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PROGRAMMAZIONE 2007-2013: L’IMPLEMENTAZIONE DEI FONDI STRUTTURALI IN SICILIA

4.1 Il Quadro Finanziario Pluriennale e il Quadro Strategico Nazionale nella Programmazione 2007-

4.1.3. Il Piano di Azione per il Sud

Dopo quattro anni di operatività dei Fondi strutturali, al 31 dicembre 2010, lo stato di utilizzo dei fondi comunitari era preoccupante. Infatti, si rilevarono serie difficoltà da parte delle amministrazioni centrali e regionali nell’utilizzare le risorse comunitarie secondo la tempistica accordata in seno all’Unione, con il rischio di veder disimpegnate le stesse in virtù del principio n+2, che prevedeva il definanziamento di quelle risorse programmate e non spese entro il biennio successivo all’annualità di riferimento440. Inoltre, nel 2010 il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione nel suo rapporto annuale registrava che, per le otto regioni del Mezzogiorno, a fronte di circa 16 miliardi stanziati nel periodo di programmazione 2000-2006, la spesa effettivamente realizzata era poco

437 Ivi, pag. 77.

438 Camera dei Deputati. Documentazione e Ricerche, I temi dell’attività parlamentare nella XVI legislatura: Politiche di coesione territoriale, Doc. I, n. 26, XVI Legislatura, marzo 2013, pag. 17. 439 Ministero dell’Economia e delle Finanze. Dipartimento della Ragioneria Generale: Ispettorato Generale per i Rapporti Finanziari con l’Unione Europea, Monitoraggio interventi comunitari programmazione 2007/2013 obiettivo convergenza, Attuazione Finanziaria, XVII Legislatura, 30 giugno 2013, pag. 5. 440 Camera dei Deputati. Documentazione e Ricerche, I temi dell’attività parlamentare nella XVI legislatura: Politiche di coesione territoriale, Doc. I, n. 26, XVI Legislatura, marzo 2013, pag. 2.

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superiore a un terzo (38%). Il 40% di tale importo, circa 6,1 miliardi, risultava invece impiegato in progetti il cui stato di avanzamento variava tra 0 e 10%441.

Le difficoltà riscontrate dall’Italia nell’utilizzo delle risorse nel periodo 2007-2013, sebbene inserite in un contesto di crisi economica e finanziaria che ha interessato tutta l’UE, restavano allarmanti poiché già dalla fine del 2009 nella quasi totalità degli Stati membri si era registrato un recupero decisivo dei ritardi accumulati. D’altra parte, l’Italia ha continuato a manifestare forti criticità, principalmente nella gestione dei POR delle regioni Convergenza. Di fatto tra il 2007 e il 2009 il governo dovette operare dei tagli sostanziali e il riciclo delle risorse del FSC, laddove l’originale stanziamento di circa 64 miliardi per l’intera programmazione fu ridotto a poco più di 10,7 miliardi. Come conseguenza tre dei quattro programmi finanziati dal FSC all’interno del QSN furono dismessi, propriamente i programmi Educazione, Ricerca e Competitività e Reti e Mobilità, mantenendo soltanto il programma Interregionale442.

Alla fine del 2010, l’ammontare dei pagamenti del bilancio comunitario rappresentava in Italia appena il 7% delle risorse assegnate, ciò avrebbe determinato il rischio concreto di incorrere nel disimpegno automatico delle risorse comunitarie443. Fabrizio Barca, nel suo documento sulla Politica di coesione in Italia del 2011, identificava le cause del ritardo straordinario dell’Italia nel cumularsi dei seguenti fattori:

- Indirizzo e presidio insufficienti da parte dei centri nazionali di competenza e di coordinamento alla quale ha corrisposto un simile indebolimento del livello regionale di governo;

- Incertezze finanziarie derivanti dal susseguirsi di tagli alle risorse;

- Frammentazione degli interventi che hanno disperso l’impegno dell’amministrazione e della Politica regionale;

441 Camera dei Deputati. Temi dell’attività parlamentare, Piano Nazionale per il Sud: Le priorità per la

strategia di ripresa sviluppo del mezzogiorno,

http://leg16.camera.it/temiap/temi16/Piano%20nazionale%20per%20il%20Sud.pdf, [Ultima consultazione 20 marzo 2019], pag. 4.

442 Polverari Laura; Op. cit., pag. 581.

443 Camera dei Deputati. Documentazione e Ricerche, I temi dell’attività parlamentare nella XVI legislatura: Politiche di coesione territoriale, Doc. I, n. 26, XVI Legislatura, marzo 2013, pag. 13.

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- La focalizzazione sui processi anziché sui risultati in termini di qualità della vita dei cittadini444.

Pertanto, alla luce di tali ritardi, nella seduta del novembre del 2010, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Piano Nazionale per il Sud, che individuava otto priorità strategiche445 finalizzate allo sviluppo e al rilancio delle aree del Mezzogiorno446. Per la prima volta gli strumenti dell’accordo di programma consentirono di unire e concentrare le risorse nazionali con quelle regionali, in modo da garantire un piano di interventi finalmente coordinato e condiviso da tutti gli attori istituzionali coinvolti447. Tuttavia, il Piano conteneva una debolezza fondamentale, ossia non implicava lo stanziamento di nuove risorse, come osservato dal Commissario europeo per la Politica Regionale. Inoltre, nonostante la necessità di una maggiore concentrazione nella cooperazione con le autorità regionali nell’implementazione degli interventi, l’approccio decisionale sembrò essere più centralizzato rispetto a quello promosso dal QSN.

Pertanto, l’avvio del Piano nazionale per il Sud non può essere visto come un serio impegno, quanto piuttosto una manovra Politica che tentò di promuovere l’immagine del governo, e di alcuni suoi membri particolarmente sensibili alla questione meridionale, ricollocando allo stesso tempo risorse scarse verso progetti vicini all’esecutivo448. I

parziali risultati del Piano Azione Sud emersero anche dalla verifica intermedia dell’Addizionalità, richiesta dagli organi comunitari competenti entro il 31 dicembre 2011, in cui il Principio di addizionalità è considerato verificato se la media annua della spesa pubblica nazionale ammissibile tra gli anni 2007 e 2010 è tale da essere coerente, ossia da non pregiudicare, il risultato finale relativo all’interno periodo 2007-2013.

444 Barca Fabrizio; La Coesione territoriale in Italia alla fine del 2011: Relazione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato del Ministro per la coesione territoriale, Camera dei Deputati, Roma, 6 dicembre 2011, pag. 19.

445 Infrastrutture; Ambiente; Beni pubblici, culturali e turismo; Competenze e istruzione; Innovazione, Ricerca, competitività; Sicurezza e legalità; Certezza dei diritti e delle regole; Pubblica Amministrazione; Sistema finanziario e Banca del Mezzogiorno; Sostegno alle imprese, al lavoro e all’agricoltura.

446 Camera dei Deputati. Documentazione e Ricerche, I temi dell’attività parlamentare nella XVI legislatura: Politiche di coesione territoriale, Doc. I, n. 26, XVI Legislatura, marzo 2013, pag. 12. 447 Camera dei Deputati. Temi dell’attività parlamentare, Piano Nazionale per il Sud: Le priorità per la

strategia di ripresa sviluppo del mezzogiorno,

http://leg16.camera.it/temiap/temi16/Piano%20nazionale%20per%20il%20Sud.pdf, [Ultima consultazione 20 marzo 2019], pag. 13.

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Di fatto, la verifica ha evidenziato che il profilo di Addizionalità a suo tempo negoziato e formalizzato nel QSN non è stato rispettato449. Di conseguenza, il disimpegno dei Fondi comunitari al 31 dicembre 2011 è stato scongiurato solo grazie alla decisione della Commissione che ha concesso termini più ampi per la rendicontazione della spesa450. Al 21 novembre del 2011 la percentuale dei pagamenti eseguiti si attestava intorno al 7,4%, una percentuale che pone l’Italia al penultimo posto, prima della sola Romania. Si tratta per l’Italia di 9 punti percentuali di realizzazione in meno rispetto alla programmazione precedente451.

Infine, il raggiungimento degli obiettivi di spesa, ulteriormente accresciuti in seguito all’allentamento sul vincolo del 2010, interessò la quasi totalità dei programmi operativi dell’obiettivo Convergenza452. Inoltre, dato che il Piano Nazionale per il Sud non

sembrava conseguire risultati significativi con uno stato di utilizzo dei fondi fortemente in ritardo, verso la fine del 2011 viene adottato un nuovo strumento. Tramite la delibera CIPE n. 1 del 2011 vennero stabilite le linee operative per un efficientamento nell’utilizzo delle risorse con l’istituzione del Piano Azione Coesione, il cui obiettivo principale fu colmare i ritardi più rilevanti nella spesa della programmazione453.

449 Barca Fabrizio; La Coesione territoriale in Italia alla fine del 2011: Relazione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato del Ministro per la coesione territoriale, Camera dei Deputati, Roma, 6 dicembre 2011, pag. 25.

450 Camera dei Deputati. Temi dell’attività parlamentare, Piano Nazionale per il Sud: Le priorità per la

strategia di ripresa sviluppo del mezzogiorno,

http://leg16.camera.it/temiap/temi16/Piano%20nazionale%20per%20il%20Sud.pdf, [Ultima consultazione 20 marzo 2019], pp. 4-5.

451 Barca Fabrizio; La Coesione territoriale in Italia alla fine del 2011: Relazione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato del Ministro per la coesione territoriale, Camera dei Deputati, Roma, 6 dicembre 2011, pag. 3.

452 Camera dei Deputati. Temi dell’attività parlamentare, Piano Nazionale per il Sud: Le priorità per la

strategia di ripresa sviluppo del mezzogiorno,

http://leg16.camera.it/temiap/temi16/Piano%20nazionale%20per%20il%20Sud.pdf, [Ultima consultazione 20 marzo 2019], pag. 5.

453 Camera dei Deputati. Documentazione e Ricerche, I temi dell’attività parlamentare nella XVI legislatura: Politiche di coesione territoriale, Doc. I, n. 26, XVI Legislatura, marzo 2013, pag. 2.

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