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1.2 CRITICITA’ DELLA CISG

1.2.3 Disposizioni relative ai danni

In materia di danni, l’articolo principale della CISG è il 74. Tale articolo stabilisce innanzitutto che il danno rimborsabile comprende sia il danno emergente che il lucro cessante. Successivamente l’Art. 74 dispone quanto segue

[…]Il risarcimento del danno non può essere superiore alla perdita che la parte inadempiente aveva previsto o avrebbe dovuto prevedere al momento della conclusione del contratto avuto riguardo ai fatti e alle circostanze che egli allora conosceva o avrebbe dovuto conoscere come possibile conseguenza dell'inadempimento.

Esiste dunque un limite al danno risarcibile che è definito dalla sua prevedibilità. Come fa notare Franco Ferrari46 questo limite deriva dal diritto francese e

personalmente aggiungo che esso è presente anche all’Art. 1225 del Codice Civile Italiano

Se l’inadempimento o il ritardo non dipende da dolo del debitore, il risarcimento è limitato al danno che poteva prevedersi nel tempo in cui è sorta l’obbligazione.

La differenza principale fra l’articolo del Codice Civile e la Convenzione sta nel fatto che la CISG non pone alcuna attenzione al dolo. Un accenno a colpa e dolo era presente nel Draft on the Principles of International Commercial Contracts approvato nel 199247, ma fu abolito in favore di un principio più simile

a quello della Convenzione48.

Per quanto riguarda gli elementi necessari alla quantificazione del danno prevedibile, Saidov49 li identifica come: conoscenza, termini del contratto e usi

commerciali. Egli ritiene che le disposizioni dell’Art. 74 della CISG siano equiparabili ai due tipi di conoscenza definiti nel diritto inglese, ossia imputed knowledge e actual knowledge, dove la prima è rappresentata dalla conoscenza posseduta da una parte in “the ordinary course of things” e la

46 FERRARI, Franco, “Comparative Ruminations in the Foreseeability of Damages in Contract Law” 47 Vedi documento UNIDROIT (C.D (72) 6) (1992) ex Art. 6.4.5 che recita come segue: “The defaulting

party is liable only for loss which he forsaw or could reasonably forsee at the time of the conclusion of the contract would be likely to result from his non-performance, unless this non-performance is deliberate or reckless (grossly negligent)”.

48 Vedi Documento UNIDROIT (Study L-Doc. 40 Rev. 10) Art. 7.4.4.: “The defaulting party is liable only for

loss which he forsaw or could reasonably have forseen at the time of the conclusion of the contract would be likely to result from his non-performance.”

49 SAIDOV, Djakhongir, “Methods of Limiting Damages under the Vienna Convention on Contracts for

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seconda si riferisce alle conoscenza supplementare posseduta dalla parte in difetto nel caso specifico.50

I termini del contratto hanno altrettanta rilevanza nel processo di determinazione della prevedibilità del danno. Allo stesso modo hanno importanza anche le intenzioni delle parti rispetto ai termini del contratto, sia esplicite che implicite. Questo concetto lo si ricava dall’Art. 6. Infine, gli usi commerciali giocano un ruolo sia oggettivo che soggettivo. Saidov considera usi commerciali soggettivi quelli nati tra le parti nella specifica transazione, considera invece usi oggettivi quelli comunemente adottati per transazioni simili. In particolare, gli usi soggettivi incorporano le intenzioni delle parti e per questo sono uno strumento essenziale per ricostruire i dettagli del rapporto tra di esse. Un altro aspetto analizzato da Saidov è la mitigation of loss. In particolare, l’Art. 77 afferma che

La parte che invoca l'inadempimento del contratto deve prendere le misure ragionevoli in relazione alle circostanze per limitare il danno risultante dall'inadempimento, incluso il mancato guadagno. Se egli manca di prendere tali misure, la parte inadempiente può chiedere una riduzione del risarcimento pari all'ammontare della perdita che avrebbe dovuto essere evitata.

Per stabilire quali siano le misure ragionevoli bisogna definire il concetto di ragionevolezza. Saidov ritiene che una misura è ragionevole quando ci si aspetta che venga messa in atto da una persona che agisce in buona fede in quella determinata situazione. Si deve tenere conto anche delle competenze e della posizione della parte in quanto operatore economico come ad esempio ingenuità, esperienza, risorse finanziarie ecc. Egli sottolinea inoltre che diversi autori hanno cercato di stilare una lista di tutte le misure che possono essere ritenute ragionevoli (per aumentare la certezza), ma non ritiene che ciò sia possibile. Infatti, l’Art. 77, riferendosi a tutti i tipi di perdita chiama in causa una serie infinita di situazioni. Di conseguenza, per stabilire in che modo una parte avrebbe dovuto mitigare la perdita, bisogna analizzare tutte le circostanze concrete del caso.

Per la richiesta dei danni assume rilevanza anche l’allocazione dell’onere della prova. La CISG tuttavia non fornisce esplicitamente alcun principio generale a riguardo. Saidov fa notare come ci siano opinioni divergenti fra gli accademici.

50 Si fa riferimento al caso Victoria Laundry v. Newman Industries reperibile al link

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Da un lato chi sostiene che la Convenzione non regoli l’onere della prova e che in proposito vada interrogata la legge nazionale applicabile nel caso specifico, dall’altra chi sostiene che la CISG in realtà regoli anche questa materia. In particolare, indicazioni relative all’onere della prova si troverebbero nell’Art. 79

1. Una parte non è responsabile per l'inadempimento di una delle sue obbligazioni se

prova (corsivo aggiunto) che l'inadempimento era dovuto ad un impedimento

derivante da circostanze estranee alla sua sfera di controllo, e che non era ragionevolmente tenuto a prevedere al momento della conclusione del contratto o ad evitare o a superarne le conseguenze.

Diverse Corti hanno chiaramente affermato che la CISG governa questa materia, sebbene non tratti esplicitamente l’onere della prova. 51 Di

conseguenza la Convenzione andrebbe interpretata in modo da ricavare un principio da poter applicare. Il Tribunale di Vigevano ha definito tale principio come segue.52 Se la parte che ha subito un danno accusa l’altra di

inadempimento, essa deve dimostrare l’esistenza del danno. Inoltre, deve dimostrare: che la parte inadempiente aveva previsto il danno, la consequenzialità fra inadempimento e danno, l’ammontare esatto fra danno emergente e lucro cessante.