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Gli storici frammentari di età arcaica e classica

IV. 1 2 I frammenti testual

IV. 3 Ellanico di Mitilene

Già gli eruditi in età ellenistica indicavano con il nome di attidografi gli autori di storie locali relative ad Atene e all’Attica, definite . Dai frammenti pervenuti risulta che tali opere non si limitavano a narrare in forma annalistica gli eventi politici e militari, ma concedevano anche ampio spazio all’illustrazione di usi, costumi, istituzioni civili e religiose.

Tra i principali esponenti di questo genere storiografico si possono individuare Ellanico di Mitilene ed Androzione.

Vissuto probabilmente tra il 490 e il 400 a.C., Ellanico di Mitilene335 – al contrario del suo contemporaneo Erodoto – trasse le sue informazioni

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Cfr. D.L.TOYE,Dionysius of Halicarnassus…, cit., p. 290. “Xanthus in his Lydiaka largely confined his account of his nation’s past to the Heroic Age and ignored the reigns of more recent Lydian kings such as Gyges and Croesus”.

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XANTH. FGrHist 765 F 8.

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XANTH. FGrHist 765 F 8.

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Cfr. R.NICOLAI, L’attidografia come genere letterario, in C.BEARZOT –F.LANDUCCI, Storie di Atene, storia dei Greci. Studi ricerche di attidografia, Milano 2010, pp. 3-28.

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SU Ellanico vedi FJAKOBY, s.v. Hellanikos, in Re VIII 1 A Stuttgart 1912, 104-155; D. AMBAGLIO, L’opera storiografica di Ellanico di Lesbo. Introduzione, traduzione delle testimonianze e dei frammenti, commento storico, Pisa 1980 e O.R.H.THOMAS, Charting the Atlantic with Hesiod and Hellanicus, in “ZPE” CLX (2007), pp. 15-23.

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da fonti librarie di varia natura. Fu il primo autore prolifico della letteratura greca: di questo infatti sono stati tramandati 23 titoli di opere ed un totale di circa 200 frammenti.

La sua produzione si pone ancora a cavallo tra il mito e la storia o, più precisamente, il mito viene considerato come punto di partenza della narrazione storica. Ne sono un esempio la Foronide, dedicata alle gesta dell’eroe Foroneo capostipite delle genti che abitavano il Peloponneso, i Deucalioneia, l’Atlantide e l’Asopide, che narravano le origini mitiche delle popolazioni discendenti da Deucalione, Atlante ed Asopo336. Lo storico di Mitilene riconduce dunque le stirpi greche a quattro antenati, creando sincronismi e paralleli tra popoli diversi e riuscendo ad offrire una visione d’insieme dei primi secoli della storia greca.

Ellanico scrisse anche libri di carattere più genealogico, sulla scia di Ecateo, come la Fondazione di Chio e le Denominazioni delle stirpi.

Tuttavia l’opera cui rimane più legato il suo nome è un’Atthis in due libri, dedicata alla trattazione delle leggende locali attiche in virtù della viene designato come l’iniziatore del genere attidografico. In quest’opera egli descrive la storia ateniese dalle origini mitologiche fino al tempo della guerra del Peloponneso337. A questo scopo elabora una lista dei re ateniesi e completa l'elenco degli arconti della città338.

Ellanico è poi autore di due testi di tipo cronografico: il primo, in tre libri, intitolato Le sacerdotesse di Era, attinge da una documentazione di carattere religioso per redigere una lista cronologica delle sacerdotesse

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Sulle opere mitologiche di Ellanico cfr. A.W. GOMME, The Legend of Cadmus and the Logographi, in “JHS”XXXIII(1913), pp. 64-66 e D.L.TOYE,Dionysius of Halicarnassus on the First Greek Historians, in “AJPh” CXVI, 2 (1995), pp. 286-288.

337

G.OTTONE, L’di Ellanico di Lesbo- Una Lokalgeschichte in prospettiva eccentica in C.BEARZOT –F.LANDUCCI (a cura di) Storia di Atene…, cit., pp. 53-112.

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della dea ad Argo dalle origini mitiche fino alla guerra del Peloponneso339; il secondo, i Karneonikai riportava invece un elenco dei vincitori dei giochi Carnei che si tenevano a Sparta.

Ellanico è infine autore di monografie su popoli greci (Aiolika, Lesbika, Argolika, Boiotika, Thessalika) o stranieri (Aigyptiaka,, Lydiaka, Persika, Skythika).

Il lessico di Stefano rispecchia la vastità di questa produzione: all’interno degli Ethnika Ellanico è nominato 50 volte. Gli Ethnika contengono anche 6 frammenti testuali e tramandano inoltre i titoli di diverse opere. In 31 di queste occasioni il nome dello scrittore di Mitilene è accompagnato anche dall’indicazione del libro in cui è nominato il toponimo analizzato nel lemma. Si possono pertanto ricordare:

 10 riferimenti alla Deukalioneia (8 in riferimento al primo libro, 2 al secondo);

 8 riferimenti a Le sacerdotesse di Era (4 dal primo libro, 4 dal secondo);

 3 riferimenti ai Lesbiaka (due al primo e uno al secondo libro);  2 riferimenti ai Persika (uno al primo e uno al secondo libro);  2 riferimenti agli Skythika (senza specificazione del libro);  2 riferimenti ai Troika (uno al primo e uno al secondo libro);  un riferimento ai Kupriaka;

 un riferimento al libro Peri Lydian.

I rimandi ad Ellanico trovano tutti corrispondenza nell’opera di Elio Erodiano tranne quello presente nel lemma relativo alla polis magnesia di

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Sulle opere cronologiche di Ellanico e in modo particolare sulle Sacerdotesse di Era cfr. D. L.TOYE,Dionysius of Halicarnassus…, cit., pp. 294-297.

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Afetai340. Tuttavia il 90% di queste corrispondenze è stato prodotto da integrazioni che Lentz ha attinto proprio dagli Ethnika di Stefano.

All’interno di 8 voci si fa rifermento al libro sulle Sacerdotesse di Era che negli Ethnika viene chiamato oppure in un’occasione    o soltanto . I rimandi a quest’opera si trovano all’interno di lemmi che riguardano diverse aree geografiche: Grecia continentale, Asia Minore, Sicilia.

Le voci degli Ethnika tramandano quattro frammenti testuali dell’opera. Tra questi tre sono di estensione più breve: il primo (I libro) si trova all’interno della voce dedicata alla Macedonia341, il secondo all’interno di quella dedicata a Phaiax (I libro)342, il terzo in quella relativa alla polis di Chalkis (II libro)343.

Nei primi due casi i frammenti del testo di Ellanico sono utilizzati da Stefano per attestare un’origine mitica del toponimo oggetto della voce: così i Macedoni prenderebbero il nome da un leggendario figlio di Eolo Makedonos344 e i Feaci da Phaiax, il figlio di Poseidone e Kerkyra, dalla quale aveva preso il nome l’omonima isola.

La terza citazione testuale, invece, parla della colonizzazione calcidese guidata da Teocle che aveva fondato la polis di Naxos in Sicilia345;

340

La polis viene citata all’interno del De prosodia catholica, ma manca il riferimento ad Ellanico che è stato sostituito, da Lentz, con il nome di Ecateo. Si potrebbe trattare di un errore di copiatura da parte di Stefano visto che Lentz, nell’apparato, non fa alcun riferimento allo storico di Mitilene. Vd. HDN.GR., GG III 1, p. 343 l. 4.

341 HELLANIC. FGrHist 4, F 74. 342 HELLANIC. FGrHist 4, F 77. 343 HELLANIC. FGrHist 4, F 82. 344

Sulla base di questo frammento di Ellanico Hammond ha suggerito che la lingua dei Macedoni potesse appartenere ai dialetti eolici. Cfr. N.G.L.HAMMOND, Alexander the Great: King, Commander and Statesman, London 1994, p. 20.

345

Ellanico potrebbe essere la fonte anche di storici che raccontano di questo mito; vd. EPHOR. FGrHist. 70 F 137; DIOD. XIV 88, 1.

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si tratta della stessa figura che aveva dato origine, secondo il racconto di Tucidide, a Leontini e Catane346.

Il quarto frammento, di estensione maggiore, è contenuto nel lemma dedicato alla Sikelia e fa riferimento al secondo libro dell’opera di Ellanico347. Ancora una volta l’argomento è al confine tra storia e mito, infatti lo storico di Mitilene racconta del mitico fondatore Sikelos, che partì dall’Italia e, una volta impadronitosi dell’isola che fino ad allora si chiamava Sikania, ne cambiò il nome in Sikelia348.

Ancora più numerosi sono i rimandi al libro dei Deukalioneia. si tratta di un’opera poco conosciuta di cui il lessico di Stefano rappresenta il primo serbatoio di frammenti. Essa constava di almeno due libri ed era dedicata alla narrazione degli eventi relativi alla discendenza di Deucalione che, stanziandosi in Tessaglia, aveva consentito il perpetuarsi della stirpe umana dopo un diluvio349.

Stefano presenta dieci rimandi a quest’opera, tuttavia non riporta frammenti di testo limitandosi ad indicare il libro cui fa riferimento la località oggetto del lemma.

I rimandi si trovano all’interno di lemmi inerenti a diverse aree geografiche: Locride, Focide, Macedonia, Tessaglia (2 voci), Beozia, Frigia, Panfilia. Gli Ethnika, pur facendo spesso riferimento ai Deukalioneia, non riportano frammenti molto estesi che sarebbero utili per conoscere meglio l’opera della quale sono tramandate alcune sezioni di testo più ampie da

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THUC. VI 3, 3. CFr. E.OLSHAUSEN -G.FALCO, s. v. Naxos in BNP.

347

HELLANIC. FGrHist 4, F 79.

348

Sulle prime popolazioni della Sicilia cfr. M.I.FINLEY, A History of Sicily. Ancient Sicily to the Arab Conquest, London 1968 (Trad. It. Bari 1970) pp. 11-23; R.M.ALBANESE PROCELLI, Siculi, Sicani, Elimi. Forme di identità, modi di contatto e processi di trasformazione, Milano 2003.

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Strabone, Pausania, o dagli scolii ad Apollonio Rodio, a Pindaro e ad Euripide350.

Della produzione di Ellanico sono giunti poi altri titoli di scritti dedicati a singole aree geografiche: in questo campo si fa ancora più evidente la sproporzione fra il numero dei titoli menzionati e l’esiguità dei riferimenti pervenuti. All’interno di questo quadro emerge in modo chiaro il valore degli Ethnika come vettori di conoscenza e di questi scritti come i Kypriaka e il Peri Lydian i quali sarebbero sconosciuti senza la testimonianza di Stefano.

Di queste opere spesso è riportato soltanto il titolo; in alcune voci viene specificato anche il libro cui fa riferimento la citazione: per i Lesbiaka due lemmi (Maloeis e Tragasai) richiamano il primo libro, mentre un terzo (Nape) al primo; una delle due voci che rimandano ai Persika invece, quella dedicata alla polis tracia di Tyrodiza, fa riferimento al secondo libro dell’opera.

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