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Dimensione dei mercati e quote delle esportazioni italiane Percentuali a prezzi corrent

LE AREE E I PAES

Tavola 3.6 Dimensione dei mercati e quote delle esportazioni italiane Percentuali a prezzi corrent

Aree /Paesi

Peso del paese sull’import

mondiale (1) sulle esportazioni mondiali Quote di mercato dell’Italia (2)

Quote di mercato dell’Italia sulle esportazioni dell’Area

dell’euro (3) 2000 2010 2014 2015 2000 2010 2014 2015 2000 2010 2014 2015 Unione Europea 38,4 34,3 31,8 30,8 6,0 4,9 4,8 4,8 11,3 9,8 9,7 9,6 Germania 7,8 6,8 6,4 6,2 7,5 5,8 5,7 5,4 14,8 11,9 12,0 11,9 Francia 5,1 3,9 3,6 3,4 9,4 8,3 8,2 8,0 16,0 14,1 13,7 13,6 Spagna 2,2 2,1 1,9 1,8 9,6 8,1 7,0 7,2 16,0 15,5 14,1 14,1 Regno Unito 5,2 3,8 3,6 3,7 4,9 4,1 4,0 3,9 9,5 8,9 8,3 8,2 Belgio 2,7 2,5 2,4 2,2 4,0 3,2 4,2 4,5 6,8 5,3 7,4 8,4 Paesi Bassi 3,3 3,3 3,1 3,0 2,8 2,0 1,9 2,0 6,8 5,8 5,6 5,5 Polonia 0,8 1,1 1,2 1,1 7,9 6,2 6,0 5,8 12,6 10,6 10,0 9,7 Austria 1,1 1,0 1,0 0,9 8,0 7,0 6,5 6,3 11,1 9,9 9,6 9,5 Romania 0,2 0,4 0,4 0,4 20,1 11,8 10,8 10,7 33,2 22,8 20,0 19,4 Repubblica Ceca 0,5 0,8 0,8 0,8 5,0 4,0 4,3 4,2 7,0 6,3 6,8 6,8 Ungheria 0,5 0,6 0,6 0,5 7,2 4,9 5,0 5,0 10,9 9,1 8,6 8,7 Svezia 1,1 1,0 0,9 0,8 3,3 3,3 3,4 3,5 6,5 6,3 6,3 6,4 Grecia 0,4 0,4 0,3 0,3 14,5 12,2 8,6 8,8 28,8 25,0 21,0 21,1 Slovenia 0,2 0,2 0,2 0,2 19,6 17,8 15,3 13,8 27,3 28,3 27,0 25,5 Slovacchia 0,2 0,4 0,4 0,4 5,5 4,3 3,9 3,8 11,5 10,3 8,9 8,6 Irlanda 0,8 0,4 0,4 0,4 3,4 1,9 1,9 1,9 13,6 6,9 6,7 6,8

Paesi europei non UE 3,7 5,1 5,1 4,9 6,9 6,2 6,1 6,1 14,2 14,6 15,2 15,3

Svizzera 1,3 1,1 1,1 1,5 8,5 9,2 9,7 8,6 13,5 17,0 17,6 16,8 Russia 0,5 1,4 1,5 1,1 5,3 4,7 4,4 4,5 13,7 11,7 11,9 12,4 Turchia 0,8 1,2 1,3 1,2 8,5 6,4 5,8 5,9 18,1 16,6 16,7 16,1 Africa settentrionale 0,9 1,1 1,1 1,2 11,0 10,3 8,6 7,7 21,1 23,7 21,3 19,5 Algeria 0,1 0,3 0,3 0,3 8,9 10,0 10,3 9,6 14,7 20,1 20,8 20,5 Tunisia 0,1 0,1 0,1 0,1 20,4 21,4 18,5 17,0 27,6 32,7 32,5 30,6

Altri paesi africani 1,2 2,0 2,3 2,4 3,6 2,0 2,0 1,8 11,1 9,0 9,6 8,9

Sud Africa 0,5 0,6 0,6 0,6 3,5 2,2 2,5 2,5 11,1 8,4 10,4 9,5 America settentrionale 23,3 15,5 15,0 15,9 1,9 1,4 1,6 1,8 15,5 11,3 12,4 12,8 Stati Uniti 19,2 12,7 12,4 13,2 2,1 1,5 1,8 1,9 15,4 11,1 12,3 12,7 America centro-meridionale 6,4 6,1 6,4 6,5 2,6 1,7 1,6 1,5 19,2 14,0 14,5 13,6 Brasile 1,0 1,3 1,3 1,1 4,0 2,8 2,7 2,5 17,1 14,5 15,0 13,3 Medio Oriente 2,3 4,0 4,6 5,0 5,3 3,7 3,2 3,1 18,6 18,5 18,1 17,8 Arabia Saudita 0,5 0,7 0,9 1,0 4,5 3,6 4,1 3,8 18,3 14,5 17,7 16,8

Emirati Arabi Uniti 0,4 1,2 1,4 1,6 4,8 3,0 2,9 2,9 19,6 17,4 16,8 17,2

Asia centrale 1,4 3,2 3,5 3,7 2,0 1,6 1,1 1,1 12,0 14,6 12,0 12,6

India 0,8 2,3 2,4 2,4 2,1 1,4 1,0 1,0 11,1 12,3 10,8 11,2

Asia orientale 21,0 26,9 28,4 27,9 1,3 0,9 0,9 0,9 13,5 10,4 10,9 10,9

Cina 3,5 9,0 10,3 9,5 1,1 1,0 0,9 0,9 11,5 9,0 8,0 7,9

Giappone 5,9 4,5 4,3 3,9 1,2 0,9 1,0 1,1 12,6 11,5 12,4 12,2

Corea del Sud 2,5 2,7 2,8 2,6 1,2 0,8 1,1 1,2 13,8 10,9 11,9 11,9

Hong Kong 3,3 2,8 2,9 3,4 2,0 1,0 1,1 1,1 21,9 17,9 23,2 24,6

Oceania 1,4 1,6 1,6 1,6 2,5 1,8 1,9 1,8 17,6 13,0 14,9 14,2

Australia 1,2 1,4 1,3 1,3 2,8 2,0 2,2 2,1 19,1 13,4 16,3 15,6

Altri territori 0,1 0,1 0,1 0,1 - - - - - - - -

MONDO 100,0 100,0 100,0 100,0 3,8 3,0 2,8 2,8 12,5 11,1 11,1 11,1

(1) Rapporto tra le importazioni dei mercati dal mondo e il totale delle importazioni mondiali. (2) Rapporto tra le esportazioni dell'Italia e le esportazioni del mondo verso i mercati. (3) Rapporto tra le esportazioni dell'Italia e le esportazioni dell'Area dell'euro verso i mercati.

In un contesto di ridimensionamento della domanda per effetto della crisi, la quota italiana nel mercato dell’Unione Europea è rimasta invariata relativamente alle esportazioni mondiali (4,8 per cento), dopo un lungo periodo di progressiva erosione (6 per cento il valore del 2000) de- terminata dalla graduale crescita del peso degli emergenti; in rapporto ai concorrenti dell’Area dell’euro, le esportazioni italiane hanno tuttavia subito un lieve decremento di quota anche nel 2015. Analizzando la performance a livello di singoli mercati, si nota un rafforzamento nel mercato spagnolo, in quello belga e in quello greco, con un più marcato incremento di posizioni sugli altri concorrenti europei nel caso del Belgio. In arretramento, invece, la presenza italiana in Germania, Francia e Regno Unito, soprattutto a vantaggio di concorrenti esterni all’Area dell’eu- ro, e in Polonia, Austria, Slovenia e Romania, mercato nel quale la perdita di quota è avvenuta principalmente nei confronti dei competitors europei.

Anche nei paesi europei extra Ue la presenza italiana è rimasta sostanzialmente stabile nel 2015, sebbene con alcune differenziazioni tra i mercati: si è ridimensionata infatti la quota in Svizzera (scesa all’8,6 e al 16,8 per cento rispettivamente in rapporto al mondo e all’Area dell’eu- ro), dopo l’incremento osservato lo scorso anno, mentre quella sul mercato russo ha tenuto rispetto alle esportazioni mondiali ed è nettamente aumentata in rapporto a quelle dell’Area dell’euro, segno dell’impatto più contenuto che le sanzioni e contro-sanzioni tra UE e Russia hanno prodotto sul nostro export rispetto a quello degli altri paesi europei.

Si è ridotta invece la presenza italiana nel continente africano, sia nella regione settentrionale, tradizionale area di destinazione del nostro export, sia in quella sub-sahariana. In rapporto alle esportazioni dell’Area dell’euro, la quota italiana nell’Africa settentrionale è scesa nel 2015 sotto la soglia del 20 per cento, per la prima volta nell’ultimo decennio. Anche in Africa sub-sahariana è stato registrato un forte arretramento nei confronti dei concorrenti europei, soprattutto in Sudafrica, Nigeria, Etiopia, Kenya e Congo.

La prestazione competitiva più rilevante delle esportazioni italiane si è avuta in America setten- trionale, dove esse hanno saputo cogliere le opportunità offerte dalla dinamica della domanda incrementando la propria quota sull’export mondiale e soprattutto in rapporto ai concorrenti dell’Area dell’euro in entrambi i principali mercati.

Nella regione centro-meridionale del continente, invece, la quota italiana ha subito un’ulteriore erosione. Diversamente da quanto avvenuto l’anno precedente, la flessione del 2015 è apparsa più marcata rispetto ai concorrenti dell’Area dell’euro, particolarmente in Brasile, ma anche, sebbene in misura più contenuta, in Argentina e in Messico, mercati che nell’ultimo anno hanno leggermente accresciuto il proprio peso sull’import mondiale.

In ridimensionamento anche la presenza italiana nei mercati del Medio Oriente, sia rispetto al resto del mondo che all’Area dell’euro. La performance nel complesso positiva registrata negli Emirati Arabi Uniti, in cui l’Italia ha mantenuto una quota stabile sull’export mondiale e in cre- scita in rapporto all’export dell’Area dell’euro (raggiungendo il 17,2 per cento), non è riuscita quindi a compensare l’andamento negativo osservato negli altri mercati, in particolare in Arabia Saudita, dove l’Italia ha perso terreno rispetto alle esportazioni mondiali e in misura maggiore nei confronti dei concorrenti dell’Area dell’euro.

In Asia centrale l’Italia ha mantenuto invariata la propria posizione rispetto alle esportazioni mondiali e migliorato quella rispetto all’Area dell’euro, in linea con quanto avvenuto nel prin- cipale mercato dell’area, quello indiano, in cui l’Italia ha recuperato terreno dopo aver perso posizioni nel 2014, attestandosi oltre l’11 per cento, mentre in Kazakistan la presenza italiana si è rafforzata, sebbene in misura contenuta, anche rispetto al mondo.

Inalterata la quota di mercato detenuta in Asia orientale con riferimento a entrambi gli aggre- gati, dato che sottende una generalizzata stabilità in tutti i principali mercati, in presenza di un

ridimensionamento del peso di questi ultimi sulle importazioni mondiali, con l’unica eccezione di Hong Kong. Marginale è stata infatti la riduzione della quota italiana in Cina e Giappone, regi- strata, peraltro, solo in rapporto ai concorrenti dell’Area dell’euro. Occorre tuttavia sottolineare che la lieve contrazione osservata nell’ultimo anno sul mercato cinese si è aggiunta a un quindi- cennio di progressiva e praticamente ininterrotta erosione della quota italiana – scesa al di sotto dell’8 per cento, 3,5 punti in meno rispetto al 2000 – avvenuta per di più in concomitanza con la crescita costante del peso del paese sulle importazioni mondiali. Si sottolinea nuovamente che, analizzando il dato della Cina, la performance negativa dell’Italia risulterebbe ridimensionata se si considerasse anche il ruolo delle esportazioni indirette attraverso il mercato di Hong Kong, in cui, invece, l’export italiano è cresciuto in misura maggiore rispetto alla media dell’Area dell’euro. In Oceania, al recupero, se pur moderato, osservato nel 2014, ha fatto seguito un ridimensiona- mento della quota italiana, più evidente nei confronti dell’Area dell’euro e riconducibile essen- zialmente all’andamento registrato sul mercato australiano, dove tale quota è scesa al 15,6 per cento dopo la consistente ripresa dell’anno precedente.

Grafico 3.1 - Quote di mercato delle esportazioni italiane per paesi

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