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e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli utili e le perdite realizzati mediante cessione o rimborso degli strumenti finanziari di trading, nonché gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value, sono classificati a conto economico e rappresentati nel risultato netto dell’attività di negoziazione.

2 – A

TTIVITÀ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA

a) Criteri di iscrizione

L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie disponibili per la vendita coincide con la data di regolamento per i titoli e con la data di erogazione per i crediti. La rilevazione iniziale delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene al loro fair value, che di norma corrisponde all’ammontare erogato/pagato comprensivo dei costi e dei ricavi iniziali direttamente attribuibili.

b) Criteri di classificazione

Le attività finanziarie disponibili per la vendita comprendono attività finanziarie diverse da quelle derivate e classificate come crediti, attività finanziarie di trading o detenute sino a scadenza. Sono incluse in tale voce anche le interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo, collegamento o controllo congiunto. Fra le attività della specie è stato ricompresso anche un contratto di capitalizzazione stipulato con una compagnia assicurativa.

c) Criteri di valutazione

Gli investimenti classificati nel portafoglio disponibili per la vendita sono valutati al fair value.

Analogamente a quanto avviene per gli strumenti finanziari classificati nel portafoglio di negoziazione, per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato riferite ai prezzi dell’ultimo giorno dell’esercizio.

In assenza di un mercato attivo vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi basati sulla valutazione si strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, sui flussi di cassa futuri oppure su valori rilevati in recenti transazioni comparabili. Gli strumenti di capitale non quotati su mercati attivi, nel caso in cui il loro fair value sia iscrivibile in modo attendibile, vengono mantenuti al costo.

d) Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie avviene quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse, o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi.

A ciascuna data di bilancio viene valutato se vi siano oggettive evidenze che uno strumento finanziario abbia subito perdite di valore con riferimento alle seguenti modalità:

a) in relazione ai titoli di debito le informazioni che si considerano principalmente rilevanti ai fini dell’accertamento di eventuali perdite per riduzione di valore sono le seguenti:

- esistenza di significative difficoltà finanziarie dell’emittente, testimoniate da inadempimenti o mancati pagamenti di interessi o capitale;

- probabilità di apertura di procedure concorsuali;

- scomparsa di un mercato attivo sugli strumenti finanziari;

- peggioramento delle condizioni economiche che incidono sui flussi finanziari dell’emittente;

- declassamento del merito di credito dell’emittente, quando accompagnato da altre notizie negative sulla situazione finanziaria di quest’ultimo;

b) con riferimento ai titoli di capitale, le informazioni che si ritengono rilevanti ai fini dell’evidenziazione di perdite per riduzioni di valore includono la verifica dei cambiamenti intervenuti nell’ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui l’emittente opera; una diminuzione significativa e/o prolungata del fair value di uno strumento rappresentativo di capitale al di sotto del suo costo può essere considerata evidenza obiettiva di una riduzione di valore.

Le perdite di valore sono rappresentate dalla differenza tra il costo ammortizzato dei titoli sottoposti a impairment e il loro valore recuperabile che è pari al relativo valore corrente (fair value).

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Le perdite sono registrate nel conto economico come rettifiche di valore. Gli aumenti di valore dovuti al passaggio del tempo sono iscritti nel conto economico come rettifiche di valore. Gli aumenti di valore dovuti al passaggio del tempo sono iscritti nel conto economico come interessi attivi; eventuali successive riprese di valore vanno registrate nel conto economico per titoli di debito, direttamente a patrimonio netto per i titoli di capitale.

Per i titoli di capitale non quotati valutati al costo le riprese di valore non possono essere riconosciute in bilancio.

e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Relativamente agli strumenti finanziari designati come disponibili per la vendita:

- le componenti positive relative agli interessi vengono calcolate applicando il criterio del tasso di interesse effettivo;

- i profitti e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value, sono registrati in una apposita riserva del patrimonio, al netto del relativo effetto fiscale, fino al momento in cui l’attività finanziaria viene ceduta o svalutata.

Con l’alienazione di un’attività finanziaria disponibile per la vendita, i profitti o le perdite fino a quel momento non realizzati e iscritti nel patrimonio netto, sono trasferiti nella voce

“Utile/perdita da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita” del conto economico.

Nel momento in cui un’attività finanziaria disponibile per la vendita subisce una perdita durevole di valore, la perdita cumulata a seguito di precedenti valutazioni al fair value e iscritta nel patrimonio netto, viene registrata nella voce di conto economico “Rettifiche di valore nette per deterioramento delle attività finanziarie disponibili per la vendita”. Una perdita durevole di valore viene registrata in presenza di obiettive evidenze di riduzione di valore.

Eventuali riprese di valore sono contabilizzate con imputazione a patrimonio netto nel caso di titoli di capitale, con imputazione a conto economico nel caso di crediti o titoli di debito.

L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

3 – A

TTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE SINO ALLA SCADENZA

a) Criteri di iscrizione

L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie coincide con la data di regolamento per i titoli e con la data di sottoscrizione per i contratti derivati. La rilevazione iniziale delle attività finanziarie detenute sino a scadenza avviene al fair value, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili.

b) Criteri di classificazione

Le attività finanziarie detenute sino a scadenza comprendono titoli di debito, con scadenza fissa e pagamenti fissi, che l’impresa intende ed è capace di possedere fino a scadenza. Alla data di riferimento non sono presenti strumenti finanziari classificati in questo portafoglio.

c) Criteri di valutazione

Le valutazioni successive dei titoli detenuti sino a scadenza avvengono al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.

d) Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie avviene quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse, o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi.

e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli utili e le perdite derivanti dalle attività finanziarie detenute sino a scadenza, se presenti, vengono rilevati a conto economico nel momento in cui le attività stesse sono cancellate o hanno subito una riduzione di valore, nonché tramite il processo di ammortamento della differenza tra il valore di iscrizione e valore rimborsabile a scadenza. Le attività detenute fino a scadenza vengono periodicamente (ad ogni chiusura annuale e infrannuale) sottoposte a test di impairment per determinare se vi sono oggettive evidenze che possono far ritenere non interamente recuperabile il valore dell’attività. La perdita di valore, misurata come differenza tra il valore di carico e il valore attuale dei flussi finanziari determinato utilizzando il tasso di interesse effettivo, è rilevato a conto economico. Eventuali riprese di valore, successive alla rilevazione delle perdite di cui sopra, sono imputate a conto economico.

4 – C

REDITI

a) Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione, oppure, nel caso di titoli di debito, con la data di regolamento. La rilevazione iniziale avviene al fair value dello strumento finanziario, corrispondente, di norma, all’ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi di transazione direttamente attribuibili. Nell’ipotesi in cui il valore netto di iscrizione del credito sia inferiore al relativo fair value, a causa del minor tasso di interesse applicato rispetto a quello di mercato o a quello normalmente praticato per operazioni di finanziamento con le stesse caratteristiche, l’iscrizione iniziale è effettuata per un importo pari all’attualizzazione dei futuri flussi di cassa ad un tasso di mercato. I contratti di riporto e le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine, sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. Nel dettaglio le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate come debiti per l’importo percepito a pronti, mentre quelle di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l’importo corrisposto a pronti.

b) Criteri di classificazione

I crediti in oggetto comprendono gli impieghi con clientela e con banche che prevedono pagamenti fissi o determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono stati classificati all’origine tra le attività finanziarie disponibili per la vendita. Nella voce crediti rientrano inoltre i crediti commerciali, le operazioni pronti contro termine, i crediti originati da operazioni di factoring.

c) Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale i crediti della specie sono valutati al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo, che corrisponde al tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all’ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l’effetto economico dei costi/proventi lungo vita residua attesa del credito. Il metodo del costo ammortizzato non viene applicato per i crediti a breve termine, in quanto si ritiene che l’effetto temporale di attualizzazione abbia scarsa rilevanza e quindi la valorizzazione al costo ammortizzato risulterebbe molto simile alla valorizzazione al costo storico.

Ad ogni chiusura di bilancio o in sede di situazione infrannuale i crediti vengono sottoposti a test di impairment per individuare i rapporti che, a seguito di eventi verificatisi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore.

Ad ogni chiusura di bilancio o in sede di determinazione delle situazioni infrannuali, il valore di bilancio dei crediti viene assoggettato alla verifica della sussistenza di eventuali perdite di valore

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che potrebbero determinare una riduzione del loro presumibile valore di realizzo. Tale valutazione viene effettuata analiticamente per i crediti problematici costituiti dai crediti inclusi nelle categorie di rischiosità quali sofferenze, incagli e crediti ristrutturati (se presenti) così come definiti dalle attuali normative di Vigilanza, mentre per le restanti posizioni (crediti “in bonis”) viene effettuata una valutazione forfetaria raggruppandole in categorie omogenee con caratteristiche similari in termini di rischio quali la branca di attività economica.

I criteri da utilizzare per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti problematici si basano sull’attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi, tenendo opportunamente conto delle garanzie sottostanti; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall’individuazione dei recuperi stimati, dei relativi tempi e del tasso di attualizzazione da applicare.

Nell’ambito dei crediti problematici quali le sofferenze, per la determinazione degli incassi stimati e delle relative scadenze dei piani di rientro si fa riferimento alle ipotesi analitiche, per singola forma tecnica di erogazione, formulate dalle funzioni preposte della Banca sulla base della specifica situazione di solvibilità del debitore e tenendo anche conto delle garanzie sottostanti; in ordine al tasso di attualizzazione, nell’impossibilità di determinare in maniera sufficientemente attendibile il tasso originario delle singole esposizioni in sede di prima applicazione, sono stati utilizzati i tassi medi degli impieghi, rilevati all’interno dell’Istituto, relativi all’anno di passaggio a sofferenza. Successivamente tale data vengono utilizzati i tassi originari dei rapporti prima del loro passaggio fra le sofferenze.

Per quanto riguarda gli incagli e le posizioni ristrutturate per la determinazione degli incassi stimati per singola forma tecnica di erogazione si fa riferimento alle ipotesi analitiche formulate dalle funzioni preposte della Banca sulla base della specifica situazione di solvibilità del debitore e tenendo conto, anche per queste tipologie di rapporti, delle garanzie sottostanti; inoltre, utilizzando le storiche riferite all’aggregato di riferimento degli ultimi anni, vengono calcolate le percentuali relative ai passaggi di tali crediti fra le sofferenze (distinte fra quelli confluite entro un anno e entro due anni) e quelle di relativo recupero o rientro fra i crediti “in bonis”; le percentuali così calcolate vengono applicate alle consistenze in essere, ed il valore di presumibile realizzo attualizzato usando, solamente in sede di prima applicazione, in luogo dei tassi originari, i tassi medi degli impieghi, rilevati all’interno dell’Istituto, relativi all’anno di passaggio a incaglio delle singole posizioni. Successivamente tale data vengono utilizzati i tassi originari dei rapporti prima del loro passaggio fra le posizioni incagliate.

La valutazione dei crediti “in bonis” riguarda portafogli di attività per i quali vengono riscontrati elementi oggettivi di perdita a livello collettivo. La classificazione in categorie di rischio della totalità dei crediti in bonis, viene effettuata in funzione della branca di attività economica così come definita dall’attuale normativa di Vigilanza. Ai flussi di cassa stimati delle attività così segmentate vengono applicate percentuali di perdita calcolate in funzione delle serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti così suddivisa.

A partire dall’esercizio in corso ed in relazione ai criteri utilizzati per l’impairment collettivo, al fine di rendere il modello di determinazione meno sensibile ad eventi legati a dinamiche positive o negative dei crediti aventi il carattere della eccezionalità quali ad esempio l’ingresso, l’uscita, fra le posizioni deteriorate di singoli rapporti caratterizzati da elevato importo (in grado quindi di stravolgere le serie storiche per la branca di attività economica di appartenenza), le percentuali di accantonamento applicate sulle consistenze alla data di riferimento, per singola branca di attività economica, sono determinate utilizzando le medie ponderate degli ultimi quattro esercizi, compreso quello in corso.

Gli effetti del cambiamento di stima sono indicati in questa sezione alla parte 17 “Altre informazioni”.

d) Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie avviene quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse, o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi. Per contro, qualora siano stati mantenuti i rischi e i benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita (continuing involvement).

e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi sui crediti, calcolati utilizzando il tasso di interesse effettivo, sono contabilizzati a conto economico in modo da distribuire l’effetto dei costi/proventi di transazione lungo la residua vita attesa del credito. Le svalutazioni (sia analitiche che forfetarie) sono iscritte a conto economico, così come pure le riprese di valore, nel limite del costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

5 A

TTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE

a) Criteri di iscrizione

I principi contabili IAS/IFRS consentono di classificare nella categoria degli strumenti finanziari valutati al fair value con contropartita in conto economico, qualsiasi attività finanziaria così definita al momento dell’acquisizione, (c.d. fair value option). La voce in oggetto è riferita all’applicazione della “fair value option” per le attività finanziarie oggetto di copertura “naturale” finalizzata ad un migliore equilibrio degli effetti a conto economico della valutazione delle attività e passività finanziarie.

b) Criteri di classificazione

In sede di transizione ai nuovi principi contabili alcuni strumenti finanziari pur non detenuti con finalità di negoziazione, sono stati, come consentito dallo IAS 39, classificati nel portafoglio delle attività finanziarie designate al valore equo rilevato a conto economico.

c) Criteri di valutazione

Le valutazioni successive del portafoglio in oggetto avvengono al fair value, ad eccezione degli strumenti rappresentativi di capitale che non sono quotati in un mercato attivo, il cui fair value non può essere determinato in modo attendibile e che pertanto sono mantenuti al costo. Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato riferite ai prezzi dell’ultimo giorno dell’esercizio. In assenza di un mercato attivo vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi basati sulla valutazione si strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, sui flussi di cassa futuri oppure su valori rilevati in recenti transazioni comparabili.

d) Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie avviene quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse, o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi.

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e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli utili e le perdite realizzati mediante cessione o rimborso degli strumenti finanziari di trading, nonché gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value, sono classificati a conto economico e rappresentati nel risultato netto dell’attività di negoziazione.

6 O

PERAZIONI DI COPERTURA

a) Criteri di iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono inizialmente iscritti al fair value.

b) Criteri di classificazione

La voce di stato patrimoniale in oggetto accoglie i derivati di copertura, distinti nelle seguenti categorie:

- copertura del fair value di una determinata attività o passività (fair value hedge);

- copertura dei flussi di cassa futuri attribuibili ad una determinata attività o passività (cash flow hedge);

- copertura di investimenti esteri.

I derivati di copertura sono utilizzati per gestire il rischio di tasso, il rischio di cambio e il rischio di credito di attività e passività. All’atto di classificazione di uno strumento finanziario come di copertura vengono documentati a cura delle funzioni preposte:

- la relazione fra lo strumento di copertura e l’elemento coperto, includendo gli obiettivi di gestione del rischio;

- la strategia per effettuare la copertura;

- i metodi che saranno utilizzati per verificare l’efficacia della copertura.

In generale una copertura viene considerata altamente efficace se, sia all’inizio che durante la sua vita, i cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa dell’elemento coperto siano quasi completamente compensati dai cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa del derivato di copertura, ossia i risultati effettivi restino all’interno di un intervallo compreso fra 80% e 125%.

Le operazioni non sono più considerate di copertura se:

- la copertura operata tramite il derivato cessa o non è più altamente efficace;

- il derivato scade, viene venduto, rescisso o esercitato;

- l’elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato;

- viene revocata la definizione di copertura.

La parte inefficace della copertura è data dalla differenza fra il cambiamento del fair value dello strumento di copertura e il cambiamento del fair value dell’elemento coperto, oppure dalla differenza fra il cambiamento del valore dei flussi di cassa dello strumento di copertura e quello dei flussi di cassa (reali o attesi) dell’elemento coperto.

c) Criteri di valutazione

Le valutazioni successive dei derivati di copertura avvengono al fair value. La determinazione del fair value degli strumenti derivati è basata su prezzi desunti da mercati regolamentati o forniti da operatori qualificati su modelli di valutazione delle opzioni (o su modelli di attualizzazione dei flussi di cassa futuri).

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