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Capitolo I. Derecho a la intimidad personal y familiar, articolo 18

8. Diritto a la intimidad vs libertà d'informazione

Come già visto nella trattazione dell'evoluzione storica dell'art. 18.1 CE, il diritto a la intimidad nacque come confine della libertà di espressione in senso ampio, tanto che lo stesso art. 20.4 CE132 individua nei diritti all'onore, all'immagine e a la intimidad il limite ai diritti alla libertà di espressione e informazione. Nonostante ad oggi la

intimidad abbia assunto una connotazione ben più estesa e

approfondita rispetto al passato, e pertanto non possa più essere indicata esclusivamente come uno dei confini dell'art. 20 CE, è necessario analizzare i potenziali conflitti instaurabili tra i due diritti. Le collisioni esistono e sono numerose: l'Alto tribunale si è dovuto

trabajo del Departamento académico de derecho de la PUCP, Lima, 2014.

131 Continuando nell'opera di differenziazione tra diritto all'onore e diritto a la

intimidad, possiamo osservare come al titolare del diritto all'onore sia

riconosciuto un rimedio aggiuntivo: il diritto di replica. Solitamente si esercita tramite la pubblicazione totale o parziale della sentenza di condanna a spese del condannato. E' evidente che il diritto di replica non possa essere qualificato come valido rimedio contro le intromissioni nel diritto a la intimidad. Spieghiamo con un esempio. Ipotizziamo la diffusione a mezzo di stampa di foto hard: in questo caso una replica sul medesimo quotidiano che abbia pubblicato le foto altro non produrrebbe che un'ulteriore degradazione della sfera personale del titolare già precedentemente lesionato.

132 Art. 20.4 CE: “Estas libertades tienen su límite en el respeto a los derechos

reconocidos en este Título, en los preceptos de las leyes que lo desarrollen y, especialmente, en el derecho al honor, a la intimidad, a la propia imagen y a la protección de la juventud y de la infancia”.

occupare, ed è continuamente impegnato, nel bilanciamento tra

intimidad e informazione133.

L'esercizio del diritto alla libertà d'informazione, volendosi ricollegare con il paragrafo appena concluso, può comportare e consistere in una delle intromissioni legittime nel diritto a la intimidad: la diffusione dell'informazione può sottendere, eventualmente, un interesse pubblico rilevante, risultando così la condotta perfettamente legittima e lecita134. Sono necessarie alcune premesse.

In primo luogo, non dobbiamo confondere il diritto alla libertà d'espressione con il diritto alla libertà d'informazione. L'espressione della propria idea sottintende un processo di esternazione di un pensiero, di una credenza o, più in generale, di un'elaborazione personale; è evidente che non possa qui aver spazio il valore della veridicità: non esistono idee vere o false, esistono soltanto idee personali e diverse. Inoltre la libertà d'espressione non può in alcun modo collidere con il diritto a la intimidad: non avendo a oggetto fatti, quanto piuttosto idee, non può risultare lesiva della sfera privata e personale in quanto, la violazione di tal bene giuridico e del connesso diritto, implica la rivelazione di fatti riservati della persona.

Opposte sono le conclusioni quando ci rapportiamo con il diritto alla libertà d'informazione. L'informazione, innanzitutto, può esser

133 Particolarmente interessante, in relazione al tema, è lo studio realizzato da Rodríguez Gómez E. F.. E' questa un'analisi approfondita della giurisprudenza del Tribunale costituzionale dalla sua origine (1982) fino al 2013 attinente proprio il conflitto tra l'art. 18.1 e l'art. 20.1 CE. L'opera riporta alcuni grafici e statistiche di facile e immediata lettura.

Rodríguez Gómez E. F., El Tribunal constitucional y el conflicto entre la libertad

de información y los derechos al honor, la intimidad y la propia imagen: revisión jurisprudencial, in Estudios sobre el Mensaje Periodistico, Vol. 20, n. 2 (luglio-

dicembre), Madrid, 2014, pp. 1209-1224.

134 Discernere quali condotte, realizzate nell'esercizio del diritto alla libertà d'informazione, siano legittime o meno è un'operazione che non può prescindere dal caso concreto. E' dalle circostanze fattuali che si evince l'esistenza dell'interesse pubblico e degli ulteriori requisiti necessari per configurare l'esistenza di una condotta legittima. Tali requisiti verranno illustrati proprio nel presente paragrafo.

qualificata come vera o falsa e, anzi, la veridicità dell'informazione è uno dei requisiti per verificare la legittimità della limitazione dell'altrui diritto della personalità. Ancora, la libertà d'informazione sì che può confliggere con la intimidad, al contrario della libertà d'espressione: avendo a oggetto la trasmissione o la ricezione di notizie, e dunque di fatti personali, può toccare la sfera privata e riservata degli individui. In secondo luogo, affinché un'intromissione nel diritto all'onore possa essere giustificata, e pertanto possa esser qualificata come legittima, è necessario che l'informazione sia vera. La veridicità, al contrario, non può mai, isolatamente considerata, giustificare un attacco a la

intimidad; in questo secondo caso, affinché la condotta sia legittima, è

necessario che l'informazione, non soltanto sia vera, ma abbia altresì rilevanza pubblica135. La verosimiglianza della notizia diffusa, in relazione con il diritto all'onore, opera quindi come causa di esclusione della lesione dell'altrui diritto; ciò non avviene relativamente alla lesione del diritto a la intimidad: come indica il Tribunale costituzionale, la verità dell'informazione non è palliativo ma presupposto della lesione136.

Riassumendo: la libertà d'espressione non può mai lesionare il diritto a la intimidad (e per questo non ce ne occuperemo in quest'occasione); l'esercizio del diritto alla libertà d'informazione, al contrario, può collidere con il diritto a la intimidad, dovendosi poi verificare se la collisione comporti o meno una violazione del diritto137.

Passiamo dunque al punto centrale della questione: come avviene il

135 Dottrina e giurisprudenza hanno espresso un giudizio unanime sulle premesse esposte. La giurisprudenza verrà ampiamente citata nel paragrafo; per quanto riguarda la dottrina può essere richiamato, a titolo esemplificativo, Bustos Pueche J. E., Los límites de los derechos de libre expresión e información según la

jurisprudencia, in García San Miguel L. (a cura di), Estudios sobre el derecho a la intimidad, Tecnos, Madrid, 1992.

136 Con tali esatte parole, tradotte dallo spagnolo, si pronunciò il Tribunale nella STC 127/2003. Il punto è pacifico anche in dottrina; vedasi, ad esempio, Matia Portilla F. J., op. cit..

137 La giurisprudenza non sempre è riuscita ad apprezzare tale distinzione. Bustos Pueche J. E., op. cit., pp. 142 e ss., riporta alcuni casi significativi.

bilanciamento tra diritto alla libertà d'informazione e diritto a la

intimidad? Quando l'esercizio della libertà d'informazione, pur

comportando un'ingerenza nella sfera privata, è legittimo? Nel corso del presente capitolo abbiamo più volte accennato la risposta: è necessaria la sussistenza dei requisiti della veridicità e dell'interesse pubblico.

Per la determinazione di tali requisiti, risultano particolarmente utili due sentenze dell'Alto tribunale, le n. 171/1990 e 172/1990138, che, pur condividendo il medesimo fatto storico, dettarono soluzioni diametralmente opposte. Riassumiamo brevemente i fatti. Nel 1985 un Boeing 727 ebbe un incidente con conseguente morte di tutti i passeggeri, compreso il pilota. A seguito del disastro aereo due giornali spagnoli, El País e Diario 16, pubblicarono varie informazioni a riguardo: da un lato descrissero quanto avvenne nel giorno del disastro, dall'altro diffusero informazioni sulla capacità di condurre il velivolo da parte del comandante dell'aereo e notizie sulla sua vita privata139. Gli eredi del pilota, venuti a conoscenza delle notizie diffuse, presentarono domanda giudiziale contro entrambi i giornali spagnoli per la violazione dell'art. 18.1 CE, ottenendo la tutela richiesta. I due periodici, parti passive dei processi conclusi, proposero quindi, indipendentemente, recurso de amparo. Nonostante le similari premesse dei due recursos il Tribunale costituzionale accolse l'uno e rigettò l'altro.

L'Alto tribunale ebbe il compito di bilanciare, nel caso concreto, il diritto a la intimidad del defunto pilota con il diritto alla libertà d'informazione, esercitato dai due periodici. Il Tribunale partì dal

138 Le sentenze sono state oggetto di approfondita analisi in Cano González J., Ferez Fernández M. D., Garriga Gorina M., Salvador Coderch P. (dir.), Sentencias

comentadas: Hermanos Patiño contra "El País" y "Diario 16", in Anuario de derecho civil, n. 2, 1991, pp. 833-862.

139 El País lasciò intendere che il pilota soffrisse di depressione e che la sua condizione psicologica fosse stata la causa del sinistro. Diario 16 attribuì il disastro all'abuso di alcol e ad altre situazioni personali e private del comandante.

presupposto che la libertà d'informazione ha una posizione, solitamente e tendenzialmente, prevalente sul diritto della personalità, data la sua funzione istituzionale140; la posizione prevalente cessa di esistere ogni volta in cui, dall'esercizio del diritto alla libertà d'informazione, discenda un'intromissione nella sfera privata altrui eccessiva rispetto alla finalità informativa perseguita. La posizione prevalente dell'un diritto sull'altro, pertanto, non esonera il Giudice dalla verifica circa la sussistenza dei requisiti della veridicità e della rilevanza pubblica delle informazioni nel caso concreto.

Di rilevanza o interesse pubblico, che dir si voglia, parliamo quando la materia oggetto d'informazione sia rilevante per la collettività o laddove il soggetto, cui si riferiscono le notizie, sia una persona pubblica. E' qui necessaria una precisazione141: le persone pubbliche non sono sprovviste di una sfera privata; tale sfera è semplicemente ristretta rispetto all'area riservata della persona privata. In quanto pubbliche, accettano volontariamente di sottoporsi all'attenzione della collettività e nei loro confronti si riscontra il massimo livello di efficacia legittimante del diritto alla libertà di informazione. Ciò non comporta però che qualsiasi informazione relativa a tali soggetti abbia rilevanza pubblica: non possiamo mai prescindere dal caso concreto. Nella STC 171/1990, ad esempio, trattandosi di un incidente aereo che causò numerose vittime, le informazioni sull'attitudine e sulla competenza professionale del comandante e sulla capacità del medesimo di pilotare l'aereo, furono qualificate come rilevanti. Nel caso della STC 172/1990, viceversa, furono diffuse informazioni sulla vita privata del pilota del tutto sconnesse con il disastro aereo e, per tanto, non ritenute di interesse pubblico.

Passiamo, in conclusione, al secondo requisito, la veridicità

140 In un ordinamento democratico, la libertà di informazione garantisce l'esistenza di un'opinione pubblica libera.

dell'informazione (sussistente in entrambi i casi in analisi). Nel verificare se l'informazione sia vera, non dobbiamo chiederci se questa sia rigorosamente vera ma, piuttosto, se sia stato osservato, da parte di colui che diffonde la notizia, il dovere di diligenza nel ragionevole apprezzamento della verosimiglianza142.

Laddove sussistano entrambi i requisiti, verità e interesse pubblico della notizia, e sia stato superato il test della proporzionalità143, nonostante vi sia stata un'intromissione nella sfera privata dell'individuo, non si ha violazione del diritto a la intimidad, potendosi qualificare la condotta come legittima.

142 L'informazione deve esser stata correttamente e diligentemente ottenuta e diffusa. Queste, sommariamente, le parole del Tribunale nella STC 172/1990. 143 Di cui abbiamo ampiamente discusso supra, in quanto elemento principe nelle