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Eccezionale valore universale, autenticità e integrità nei paesaggi culturali: una controversa applicazione

7 Secondo i dati del World Heritage Centre, riportati nella pubblicazione UNESCO World Heritage Centre,

3.3. Eccezionale valore universale, autenticità e integrità nei paesaggi culturali: una controversa applicazione

la letteratura scientifica è, in linea generale, concorde nel ritenere che il processo di verifica del soddisfacimento dei tre principî indispensabili per l’inclusione di un sito nella World Heritage List sia spesso particolarmente complesso nel caso dei paesaggi culturali. Tale difficoltà deriverebbe, difatti, dalla incerta trasposizione dei tre principî basilari nell’ambito di indagine del paesaggio: in effetti, essi trovano pochi riscontri nella trattazione disciplinare paesaggistica, proprio a causa della posizione marginale che occupano nei confronti delle problematiche solitamente indagate.

Si può affermare, quindi, che l’introduzione della categoria dei paesaggi culturali abbia costituito un momento fondamentale dell’impostazione concettuale e normativa dell’UNESCO, ma che, al contempo, abbia innescato molte riflessioni critiche incentrate prevalentemente sulla difficile conversione dei principî generali di strutturazione ideologica dell’UNESCO dal concetto di ‘bene patrimoniale’ a quello di ‘paesaggio’. Della divergenza profonda sancita dalla costante ricerca, da parte dell’UNESCO, delle eccellenze universali e del paesaggio, in seguito alla stesura della Convenzione europea, è già stato discusso nei capitoli precedenti; pertanto, non deve meravigliare che il

nell’ottica di adeguarsi al nuovo concetto di paesaggio, iniziando a comprendere gradualmente anche gli aspetti più vicini all’idea di patrimonio immateriale e le relazioni sistemiche esistenti tra i singoli elementi e tra questi e il contesto di appartenenza. In sostanza, quindi, l’eccezionale valore universale è stato rimodellato cognitivamente allo scopo di poter essere rivolto anche alla complessità paesistica e di adeguarsi ad una visione dinamico-evolutiva6 di primaria rilevanza nell’analisi del paesaggio.

Nel caso dell’autenticità e dell’integrità che un paesaggio culturale deve possedere, le problematiche aumentano esponenzialmente, soprattutto a causa di due ordini di motivi, tra di essi connessi: da un lato, la difficoltà emersa a livello generale nel comprendere profondamente (e, dunque, nell’attuare) i significati specifici di queste due ‘qualifying condition’ (come originariamente denominate dall’UNESCO nelle

Operational Guidelines prima della revisione del 2005) e, dall’altro, dall’ambiguità

riscontrata comunemente in fase di loro verifica.

In effetti, le definizioni di autenticità e di integrità si presentano in forma non chiara e si espongono ad un costante rischio di fraintendimento, in parte causato anche dalla traduzione letterale dei due termini che, nei diversi ambiti linguistici possono assumere significati divergenti da quelli decisi dall’UNESCO.

La produzione scientifica ed accademica sul tema testimonia a pieno detta difficoltà di distinzione e di validazione dell’effettiva capacità di un sito di soddisfare queste condizioni: Stovel (2007) afferma che una prima ed immediata dimostrazione della confusione che si è venuta a generare intorno ai principî di autenticità e di integrità risiede nell’elevata incidenza di siti che hanno presentato nel proprio dossier di candidatura un’unica sezione dedicata all’enunciazione di entrambi i concetti, come se coincidessero, o nella totale assenza della specificazione oppure, anche, nella decisione di rivolgere la verifica dell’autenticità soltanto ad alcuni dei fattori menzionati nel testo delle Operational Guidelines.

Rössler (2008) tenta, invece, di affrontare l’annosa questione di incomprensioni proponendo esemplificative definizioni di autenticità e di integrità espressamente rivolte all’ambito dei paesaggi culturali. A partire da una sintetica illustrazione dell’evoluzione storica dei due principî, utile a comprendere la base teorica da cui hanno preso spunto, si vuole giungere ad una spiegazione contingente delle due condizioni cardinali, sottolineando, inoltre, la progressiva affermazione di importanza dell’integrità (che in origine era richiesta esclusivamente per il patrimonio naturale, in accordo con le impostazioni teoriche di indagine naturalistica ed ecologica) nel caso della categoria

di porre rimedio tramite l’esplicitazione del carattere evolutivo degli elementi identitari del paesaggio, ribadendo cioè la possibilità di riscontrare la condizione di autenticità anche nella dinamicità dei fenomeni che si alternano, lasciando una traccia riconoscibile e credibile, nei luoghi del vissuto.

Al contempo si è andata affermando la convinzione che, ai fini del riconoscimento dell’eccezionalità di un paesaggio culturale, la verifica dell’integrità posseduta possa considerarsi il fattore principale: in questo caso, l’integrità viene intesa come il valore dinamico di ‘completezza’ che un paesaggio dimostra relativamente al connubio tra aspetti culturali e naturali (Gullino e Larcher, 2013).

Per i paesaggi culturali e per gli altri siti di carattere evolutivo, verificare il soddisfacimento delle condizioni di integrità significa riscontrare il mantenimento e la salvaguardia dei caratteri costitutivi e delle relazioni dinamiche presenti. Per questi, inoltre, l’integrità rappresenta la misura in cui le tracce della storia, sedimentate ed intrecciate nel paesaggio, sono ancora leggibili e ricche di significato, sia a livello puntuale che nel sistema di relazioni tra esse esistente. L’integrità può, altresì, essere rappresentata dalla continuità del rapporto tra uomo e ambiente naturale, nonché delle funzioni e degli usi tradizionali, come nel caso dei paesaggi culturali essenzialmente evolutivi (ad esempio, i paesaggi tutelati della produzione vitivinicola presi in esame dalla presente ricerca), in quanto essa mira anche a riconoscere e ad attribuire valore proprio a quei processi evolutivi che si manifestano nel paesaggio, considerandoli elementi-chiave della forma e delle caratteristiche identitarie dello stesso.

L’integrità, pertanto, viene associata al mantenimento dei parametri ecologici e di quelli antropici che, combinati profondamente, hanno contribuito alla determinazione stessa del paesaggio (Gullino e Larcher, 2013).

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CULTURAL CRITERIA CULTURAL LANDSCAPES CATEGORIES

(i)

Represent a masterpiece of human creative genius;

(i)

The most easily identifiable is the clearly

defined landscape designed and created

intentionally by man. This embraces garden and parkland landscapes constructed for aesthetic reasons which are often (but not always) associated with religious or other monumental buildings and ensembles.

(ii)

Exhibit an important interchange of human values, over a span of time or within a cultural area of the world, on developments in architecture or technology, monumental arts, town-planning or landscape design;

(iii)

Bear a unique or at least exceptional testimony to a cultural tradition or to a civilization which is living or which has disappeared;

(iv)

Be an outstanding example of a type of building or architectural or technological ensemble or landscape which illustrates (a) significant stage(s) in human history;

(v)

Be an outstanding example of a traditional human settlement or land-use which is representative of a culture (or cultures), especially when it has become vulnerable under the impact of irreversible change;

(ii)

The second category is the organically evolved

landscape.

This results from an initial social, economic, administrative, and/or religious imperative and has developed its present form by association with and in response to its natural environment. Such landscapes reflect that process of evolution in their form and component features. They fall into two sub-categories:

– a relict (or fossil) landscape is one in which an evolutionary process came to an end at some time in the past, either abruptly or over a period. Its significant distinguishing features are, how- ever, still visible in material form.

– a continuing landscape is one which retains an active social role in contemporary society closely associated with the traditional way of life, and in which the evolutionary process is still in progress. At the same time it exhibits significant material evidence of its evolution over time.

(vi)

Be directly or tangibly associated with events or living traditions, with ideas, or with beliefs, with artistic and literary works of outstanding universal significance (the Committee considers that this criterion should justify inclusion in the List only in exceptional circumstances and in conjunction with other criteria cultural or natural)

(iii)

The final category is the associative cultural

landscape.

The inclusion of such landscapes on the World Heritage List is justifiable by virtue of the powerful religious, artistic or cultural associations of the natural element rather than material cultural evidence, which may be insignificant or even absent.

3.4. Definizioni: strumento fondamentale per la conoscenza