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LE TOMBE DELLA CULTURA DI MAIKOP (CAUCASO SETTENTRIONALE)

La cultura di Maikop prende il nome dal luogo di rinvenimento di una delle tombe più monumentali tra quelle ad essa attribuite. Essa investe tutta l’area che va dalla penisola del Taman fino al confine con l’odierno Daghestan, una regione tutto sommato non molto vasta che si trova nella zona di passaggio tra le steppe euroasiatiche a nord e il Grande Caucaso a sud. La cultura di Maikop è in parte contemporanea61 a quella Kura-Araxes del Caucaso Meridionale ma,

pur presentando alcuni punti di contatto con essa, se ne differenzia considerevolmente. A differenza delle società Kura-Araxes, infatti, quella di Maikop sembra mostrare una stratificazione sociale complessa, che si riflette nelle diverse tipologie di tombe ad oggi rinvenute.62

Non sono venuti alla luce infatti solamente ricchi kurgan monumentali dotati di cospicui corredi e di un gran numero di oggetti metallici e materiali preziosi, di certo appannaggio dell’élite dominante ma nella maggior parte dei casi i defunti, perlopiù gente comune appartenente a ceti sociali medio-bassi, erano accompagnati solamente da pochi recipienti ceramici. Tuttavia è bene notare come alcuni rituali funebri rimangano invariati qualunque sia lo status sociale del defunto, in primis la presenza di un tumulo di terra, il cosiddetto kurgan.63

Il cadavere inoltre veniva sempre deposto in posizione rannicchiata sul fianco destro, e il corpo ricoperto, secondo un preciso rituale, da ocra rossa di cui in molti casi sono state rinvenute ancora le tracce.

Le camere funerarie potevano invece essere di quattro diverse tipologie64:

1- fosse rettangolari ricoperte di pietra o strati di argilla e sigillate con tronchi di legno,

2- celle di forma rettangolare o circolare costruite in alzato costituite da tavole o tronchi di legno con pavimento di ciottoli o ghiaia,

61 Anche se sembra iniziare prima di questa.

62 Sagona 2017, 144-145.

63 Ivanova 2013, 60.

64 Le diverse tipologie di camera e la forma del kurgan non hanno nulla a che fare con la

3- Tombe rettangolari con accesso ad oblò costruite con una o due camere costituite da lastre di pietra (che in alcuni casi potevano anche essere dipinte, ad es. Klady Tumulo 39, tomba 265)

4- tombe a cista ricoperte di lastre di pietra con accesso dal tetto.66

Nei pressi delle sepolture, molto spesso, sono stati rinvenuti resti di pasti e un gran numero di vasi in ceramica, oltre a diversi calderoni all’interno o all’esterno delle tomba. Questo sembrerebbe testimoniare la presenza di rituali che prevedevano la redistribuzione di cibo in loco.67

La forma del tumulo era generalmente circolare o, in alcuni rari casi, ovale e quasi sempre la sommità era piatta. Il kurgan poteva comprendere anche diverse tombe separate tra loro che potevano essere incorporate nel tumulo in momenti diversi (come nel caso del kurgan 11 di Klady, che contiene ben 56 sepolture).68

Il corredo delle tombe era composto da ceramica (principalmente olle, tazze e ciotole), decorazioni e accessori indossati dal defunto e utensili che potevano avere diverso valore e qualità di fattura. Le sepolture più ricche esibiscono inoltre manufatti finemente lavorati e di provenienza esotica, una gran quantità di metalli preziosi e diverse armi.69

Sicuramente si tratta di una cultura indipendente con forti elementi caratterizzanti, tuttavia una serie d’indizi suggerisce dei legami ben radicati con i territori circostanti ed anche con regioni molto lontane. Materiali come lapislazzuli e corniola sono ovviamente di importazione e diversi oggetti caratteristici della cultura dimostrano affinità stilistiche con materiali anatolici.70

Oltre alle ricche tombe sono stati scavati anche una serie di insediamenti che, tuttavia, non risultano essere molto interessanti dal nostro punto di vista. Si tratta più che altro di strutture in fango e legno bruciate e fosse. Le evidenze più note si trovano a Sereginoskoe, Pshikujkhabl e Chishkho71.

65 Rezepkin 2000, Sagona 2017 Fig. 4.9.

66 Sagona 2017, 159. 67 Ivanova 2013, 63. 68 Sagona 2017, 154-155. 69 Ivanova 2013, 63-64. 70 Sagona 2017,146. 71 Ivanova 2013, 56.

Attualmente, dopo la raccolta e la datazione di numerosissimi campioni 14C,

si ritiene che l’inizio della cultura di Maikop si possa datare a partire dal 4000 a.C/3800 a.C.72, in un orizzonte culturale che si colloca dunque prima

dell’espansione Medio/Tardo Uruk in Mesopotamia (ca. 3500-3100 a.C.) e subito dopo le culture Tripolye B1-2 e Cucuteni A2-4 in est Europa.73

La maggior parte degli studiosi è concorde anche nel dividere la cultura di Maikop in due fasi denominate Early Maikop (o Fase I) che corrispondente al periodo della celeberrima “Chieftain Grave” e Late Maikop (o fase II) che trova la sua massima espressione nelle tombe di Novosvobodanaya.74

Le tombe più ricche e importanti appartenenti a questo arco cronologico sono il Kurgan Reale di Maikop e il cimitero di Klady.

- IL KURGAN REALE DI MAIKOP

Nel 1897 l’archeologo russo Nikolay Veselovski intraprese lo scavo di un tumulo funerario insolitamente grande nei pressi della città di Maikop nella regione del Kuban, nel Caucaso Settentrionale. Sfortunatmante gli scavi di Vaselovski non furono mai pubblicati completamente, ma i dati e parte dei rinvenimenti furono invece studiati da Munchaev e pubblicati in tre principali lavori che vanno dal 1975 al 2003. 75

Si tratta di un kurgan alto più di 11 metri e con un diametro di oltre 200, che ricopriva una tomba a cista profonda circa un metro e mezzo e larga cinque metri per quattro, ricoperta da lastre di pietra. La fossa era stata delimitata con ciottoli di fiume e il pavimento rivestito con assi di legno, la camera invece era sormontata da un tetto di travi. Una parete in legno tagliava circa a metà la tomba formando a sud una stanza più grande e a nord una camera leggermente più piccola, a sua volta divisa in due da un’ulteriore muro ligneo. Le due camere a nord contenevano rispettivamente le sepolture di un uomo e di una donna, mentre la stanza a sud quella di un uomo. Tutti e tre i defunti

72 Korenevskij 2008, Tab. 2.

73 Sagona 2017, 148.

74 Munchaev 1994, Lyonnet 2007; Kohl 2007; Ivanova 2013; Sagona 2017.

erano disposti di schiena con le gambe rannicchiate e le mani sopra il volto, una posizione piuttosto inusuale per la cultura di Maikop. I corpi erano stati aspersi con una sostanza rossa, probabilmente ocra.

Il corredo funerario rinvenuto è straordinariamente ricco, tanto che l’individuo deposto nella camere a sud è identificato dalla letteratura scientifica come un

chieftain. L’uomo era adornato con anelli e collane preziose e portava vesti

abbellite da innumerevoli placchette d’oro, sessantotto a forma di leone, diciannove a forma di toro e dieci rosette. Vicino al teschio fu rinvenuto anche un prezioso diadema in oro, decorato con applicazioni a forma di rosetta.

Affianco al defunto erano inoltre state riposte sei aste in argento lunghe oltre un metro, sulla sommità di quattro delle quali si trovava una figurina di toro (due in oro e due in argento). Disposti in fila lungo il muro furono rinvenuti invece una serie di vasi metallici e in pietra. Sempre in quest’area della tomba furono portate alla luce una serie di armi in rame arsenicato (asce e pugnali) e ceramica “chaff-tempered”. Sotto il pavimento di ciottoli erano stati deposti sedici elementi di falcetto e un’ascia affilata in pietra.76 Infine facevano parte del

corredo una gran quantità di perline in turchese e corniola.

Le due tombe a nord invece contenevano un corredo molto più esiguo: alcuni vasi in rame arsenicato ad est e un grande vaso di argilla a ovest.77

76 Chernykh 1992, 67; Sagona 2017, 161-164.

Royal Kurgan di Maikop78

- IL CIMITERO DI KLADY

Il cimitero di Klady, una località a circa 4 chilometri da Novosvobodnaja, fu indagato dall’archeologo Rezepkin negli anni che vanno dal 1979 al 1991. La necropoli sorgeva su un altopiano costeggiato da un fiume e comprendeva in tutto 23 tumuli (tre molto grandi, dieci di medie dimensioni e otto piccoli) che sormontavano molteplici sepolture di varia tipologia e con corredi più o meno sfarzosi.79 Per la trattazione delle diverse tombe contenenti insignia dignitatis si

rimanda al catalogo.

Planimetria del sito di Klady80

LA TOMBA REALE DI ARSLANTEPE

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