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e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

d) Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività materiali dallo stato patrimoniale avviene al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un’attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al minore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le perdite di valore sono rilevate a conto economico. Eventuali riprese di valore, nel limite del valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore, sono imputate a conto economico.

Per i beni acquisiti con operazioni di leasing finanziario, in conformità alle norme di cui allo IAS 17, il bene viene iscritto nell’attivo patrimoniale, in contropartita al debito verso il locatore, e viene effettuato l’ammortamento lungo la vita utile stimata del bene. I canoni corrisposti al locatore vengono portati a riduzione del debito per la quota capitale ed a conto economico fra gli interessi passivi per relativa la componente finanziaria.

9 – A

TTIVITÀ IMMATERIALI

a) Criteri di iscrizione

Le attività immateriali includono l’avviamento, il software applicativo ad utilizzo pluriennale, i costi di ristrutturazione di filiali e di altri immobili non di proprietà, e il deposito del marchio di impresa. L’avviamento è rappresentato dall’eccedenza del costo di acquisto sostenuto rispetto al fair value, alla data di acquisto, dei beni e degli altri elementi patrimoniali acquisiti nell’ambito di operazioni di aggregazione. Qualora tale differenza risulti negativa, la differenza stessa viene iscritta direttamente a conto economico.

Le altre attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i futuri benefici economici attribuibili all’attività si realizzino e se il costo dell’attività stessa può essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell’attività immateriale è rilevato a conto economico nell’esercizio in cui è stato sostenuto.

b) Criteri di classificazione

I costi di ristrutturazione di immobili non di proprietà vengono capitalizzati in considerazione del fatto che per la durata del contratto di affitto la società utilizzatrice ha il controllo dei beni e può trarre da essa benefici economici futuri. Le altre attività immateriali sono iscritte come tali se sono identificabili e trovano origine in diritti legali o contrattuali.

c) Criteri di valutazione

L’avviamento iscritto derivante da operazioni di aggregazioni aziendali, in quanto avente vita utile indefinita, non è soggetto ad ammortamento e viene sottoposto al test di impairment, almeno una volta all’anno e comunque in quei casi in cui si manifestano delle particolari circostanze che indicano una riduzione del valore iscritto a bilancio. L’ammontare dell’eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore d’iscrizione dell’avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore, pari al maggiore tra il fair value dell’unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso. A tale scopo viene identificata l’unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l’avviamento. Le conseguenti rettifiche imputate a conto economico, anche qualora in esercizi successivi, ne venissero meno i motivi che le hanno originate, non possono essere ripristinate.

Il costo delle restanti immobilizzazioni immateriali è ammortizzato in quote costanti sulla base della relativa vita utile. Le migliorie apportate a beni di terzi, detenuti in locazione o in leasing finanziario, si ammortizzano nel più breve periodo tra quello in cui le migliorie possono essere utilizzate e quello di durata della locazione (comprensivo dell’eventuale rinnovo, se questo è dipendente dal conduttore). Trattasi di migliorie e di spese incrementative che non sono separabili dai beni stessi, in quanto non hanno autonoma funzionalità ed utilizzabilità: in caso contrario, infatti, verrebbero iscritte tra le immobilizzazioni materiali.

d) Criteri di cancellazione

La cancellazione di un’immobilizzazione immateriale dallo stato patrimoniale avviene al momento della dismissione e qualora non siano attesi benefici economici futuri.

e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Qualora l’attività immateriale non rispecchi i requisiti di identificabilità, controllo della risorsa, ed esistenza di benefici economici futuri, il relativo costo è rilevato a conto economico nell’esercizio in cui è stato sostenuto.

Per quanto riguarda l’avviamento, qualora la differenza tra il fair value degli elementi patrimoniali acquisiti e il costo d’acquisto della partecipazione risulti negativa, la stessa viene iscritta direttamente a conto economico. Nel caso in cui tale differenza risulti positiva, si avrà l’iscrizione dell’avviamento fra le attività immateriali e l’imputazione a conto economico di eventuali perdite di valore.

82

10 A

TTIVITÀ NON CORRENTI IN VIA DI DISMISSIONE

a) Criteri di iscrizione

La voce in oggetto comprende attività non correnti (o gruppi di attività in dismissione) i cui valori contabili saranno recuperati principalmente con operazioni di vendita anziché con il loro uso continuativo.

b) Criteri di classificazione

Le attività non correnti in via di dismissione sono valutate al minore tra il valore di carico ed il loro fair value al netto dei costi di cessione.

c) Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività non correnti classificate nella voce in oggetto avviene al momento della dismissione.

d) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Proventi ed oneri (al netto dell’effetto fiscale) derivanti dalle attività classificate nella voce in oggetto, sono esposti nel conto economico in voce separata.

11 F

ISCALITÀ CORRENTE E DIFFERITA

a) Criteri di iscrizione

Gli oneri o proventi fiscali sono rappresentati dall’importo complessivo delle imposte correnti e differite incluso nella determinazione del risultato dell’esercizio. Relativamente alla fiscalità differita, un’attività fiscale, corrispondente alle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri, viene rilevata per tutte le differenze temporanee deducibili, secondo le disposizioni dello IAS 12, se è probabile che sarà realizzato un reddito imponibile a fronte del quale potrà essere utilizzata la differenza temporanea deducibile. I predetti criteri applicati, in assenza di fondati elementi previsionali tali da mettere in dubbio la capienza dei futuri redditi imponibili dell’Istituto, appaiono coerenti e supportati dalla serie storica di tali redditi rilevati nei precedenti esercizi. Non sono state calcolate le imposte differite sulle riserve in sospensione di imposta sulla base di quanto previsto dai paragrafi 52 A e B dello IAS 12, in quanto non si ritiene che dette riserve verranno distribuite.

b) Criteri di classificazione

Le imposte correnti corrispondono all’importo delle imposte sul reddito dovute o recuperabili, riferibili al reddito imponibile o perdita fiscale di un esercizio. Le imposte sul reddito sono calcolate nel rispetto della vigente legislazione fiscale.

Le passività fiscali differite corrispondono agli importi delle imposte sul reddito dovute negli esercizi futuri riferibili alle differenze temporanee imponibili.

Le attività fiscali differite corrispondono agli importi delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri e sono riferibili a:

- differenze temporanee deducibili;

- riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate;

- riporto a nuovo di crediti d’imposta non utilizzati.

Le differenze temporanee sono le differenze tra il valore contabile di un attività o di una passività nello stato patrimoniale e il suo valore riconosciuto ai fini fiscali.

c) Criteri di valutazione

Le attività per le imposte anticipate e le passività per le imposte differite sono conteggiate applicando ai valori nominali delle corrispondenti differenze temporanee le aliquote d’imposta che, in base alla normativa fiscale in essere al momento del calcolo, saranno in vigore nei futuri periodi in cui si presuppone si verificheranno le “inversioni” delle medesime differenze temporanee. Inoltre, quando la disciplina tributaria prevede aliquote d’imposta diverse per frazioni del medesimo reddito è possibile utilizzare, per i futuri periodi in cui avverranno le suddette “inversioni”, l’aliquota media ponderata dell’esercizio al quale si riferisce il bilancio.

d) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le imposte correnti e differite sono registrate a conto economico ad eccezione di quelle relative a utili o perdite su attività finanziarie disponibili per la vendita e a quelle relative alla variazione del fair value di strumenti finanziari derivati di copertura (copertura del flusso finanziario), che vengono registrati al netto delle imposte direttamente nel patrimonio netto.

12 F

ONDI PER RISCHI E ONERI

FONDI DI QUIESCENZA E OBBLIGHI SIMILI

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