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Capitolo 4 L'analisi

4.3 Dentro all'analisi

4.3.2 Durante le lezioni: fase di azione

Per l'analisi delle attività che sono al centro della nostra ricerca, ci serveremo delle note di campo (frasi in corsivo) trascritte da chi scrive la ricerca nonché insegnante del laboratorio linguistico, per quanto riguarda la somministrazione dell'approccio lessicale. Inoltre confronteremo questi appunti con i due commenti scritti dalla mediatrice culturale. Durante l'esposizione dei dati verranno evidenziate in grassetto le quattro tematiche (in 4.3, qui in grassetto) che sono state estrapolate dalla visione stessa dei dati, per poi poterne discutere in seguito.

UD: Io a scuola

UA: Scopriamo l'astuccio

A proposito della prima unità d'apprendimento, ci sono delle osservazioni interessanti. La fase di motivazione è avvenuta senza ostacoli (riconoscono i nomi degli oggetti presentati sul banco,

alcuni errori di concordanza, ad esempio Penna nero), anche se non tutti hanno risposto alle

sollecitazioni (studente 4). È interessante l'annotazione riguardante l'attività di lettura sulla presentazione degli oggetti scolastici (appendice A): la lettura non è troppo veloce. Si evince quindi che c'è una prima piccola discrepanza tra le aspettative di chi ha preparato l'attività e quello che realmente è successo (tematica 4). Qualche ostacolo è stato incontrato alla richiesta di

sottolineare le parole che si conoscono e poi quelle che non si conoscono, infatti gli alunni non

sanno bene cosa considerare come parola e abbiamo deciso di intervenire dando un'ulteriore

indicazione, un esempio. L'attività di completamento della griglia e di abbinamento è avvenuta senza problemi, da cui si può ipotizzare che la comprensione sia avvenuta. Alcuni studenti hanno avuto, invece, difficoltà di comprensione nell'attività di disegno, riguardo al numero degli oggetti (alcuni hanno avuto una difficoltà nel comprendere e quindi poi disegnare il singolare o il plurale

di certi oggetti, ad esempio due gomme). Al termine della prima lezione sono state registrate le

seguenti note sull'atteggiamento (tematica 1): sembrano essersi divertiti eccetto lo studente 3 nel

disegno e nella lettura. Lo studente 1 comprende bene ma non parla, forse per paura?.

UA: La scuola

Per quanto riguarda la fase iniziale di motivazione, viene annotato che lo studente 3 non ha voglia

(l'ha detto esplicitamente), lo studente 4 si chiude alle domande di italiano. (tematica 1). Dalla

lettura di quanto appuntato riguardo l'esercizio sul lessico degli spazi scolastici (globalità A, attività 1) si evince che c'è un errore nella strutturazione dell'esercizio: ho sbagliato la

disposizione del lessico: è troppo semplice in quanto i vocaboli erano in fila sia nella colonna che nella figura (tematica 2 e 4). Durante la lettura si registra che lo studente 4 si perde: interrompe la lettura e si distrae. Il testo non è di difficile comprensione avendone già visto i vocaboli ed

essendo noto il contesto. Qualche errore di comprensione viene rilevato dalla correzione del vero e falso relativo al testo. L'attività successiva (globalità B) riguardava le espressioni di richiesta di permesso, introdotte da un esempio da loro conosciuto (per favore, posso andare in bagno?). Al momento di riordinare i dialoghi alle vignette, c'è stata un po' di confusione, anche perché alcune vignette non erano chiarissime (tematica 3). Tuttavia, l'attività era collettiva e insieme hanno provato a fare gli abbinamenti giusti e ognuno poteva correggere o tentare un abbinamento diverso. La giusta soluzione è frutto di un lavoro di gruppo, infatti, tutti hanno partecipato, chi stando prima in disparte e scegliendo di agire in un secondo momento (tematica 1). Sembra che questa modalità non abbia creato ansie o preoccupazioni.

Si può evincere che, a partire dall'analisi delle attività e delle note di campo, la prima unità didattica non ha comportato ostacoli particolari. Nonostante i discenti non siano abituati a un lavoro di questo tipo e a un'insegnante diversa che, tra l'altro, non usa il cinese, non ci sono stati comportamenti tali da farci capire che qualcosa era da rivedere. Sembra inoltre esserci stata comprensione ricettiva degli item lessicali.

Il commento della mediatrice culturale

Per ogni UD è stata consegnata alla mediatrice uno strumento dove poter annotare un commento, di cui ce ne sono pervenuti due. Si tratta di una scheda costruita per il 'diario insegnante', scritta dalla Prof. Coonan per il corso di metodologia per la ricerca glottodidattica presso l'università Cà Foscari. Questo strumento suggeriva all'insegnante di annotare liberamente osservazioni, riflessioni, sentimenti, ipotesi, reazioni, spiegazioni, interpretazioni, idee/intuizioni. Il suo commento è stato il seguente:

L'approccio ludico mi sembra molto efficace. È una buona attività per ampliare il lessico. Ottimo fissare il lessico con attività scritte. Aggiungerei qualcosa per stimolare il dialogo, per aiutare i bimbi a mantenere il dialogo, senza fermarsi alle prime battute. Nel complesso l'attività è stata efficace.

UD Io a casa UA: La casa

Una tecnica utile è quella del mimo. Vengono sollecitati i discenti con domande come Conoscete

delle parole della casa?;

Nonostante siano stati presentati molti esempi, anche indicando luoghi concreti nella scuola (ad esempio pavimento e giardino), lo studente 3 e 4 hanno avuto difficoltà con l'attività sulle stanze. Inoltre lo studente 4 sembra avere dei problemi di comprensione delle consegne (tematica 2). A

volte i suoi compagni le spiegano in cinese cosa deve fare, altre volte lei stessa cerca di capire osservano quello che gli altri stanno facendo. Sembra non capire anche con esempi in cinese dei suoi compagni. Non ha capito, ad esempio, il concetto di bagno, anche con esempi “Maestra,

posso andare in bagno?”.

Anche l'attività di ascolto ha comportato diverse difficoltà, le quali erano previste in quanto l'ascolto è difficile di per sè. Riascoltando una seconda volta col il testo sotto ha permesso, invece, ai discenti di rispondere alle domande in maniera corretta. Il completamento cloze (appendice F) è

risultato difficile, lo studente 3 non ha capito cosa doveva fare (forse la consegna era poco chiara) (tematica 2), solo lo studente 2 ha completato correttamente con i tre vocaboli mancanti,

presenti nel testo delle risposte multiple. Anche l'inserimento dei vocaboli nella griglia (ibidem) è stato ostacolato da alcune difficoltà linguistiche: da un lato, ci sono stati alcuni errori di concordanza da parte degli studenti 3 e 4, quelli che a nostro avviso sembrano avere una competenza un po' inferiore rispetto agli studenti 1 e 2. dall'altro lato, ci sono errori di scrittura, forse dovuti all'errata trascrizione rispetto a un ricordo fonetico, come tacetto e bametto, o alla mancata applicazione della strategia di ricerca dei vocaboli nel testo, soffio invece di soffitto.

Riguardo le ultime due attività, prevalentemente ludiche, possiamo dire che anche gli altri due alunni del laboratorio sono stati inclusi in quanto era un'attività non scritta e potevano seguirla tranquillamente. I discenti hanno risposto bene al gioco ma c'era anche chi, studente 4, parlava

tra se e non seguiva (tematica 1) e questo atteggiamento ha creato disagio in chi conduceva

l'attività. Il tempo non è poi bastato per il gioco dell'architetto (tematica 4), per tanto gli studenti hanno potuto terminare il laboratorio colorando a piacere la scheda del gioco.

UA: La famiglia

Al momento di mostrare agli alunni la foto della famiglia di chi scrive (tematica 3), loro hanno

apprezzato, mostrandosi partecipi. L'attività di lettura del brano (tematica 3) è stata anch'essa

apprezzata, anche se i discenti erano distratti e hanno creato “confusione”(tematica 1). In seguito, alle domande di riconoscimento dei personaggi (i nonni e due fratelli) gli studenti hanno fatto fatica a riconoscerli eccetto lo studente 4, la quale, di solito, ha una comprensione minore. L'attività di riordino delle battute delle vignette di Paolo e Sara è andata bene: la descrizione delle famiglie dei personaggi era accompagnata dalle immagini sottostanti (tematica 3). La ricostruzione delle domande secondo le risposte è risultata particolarmente difficile (tematica 2 e

4). Per quanto concerne gli esercizi della scheda sulla famiglia, incentrati sul lessico, solo uno

studente si è sentito frustrato dalle difficoltà (tematica 1). L'esercizio di abbinamento in colonna

è stato da tutti completato, anche se è stato necessario esplicitare il genere di moglie e marito esemplificato nelle parole cinesi 书/ 书, rispettivamente donna/uomo e aiutare lo studente 1 facendogli notare la vocale finale delle parole (ad esempio, zia va sotto la colonna la moglie perché termina per a e quindi si riferisce al femminile). L'ultima attività prevedeva il disegno del proprio albero genealogico e l'intervista a coppie: lo studente 1 e 2 hanno provato a interagire

sulla base del disegno, mentre lo studente 3 e 4 fanno più fatica a costruire delle domande e quindi non hanno partecipato all'attività, eccetto per il disegno. Forse si tratta di un problema di impostazione dell'attività (tematica 4).

UA Daily routines

La fase di motivazione non è riuscita completamente: sono distratti e non si riesce a proseguire. O la presentazione orale, senza immagini, non è stata efficace (tematica 3), oppure non hanno capito l'argomento. Per attivare la strategia di previsione, sono state poste delle domande sul video della Pimpa: Video che viene visionato più volte su richiesta dei discenti, tuttavia, non riescono a

rispondere completamente alle domande o perché non hanno capito, o forse non hanno sufficiente materiale linguistico.(tematica 4). Prima di lavorare con la scheda successiva sono state

'nominate' le azioni, come ad esempio 'svegliarsi': solo gli studenti 3 e 4 hanno risposto bene indicando l'immagine che rappresenta l'azione, mentre lo studente 1 era distratto dal lavoro dell'insegnante mediatrice con gli altri alunni e lo studente 4 è rimasta in silenzio, forse perché non ha capito cosa doveva fare. Tuttavia, si è tentato anche di tradurre alcune azioni in cinese e non si è avuta alcuna risposta. C'è una risposta molto positiva, lo studente 4 si “illumina” alla

richiesta di scrivere in cinese l'azione “mangiare”. Gli studenti dovevano quindi collocare le

azioni in tre colonne denominate “La mattina”, “Il pomeriggio”, “La sera”, ma ci siamo accorti che non conoscevano questi termini e li abbiamo quindi tradotti. Durante la collocazione temporale (vengono numerate le immagini delle azioni) è stato annotato un dato interessante:

alcune azioni vengono prima o dopo rispetto a quello che ci si aspettava, evidentemente alcune sono culturalmente diverse oppure non sono state comprese. Ad esempio l'azione di lavarsi i denti viene prima della colazione. Inoltre è stato notato che, dal momento che alcuni di loro hanno il tempo prolungato e ciò significa che pranzano a scuola, c'è stata qualche difficoltà nell'assegnazione della sequenzialità. L'attività ha, così, richiesto molto tempo, diversamente da quanto ci si aspettava.

Un'ulteriore fase globale è stata fatta sulle espressioni “giocare a” con esempi del libro. Vengono

inoltre esplicitati esempi con collocazioni ma non è detto che siano stati recepiti: al momento del

completamento delle collocazioni alcuni studenti hanno scritto delle espressioni senza però far riferimento agli esempi visti (tematica 4). Lo studente 3 ha, ad esempio, completato “gioco con” (dove una risposta esemplare era “te”), con “gioco in cortile”. Ha quindi scritto un'intera espressione ricopiandola dalle vignette della pagina precedente (vedi 4.3), senza rendersi conto che c'era “con” di cui il risultato è “gioco con gioco in cortile”. L'attività di sintesi con il cartellone era libera, nel senso che i discenti potevano costruire le frasi in vario modo, potevano sperimentare. I foglietti con su scritti i chunk lessicali dietro avevano il velcro in modo che gli alunni potessero attaccarli al cartellone secondo quattro colonne, intitolate rispettivamente “Tempo”, “Persone”, “Azioni”, la quarta senza titolo. Tuttavia, la situazione era caotica, non

sapevano il significato di tempo e hanno faticato a dare un senso logico alle frasi, le hanno posizionate completamente a caso. Forse non hanno capito il compito (tematica 2). Il velcro sul

cartellone era calibrato nel senso che in corrispondenza del cartellino “la mattina” della prima colonna, nella seconda c'era una possibilità sola di attaccare il cartellino ed essendo la colonna delle persone, le possibilità erano “Io” o “e mia sorella”. La stessa cosa con le azioni al singolare, “faccio colazione”, erano calibrate per essere collocate nell'ultima colonna di destra di fronte al cartellino “io”. Per capire meglio si veda l'appendice H. Detto questo, il risultato non è stato quello sperato (tematica 3 e 4), forse perché, come detto sopra, la consegna non era chiara. O

forse perché, e questo può succedere, i discenti erano stanchi e distratti. È intervenuta l'insegnante mediatrice, rimproverando gli alunni in italiano e cinese del loro comportamento. La lezione era quasi giunta al termine, così abbiamo anticipato il rientro in classe e rimandato l'ultimo gioco alla lezione successiva. Si può notare una forte discrepanza (o meglio frustrazione) tra le nostre aspettative e quello che poi si è realizzato. (tematica 4).

Riassumendo, gli ostacoli maggiori si sono incontrati con l'unità d'apprendimento sulla casa e quella sulle azioni quotidiane. Si può osservare che nel momento di maggiori difficoltà da parte degli studenti, il loro comportamento subisce un cambiamento.

Il commento della mediatrice culturale

Molto efficace l'attività che localizza gli oggetti negli spazi. Il lessico è molto ricco, ho osservato che i bambini nel tempo breve dell'attuazione delle attività riescono a interagire se però passa un po' di tempo, tendono a dimenticare. Il lessico è stato molto denso.

UD Io descrivo

UA Mi piace, non mi piace

Dal momento che durante l'ultima lezione abbiamo dovuto abbandonare l'attività del cartellone, è stata ripresa all'inizio di questa, in quanto, essendo l'ultima lezione prima di una lunga pausa (vacanze di Pasqua e festa del 25 aprile) abbiamo ritenuto utile fare delle attività di ripasso.

Questa volta alcune espressioni sono state ulteriormente esplicitate con esempi o tradotte in cinese e gli alunni hanno completato l'attività, dando modo a chi la conduceva di spiegare le nozioni di tempo, persone e azioni.

A proposito dell'attività di abbinamento dei vocaboli a immagini legati al cibo, gli studenti si sono divertiti ad abbinare e esprimere i propri gusti. Non conoscevano alcuni vocaboli che sono stati tradotti solo quando nessuno dei quattro trovava la soluzione, che la prima attività si è svolta senza ostacoli. Dopodiché, abbiamo ripassato il lessico relativo alle azioni quotidiane giocando al gioco dell'oca: tirato il dado e contato fino alla casella giusta, abbiamo chiesto “cosa sta facendo?”. Anche se le risposte sono state brevi, ad esempio “mangia”, hanno partecipato tutti, in particolare è stato annotato che lo studente 4 ha partecipato: questo fatto ha richiesto un appunto particolare perché di solito è quello che ha più difficoltà di comprensione con un conseguente atteggiamento di silenzio o distrazione (tematica 1). Il gioco dell'indovino, invece, è stato utile per ripassare il lessico delle lezioni precedenti, sugli oggetti scolastici e luoghi della casa. Esso consisteva nel fare domande con risposta sì/no, a un alunno il quale aveva pescato l'immagine di

un vocabolo che gli altri dovevano indovinare in modo graduale. Si è ritenuto opportuno, tuttavia, che fossimo noi a porre le domande, le quali sono state comprese da tutti. Il gioco finale è stato eseguito in plenaria, con gli altri due studenti e l'insegnante mediatrice, per una focalizzazione sulle sillabe: il gioco del treno, dove a partire da una parola iniziale “treno”, la persona seguente prosegue il treno di parole dalla sillaba finale “no” e così via. Solo lo studente 1 sembra si sia

annoiato.

UA Il mio corpo

La fase di motivazione, prevedeva l'esecuzione di comandi di movimento di parti del corpo, in modo che la comprensione fosse immediata: al comando, muoviamo la testa, eseguivamo il comando e chiedevamo ai discenti di fare altrettanto, quasi forse una sorta di riscaldamento iniziale. Com'è stato, tuttavia, registrato l'attività di movimento non è stata gradita, c'è stato

imbarazzo (tematica 2). Riguardo la lettura dei due brani non si sono riscontrati ostacoli evidenti,

l'abbinamento delle mini descrizioni alle immagini è avvenuta con successo. Nelle note di campo si legge che: gli studenti non conoscono alcune parole e chiedono la traduzione. Ci sono state, invece, difficoltà nel completamento della griglia: due studenti, 1 e 2, hanno completato da soli la griglia, non sempre correttamente per quanto riguarda l'accordo di genere e numero. Ad esempio occhi grande/piccolo/piccola di cui è chiaro, ancora non padroneggiano le regole, ma di cui hanno compreso il significato: i capelli non sono grandi né piccoli, possono essere castani ma anche verdi e azzurri, forse un riflesso di quanto avviene nei cartoni animati. Gli occhi non sono, tuttavia, castani, perché non è stato loro presentato l'abbinamento di occhi con l'aggettivo castano/i. Gli studenti 3 e 4 hanno, invece, incontrato maggiori difficoltà, tanto che siamo intervenuti guidando l'esecuzione dell'esercizio, fornendo loro esempi, mimando certi aggettivi (grande, piccolo) e dando, se necessario, la traduzione. Tra le annotazioni si può leggere: non

hanno capito come usare l'esercizio precedente, forse non ho insistito abbastanza (tematica 2 e

4). Dal completamento della scheda Che cosa manca? Si può evincere che i discenti hanno

appreso i vocaboli relativi alle parti del corpo (un solo errore di scrittura del discente 3 per gamba, scritto gamabi). L'attività di abbinamento parti del corpo ad azioni (tra una scelta di tre, Anche in

italiano! Vol 1, p 64) è stata completata correttamente dagli studenti 2 e 3 e con qualche errore

dagli studenti 1 e 4. è probabile che tali errori siano dovuti più alla mancata comprensione dei vocaboli corrispondenti alle azioni (soprattutto saltare, ma anche camminare, annusare) piuttosto che dei vocaboli relative alle parti del corpo. C'è quindi stato una sopravvalutazione nell'uso di certi termini (tematica 2 e 4). La lezione è terminata, su richiesta degli alunni, con un disegno libero di un personaggio: anche questa attività è stata sfruttata per ripassare quanto visto nella

lezione corrente, sollecitando gli studenti a descrivere i loro disegni con domande del tipo “come sono i capelli” e così via.

UA Mi descrivo

Le attività da svolgere sono numerose e per questo motivo è stato annotato che sono avvenute

modifiche in loco secondo i tempi di come i discenti reagiscono. Mancava lo studente 2.

(tematica 4). Per la fase di presentazione dell'argomento della lezione, ci siamo descritti, attingendo ad esempi concreti che si riferiscono a quello che indossa e alle sue caratteristiche fisiche. Tuttavia si è registrata una mancanza di collaborazione finché non si è ricorsi al libro

Anche in italiano! (vol 1, p. 65) dove due personaggi si descrivono brevemente. La comprensione

è avvenuta ma al momento di descrivere un'altra persona, l'item “capelli castani” non viene

usato: c'è quindi una conoscenza ricettiva ma non produttiva. L'attività di pagina 42 e 43 (ibidem)

non ha riscontrato particolari difficoltà eccetto per le immagini legate ai vocaboli del vestiario: la poca chiarezza non ha permesso ai discenti di essere autonomi nell'esecuzione dell'esercizio, infatti c'è stata difficoltà a capire a quale immagine si riferiscono le parole (tematica 3). Lo

studente 1 non ha, invece, letto la frase “Oggi Sara ha” ed ha quindi dato risposte sbagliate in un primo momento, ma poi si è corretto. Anche se la lettura del testo Com'è presentava

nuovamente il lessico del vestiario sembra che gli alunni non abbiano trattenuto tale lessico, forse

era necessario aggiungere un'attività di elaborazione profonda. La lettura e il seguente esercizio

di comprensione vengono eseguiti correttamente, eccetto qualche errore da parte dello studente 1: dall'esecuzione sembra che ci sia stata comprensione delle frasi descrittive, infatti sono state sottolineate e lette insieme le espressioni descrittive, dividendo per colori la descrizione con il verbo essere (Aziz è alto) e quelle con il verbo avere (ha i pantaloni neri). Tuttavia ci si interroga se effettivamente alcuni item lessicali, come ad esempio anziana, siano stati compresi. Infatti, per affrontare l'esercizio seguente (ibidem, pp.66 67) gli studenti hanno chiesto la traduzione di alcuni termini alla mediatrice culturale ma prima di dar loro quanto richiesto c'è stato il tentativo di farli riflettere riprendendo la lettura di pagina 68. Lo studente 4 aveva qualche difficoltà e allora si è ricorsi alla traduzione in cinese. Lo studente 1 ha invertito gli aggettivi magro e grasso anche se le concordanze erano giuste, bene lo studente 3, lo studente 4 è stato seguito da noi vista il suo scarsa competenza in italiano si pensa che abbia bisogno di maggiori attenzioni. Dal momento che l'attività di analisi 'Osserva' è molto importante, abbiamo letto lentamente gli esempi già sottolineati per evidenziare certi item lessicali importanti: con brevi domande si è cercato di promuovere una riflessione attiva sulle concordanze degli aggettivi, quanto c'è il verbo essere, e l'uso del verbo avere per descrivere qualcuno. L'attività di pagina 14 (Anche in Italiano! Vol 2)

rappresenta la fase di sintesi: solo lo studente 1 ha fatto fatica e siamo intervenuti anche in cinese. La fotocopia viene usata per cerchiare le desinenze finali e far notare ulteriormente le finali degli aggettivi che cambiano in base al genere (femminile, maschile) o rimangono invariati. Sull'ultima attività gioco si può leggere che è piaciuta, hanno capito ciò che dovevano fare. Quindi forse c'è

una conoscenza ricettiva di certi item lessicali (capelli castani). Probabilmente ciò che gli

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