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Risoluzione del contratto (Right to Avoid)

1.2 CRITICITA’ DELLA CISG

1.2.2 Risoluzione del contratto (Right to Avoid)

In un articolo del 2003, Koji Takahashi descrive le disposizioni relative alla risoluzione del contratto presenti nella CISG confrontandole con la legge inglese in ambito di vendita internazionale di commodities41. Takahashi ritiene

che nella filosofia della Convenzione, la risoluzione del contratto sia considerata l’ultima risorsa a cui ricorrere dopo rimedi meno drastici quali riduzione del prezzo e liquidazione dei danni. Come regola generale, il compratore non può chiedere la risoluzione del contratto a meno che l’inadempimento dell’altra parte non sia essenziale. L’Art. 49 recita come segue

1. Il compratore può dichiarare risolto il contratto:

(a) se l'inadempimento del venditore di una qualsiasi delle sue obbligazioni derivanti dal contratto o dalla presente Convenzione costituisce un inadempimento essenziale;[…]

Come recita poi l’Art. 25, l’inadempimento è essenziale quando

[…] causa all'altra parte un pregiudizio tale da privarla sostanzialmente di ciò che essa aveva diritto di aspettarsi dal contratto […]

Si ricava poi Art. 49(1)(b)42 che il compratore può dichiarare il contratto risolto

solo in caso di mancata consegna entro il termine supplementare concesso in

41 TAKAHASHI, Koji, “Right to Terminate (Avoid) International Sales of Commodities”, Journal of Business

Law, Marzo 2003, pp. 102-130

42 [Il compratore può dichiarare risolto il contratto] “ in caso di mancata consegna; se il venditore non

consegna i beni entro il termine supplementare fissato dal compratore in conformità al paragrafo 1 dell'articolo 47 o se dichiara che non effettuerà la consegna entro tale termine.”

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conformità al paragrafo 1 dell’Art. 4743. Takahashi ritiene ambigui i concetti di

“inadempimento essenziale” e “durata ragionevole”. Inoltre l’Art. 25, che dovrebbe chiarire quando l’inadempimento sia essenziale, sia basa su termini altrettanto ambigui quali “sostanzialmente” e “persona ragionevole”. Per quanto riguarda ad esempio l’espressione “durata ragionevole”, le ambiguità derivano dalla quantità di fattori che il compratore deve tenere in considerazione nel determinare la ragionevolezza. Takahashi denota una difficoltà per il compratore di determinare prontamente il tempo supplementare da concedere al venditore. Aggiunge che difficoltà di questo tipo non sono compatibili con il mercato delle commodities in cui i prezzi variano rapidamente. Nel tentativo di introdurre maggiore certezza, Takahashi propone di presumere che alcuni inadempimenti, come il ritardo nella consegna di beni quotati, costituiscano sempre inadempimento essenziale. In proposito cita una vendita di ferro molibdeno fra un venditore tedesco e un compratore inglese. A causa di un ritardo nella consegna, il compratore ha dovuto effettuare un acquisto sostitutivo a un prezzo più alto per riuscire a rispettare un contratto di rivendita con un terzo. La Corte tedesca ha stabilito che il ritardo nella consegna costituiva inadempimento essenziale in quanto al venditore era ovvio che il compratore aveva un particolare interesse nella puntualità e ciò si ricavava anche dall’inserimento nel contratto dell’Incoterm CIF44.

Per quanto riguarda l’inadempimento per consegna di documenti non conformi, il commento della Segreteria (Secretariat’s Commentary) sulla bozza (Draft) del 1978 ammette che il concetto di inadempimento essenziale della CISG non si concilia con le vendite documentarie:

The rule that the buyer can normally avoid the contract only if there has been a fundamental breach of contract is not in accord with the typical practice under CIF and other documentary sales. Since there is a general rule that the documents presented by the seller in a documentary transaction must be in strict compliance with the contract, buyers have often been able to refuse the document if there has been some discrepancy in them even if that discrepancy was of little practical significance.45

43 “Il compratore può fissare al venditore un termine supplementare di durata ragionevole per

l'adempimento delle sue obbligazioni.”

44 Con il termine di resa CIF, il venditore, tra le obbligazioni relative alla consegna, ha l’obbligo di

consegnare la merce alla data o nel periodo concordati e secondo l’uso del porto.

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Takahashi propone quindi di interpretare la Convenzione in modo tale che la consegna di documenti non conformi costituisca sempre inadempimento essenziale. Il tentativo dell’autore è ancora una volta quello di aumentare la certezza della CISG. Tuttavia, il caso della vendita di solfato di cobalto esposto nel primo paragrafo di questo lavoro e commentato da Mullis, prova esattamente l’opposto. Personalmente ritengo che considerare i documenti non conformi come inadempimento essenziale potrebbe aumentare la certezza della CISG, ma anche il rischio di unmeritorious termination, ossia il fatto che una parte chieda la risoluzione del contratto approfittando di inadempimenti trascurabili (non essenziali) della controparte per evitare un contratto divenuto sconveniente in seguito a fluttuazioni del mercato. Questo rischio assume rilevanza proprio nel caso di vendite con termini quali CIF e FOB che pongono

condizioni (nell’accezione giuridica del termine) al non verificarsi delle quali la

controparte può dichiarare il contratto risolto per inadempimento. Queste condizioni forzano il giudice ad avere un approccio più oggettivo, simile a quello di Common law, che però implica una scarsa flessibilità. Infatti, nel determinare quando un inadempimento sia essenziale o meno, esiste un trade-off fra certezza e flessibilità. Tipicamente nei contratti relativi a commodities il rischio di unmeritorious termination è alto, in quanto il compratore, per avvantaggiarsi di ribassi del mercato, spesso dichiara il contratto risolto per difetti dei documenti tutt’altro che sostanziali. Nel trade-off fra certezza e flessibilità, la Convenzione sembra preferire la flessibilità. Dietro questo approccio ritengo che si nasconda l’intenzione di favorire l’effettiva esecuzione dei contratti in modo da aumentare il commercio internazionale, piuttosto che appoggiare risoluzioni contrattuali basate su motivi personali, nel tentativo di evitare transazioni divenute svantaggiose per un ribasso del mercato. Tuttavia è evidente che gli esponenti di Common law tendono a preferire la certezza, criticando la flessibilità della CISG che ritengono aumenti le difficoltà interpretative.

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