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DISTRIBUZIONE, CRONOLOGIA E CONTESTI DI RINVENIMENTO

Asce da battaglia sono state rinvenute in tutte e tre le zone del Corridoio Settentrionale. Le asce in catalogo sono 102, così suddivise:

28 provengono dal Caucaso. Tra queste 14 sono state rinvenute nel Caucaso del Nord e 14 invece nel Caucaso del Sud (di queste però 7 fanno parte di un unico ripostiglio proveniente da Dzhrashen).

10 sono state rinvenute in Anatolia. 4 provengono dalla zona centro-occidentale della regione, 6 sono state rinvenute durante gli scavi di Troia (livello I che II)

53 pezzi provengono dagli scavi di Poliochni nell’isola di Lemnos. 10 asce sono di provenienza egea. 3 vengono dalla Beozia, 4 dalle Cicladi (Khythnos e Naxos) e 3 da Creta 284.

E’ invece significativo il fatto che asce piuttosto simili a quelle prese in esame per le tre regioni del Corridoio Settentrionale si ritrovino anche nella zona dei Balcani e dei Carpazi già a partire dalla seconda metà del IV millennio. Più tardi (seconda metà del III millennio, o forse anche un po’ prima) questa stessa tipologia di ascia si diffonde anche a est, nella zona dell’Iran nordoccidentale, del Turkmenistan e della Battriana.

Asce a martello e a sagaris non sono affatto presenti, invece, in area siro- mesopotamica.

La diffusione delle asce da battaglia si può dividere schematicamente in quattro periodi, che occupano ben due interi millenni:

IV MILLENNIO (e fine del V millennio a.C): sono le asce più antiche e provengono tutte dal Caucaso (sia settentrionale285 che

meridionale286). Nello specifico la prima ascia appartenete a questa

categoria e risalente alla fine del V millennio si ritrova a Ovcular Tepesi287(Repubblica Autonoma di Nakhchivan, Azerbaijan). In questa

fase cronologica si collocano anche alcuni esemplari di asce da battaglia rinvenuti nelle regioni dei Balcani e dei Carpazi e altri esemplari provenienti dall’Iran (Se Girdan).

PRIMA META’ DEL III MILLENNIO: si datano a questo periodo alcune asce rinvenute nel Caucaso Settentrionale e Meridionale288, la

gran parte dei reperti provenienti dall’Anatolia289 e un cospicuo gruppo di

esemplari da Poliochni290.

SECONDA META’ DEL III MILLENNIO: in questa fase troviamo una sola ascia proveniente dal Caucaso del nord (Velikent291) e una

proveniente dall’Anatolia continentale (Polatli292). Le restanti asce sono

state rinvenute a Poliochni293 e nell’area Egea294. In questo periodo

continuano le attestazioni di asce in area iraniana e asce simili compaiono anche in Turkemnistan.

PRIMA META’ DEL II MILLENNIO: le ultime attestazioni di asce da battaglia si collocano a Creta295. Nelle altre zone interessate da

questo studio invece in questo periodo non ci sono attestazioni né di asce a sagaris né di asce a martello. La produzione di questa classe di 285 A.CaucN_1- 9 286 A.CaucS_2- 10. 287 A.CaucS_1. 288 A.CuacN_ 10-14; A.Cauc_S10-14. 289 A.Ana_1-2 e A.Ana_4-10. 290 A.Pol_1-41. 291 A.Cauc_S9. 292 A.Ana_3. 293 A.Pol_42-53.

294 A.Eg_1; A.Eg_2; A.Eg_8.

materiali continua invece a est, in area iraniana, e si diffonde fino in Battriana, dove ne vengono sperimentate diverse varianti tipologiche.

Purtroppo un gran numero di asce da battaglia proviene da contesti sconosciuti. Per quanto riguarda il Caucaso del nord, nove asce vengono da tombe296 le restanti invece sono rinvenimenti sporadici. Al sud invece sette

sono state recuperate (tutte insieme) in un ripostiglio297, una proviene da un

contesto tombale298 ma sulle restanti non possediamo dati circa le circostanze

di rinvenimento.

Delle undici asce provenienti dall’Anatolia continentale sono noti solamente tre contesti, tutti tombali299. È difficile stabilire l’ambiente di provenienza delle

sei asce troiane300, a causa della ben nota problematica causata da Schliemann

con l’”assemblaggio" del cosiddetto tesoro di Priamo. Resta ignoto il contesto di rinvenimento anche delle asce provenienti da Polatli301. Gli esemplari ritrovati

invece a Poliochni302 provengono tutti da contesti abitativi.

In area egea non ci sono rinvenimenti di asce in contesti cimiteriali; invece due esemplari provengono da aree urbane303 (a Mallia addirittura dal palazzo) e

sono molto frequenti i rinvenimenti di queste tipologie di asce anche in ripostigli304. Infine alcuni pezzi provengono dal mercato antiquario e su altri non

ci sono notizie riguardanti le circostanze della scoperta.305

Pur con questi limiti, è interessante notare come diverse asce provengano da contesti elitari e di pertinenza aristocratica, in particolare da tombe dove è stato sepolto un defunto maschio: è il caso dell’ascia rinvenuta a Maikop306 nella ben

nota Tomba Reale, o ancora di quelle provenienti da Klady307. Altrettanto

interessante sembra essere la presenza di un’ascia a sagaris (insieme a due asce piatte) in una sepoltura di neonato in giara a Ovcular Tepesi, risalente alla fine del V millennio a.C..308 Questo tipo di sepoltura rappresenta una pratica

296 A.CaucN_1; A.CaucN_3; A.CaucN_8-14.

297 A.Cauc_S2-8. 298 A.CaucS_1. 299 A.Ana_1; A.Ana_2;A.Ana_4. 300 A.Ana_5-10. 301 A.Ana_3. 302 A.Pol_1-53. 303 A.Eg_5; A.Eg_9.

304 A.Eg_1; A.Eg_2; A.Eg_6; A.Eg_8.

305 A.Eg_3; A.Eg_7; A.Eg_9.

306 A.CaucN_1.

307A.CaucN_8-9

molto antica, diffusa a partire dal Tardo Neolitico nell’Europa settentrionale ma attestata anche in Anatolia e nel Caucaso Meridionale sia in contesti pre-Kura- Araxes309 che nell’Antico Bronzo.310 Tuttavia generalmente queste genere di

sepolture non presenta corredo e quindi, la presenza di asce risulta essere un’eccezione che, forse, sottende a un significato simbolico e culturale ben preciso ma difficile da intendere.

Un’altra particolarità la si può rintracciare nella tomba E di Alacahöyük, dove appunto è stata rinvenuta un’ascia311 in associazione con uno scheletro intero e

un teschio decapitato, che potrebbe essere forse interpretato come un sacrificio umano.312

Per motivi decisamente diversi è eccezionale anche il rinvenimento di un così gran numero di asce a martello in pietra nel sito di Poliochni. In questo caso gli oggetti sono stati rinvenuti in contesto urbano e dispersi in vari punti della città (quartieri artigianali, abitativi, discariche ecc.). Questo sembrerebbe presupporre che si possa trattare di una fabbricazione tipicamente locale. L’altissimo numero di reperti potrebbe far pensare addirittura ad una produzione di serie con lo scopo dell’esportazione.313 Inoltre, il fatto che molte di queste

asce siano state rinvenute mutile fa ipotizzare fossero utilizzate con regolarità e quindi andassero incontro ad usura. Nello specifico il fatto che sul sito siano state individuate officine specializzate nella lavorazione dei metalli (in particolare di asce sempre di tipologia shaft-hole, ma non appartenenti alle nostre varianti a sagaris o martello) potrebbe identificare questi utensili non come armi e nemmeno come oggetti prestigiosi, ma come attrezzi per la metallurgia.314 Detto questo, a causa della loro notevole somiglianza con altri

oggetti in catalogo si è ritenuto comunque opportuno inserirli in questo studio. Infine appare eccezionale anche il contesto di rinvenimento dell’ascia con protome felina di Mallia315. Anche in questo caso abbiamo a che fare con un

contesto urbano ma, diversamente da Poliochni, decisamente più esclusivo: il

309 E’ il caso del sito di Berikldeebi (distretto di Kareli).

310 Sulle sepolture di neonati in giara si veda: Bacvarov 2008, 61-70.

311 A.Ana_4.

312 Gursan-Salzman 1992, 85.

313 Bernabò Brea 1964: 671; Cultraro 2014, 126.

314 A riguardo si veda Cultraro 2014.

reperto in questione proviene infatti da in una sala del palazzo. L’ascia giaceva accanto ad un altro reperto menzionato in catalogo, ovvero una spada lunga (Sl.Eg_1). 0 10 20 30 40 50 60 Caucaso Anatolia Poliochni Egeo IGNOTO URBANO RIPOSTIGLIO TOMBALE

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