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Capitolo II: Il tempo invecchia in fretta

5.3 La dominante e le sottodominanti

La dominante, secondo Jackbson, è ''la componente sulla quale si focalizza l’opera d’arte: governa, determina e trasforma le varie componenti. È la dominante a garantire l’integrità della struttura17. E' una componente fondamentale dell'analisi

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http://www.ibs.it/code/9788807017841/tabucchi-antonio/tempo-invecchia-fretta.htm

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linguistica, poiché sulla sua individuazione si basano la strategia traduttiva e la decisione di cosa tradurre nel testo e cosa nel metatesto.18

Per attuare una macrostrategia e delle microstrategie traduttive adeguate, dopo aver letto e studiato bene il testo di partenza, il traduttore ha valutato la dominante e le sottodominanti.

5.3.1 La dominante: il forte contrasto tra la semplicità del linguaggio e la complessità del tema

Nel caso di '' Il cerchio'', parlando delle attività psicologiche della protagonista, una donna originaria del Maghreb, cresciuta a Parigi ma che vive in Svizzera, lo scrittore descrive le concrete scene quotidiane utilizzando il linguaggio comune e il registro medio. Non ci sono parole difficili da capire né frasi lunghe e astratte. Ma tra le righe si può sentire un'atmosfera afosa, non solo a causa del caldo di agosto, ma anche dell'inquietudine interna, ossia una sensazione che deriva da un impulso di curiosità verso i suoi antenati, da una confusione della vita attuale e da un futuro sconosciuto. Leggendo, il lettore potrebbe chiedersi, e più nello specifico, il traduttore si è posto, insieme con la protagonista, una domanda infinita: cosa è il tempo? Perché il tempo è passato senza che me ne sia accorto?

Nel caso di ''Nuvole'', il protagonista, un reduce dell'esercito italiano che sta morendo per gli effetti nocivi delle radiazioni dell'uranio nella guerra del Kosovo, per adattare il proprio livello linguistico alla ragazzina, l'altra protagonista che è di origine peruviana, usa un linguaggio molto semplice e chiaro. La forma del racconto è dialogica come in teatro, scorrevole e molto naturale, ma in realtà i due parlano di ideali, delle guerre, della storia e del futuro, e improvvisamente questo contrasto produce un brivido nel lettore e lo induce inoltre a fare una riflessione profonda.

Nel caso di ''Bucarest non è cambiata per niente'', l'anziano ebreo parla del passato a suo figlio in una casa di riposo alla Tel Aviv, il registro è abbastanza

informale e parlato, con frasi brevi e parole semplici. Sembra che sia un racconto di un padre ciarliero ma forse un po' confuso a un figlio che ha sensi di colpa per aver lasciato il padre in una casa di riposo, ma in realtà, nell'ultima riga, con poche parole, lo scrittore cambia tutto. '' In questi anni, Bucarest non è cambiata per niente, non trovi?''19 A causa degli effetti delle medicine, la figura del padre perde le sue

caratteristiche originali e, improvvisamente, troviamo che la stessa storia si ripete sempre, senza che nessuno riesca ad arrestarla.

5.3.2 Le sottodominanti

5.3.2.1 Una struttura e un'ambientazione ingegnose

I tre racconti tradotti nella tesi non sono lunghi, ma ognuno di essi descrive una trama molto concreta e suscita sempre una riflessione nel lettore. Le tre storie sono diverse, ma lo scrittore, attraverso la sua scrittura raffinata dal punto di vista strutturale, riesce ad esprimere la sua opinione raggiungendo gli obiettivi della sua scrittura, ovvero una riflessione che il titolo stesso rivela: il tempo invecchia in fretta. Prendiamo ''Bucarest non è cambiata per niente'' come esempio: il racconto inizia nella camera di un anziano rumeno-ebreo sopravvissuto all'Olocausto e all'esodo, ovvero sopravvissuto agli orribili eventi del nazismo, il quale vive adesso in una casa di riposo a Tel Aviv. Tel Aviv, una città israeliana con 96,1 % di residenti ebrei, mentre il 3,0 % sono arabi musulmani20, è il centro del conflitto israelo-palestinese. Il

figlio, professore che insegna a Roma, va a visitare suo padre prendendo l'aereo e trova che suo padre ha buttato via tutti gli psicofarmaci prescritti, dichiarando che le compresse fanno perdere alla gente il proprio controllo della memoria, del cervello. Il mese dopo, il figlio fa una seconda visita, ma, invece di andare direttamente dal padre, gli capita di incontrare un tassista palestinese il quale gli dice ''il suo paese arresta

19 Antonio Tabucchi, op.cit., p 151.

tutto''.21 Alla seconda visita, l'anziano sembra premuroso e limpido, il figlio non l'ha

mai visto così prima. Con l'ultima frase, ''In questi anni, Bucarest non è cambiata per niente, non trovi?''22 si capisce che il padre che lui conosceva non c'è più, e quello che

sta succedendo a Tel Aviv coincide proprio con quanto era successo prima a Bucarest. Solo nell'ultima riga del racconto, si può capire completamente l'intenzione dello scrittore.

5.3.2.2 Eventi storici espliciti e impliciti

Questa sottodominante è proprio quella che rende i racconti presi in esame difficili da capire per il lettore. Infatti se un lettore eventuale non capisce gli eventi storici riferiti non può capire cosa intenda lo scrittore.

Prendiamo “Nuvole” come esempio: il racconto si svolge su una spiaggia della costa della Croazia, dove il protagonista, l'uomo, prende una dose eccessiva di compresse ''aspettando'' gli effetti dell'uranio impoverito. Per chi conosce bene la storia della ex-Jugoslavia, è chiaro che l'uomo ha partecipato alla guerra del Kosovo nella quale l'uranio impoverito è stato usato e, ora sta morendo a causa del cancro causato dalle radiazioni. Il personaggio dice che non ha distrutto personalmente le case nella guerra, ma ha partecipato alla guerra per la missione di pace. In realtà fu la NATO a iniziare la guerra del Kosovo e l'Italia è uno stato non solo membro ma anche fondatore.

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