• Non ci sono risultati.

PROGRAMMAZIONE 2007-2013: L’IMPLEMENTAZIONE DEI FONDI STRUTTURALI IN SICILIA

4.3. La Sicilia e la Politica di Coesione

4.3.2. Due casi studio sul PO FESR Sicilia 2007-

Nell’analisi del contesto all’interno del quale si inserisce la Politica di coesione della programmazione 2007-2013, il caso della regione Sicilia diviene rappresentativo poiché, in virtù delle caratteristiche del contesto regionale, ben si attaglia alle dinamiche di intervento designate dalla politica regionale comunitaria. Pertanto, attraverso l’analisi della cronistoria e dell’iter burocratico di due progetti, il caso della Strada intercomunale Petralia Sottana-Petralia Soprana (PA) e il progetto di prevenzione della desertificazione ad Acicastello (CT), si tenterà di comprendere dove siano emerse le principali criticità nel processo amministrativo interessato. I due progetti rappresentano nel primo caso un esempio di utilizzo virtuoso dei fondi UE, mentre il secondo caso si è risolto con il ritiro del finanziamento erogato.

La scelta di questi due progetti deriva dal fatto che entrambi siano inseriti all’interno del PO FESR Sicilia 2007-2013 e nello specifico all’interno dell’Asse 2 del Documento Strategico Regionale, il quale presenta la dotazione finanziaria più importante nonché, assieme all’Asse 1, il principale obiettivo della strategia di sviluppo della regione. Inoltre, l’Asse 2 “Uso efficiente delle risorse naturali” si trova ad essere in linea sia con l’Obiettivo Strategico Comunitario 1.1.2 “Rafforzare le sinergie tra tutela ambientale e crescita”, sia con la Priorità 3 del QSN “Uso sostenibile ed efficiente delle risorse naturali”518. Di fatto, per quanto riguarda l’uso delle risorse naturali le analisi Costi-

Benefici519 prodotte in Sicilia mostrano tra i punti di forza la creazione di Piani per l’Assetto Idrogeologico (PAI) a tutela del territorio, d’altra parte tra le criticità principali si evidenziano l’elevato dissesto idrogeologico e il rischio di desertificazione in gran parte

518 Regione Sicilia, Quadro Strategico Nazionale per le regioni italiane dell’obiettivo Convergenza (2007- 2013): Programma Operativo Regionale, adottato con Dec. CE n. C(2014) 6446. Delibera n. 261/2014, pag. 85-87.

519 L'analisi SWOT (conosciuta anche come matrice SWOT) si propone di identificare i punti di forza e le debolezze nelle performance di aziende ed istituzioni, sia a causa di fattori endogeni che esogeni. La S (strenghts) rappresenta i punti di forza, la W (weaknesses) rappresenta le debolezze, entrambe fanno riferimento a fattori interni all’istituzione di riferimento. D’altra parte, O (opportunities) e T (threats) rappresentano rispettivamente punti di forza e debolezze di fattori esterni all’istituzione di riferimento. Da Leigh Doug; “Chapter 47: SWOT Analysis”, in Handbook of Human Performance Technology 3rd Edition: Principles, Practices, and Potential, Persing James A., Pfeiffer, San Francisco, 2006, pag. 1089.

135

del territorio regionale520. Pertanto, i casi studio presi in esame faranno riferimento proprio a due progetti di prevenzione di queste difficoltà.

Nella comprensione dell’entità del problema, rappresentato dalle criticità sopracitate, basti pensare che circa il 50% del territorio siciliano è classificato come a rischio di desertificazione medio e medio-elevato, mentre il 7% del territorio si attesta su rischio elevato. D’altra parte, in riferimento al dissesto idrogeologico, nel 2006 sono stati approvati i PAI che hanno interessato il 72% del territorio regionale evidenziando circa 21.249 dissesti di diversa intensità521. In questo contesto i principi stabiliti a Göteborg e

Lisbona divengono quindi degli orientamenti strategici decisivi per lo sviluppo regionale siciliano. In particolare, i progetti dell'Asse 2 del PO FESR, si inseriscono nella Linea di Orientamento di Lisbona LG11: “Favorire l’uso sostenibile delle risorse e migliorare la protezione dell’Ambiente”522.

Inoltre, risulta importante sottolineare che entrambi i progetti, oltre a far parte dello stesso Asse di attuazione, condividono sia lo stesso Obiettivo Specifico 2.3 “Attuare la pianificazione nel settore del rischio idrogeologico, sismico, vulcanico, industriale e ambientale inclusa la lotta alla desertificazione, e nel settore della tutela dei corpi idrici e degli habitat/specie di interesse comunitario; predisporre e attuare piani di prevenzione del rischio sia antropogenico che naturale”; che lo stesso Obiettivo Operativo 2.3.1 “Realizzare interventi infrastrutturali prioritari previsti nei PAI approvati, nella pianificazione di Protezione Civile e per la prevenzione e mitigazione dei rischi, anche ad integrazione di specifiche azioni del PRSR523 Sicilia”524. Pertanto, i due progetti si differenziano soltanto per la Linea di Intervento e per il Dipartimento Regionale di riferimento, che nel caso di Acicastello è la LI 2.3.1.B “Interventi di prevenzione dei fenomeni di desertificazione anche in un’ottica di complementarietà e sinergia con analoghe iniziative nell’ambito della Politica regionale nazionale” afferente al Dipartimento per l’Ambiente525. D’altra parte, il progetto di Petralia Sottana fa

520 Regione Sicilia, Quadro Strategico Nazionale per le regioni italiane dell’obiettivo Convergenza (2007- 2013): Programma Operativo Regionale, adottato con Dec. CE n. C(2014) 6446. Delibera n. 261/2014, pag. 57.

521 Ivi, pp. 16-17. 522 Ivi, pag. 88.

523 Piano Regionale Sviluppo Rurale.

524 Regione Sicilia. Programma Operativo FESR Sicilia 2007-2013: Requisiti di ammissibilità e criteri di selezione, adottato con Del. n. 21, 18 febbraio 2015, pag. 28.

136

riferimento alla Linea di Intervento 2.3.1.11 “Interventi di adeguamento e potenziamento delle vie di fuga finalizzate a garantire adeguati standard di sicurezza in aree a più elevato rischio naturale” afferente al Dipartimento Protezione Civile Regione Sicilia526.

La scelta di questi due progetti è motivata anche da elementi di natura programmatica ed economica poiché entrambi, così come molti altri progetti, rientrarono all’interno di quelle opere non completate alla data del 31 dicembre 2015. Quest’ultima, in base alle regole di esecuzione del bilancio comunitario, rappresentava il termine definitivo per l’ammissibilità della spesa rendicontabile alla Commissione per il periodo 2007-2013. Tuttavia, per quei progetti non completati, ma il cui finanziamento era stato già erogato, si palesava la possibilità di inviare, entro marzo 2017, i documenti di chiusura alla Commissione, la quale a seguito di un’istruttoria poteva decidere di mantenere il finanziamento erogato527.

Il 30 aprile 2015, la Commissione con la Decisione C (2015) 2771 final, modificò la data di consegna definitiva dei progetti, precisamente al punto 3.5 “Progetti non funzionanti” venne stabilito che:

“Al momento della presentazione dei documenti di chiusura (marzo 2017), gli Stati membri dovranno garantire che tutti i progetti che rientrano nella chiusura del programma siano

funzionanti, ovvero completati e in uso, e pertanto considerati ammissibili”528

A livello regionale, la decisione della Commissione permise alle amministrazioni locali, titolari di progetti a nome del PO FESR 2007-2013, di completare e mettere in uso tali opere entro e non oltre la data del 31 dicembre 2016529.

Infine, dal punto di vista economico, la scelta di questi due progetti è stata motivata dalla dimensione relativamente modesta degli importi destinati alla loro realizzazione. Per entrambe le opere il finanziamento totale aveva un valore compreso tra i 200.000- 1.000.000 di euro, permettendo di conseguenza un’analisi accurata dell’iter burocratico.

526 Ivi, pag. 50.

527 Camera dei Deputati. Servizio Studi, La chiusura della programmazione 2007-2013, Ultimo aggiornamento 5 marzo 2018, http://www.camera.it/temiap/documentazione/temi/pdf/1105260.pdf, [Ultimo accesso 30 marzo 2019], pag. 5.

528 COM(2015) 2771 final, Allegato della decisione della Commissione che modifica la Dec. C(2013) 1573 sull’approvazione degli orientamenti sulla chiusura dei programmi operativi adottati per beneficiare dell'assistenza del Fondo europeo di sviluppo regionale, del Fondo sociale europeo e del Fondo di coesione (2007-2013), Bruxelles, 30 aprile 2015, pag. 6.

137

Di fatto, nel caso di progetti economicamente più consistenti, sarebbe risultato molto più complesso ricostruire l’intero processo evolutivo degli stessi, principalmente a causa della mole di interventi politico-economici occorsi durante lo svolgimento della programmazione, il che avrebbe potuto pregiudicare la puntualità e l’accuratezza dell’analisi proposta.