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Le donne e il mondo degli affari

Business etiquette nella Repubblica di Corea

9 Le donne e il mondo degli affari

Abbiamo già accennato alla limitata presenza delle donne nel mondo degli affari, considerato, al pari del mondo politico, una sfera a forte predominanza maschile. Negli ultimi decenni la situazione è andata cambiando nel Paese, ma pur vantando la sua prima presidente donna, la Corea ha ancora molta strada da fare prima di raggiungere la com-pleta emancipazione femminile. Le donne in posti di comando sono an-cora una minoranza e, in generale, ci si aspetta anan-cora che una donna si licenzi dopo il matrimonio, o dopo la nascita di un figlio.

È più facile che donne straniere vengano accettate se parte di una delegazione in visita, ma durante una negoziazione il capo delegazione coreano preferisce trattare con un pari livello di sesso maschile. Purtrop-po, le donne straniere hanno ancora qualche difficoltà a fare business in Corea, sebbene la situazione sia molto migliorata rispetto al passato.

Dalle donne i coreani si aspettano però sempre un abbigliamento elegante, formale e molto ‘femminile’, e trovano assai disdicevole che una donna rida e parli a voce alta. Inoltre, da una donna ci si aspetta che non faccia mai la prima mossa, ma che lasci sia l’uomo a prendere l’iniziativa.

10 Intrattenere gli ospiti

C’è chi sostiene che i migliori accordi in Corea vengano stipulati davanti a un buon bicchiere di una qualsiasi bevanda alcolica: ciò è vero, ma vale anche per un buon pasto. La cucina italiana è molto popolare in Corea, e nella sola città capitale nell’ultimo anno si sono contati oltre 700 ristoranti in cui si cucina all’italiana. Condividere l’esperienza di una cena con un partner commerciale coreano può davvero cementare un rapporto di amicizia duraturo. Il segreto del successo per un im-prenditore straniero è direttamente proporzionale alle relazioni sociali che riesce a costruire.

Tuttavia, condividere con successo la tavola con i coreani presuppone la conoscenza di una serie di ‘fare’ e ‘non fare’.

Innanzitutto, è severamente vietato versarsi da bere da soli: bisogna aspettare che altri lo facciano per noi. È però lecito, nonché ben accetto, versare da bere agli altri. I coreani, dopo aver vuotato il bicchiere, lo passano a turno, pieno, agli altri commensali, riempendolo nuovamen-te, e rifiutare di bere da un bicchiere offerto è considerato un atto poco delicato. Le donne ospiti a tavola non possono versare da bere né agli uomini né ad altre donne, ma possono soltanto versarlo a se stesse o

riceverlo da altri. Lasciare un po’ di vino nel bicchiere è il tacito segnale di chi non vuole più bere.

All’arrivo al ristorante bisogna aspettare che il ‘padrone di casa‘ ci inviti a sedere: il posto migliore è quello rivolto verso la porta principale del locale, e se ci viene offerto è buona educazione rifiutarlo per almeno un paio di volte, offrendolo alla controparte coreana.

Durante la cena sarebbe preferibile tacere ma, qualora non se ne po-tesse fare a meno, si consiglia vivamente di avviare una conversazione piacevole, a ritmi lenti e a bassa voce.

La regola del «ricevere (tutto ciò che ci viene offerto) a due mani» – menzionata nel paragrafo dedicato ai biglietti da visita – vale anche in questo caso, sia che ci venga offerto del cibo, sia da bere. È sottinteso che chi invita paga per tutti, ma anche se si è stati invitati, è giusto e corretto offrirsi, almeno per una volta, di pagare il conto.

Per il dopocena è di vitale importanza avere pronta almeno una can-zone da cantare, indipendentemente dalla bellezza della propria voce. Basta che si canti con convinzione e partecipazione, tutto il resto con-ta ben poco. Quando si è con i coreani c’è sempre un dopocena (che i coreani chiamano ich’a, «secondo turno»), a cui non è lecito sottrarsi. Ricordate sempre che è proprio in questa fase che si costruiscono gli accordi migliori.

Il cibo coreano può essere estremamente piccante, ma esistono nume-rosi piatti accessibili anche ai palati più delicati. Per iniziare a mangiare bisogna attendere l’avvio da parte di chi ci ha invitato. È severamente vietato lasciare i bastoncini infilati nella ciotola del riso: occorre invece appoggiarli orizzontalmente agli appositi sostegni – generalmente in por-cellana – che si trovano sul lato destro in alto del piatto davanti a noi.

Siate inoltre pronti a bere parecchio: la Corea ha una delle percentuali più alte di consumo di alcolici nel mondo. Se il primo dopocena (ich’a) si svolge solitamente in un locale dove vengono serviti molti alcolici, dopo il bere inizia il samch’a («terzo round»), che spesso si svolge in un karao-ke bar in cui tutti, ormai sbronzi, si esibiscono in disperate e divertenti esibizioni canore, a suggello spirituale di un accordo ormai raggiunto, o quasi. Niente per i coreani è più bello che terminare un incontro di lavoro su una nota di spensierata allegria.

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