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IL DOTTOR BENEDETTO MOJON

, n In ^oor, scyl1;to . comPaiso sulla R ev u e d es Deux M ondes del 15 arzo 183.,, dal titolo R ev u e scien tifiq u e e t litté r a ir e d e VItalie - E ta ts S a r d e s, scritto che il re Carlo Alberto aveva mostrato di ap­

prezzare grandemente 0), si leggevano queste parole: «O utre l ’U- m versite de Turin, il existe en Piémont l ’Université de Gènes qui possédé des sa vans distingués. Mojon qui y professe la chimie, est un de ces italien s (dont on ne parle jam ais) qui out précédé M. Oersted dans la découverte de l·’é l e c t r o m a g n e t i s m e ». Tale scritto era dovuto an a penna di un insigne matematico fiorentino, rifugiato politico a a rig i dove, nel 1830, per i suoi particolarissim i meriti, ad onta dei

“Ι ! '™ 01'1 suscitati negli ambienti scientifici francesi, gli era stata a d d a ta la cattedra di matematica al Collegio di Francia, Guglielmo ι eroi ’ , 11110Jeone) Libri-Carnicci, conte della Sommaja (1803-. ), no issimo anche come bibliofilo (e, sin qui, evidentemente, non taceva torto a l proprio nome) ma più tard i, assai meno favorevol mente noto ^ ed anzi perseguito giudiziariamente, come collezionista '.,1. 1 111... 1 tin i. Ma il chimico Mojon di cui, molto opportunamente, i. .Libri aveva ricordato l'esistenza ed i meriti scientifici, aveva un fra­

tello medico, già professore universitario in Genova ed ivi d istin tis­

simo professionista, il cui nome da tempo aveva valicato gli angusti confini del Ducato per affermarsi, iu vari centri universitari italia n i e ìan cesi, per la sua instancabile e geniale operosità scientifica, nei c ir ­ coli polizieschi e governativi di Torino (e ne rimase traccia anche nel minuzioso diario del grafomane Carlo Alberto), per le sue non del tu t­

to ortodosse opinioni politiche e religiose.

Il Libri, che in casa del medico Mojon aveva goduto di molte a t ­ tenzioni quando, esule, era passato da Genova, attenzioni di cui

par-i 1) « J ’apar-i lu a u jo u rd ’hupar-i dans la Revue des Deux Mondes — sc rpar-iv e v a par-il Re n el suo D ian o in d ata 29 m arzo 1832 (riportato nel Carlo Alberto inedito di F S alata , M ondadoii, ed., 1931) — un article m erveilleusem ent bien fait Dar L ibri, su r l ’etat de la littératu re dans nos Etats ».

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ve del tutto scordarsi qualche anno più ta rd i, avrebbe potuto fa i men­

zione nel suo articolo di questo m inore ma non meno degno lia te llo dell’illustre chimico Mojon e decantarne i non comuni p reg i. Senonchè la medicina esula completamente d a lla trattazio n e d ell a rtic o lista . Perciò, a, distanza di oltre cento anni, è un medico lig u r e che si propo­

ne di colmare, come si dice, la lacuna, rievocando, con m aggio i copia di particolari -di quanto a ltr i finora abbiano t a t t o , una fig u ra < i pio- fessionista, di cittadino e di patriota che b rilla d i sin g o lare uce 111 quelPambiente scientifico e professionale genovese dei p rim i decenni dell Ottocento, g l altrove da lu i più diffusam ente d escritto (-).

Quando, nel 1 7 6 7 , venne soppressa in Isp agn a la Com pagnia di Gesù, un laico gesuita di nome Benito Mojon, nato verso i l l i 8 0 a V illarejo de Fuentes, nella diocesi di Cuenca (Nuova C a s tig lia ), che esercitava la farm acia con molta perizia e che, per essere mo o vei - sato anche nella botanica e possedere nozioni m ediche, era stato in­

caricato di insegnare la chimica farm aceutica n el ( ollegio t i cala di Henares, in provincia di Toledo, 11011 potendo p iù esp icare la propria a ttiv ità, si trasferì a Genova (3) non si sa per q uale p artico­

lare richiamo. A Genova il Mojon, dopo aver la v o ra to

zieria di Giacomo Gibbone, posta « n ella strad a m a estra eli S S i­

ro », aperse, verso il 1 7 7 2 , una bottega di s p e z i a l e n e lla stessa strad a (via di Fossatello) là dove esiste tu tto ra u n a farm acia che, passata poi ai figli Giuseppe ed Antonio ed a i d iscen d en ti d i ques o ultimo, nonostante i successivi m utam enti di p ro p rietà, conservo il nome dei primi tito la ri, cosi come il suo intern o, nelParre& am ento e delle decorazioni del soffitto, ha conservato il p ristin o aspetto.

E quando il medico, chimico e botanico i n g l e s e , W illia m b a tt

( 1 7 4 4 - 1 8 1 2 ) , laureato a M ontpellier nel 1 7 7 0 (4), s ta b ilito s i a Geno­

va verso il 1 7 7 1 (5), per ragioni di salu te, ed ivi, p er concessione

spe-(2) P b e rri, i l p ro f. G. A . G a rib a ld i e la m e d ic in a g e n o v e s e d e l suo tempo (1784-1845), ed. « L i g u r i a » , Savona., 1941.

(3) Isnardi-Celesia, S to ria d e ll'U n iv e rs ità d ì G e n o v a , l i p . S o ic lo m u ti, υ n ova 1867 Su Benedetto M ojon s e n io r p iù o m en o b r e v i e n o n s e m p re esatti cenni sono rep erib ili an che n e l voi. 35° d e ll 'E n c ic lo p e d ia u m v e r s a l eu rop eo­

am erican a e sul D izio n a rio del R iso rg im en to N azionale. V e d a n s i in o lt r e le bio­

grafie di Giuseppe M ojon (n ota 7 d el p re se n te la v o ro ) e, m o lto im p o rta n te , a .

Neri, in R ivista lig u re di scien ze, le tte re ed a r t i , a n n o X L IL fa s e . I. genn aio- febb raio 1915. a p ro p o sito di u n a le tt e r a d i B ia n c a M ile si.

(4) B. Mojon (ju n io r), Eloge h isto riq u e de G u illa u m e B a t t , G r a v ie r , G enova, 1812(5) L’Isnardi (loc. cit.) sc riv e 1774, d a ta in e s a tta p o ic h é lo s te sso B att, in u n a m em oria p re se n ta ta a lla S o cietà m e d ic a d ’E m u la z io n e n e l 1801, si n te - riv a a vicende p ro fe s s io n a li sv o lte si in G e n o v a con l a s u a p a rte c ip a z io n e n el 1771.

IL DOTTOR BENEDETTO MOJON .103

iimlt l'V ^e,‘eilissimi Collegi, messosi ad esercitare largamente e con i seo·„7!-V,1!a,i %LoOÌf f Ì01ie: no,,ostante la religione anglicana da di chimii "ipaV <lai Gesuiti la nomina a professore sino ·. Γ , ί f 16,0 ^novese, instaurando a Genova uno studio rio dî> ’ li ; § t0 tlltt(J « :(jno.sciuto e negletto ed uii laborato linn dSpic+T ' Γ ’' costruit° a tergo dell’ Università, sulla col si d elF o ÌS f ? 6’ Pei' slla P i a t i v a , furono anche gettate le ba­

tolo li ι , 1 D1C0 universitario, ad assistente preparatore, col ti- n e l k l l t o ι ΐ ! Hni,lica' veime Prescelto Benedetto Mojon che f in n ·ιΗsti Τ Γ tatt° (lomanda d’inscrizione al Collegio dei s X t ó n n Ρ · ί Γ Π? Sj )ei;0 8010 CÜlq,,e aimi Più tardi, dopo aver

τι i_> 4. 1. ìle Pa it e llua s p a ia le commissione.

diede ? ¥ ^ attedra al 1787. Recatosi in Inghilterra, emerito Τ ο τ -η Λ ^ 1. J f 1110 successivo e venne nominato professore

fessions , η μ T * 1 V’ a eiH)Va Per occuparsi esclusivamente della pro­

fri nic'iti ι Λ/Γ sostlt111 nell’insegnamento il prof. Cesare Cane- ern S n î» L ^ 1784’ :Ul,1° in cui· a sua domanda, gli R e n e t t i n i t ' <'l" ,;ssa la ‘-ittadinanza genovese, aveva pubblicato a p urt n Z 1 1 r dlT d0la al reggit01'i <ìell’Università, una P h a r m i c o - S* : e f o n n a <a che incontrò il generale favore, continuava cescnnn p·, ι ^ *"n*10m dl '^mostratore, venendo sostituito dal fran-

‘ Stefano Lavaggio-Rosso, farm acista nel Convento del-ία jl ace.

i i n ^ a o i f \r S’era 'sp0saTo in Genova il 12 agosto 1770 con to fìo ii Ϊ ! Camusso (° Oamussi) «li Novi, dalla quale ebbe ot-npii& '' (U1+11e T ” e tre femmine. Dei maschi il primo mori in te-fu (Vn '.n j ,5· f ™ udo fu Giuseppe; il terzo Antonio; il quarto in i r Lened®tt0 eome il padre e come il nonno paterno ; il v/iìt V ' ia n cesco Saverio, morì forse giovanissimo non avendo la ­ sciato traccia di sè.

Il primo fra i figli sopravvissuti di Benedetto Mojon, Giuseppe nacque in Genova il U agosto 1772 (·). Giovanissimo si applicò sotto

a guida del padre agli studi di chimica, apprendendo la teoria di Lavoisier dai medici De Ferrari e Mongiardini reduci da P avia ove avevano seguito le lezioni del B rugnatelli ed assistito alle esperien­

ze di Volta. Nel 1799 pubblicò delle Lcfj gi di fisica e m a te m a tic a che gli attirarono l ’attenzione degli studiosi. Nel 1801 successe a l Padre Lavaggio-Rosso come dimostratore di chimica e, nel 1806, con la nuo­

va sistemazione degli studi, fu nominato professore di chimica

far-(6) L’atto di nascita e di battesimo è conservato n ell’archivio p arrocchiale di S. Siro, donde sono stati estratti tutti gli altri dati relativi ai Mojon.

1 0 4 PIETRO B E R R I

maieutica, assumendo nel 1815 Pinsegnam ento di t u t t a la chim ica.

Membro dell’istitu to Nazionale d al 1798, b rillò an ch e nel a lo ia fiorente Società medica d’Emulazione con parecchie d is se rta z io n i, a l ­ cune delle quali relative alle acque te rm a li dei d in to r n i d i Genova ed alla costituzione m ineralogica d ella L ig u ria . N el 1819, appena istituito in Genova il Protomedicato, egli ne fu n o m in ato co n sigliere straordinario, e tale carica conservò sino a tu tto i l 1835. F u preside del Collegio di Filosofia e socio d elle p iù celebri a cc a d e m ie ^scienti­

fiche e letterarie d’Europa. Morì a Genova il 21 m arzo 1837 d una polmonite influenzale, dopo aver chiesto ed o tten u to d a pochi mesi la giubilazione per esser divenuto pressoché cieco. L a su a o p e ia più importante è il C orso a n a lit i c o d i c h i m i c a (1800) ch ’ebbe parecchie

edizioni e traduzioni (7). .

Anclie il secondo dei figli sopravvissuti di B en ed etto M ojon, A n ­ tonio, nato nel 1778, seguì le orme paterne, lim ita n d o s i però, in col­

laborazione con Giuseppe, a ll’esercizio d ella fa rm a c ia .

Il quartogenito si dedicò invece a lla m edicina co glien d o vi sod­

disfazioni e fama non inferiori certam ente a q u e lle r is e r v a te d a lla chimica al fratello Giuseppe. La su a v ita offre in o ltre a s s a i m ag­

gior interesse e, posta in conveniente r is a lto su llo sfondo d e ll’epo­

ca, ci sembra non priva d'un certo q u al fascino ro m an tico .

Benedetto Narciso Emanuele Mojon nacque a G enova, n e lla casa paterna della strad a di Fossatello 635, il 17 feb b raio 1781 e fu b a t­

tezzato due giorni dopo n ella chiesa di S. Siro (8).

(7) Isnardi-Ce l e s ia, loc. cit, Spotorno, in N uovo g io r n a le lig u s t ic o , s e iie 2 , v o l. I fase. V; Canobbio, in Elogi d i lig u r i i ll u s t r i , d i D. L u ig i G r illo , 2 a ed., Tomo III, Torino 1846; An o n im o (P ro f. B a c ig a lu p o ), A lc u n i lig u r i i l l u s t r i : trattenim ento accadem ico p er la so le n n e d is trib u z io n e d e i p r e m i a g li a llie v i delie scuole pubbliche d e lla città, X IV ag osto ,1846, G e n o v a , T ip . F e rra n d o . Le notizie biografiche dello Sp otorn o e d e l C an ob b io ed a l t r e d a q u e s te r ic a ­ vate (Po g g i, per es., in D izionario d e l R iso rg im e n to N a z io n a le ) p o r t a n o u n a data di nascita e rra ta . A n cor p iù e r r a t a (1775) q u e lla r i p o r t a t a in d iz io n a ri

b io g r a fic i f r a n c e s i . . a»*

(8) Tutti i d izio n ari biografici, co m p re so i l D ic tio n n a ire e n c y c lo p é d iq u e des sciences m édicales, diretto da A. D ech am b re (2a se rie , to m o IX, p a g . 76) As- selin-Masson, ed., P a ris , 1875 (degli i t a li a n i se ne o c c u p a s o lt a n t o i l D iz. dei Ris. Naz. a cura del Poggi), g li a rtic o li ch e re c a n o c e n n i s u B e n e d e tto M ojon senior e su Benedetto ju n io r (notevole q u e llo g ià c ita to d i A. Ne r i) , e le v a n e biografìe di Bianca M ilesi M ojon, lo fa n n o i n v a r ia b i lm e n t e n a s c e r e n e l 178*.

data che appare di p rim o acchito in v e ro s im ile , so l ch e s i c o n s id e r in o le d ate degli altri p rin cip ali even ti d e lla sua v ita . L a d a ta del 1781, d e d o tta d a ll a tto cu nascita, pur con ferm an do la n o te vo le p re c o c ità d e l g io v a n e , l a r e n d e a c cet­

tabile, in arm onia con Γ o rd in am en to a c c a d e m ic o del te m p o e p e r m e tte d i in ­ q u ad rare cronologicam ente, con la m a s s im a esa tte z z a , t u t t a la c a r r i e r a . Co­

m ’era possibile ch ’eg li fosse aiu tan te d i c h ir u r g ia n e ll 'A r m é e d ' I t a lie a 16 a n ­ n i e laureato a 18? T an t’è vero che, p iù p e r a m o re di v e r i s i m i g l i a n z a

che per inesattezza di fon ti, la d a ta d i la u r e a e r a s t a t a p o s t ic i p a t a a l 180) da parecchi biografi. R etroceden dola in v e c e d i tr e b u o n i a n n i , n o n d e s ta n o più eccessivo stupore un serv iz io m ilita re a 19 a rm i ed u n a l a u r e a a 21. M a in

IL DOTTOR BENEDETTO MOJON

Iniziati in età estremamente giovane gli studi universitari. B e­

nedetto Mojon j u ni or s'appassionò talmente a lla medicina da inte­

grare le, lezioni accademiche con letture, esperimenti, discussioni. È probabile che sin dai primi anni universitari, egli abbia annodato rapporti con le Facoltà mediche di Montpellier e di P arigi, rapporti che si fecero sempre più stretti con l ’andar del tempo.

Nel 1800, a soli li) anni e non ancor laureato — stando a quan­

to scrisse il Souvestre nella biografia di Bianca Milesi Mojon — I5e nedetto, inviato ad aiutare il servizio medico dell’A r m é e d ’ I t a l i e , si tiovò a Marengo, ove Bonaparte lo vide p re s s o i feriti e lo notò.

Nel maggio 1801, per iniziativa del laureando Vincenzo Landò (d i­

venuto^ poi ^ professore supplente della Facoltà medica genovese), 1 giovani Mojon, Silvano e Covercelli, pur essi laurendi, allo scopo di

« discorrere di medicina » (9), fondarono in Genova, assieme al Lan­

dò. la Società medica di Emulazione cui aderirono ben presto pro­

fessori « che godevano di giusta riputazione nella Repubblica a l ­ cuni membri dell’istituto Nazionale, alcuni Professori dello Spedale di Pammatone » (10).

La Società medica d’Emulazione divenne la palestra in cui il Mojon diede i suoi primi pubblici saggi, e le Mem or ie del sodalizio, il pili antico piedecessore dell’attuale Accademia medica, che non ebbe lunga vita pur avendo esplicato nei suoi primi anni un’intensa a ttiv ità seguita con grande interesse anche oltre i confini della Re­

pubblica. contengono parecchie comunicazioni del Nostro, sia da solo che in collaborazione con altri colleglli. Il 16 maggio 1801, in una delle primissime sedute della Società (la prima forse della fase ancor prettamente studentesca), egli lesse una Dissertazione s u l l ’u ti li tà d e l l a m u s i c a ta nt o nello stato di sanità c h e in quello di ma lattia che, così come gli attrasse l ’ammirazione e la stima (lei colleghi e dei m aestri, merita oggi di trattenere per un istante la nostra attenzione.

* * *

L ’argomento del primo saggio medico ed artistico insieme del suo precoce ingegno, saggio che fu dato alle stampe in quello stesso an ­ no e che, tradotto in francese con prefazione e note del dottor Mui>- getti di Pavia (quello stesso che, più tardi professore a Bologna.

tutto quanto si legge intorno alla vita ed alle opere del Mojon, in fin ite sono le inesattezze e le insufficienze. Erratissime per es., le indicazioni biografiche forn ite da. F. F é tis nella Biographie universelles des m usiciens. F irm in Didot 1875.

ί 9) V. Landò, Elogio del fu cittadino Francesco S ilv a n o , in M em orie d e lla Soc. med. di Emulazione, Tomo III, 2° quadrimestre, 1804.

(10) G. A. Mongiarmni, Introduzione alla seduta pubblica d e lla Soc. med d'Em. del 26 novem bre 1801 (Memorie della S. m. d’Em., Tomo 1, 2° qu a­

drim estre, 1801).

10 6 PIETRO BERRI

manifestò tanta o stilità contro M aurizio B u fa lin i), fu ristam p ato dal Fournier di P a rig i nel 1S03, doveva essere offerto a l M ojon d a l­

la musica. Egli m anifestava così, sin dai più gio v an i a n n i, un g r a n ­ de amore per Parte. La musica e ra forse la p r e d ile tta , m a, in v irtù anche dell’indole e della serietà d egli studi f a t ti, la le t t e r a t u r a e la poesia non erano trascu rate. In q u ell’epoca e p er tu tto il secolo XIX in genere, una profonda c u ltu ra u m an istica e filosofica era nei modici tu tt’altro che ra ra.

La musico terapia non era, neanche a llo ra , argom en to nuovo (11).

I l Mojon era stato probabilmente in sp irato da un M é m o i r e s u r la mu sique presentato dal Desessartz a ll I s t i t u t o N azio n ale d i P a r ig i

i l 20 vendemmiaio, dell’anno IX . Ma la terap ia con i suo n i (più o meno m o d u lati) è antica quanto la c iv iltà . Non leg g iam o anche nel- l ’Antico Testamento come l ’ipocondriaco S a u l, vecchio re atrab i- liare, calmasse i suoi sp iriti esacerbati a l dolce suono idell’a rp a di Davide? Saltuariam ente, nel corso dei secoli, vi sono s t a t i te n ta tiv i di codificarne, di solito dilatandole, le ap p licazio n i, finché s ’è g iu n ­ ti, facendo giustizia di tante esagerazio ni e di ta n te illa z io n i fa n ta ­ siose, alla conclusione che la m usica, per il nesso e s is te n te fr a re a ­ zioni psichiche ed innervazione v iscerale, possa g io v a re in c e rti d i­

sturbi funzionali ed in molte forme di nevrosi e che s ia a n z i im p areg­

giabile elemento di conforto e d i rigenerazione m o rale n e g li ospe­

dali e nelle prigioni (12), tenendo sempre conto però d e lla re c e ttiv i­

tà individuale poiché « ognuno d a lla m usica riceve q u e llo che lia già in sè » (13).

Il libretto del Mojon ha un v alo re puram ente sto rico . E sso con­

densa in 32 paginette una notevole mole d i 'd ati, c o lti però senza ec­

cessiva discriminazione, anche d a lla m itologia e .d'olla leggenda.

Non si riferisce mai ad osservazioni p erso n ali, m a a lle num erose letture fatte e riporta tutto ciò che g li p are d im o stri Γ efficacia t e ­ rapeutica -della m usica con estremo candore ed ev id en te buona fede, anche le affermazioni più inverosim ili. Non m ancano b ei s q u a rc i reto­

rici sull’essenza della m usica e sui suoi m ira b ili effetti p s ic h ic i, non privi di efficaci notazioni fors’anche o rig in a li. Non s ’accelerav an o i palpiti del cuore del giovinetto cittad in o Mojon, g ià s p e tta to re non inerte dell’eroica giornata di M arengo, quando riev o c av a « q u ali

i11) Un saggio di b ib lio g ra fia a n tic a e re c e n te s u lla m e lo t e r a p ia s i t r o v a in A. Pa z z i n i, L a m e d ic in a p r im it iv a (V ol. I d e l T r a tta to e n c ic lo p e d ic o d i storia della m e d ic in a , M iiano-Rom a, 1941). C fr. a n c h e I n f l u e n z a d e lla m u s ic a s u ll1 organism o u m a n o in G. Ma z z i n i, I l b a m b in o n e lV a r te m u s i c a l e, Ist. It.

d’A rti grafiche, B ergam o, 1941.

(12) R. As s a g i o l i, M u s ic a e m e d ic in a, R a s s e g n a I t a lia n a , n o v . 1930; A. Ber-

t a g n o n i, La cura con la m u s ic a, C o rrie re d e lla s e ra , 8 m a r z o 19 41 (in q u e s t ’ a r ­

ticolo si trovano ria s s u n ti e fìssati in m od o e c c e lle n te i v e r i t e r m i n i d e lla questione).

( 1 3 ) A . Ber t a g n o n i, loc. cit.

IL DOTTOR BENEDETTO MOJON 1 0 7

prodigi di valore non ha prodotto la Marnigliene n e g li eserciti fran ­ tesi, per far trionfare la causa della lib e rtà »?

E se la musica nello stato di salute è utile, rientrando essa nelle forze eccitanti che « ravvivano le funzioni anim ali, esaltano e for­

tificano la lorza· vitale », nello stato di m alattia è altrettanto utile, come dimostrano i la tti prodigiosi registrati negli annali della me­

dicina. 11 Mojon ha l ’impressione che, nel suo tempo, la musica 11011 operi più quei prodigi che 'determinava in antico, nella Grecia e nell’Oriente. E perchè? « La musica di Pergolesi, Piccinui, Paisiello,

— dice egli con adorabile ingenuità — è forse inferiore a quella di ierpandro e di Arione? 0 gli uomini sono divenuti gradatam ente più insensibili .·1 ». — Egli è convinto che se la musica fosse usata in tutti quei casi in cui 1 usavano lì 1 i antichi, si determinerebbero gli stessi effetti che gli antichi si ripromettevano, ma « la musica mo­

derna — egli dice — sembra essere divenuta più dolce, più volut­

tuosa, più disposta alla compassione e 11011 essere fa tta che per c a t­

tivare i cuori ed ispirare l ’amore », mentre gli antichi avevano mu­

sica atta a destare qualunque sentimento, tanto che se 11e servivano anche come (li un profilattico contro le.... frenesie amorose e d’un succedaneo della.... cintura di castità....

Astraendo da queste.... portentose azioni attribuite alla musica dei popoli antichi, musica sicuramente ignota al Mojon il quale si fonda esclusivamente sulle letture fatte e sembra non afferrare il concetto così .semplice che anche la musica, come tutte le a rti, ina assai più tard i che le arti figurative, ha seguito il progresso della civiltà e che le musiche dell'antichità greco-romana (0 di civ ilia più remote, se se 11e possedessero esempi) potrebbero parer puerili (quando non cacofoniche come quelle dei selvaggi) anche ad orecchi ottocenteschi, la notazione sul carattere elegiaco e carezzevole delle musiche della Scuola napoletana, le uniche forse con le quali egli avesse fam igliarità, non accennando menomamente a Mozart e ad Haydn (i quali, pur non avendo composto musiche di carattere eroi­

co, esprimevano sentimenti ben più virili, non creando di solito per futile diletto, preparando l ’avvento di Beethoven) ha un certo in ­ teresse, poiché fa presagire il modernissimo problema affacciato d ai musicoterapeuti : che, cioè, a ll’elemento fonico, con le sue varietà tonali, modali, ritmiche, timbriche, debba aggiungersi, non tanto il carattere della composizione (triste, lieto, ecc.), quanto lo stesso suo p a t h o s legato al genio del creatore.

Il Mojon deduce da 11’esperienza del passato che la musica cor­

risponda bene nelle malattie nervose ma dà dell’esagerato a quel Giovali B attista Porta che, convinto di aver trovato nella musica una panacea universale, fabbricava gli istrumenti destinati a lla m usicojatria con il legno di quelle piante medicinali che sono mag­

giormente indicate per la guarigione delle singole m alattie. Così

.108 PIETRO BERRI

curava i maniaci con il suono d’un flauto d ’elleboro, le m a la ttie lin ­ fatiche col tirso, ecc.

11 Mojon dice d ie il meccanismo d ’a&ione d e lla m u sica è p u ra ­ mente fìsico; la musica agisce in noi e come stim o lan te m eccanico e

DISSERTAZIONE

S U L L ’ U T IL IT À ' D E L L A M U S I C A

Tanto nello stato di Sanità che in quello di M alattia .

D I

B E N E D E T T O M O JO N C H I R U R G O Me m b r o d e l l a S o c i e t à' Me d i c a

d' Em u l a z i o n e .

Pour être hereux , il faut sentir . Mous. Lettres à Em ilie

Fig. ] - R iproduzione in fo rm a to orig in ale del f r o n t i ­ spizio della prim a p u b b licazion e del M ojon.

come creatrice di sensazioni piacevoli. Se la cava p o i con se m p lic i­

stiche e rudimentali nozioni d’arm onia, di fisica d ei su o n i e d i a n a ­ tomia dell’organo d ell’udito. « La musica- — egli d ic e — con sid e­

stiche e rudimentali nozioni d’arm onia, di fisica d ei su o n i e d i a n a ­ tomia dell’organo d ell’udito. « La musica- — egli d ic e — con sid e­

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