipologia dell’edificio oggetto dell’intervento”,

Si osserva come la catena anaforica relativa al concetto di “interventi di riqualificazione energetica” sia stata realizzata tramite l’impiego di riprese lessicali e proforme anaforiche di tipo pronominale. La reiterazione del sintagma “interventi di riqualificazione energetica” è stata dapprima prodotta in maniera parziale (“interventi”) e successivamente evitata tramite l’uso del dimostrativo “quelli”. Quest’ultimo funge sia da sostituzione formale del termine “interventi”, sia da incapsulatore anaforico per il concetto più ampio espresso nella frase precedente (gli interventi di riqualificazione energetica). Lo stesso concetto è poi ripreso a fine paragrafo, con la ripetizione parziale “intervento”, nei sintagmi “categoria di intervento” e “oggetto dell’intervento”. La catena anaforica di “detrazione fiscale” è stata invece realizzata esclusivamente tramite una ripresa lessicale parziale (“detrazione”) e successive riprese totali di quest’ultima. Un’altra proforma anaforica è individuabile nel dimostrativo “quelli”, impiegato in sostituzione del sintagma “edifici esistenti”, ripreso a fine paragrafo con una ripetizione parziale (“edificio”). È infine presente un unico caso di ellissi nella frase “proroga, invece, al 31 dicembre 2021 la detrazione per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali e per quelli effettuati su tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo

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condominio”, dove si è scelto di omettere il soggetto “La Legge 232/2016”, espresso nel periodo precedente.

Sulle catene anaforiche prese in considerazione si registrano in tutto 8 riprese lessicali (parziali o totali) a fronte di 2 anafore pronominali e 1 ellissi. È pertanto evidente, anche solo dall’analisi di questo breve paragrafo, che in fase di redazione si sia preferito il ricorso a coesivi di tipo lessicale, quali le ripetizioni, limitando l’uso di coesivi lessicogrammaticali. Si è ritenuto, infatti, che questa strategia, pur risultando talvolta penalizzante sul piano stilistico, consentisse al testo di guadagnare in informatività e comprensibilità, agevolando la concettualizzazione del messaggio. Tale scelta si confà, inoltre, a una precisa caratteristica dei testi specialistici, dove “i rinvii anaforici e cataforici e la sostituzione ed ellissi di un elemento testuale vengono generalmente evitati perché potrebbero creare ambiguità referenziali” (Scarpa 2008: 37).

Un altro esempio interessante ai fini dell’analisi proposta è il seguente:

“Per gli edifici condominiali, la Legge di Bilancio 2017 introduce detrazioni rafforzate per alcune tipologie di interventi nelle parti comuni dell’immobile.

Questi gli interventi con detrazione maggiorata:

• Per le spese sostenute dal 6.6.2013 al 31.12.2021, è prevista una detrazione del 65% per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali e per quelli che interessano tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio

• Per le spese sostenute dal 1.1.2017 al 31.12.2021, la detrazione spetta nella misura:

- del 70%, se i lavori interessano l’involucro dell’edificio, con incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio stesso;

- del 75%, se gli interventi sono finalizzati a migliorare la prestazione energetica

invernale ed estiva e conseguono almeno la qualità media indicata nel decreto Mise del 26 giugno 2015.

In questi casi la detrazione potrà essere calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a 40.000 € moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio.”

L’estratto preso in esame illustra un tipico caso di relazione cataforica: si osservi come il sintagma “alcune tipologie di interventi” (ripreso anaforicamente dal dimostrativo “questi” e da una ripetizione lessicale parziale) anticipi la lista degli interventi elencati sotto: “interventi

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sulle parti comuni degli edifici condominiali”, “quelli che interessano tutte le unità immobiliari”, “lavori [che] interessano l’involucro dell’edificio”, “interventi […] finalizzati a migliorare la prestazione energetica”. Il paragrafo si conclude con l’anafora lessicale “questi casi”, che riassume e incapsula tutte le tipologie di intervento precedentemente menzionate. Anche la locuzione “detrazioni rafforzate”, a inizio paragrafo (ripresa dal sintagma sinonimico “detrazioni maggiorate”) rimanda cataforicamente alle tre percentuali di detrazione riportate nell’elenco. Interessanti sono anche le relazioni semantiche che garantiscono la coreferenza47 tra i termini “edifici condominiali”, “immobile”, “condominio”, “edificio”. Se “edifici condominiali” e “condominio” possono dirsi sinonimi, in quanto aventi “stesso significato fondamentale” e “stesso significato nello stesso contesto” (Dardano 1993: 316-317), diversa è la relazione che intercorre tra “edificio condominiale/condominio” e “immobile”, come tra “edificio condominiale/condominio” ed “edificio”. Difatti, “edificio” e “immobile” (tra loro sinonimi) intrattengono con gli altri due termini una relazione di iperonimia, intesa come il rapporto di inclusione semantica di un’unità lessicale (iponimo) in un’altra di significato più ampio (iperonimo) (Dardano 1993: 315). Nello specifico, “edificio condominiale/condominio” possono definirsi “iponimi tassominici” (Miller 1998: 44) di “edificio/immobile”, in quanto ne rappresentano una tipologia. Il referente comune ai quattro termini individuati nel testo resta, in ogni caso, l’iponimo “edificio condominiale/condominio”, posto in posizione tematica a inizio paragrafo. Anche in questo caso, risulta di gran lunga prevalente il ricorso alla coesione lessicale e alla ripetizione, che rifugge ogni potenziale equivocità nelle relazioni di coreferenza. Elementi coesivi di cui si registra un’elevata frequenza sono infine i connettivi (interfrasali e intrafrasali) che garantiscono rapporti logici e sintattici tra le varie parti del testo (Serianni 2003: 35). Si tratta di segnali discorsivi che assolvono alla finalità di guidare il lettore nella comprensione, esplicitando le relazioni logiche e spazio-temporali sottese al ragionamento e segnalando chiaramente la funzione della frase che introducono (Scarpa 2008: 37). In ragione di queste loro caratteristiche, si è scelto di fare ampio uso dei connettivi in particolare nel capitolo 4, dedicato alla valutazione degli incentivi fiscali, in cui la scansione logica e “retorica” del discorso è stata ritenuta necessaria per condurre gradualmente il lettore in un’analisi dimostrativa dei fatti e convincerlo della sua validità. A titolo esemplificativo, si riportano i seguenti estratti:

47 La coreferenza è la “relazione di tipo semantico che esiste tra due o più elementi testuali che hanno lo stesso

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Per una valutazione ex-post dell’agevolazione fiscale è opportuno valutarne

l’efficacia sotto il profilo dell’addizionalità economica e fiscale. Si considerano

addizionali tutti gli introiti derivanti da spese effettuate esclusivamente a seguito dell’incentivo […], ovvero quelli ricavati da spese per interventi di riqualificazione

[…], oppure quelli derivanti da un’emersione di redditi imponibili […]. Pertanto,

tale valutazione si prefigge un duplice obiettivo: da una parte, esaminare

l’effettivo aumento delle spese […]; dall’altra, stimare l’effetto della detrazione

fiscale […].

In termini di gettito tributario, invece, l’analisi dell’impatto delle detrazioni fiscali

deve prendere in considerazione sia il costo delle tax expenditures […], sia il

beneficio […]. Anche in questo caso, si potrà parlare di impatto positivo

dell’agevolazione solo se gli introiti […] risultano addizionali […], nonché

maggiori della perdita di gettito […]. Nel breve periodo, è indubbio che […] la concessione delle agevolazioni generi un effetto negativo […], a causa delle minori

entrate […].

L’incremento del fatturato […], inoltre, si traduce in una crescita dei redditi […]

del settore edilizio. Lo stimolo del comparto edilizio trova, quindi, sui settori a esso

collegati, una duplice ripercussione […].

Finché la percentuale dei lavori incentivati e di emersione del lavoro irregolare

resterà sotto tale soglia, le detrazioni influiranno negativamente sul gettito fiscale;

al contrario, al di sopra di tale valore, l’impatto delle agevolazioni sarà positivo

[…] (Figura 3).

Considerato che altre analisi econometriche […] stimano l’impatto […] in una

misura pari al 5,7%, […] si ottiene una perdita di gettito per il bilancio pubblico di circa 1,7 miliardi di euro. È opportuno, tuttavia, essere consapevoli dei limiti di

tali analisi, dal momento che il loro obiettivo si esaurisce in una valutazione

dell’impatto in termini di gettito fiscale e non dell’impatto economico complessivo

[…]. Si può dunque concludere che le agevolazioni [...] sono misure fiscali in deficit-spending, […] ma con effetti complessivi sul sistema economico

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Da questi brevi esempi, si evince come quasi ogni periodo del capitolo sia introdotto da connettivi (sintattici e semantici) che scandiscono il corso del ragionamento e integrano progressivamente le informazioni, contribuendo alla progressione della trattazione argomentativa. Dal punto di vista del significato, i connettivi possono essere distinti in base al tipo di relazione logica espressa: negli estratti presi in considerazione, ad esempio, è possibile riscontrare connettivi finali (per), esplicativi (ovvero), disgiuntivi (oppure), conclusivi (pertanto, quindi, dunque), di contrasto (da una parte… dall’altra), avversativi (invece, al contrario, tuttavia, ma), correlativi (sia… sia), aggiuntivi (e, anche, nonché, inoltre), causali (a causa di, dal momento che, considerato che) e temporali (finché).

La frequenza d’uso dei connettivi risulta, invece, notevolmente ridotta nel capitolo 3 sulla descrizione dell’impatto macroeconomico delle agevolazioni fiscali. Considerato lo scopo testuale di questa sezione, ossia quello di fornire una rappresentazione oggettiva di dati quantitativi – omettendo rielaborazioni, valutazioni o analisi degli stessi – il ricorso a elementi coesivi è stato ritenuto superfluo, nonché potenzialmente disturbante in una rendicontazione obiettiva che si vuole essenziale, schematica ed efficace.

Di seguito se ne fornisce un esempio:

“Dal 2008 al 2014 sono stati effettuati 2,7 milioni di interventi di riqualificazione energetica, per una spesa totale di 19,3 miliardi di euro e una spesa media pari a 7,2 mila euro. Le spese per i lavori eseguiti dopo il 2010 sono nettamente superiori a quelle osservate in precedenza. Sullo stesso periodo, l’ammontare totale delle agevolazioni richieste si attesta a 1,4 miliardi di euro e la detrazione media dell’intervento è di 522 euro (Tabella 6).

Sul periodo 2014-2017 sono stati realizzati circa 1,5 milioni di interventi, di cui oltre 420.000 nel 2017 (Tabella 7). Il totale degli investimenti attivati è pari a13,5 miliardi di euro, di cui 3,7 miliardi nel 2017, in crescita dell’8% rispetto al 2016 (Tabella 8).”

Come si può notare, in questo estratto non sono presenti connettivi logico-causali o conclusivi, dal momento che le informazioni fornite non intrattengono tra loro particolari relazioni logiche, presentandosi piuttosto come dati isolati e indipendenti l’uno dall’altro. Tuttavia, è possibile individuare un “connettivo implicito” rappresentato dal capoverso, che generalmente avverte il lettore di un cambio di argomento o del fatto che se ne intenda approfondire un aspetto significativo (Serianni 2003: 35). In questo caso, la scansione del testo in paragrafi corrisponde

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a una scansione temporale e ha la funzione di segnalare visivamente che i dati riportati fanno riferimento a due intervalli di tempo ben distinti, 2008-2014 e 2014-2017.

Alla luce degli esempi riportati, si evince come i legami coesivi siano indispensabili alla costruzione sintattica e semantica del discorso; tuttavia, per fare di un insieme di enunciati un testo, è necessario che alla coesione si accompagni la coerenza testuale, un criterio fondamentale, senza il quale la fruibilità del testo verrebbe compromessa.