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Diffusione

Nel documento Bitcoin (pagine 84-87)

CAPITOLO 3 – ATTUALITÀ E FUTURO

3.1.1. Diffusione

Il volume esatto di persone che attualmente utilizzano Bitcoin è difficilmente stimabile, in quanto non esiste una statistica ufficiale. Possiamo classificare i soggetti interessati al mondo bitcoin in quattro categorie:

235 La recente crisi finanziaria è iniziata nel 2007 negli Stati Uniti in seguito alla crisi del mercato mobiliare e dei mutui subprime. Prima del 2007 la Federal Reserve con una politica monetaria espansiva fece calare notevolmente i tassi di interesse facilitando così la concessione dei prestiti. Le banche facevano sottoscrivere mutui a basse garanzie (subprime) a persone che in futuro avrebbero avuto poca probabilità di restituirli. Quando nel 2007 la Fed riportò i tassi di interesse a livelli originari (da 1,5% a 5, 25%), tramite una politica monetaria restrittiva, coloro che avevano acquisito i mutui subprime si trovarono in difficoltà nel rimborso delle rate dei mutui. L'intero sistema crollò perchè le banche si trovarono in una grave crisi di liquidità, il prezzo delle case crollò drasticamente cosicchè l'intero sistema finanziario statunitense si bloccò, espandendosi successivamente in tutto il mondo.

236 Marc Andreessen nato nel 1971 è un informatico e imprenditore statunitense.

237 HURLBURT G., BOJANOVA I., Bitcoin: benefit or curse?, Rivista IT Pro, Giugno 2014, p.12. 238Attualmente si contano più di 700 tipologie di valute virtuali in tutto il mondo. Sono poche però le critovalute che abbiano raggiunto una capitalizzazione di mercato superiore a $10 milioni di dollari.

85  utenti interessati alle opportunità che il sistema bitcoin offre per lo studio e lo

sviluppo della tecnologia blockchain;

 operatori finanziari che investono in bitcoin mediante attività di trading;

 commercianti attratti dai vantaggi economici;

 soggetti coinvolti in attività illecite239.

Una possibile modalità, per qualificare il numero degli utenti, potrebbe essere quella di osservare il numero delle transazioni oppure conteggiare i portafogli creati. Quest'ultima, però, è una stima approssimativa, perché non tiene conto del fatto che un utente potrebbe aver generato più wallets o che ci siano portafogli non più attivi. Nemmeno il numero delle transazioni mostra realmente quale sia l'attività economica, in quanto “molte delle operazioni riguardano anche attività illegali, le quali ovviamente non sono prese in considerazione”.240 Nonostante tali limiti, la popolarità dei bitcoin è

in costante aumento. In più, per capire le tendenze degli utenti è possibile fare delle ricerche mediante il social network più famoso: Facebook, dove sono presenti diversi gruppi e pagine associate ai bitcoin. Una delle pagine più conosciute è “Bitcoin utenti Org” che conta oltre 240.000 “like” nel marzo 2017. Inoltre il numero di articoli riguardati l'argomento “bitcoin” è aumentato notevolmente nell'ambito dei media.241

Utilizzando lo strumento Trends di Google è possibile avere una panoramica delle ricerche, che hanno avuto come tema il termine “bitcoin” nel corso degli anni fino ad oggi, assieme ad una statistica riguardante i luoghi di origine delle ricerche (vedi fig.n.17).

Figura n.17 - https://trends.google.com/trends/explore?q=bitcoin

239 https://www.dimt.it/wp-content/uploads/2016/06/Contributo-di-Alexandro-Capogna-Leandro-Peraino- Silvia-Perugi-Marco-Cecili-Giovanni-Zborowski-Andrea-Ruffo.pdf

240 NAIRL M., CACHANOSKY N., Bitcoin and entrepreneurship: breaking the network effect, Springer, 2016.

241 KATERAAS C., Threats to Bitcoin Software, Ntnu – Trodheim, Norwegian University, giugno 2014, p.12.

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Dal grafico è possibile osservare i dati che si riferiscono alla ricerca del termine “bitcoin” dal 2009 fino ad oggi. Ci sono stati dei picchi d'interesse legati alla crisi di Cipro e al crollo della piattaforma MT.Gox intorno all’anno 2013, successivamente si è avuto un calo, ma nell’ultimo anno il trend sta leggermente aumentando.

Un altro indicatore, che potrebbe stimare il grado di diffusione, è conteggiare il numero di attività, che ammettono bitcoin come forma di pagamento. Oggigiorno le aziende che accettano valute virtuali sono in continuo aumento. Collegandoci al sito Coinmap.org (figura n.18) o scaricando l’applicazione QuiBitcoin è possibile verificare dove pagare in bitcoin. Esistono numerosi siti internet dove è possibile fare acquisti o donazioni in valuta virtuale, come Wikipedia, Microsoft, Overstock, Wordpress Expedia e così via.

Figura n.18 - https://coinmap.org/#/world/14.43468022/20.56640625/3

L'Italia, nonostante il vuoto normativo, si è fino ad ora mostrata favorevole nei confronti delle valute virtuali, pertanto negli ultimi anni l'utilizzo di bitcoin ha subito un incremento positivo. Il nostro paese può considerarsi innovatore, tanto è vero che CoinCapital, in collaborazione con alcune startup, ha creato il primo prototipo italiano di distributore bancomat di bitcoin. “Anche il Mezzogiorno contribuisce attivamente allo sviluppo: un sondaggio dell’ANSA rivela, infatti, che la Sicilia è leader in Italia nella sperimentazione del bitcoin. Secondo inoltre quanto censito dal settimanale del Centro Pio La Torre “A sud'Europa”, sarebbero una trentina gli esercizi commerciali che attualmente nel Sud accetterebbero i pagamenti con la formula peer to peer dei BTC, 15

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dei quali si troverebbero nell’isola”.242

Il 24 marzo 2015 proprio nel nostro paese è stato fatto il primo conferimento di capitale sociale in Bitcoin da parte dell'imprenditore Thomas Bertani. L'art.2464 del Cod.Civile prevede che: “possono essere conferiti tutti gli elementi dell’attivo suscettibili di valutazione economica”. Si tratta di Oraclize.srl una società a responsabilità limitata, una piattaforma per la creazione di Smart Contracts. Il conferimento è stato di 45 bitcoin stimati a norma del 2465 Cod.Civile243 da parte di

Stefano Capaccioli, promotore e co-fondatore di AssoB.it, un'associazione con la finalità di rappresentare le imprese e di promuovere le attività sulla tecnologia Blockchain244.

Grazie alla risoluzione n.72 dell’Agenzia dell’Entrate del settembre scorso, che compara i bitcoin alle valute estere, l’Italia è il primo paese al mondo che consente di acquistare una casa in bitcoin. La società immobiliare Baretta di Roma dal 5 aprile 2017 ha permesso di pagare 123 appartamenti in valuta virtuale. Per l’acquisto degli immobili, la società si appoggerà alla piattaforma Coinbase e “garantirà il rispetto della legge, compresa la rigorosa normativa nostrana sulla tracciabilità dei pagamenti” assicura Paolo Baretta, amministratore delegato della società.245

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