• Non ci sono risultati.

La raccolta bibliografica che compone questo capitolo ci è utile per definire una misura di camminabilità che rispetti i presupposti teorici discussi nel primo capitolo.

Abbiamo visto che intendere i concetti teorici secondo differenti punti di vista porta a misure e metodi di stima differenti. La Figura 2.4 mostra i possibili percorsi concettuali che, a partire dalla definizione di equità, arrivano ai due approcci alla misura, place-based e people-based. Per fare un esempio, considerare l’equità come distribuzione di necessità porterà ad una concezione dell’equità spaziale come distribuzione di pari opportunità o di pari accesso alle opportunità; la prima è una prospettiva di misura dello spazio, la seconda delle caratteristiche della persona. Intendere invece l’equità come uguali output significa valutare l’equità spaziale come pari accesso, in una visione place-based.

Fig. 2.4 Percorso dalla definizione di equità al metodo di misura dell’accessibilità.

Nel nostro caso, rispetto al tema della giustizia, abbiamo già commentato che – in linea con l’approccio Seniano – la giustizia distributiva rispecchia l’idea di una città giusta intesa come lo spazio di vita di tutti, comprese le popolazioni più deboli (pedoni e non-cittadini). L’equità spaziale può essere perciò intesa come la distribuzione delle risorse che permetta a tutti gli individui di adoperare lo spazio in egual modo, in funzione delle proprie capacità. In termini di camminabilità c’è equità spaziale quando tutti hanno le migliori possibilità di movimento e d’uso dello spazio. Queste visioni non ci consentono dunque di rimanere negli schemi di interpretazione dell’equità spaziale, ma ci portano su un’altra dimensione, una

Uguali inpiut Uguali output Necessità Equità

Pari accesso Pari opportunità Accesso opportunità Equità spaziale

Vicinanza Componenti spazio Capacità individuo Accessibilità

Place-based People-based Approccio

Modello Gravità Analisi di network

Coverage Container Prisma spazio- temporale

Utilità

visione composita che include sia le proprietà dello spazio sia capacità, caratteristiche, preferenze e percezioni dei diversi individui. È questo uno degli elementi che differenziano l’approccio di questo lavoro dai comuni metodi di misura dell’equità urbana, della giustizia spaziale, del diritto dalla città e dagli strumenti generalmente adottati per misurare l’accessibilità. La camminabilità è quindi definita sia dalla distribuzione delle destinazioni, dalla loro qualità e dall’attrattività, ma anche dalle capacità di raggiungerle e dall’importanza che ogni categoria di individuo dà agli elementi dello spazio. Secondo questa visione il metodo di misura deve essere ibrido tra place-based e people-based; così è, la misura è formalmente place-based, poiché si basa sulla stima delle caratteristiche dello spazio, ma lo fa secondo una visione di importanza individuale (percezione) degli elementi dello spazio (people-based). Il percorso logico seguito sino a questo punto sta alla base di due elementi: (1) il metodo di misura della camminabilità adottato nel modello e (2) la sua calibrazione. Il capitolo 4 sarà interamente destinato alla calibrazione e validazione del modello – il nocciolo di questo lavoro – che si basa sullo studio dell’interazione tra le caratteristiche dello spazio (componente place-based) e la percezione degli individui (componente

people-based). Serve definire (1) quali aspetti dello spazio sono importanti nella

valutazione e (2) ricercare un metodo di predizione della qualità – inferito da esempi di assegnazione – che classifichi segmenti stradali, attraversamenti, percorsi, quartieri o città, a partire dalle caratteristiche dello spazio. Il metodo di misura su cui si fonda il modello coincide con gli aspetti di una misura delle caratteristiche urbane in funzione dell’utilità che un individuo deriva dall’uso dello spazio. Il modello è basato sull’analisi di network che, come descritto nella parte tecnico-teorica, è il metodo che meglio approssima la realtà, simulando con sufficiente dettaglio il comportamento di un pedone. Ma prima di procedere con l’analisi del metodo di misura e della sua calibrazione è importante guardare allo stato dell’arte dei criteri di valutazione della camminabilità, ad alcuni studi simili e alcuni modelli analoghi, che si fondano sulla misura della camminabilità e non della sola accessibilità o accesso.

Capitolo 3

La misura della camminabilità

Questo capitolo ha lo scopo di riassumere ed analizzare la letteratura di riferimento rispetto alle misure di camminabilità e rispetto alle indagini empiriche di analisi della relazione tra la percezione soggettiva e le caratteristiche dello spazio, che stanno alla base della validazione della misura di camminabilità. In particolare il capitolo si compone di tre parti:

- la prima (3.1), di analisi degli strumenti di camminabilità, analizza pregi e limiti dei modelli proposti in letteratura, con particolare attenzione a tre elementi principali di ogni modello: la scala spaziale di analisi e di descrizione , il 37 metodo di aggregazione degli attributi dello spazio che compongono il valore di qualità e la procedura di misura dell’accessibilità in riferimento agli approcci

place-based.

- la seconda parte (3.2) è di presentazione della misura di camminabilità dalla quale partiamo per definire gli esperimenti del capitolo successivo (il 4°), che servono per validare il modello.

- la terza parte (3.3) analizza la letteratura di riferimento degli esperimenti che indagano percezioni e caratteristiche dello spazio, di questi ci interessano tre aspetti principali: quali sono le variabili dipendenti, cioè qual è la domanda che stima la percezione; quali sono le variabili indipendenti cioè quali sono le caratteristiche dello spazio analizzate e il loro metodi di campionamento; quale è il metodo di indagine statistica adottato (che tipo di regressione) e quali sono i risultati.