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Economic Field, settore in cui l’impresa partecipata risulta essere specializzata; 4 Outputs, potenziamento dell’attività determinato sulla base di alcune variabili:

Capitolo II: CONTRIBUTO DEL PRIVATE EQUITY SULLA CRESCITA ECONOMICA

3. Economic Field, settore in cui l’impresa partecipata risulta essere specializzata; 4 Outputs, potenziamento dell’attività determinato sulla base di alcune variabili:

mercati serviti; rinnovato numero degli stores, utenti/clienti acquisiti, volume delle prestazioni erogate; incremento dei ricavi e dell’organico.

Essendo l’intento della tesi quello di dimostrare l’impatto che l’attività di private equity ha sull’economia reale, la costruzione del campione d’indagine è andata a focalizzarsi su quella serie di dati riportati nella categoria outputs. In particolare, sui ricavi realizzati e sui posti di lavoro creati per il tramite dell’investimento.

Come prima accennato, le operazioni studiate sono 127. Queste sono state suddivise in primo luogo per tipologia d’intervento e successivamente per area geografica di appartenenza. Riguardo alla tipologia di intervento, il 18% delle operazioni si identificano come operazioni di Venture Capital; il 67% di Mid-Market; il 15% di Large Buy Out. Quanto all’area geografica di appartenenza, il 17% delle imprese target ha sede nell’area CEE; l’83% nei restanti Stati Membri dell’Unione Europea.

Venture Capital

Il 96% delle imprese oggetto di tale forma di intervento risulta insediata nel territorio EU (excl. CEE), mentre solo il 4% nell’area CEE. Considerando una durata media dell’investimento pari a 6 anni e 4 mesi, le Investee Companies sono state protagoniste di una crescita tanto dei ricavi quanto dell’organico rilevante. Mediamente i ricavi sono aumentati di ben 17 volte e l’organico di 10 volte con valori medi rispettivamente uguali a 32 milioni di euro e 123 new jobs.

Mid-Market

Il 18% delle operazioni mid-market hanno avuto luogo negli stati della Central and Eastern Europe; l’82% nel resto della EU-28. Tali operazioni sono caratterizzate da una tenuta temporale inferiore rispetto alla precedente categoria: 4 anni e 6 mesi. In tale

102 periodo, i ricavi delle imprese partecipate ne risultano quadruplicati con un valore medio vicino ai 112 milioni di euro; i posti di lavoro salgono di 5 volte e ogni impresa crea mediamente 783 nuovi impieghi.

Large Buy Out

Le imprese aventi beneficiato di tale forma d’intervento sono così geograficamente dislocate: il 21% nell’area CEE; il 79% nell’area EU (excl. CEE). Nei 4 anni e 8 mesi di durata media dell’operazione, le imprese hanno raddoppiato i propri ricavi ed incrementato il proprio personale di ben 6 volte con valori medi rispettivamente uguali a 133.8 milioni di euro ed 1.307 posti di lavoro aggiunti.

Indipendentemente dalla forma d’investimento, da una visione complessiva dei dati raccolti ed elaborati, le 127 operazioni hanno impattato in modo positivo tanto sui volumi operativi tanto sui livelli occupazionali dell’impresa, realizzando un incremento medio pari a 6 volte rispetto i valori pre-investimento. Tali risultati sono il frutto di un accurato insieme di variabili messe in moto dai professionisti del private equity, la cui interconnessione ha reso possibile il raggiungimento delle performance appena

103 riportate. Il punto di partenza è ravvisabile nella abilità di aver focalizzato l’attività di impresa su un determinato segmento operativo attuando intense strategie di investimento tese a rendere la investee company un leader del mercato servito. In tal contesto vengono fatti rientrare gli ingenti investimenti in sofisticate soluzioni IT ed in Ricarca & Sviluppo. In particolare, su 127 operazioni analizzate per il 31% si rileva investimenti in R&S a cui è legata la produzione di oltre 601 brevetti registrati,

appartenenti ad un numero di famiglie brevettuali compreso tra 148- 19562. D’altro lato,

ben l’87% ha optato per soluzioni IT. Tali strategie hanno nel complesso prodotto dei risultati di cui i ricavi e i posti di lavoro creati ne sono l’effetto ultimo. Basti pensare alla crescita del business di cui il numero di filiali, utenti, lancio di nuove linee di prodotto ne sono un esempio. Infatti, per le imprese operanti nel settore della moda si è osservato un aumento dei negozi di valore compreso tra 12-713; per quelle operanti nel segmento della grande distribuzione organizzata, tra 48- 243; per le imprese offerenti un servizio, il numero di sedi aperte oscilla da 106 a 159; il settore della Healthcare, passa da un valore minimo di nuove cliniche/laboratori aperti pari a 10 ad un valore massimo di 86; mentre da un’analisi per linea di prodotto, alcune imprese durante il periodo di investimento hanno presentato dai 10 ai 23 nuovi articoli; infine, le imprese fornitrici di servizi online hanno visto un rialzo notevole dei soggetti sottoscrittori/fruitori del servizio offerto, acquisendo dai 110 ai 250 milioni di nuovi utenti. Altro dato importante che sottolinea ulteriormente l’espansione del business riguarda i mercati serviti: il 20% delle imprese analizzate ha esportato l’attività imprenditoriale in mercati geografici limitrofi, mantenendosi all’interno del territorio europeo; il 60% oltre all’area geografica di riferimento, ha esportato il business al di là delle barriere continentali aprendo nuove sedi in mercati considerati floridi per lo stesso. Le mete principali sono gli Stati Uniti e le economie emergenti del Brasile, Russia, India, Cina a cui seguono il Messico, Perù, Thailandia, Israele, Arabia Saudita, Canada, Australia e Giappone; va da se che tanto le prime quanto le seconde hanno intensificato la loro presenza anche nei rispettivi mercati domestici; per il restante 20% non è disponibile alcun dato in merito. Riassumendo, si è osservato come il connubio tra risorse finanziarie e gestione intelligente delle medesime, promosso dalle Private Equity Firms, ha generato una catena di effetti, interconnessi tra loro secondo una logica input-output, che si sono

62 Non è stato possibile definire il numero esatto di famiglie brevettuali in quanto nei casi di studio

analizzati non è indicato a quali famiglie brevettuali si fa riferimento; dunque per evitare che una classe venga conteggiata due volte si è preferito riportare un range di valori di cui si ha la certezza solo del corrispondente numero minimo.

104 propagati non solo sull’Istituzione Impresa, ma sono andati oltre coinvolgendo l’ambiente circostante ed elargendo benefici anche alle relative realtà economiche e sociali. In generale, l’apporto di capitali e l’utilizzo degli strumenti operativi descritti, conducono ad una quasi immediata intensificazione dell’attività promossa a cui si lega un significativo incremento nel numero di vendite del bene prodotto o nel numero di utenti utilizzatori del servizio offerto. Ciò impattata in modo positivo sulla dimensione dei ricavi, offrendo all’impresa ulteriori input impiegabili nella successiva espansione del proprio business anche attraverso l’apertura di nuove sedi in ed oltre i confini nazionali. A seguire, un dovuto aumento dell’organico e quindi del personale preposto alle diverse funzioni aziendali. Apparentemente tali risultati sembrano attenere alla sola impresa direttamente coinvolta nel processo di sviluppo aziendale. In realtà, gli effetti si propagano all’intera economia del Paese in cui l’impresa ha sede, contribuendo alla crescita del PIL attraverso l’innalzamento dei livelli di produzione; all’abbassamento del tasso di disoccupazione con la creazione di nuovi posti di lavoro; promuovendo l’uso e la diffusione di tecnologie d’avanguardia grazie agli ingenti investimenti in R&S e in servizi ad elevato contenuto high-tech. Tutto questo concorre a rendere l’economia domestica più forte, più coesa, maggiormente attrattiva e di conseguenza più competitiva. Senza tener conto del migliorato ed diffuso benessere sociale che ne deriva.

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Capitolo III: IL PRIVATE EQUITY IN ITALIA