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2.2 PUNTO DI VISTA GIAPPONESE SU ALCUNI ASPETTI DELLA CISG

2.2.4 Verifica di conformità della merce

Gli articoli presi in considerazione in questo paragrafo sono il 38 e il 39 che, per le parti di interesse, recitano rispettivamente come segue

The buyer must examine the goods, or cause them to be examined, within as short a period as is practicable in the circumstances

(1)The buyer loses the right to rely on a lack of conformity of the goods if he does not give notice to the seller specifying the nature of the lack of conformity within a reasonable time after he has discovered it or ought to have discovered it.

(2)In any event, the buyer loses the right to rely on a lack of conformity of the goods if he does not give the seller notice thereof at the latest within a period of two years from the date on which the goods were actually handed over to the buyer, unless this time-limit is inconsistent with a contractual period of guarantee.

Il problema affrontato nell’articolo di Michida pubblicato sul Jurisuto il 1 Giugno 197888 ha a che fare con le tempistiche della verifica di conformità della merce

e le tempistiche per l’invio della notifica di non conformità con conseguente richiesta di danni (non di risoluzione del contratto, perché la Convenzione concede la risoluzione del contratto solo in caso di mancata consegna, ma non in caso di consegna di beni non conformi). Inoltre, dato che un eventuale ritardo nell’ispezione della merce da parte del compratore si riflette conseguentemente in un ritardo della notifica, i due aspetti sono strettamente collegati ed è perciò importante stabilire il momento dal quale decorre il calcolo per il ritardo. Questo punto è stato molto dibattuto durante le riunione dell’UNCITRAL. Sono stati presi ad esempio i principi presenti nelle Convenzioni dell’Aja e nell’UCC Americano. Michida ha aggiunto il punto di vista giapponese sulla questione spiegando come la materia viene regolata dal diritto commerciale giapponese. In particolare, il diritto commerciale giapponese stabilisce che il compratore è tenuto a esaminare la merce ricevuta senza alcun ritardo. Inoltre, nel caso in cui la merce non fosse conforme per quantità o qualità rispetto a quanto pattuito con il contratto, egli è tenuto a notificare immediatamente tale difetto al venditore. Se la notifica dovesse pervenire al venditore in ritardo, il compratore perderebbe il diritto a chiedere i danni. Dato che un’ispezione ritardata della merce comporterebbe automaticamente un ritardo nella notifica, è essenziale che il compratore provveda a esaminare i beni senza alcun ritardo.

88 MICHIDA, Shinichiro, “Kokusai Buppin Baibai Jōyaku to Kokuren Kaigi”[La Convenzione di Vienna e le

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Per quanto riguarda l’UCC, all’Art. 2 – 513(1) è disposto quanto segue

(1) Unless otherwise agreed and subject to subsection (3), where goods are tendered or delivered or identified to the contract for sale, the buyer has a right before payment or acceptance to inspect them at any reasonable place and time and in any

reasonable manner (corsivo aggiunto). When the seller is required or authorized to

send the goods to the buyer, the inspection may be after their arrival.

Confrontando la disposizione americana con quella giapponese, Michida ritiene che la prima sia più flessibile e che la seconda sia forse troppo rigida. Prendendo in considerazione le Convenzioni dell’Aja, è stabilito che il compratore ha il diritto e l’obbligo di analizzare prontamente le merci che ha ricevuto dal venditore. Nel definire che cosa si intenda per ‘prontamente’, Michida ritiene che si possa sostituire con la locuzione “nel più breve tempo possibile”. Questo, a suo avviso, denota una certa flessibilità della disposizione che dunque si avvicina maggiormente all’UCC piuttosto che al Codice Civile giapponese. Le Convenzioni dell’Aja non erano ancora entrate in vigore per insufficienza di adesioni, ma le disposizioni presenti in essa furono prese in considerazione durante le riunioni dell’UNCITRAL in quanto esempio di uniformazione internazionale del diritto. All’interno di tali Convenzioni viene anche stabilito che l’ispezione deve avvenire a partire dal momento in cui la situazione lo permette. A questo riguardo, durante le riunioni del working group , si ritenne che la disposizione non garantiva alcuna certezza sul momento in cui l’ispezione sarebbe potuta iniziare. In particolare, senza fare esempi pratici, Michida ritiene (come tutti gli altri componenti dell’UNCITRAL) che tale momento non sia sufficientemente definito e che potrebbero sorgere numerevoli controversie a riguardo se si adottasse la stessa disposizione nella CISG. Inoltre, a prescindere dal momento iniziale dell’ispezione, anche il periodo entro il quale essa debba obbligatoriamente avvenire risulta poco chiaro. Infatti, quest’ultimo periodo dipende anche dal tipo di bene in questione: alimentari e beni durevoli, per loro natura, sopportano diversamente il passare del tempo. Questo si rifletterebbe anche sulla rapidità con la quale l’ispezione di conformità della merce andrebbe eseguita. Naturalmente l’indefinitezza del momento dell’ispezione complica anche il calcolo del periodo della notifica. Dal mio punto di vista, i problemi sollevati in quest’ambito da Michida sono principalmente dovuti a limiti linguistici nella traduzione. In altre parole, durante tutto l’articolo, l’autore fatica a tradurre appropriatamente in giapponese il significato di

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promptly. Sebbene riesca senza difficoltà a spiegarne il significato, non riesce,

per sua ammissione, a tradurre il termine se non utilizzando un semplice 早く (velocemente). E, al contrario, fatica a tradurre in inglese il termine 直ちに (immediatamente) presente nel Codice civile giapponese. Queste difficoltà linguistiche sono evidenti anche nel passaggio dall’Inglese all’Italiano. Infatti, come spiegherò fra poco, nel testo definitivo della CISG si è stabilito di sostituire anche ‘possible’ con ‘practicable’ (l’ispezione non va più fatta within as

short a period as possible, bensì whithin as a short period as is practicable in the circumstances), tuttavia questa differenza non compare nella versione

italiana. Articolo 38(1) della versione ufficiale in Italiano:

1. Il compratore deve esaminare i beni o farli esaminare nel più breve tempo possibile avuto riguardo alle circostanze.

Articolo 38(1) della versione ufficiale in Inglese:

1. The buyer must examine the goods, or cause them to be examined, within as a short period as is practicable in the circumstances.

Tenuto conto di queste difficoltà linguistiche, ritengo di poter interpretare la diffidenza di Michida espressa in questo articolo come dovuta sostanzialmente a evidenti barriere linguistiche. In proposito ritengo opportuno ricordare un punto già da me sottolineato nel corso del primo capitolo: molti autori ritengono che le traduzioni della CISG ne facilitino la diffusione, ma altri ritengono che ne aumentino l’incertezza a causa delle discrepanze dovute alle barriere linguistiche.

Tornando alla contrapposizione fra possible e practicable, quest’ultimo è stato preferito perché rimanda ai concetti di prudenza, efficienza ed economia. I componenti dell’UNCITRAL hanno ritenuto che obbligare il compratore a effettuare l’ispezione della merce non appena possible avrebbe rischiato di essere troppo oneroso e perciò hanno ripiegato sul termine practicable secondo un principio di ragionevolezza.

Infine, il rappresentante indiano prese la parola e fece una proposta ancora più radicale. Ritenendo che il compratore non fosse sufficientemente tutelato, propose di stabilire che, finché il compratore non avesse avuto reasonable

opportunity per esaminare la merce, quest’ultima non si riteneva accettata. Egli

sostenne che con questa modifica si sarebbe potuto tutelare maggiormente il compratore perché l’ispezione sarebbe stata configurata con un diritto più che con un obbligo, stando alla sua interpretazione. Tuttavia questa proposta di

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modifica non ottenne sostegno da parte di alcuno e il testo originale fu mantenuto invariato.