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Cucina solare

E... come Eolico

L’energia eolica è l’energia posseduta dal vento. L’uomo ha impiegato la forza del vento sin dall’antichità, per navigare, per pompare l’acqua e per muovere le pale dei mulini utilizzati per macinare i cereali o per spremere olive. Solo da pochi decenni l’energia eolica viene impiegata per produrre elettricità. I moderni mulini a vento sono chiamati aerogeneratori. (fig.1)

Figura 1. aerogeneratori

Il principio di funzionamento degli aerogeneratori è lo stesso dei mulini a vento: il vento che spinge le pale. Ma nel caso degli aerogeneratori il movimento di rotazione delle pale viene trasmesso ad un generatore che produce elettricità.

Gli Aerogeneratori

Esistono aerogeneratori diversi per forma e dimensione. Possono, infatti, avere una, due o tre pale di varie lunghezze.

Gli aerogeneratori possono essere di piccola taglia (con potenza compresa tra 1 a 20 kW), media taglia (con potenza compresa tra 100 e 800 kW) e grande taglia (con potenza superiore a 800 kW).

TAGLIA PICCOLA

Gli impianti mini eolici, o di piccola taglia, sono impianti con potenza compresa tra 1 a 20 kW. i Cuore del microeolico sono imicrogeneratori eoliciche sono torri eoliche di dimensioni contenute.

Tali apparati si suddividono in:

- Impianti connessi in rete con scambio sul posto per monetizzare l'energia elettrica prodotta (in Italia, con i decreti - Impianti connessi in rete con scambio sul posto per monetizzare l'energia elettrica prodotta (in Italia, con i decreti attuativi della finanziaria del 2007, è stata confermata per il mini eolico la tariffa onnicomprensiva di 0,30 di euro per ogni kW di energia elettrica immessa in rete)

- Impianti in isola, che utilizzano l'energia prodotta.

Caratteristica essenziale per un sito in cui si vuole installare un microgeneratore è la presenza di vento costante. Naturalmente oltre la costanza ha importanza anche la forza del vento. Altro fattore di valutazione è la geografia del posto e la presenza di eventuali ostacoli che possano schermare il vento.

I microgeneratori eolici sono impianti mini eolici, che utilizzano il vento per produrre energia elettrica. Questi impianti assumono il suffisso “mini” (mini pale o mini impianti) per differenziarli dagli impianti di grandi dimensione che costituiscono le centrali eoliche. Sono caratterizzati dall’avere rotori di piccolissime dimensioni (diametro inferiore al metro) e da una grande semplicità di installazione. Possono essere posizionali in qualunque posto: dal terrazzo al balcone o al giardino di casa, dalla barca al camper. Una loro fondamentale caratteristica è che possono utilizzare anche venti dotati di velocità estremamente basse dell’ordine dei due metri al secondo.

TAGLIA MEDIA

Gli aerogeneratori di taglia media hanno una potenza compresa tra 100 e 800 Kw. Più aerogeneratori collegati insieme formano le wind-farm, “fattorie del vento”,che sono delle vere centrali elettriche. Nelle wind-farm la distanza tra gli aerogeneratori non è casuale, ma viene calcolata per evitare interferenze reciproche che potrebbero causare cadute di produzione. Di regola gli aerogeneratori vengono situati ad una distanza di almeno cinque-dieci volte il diametro delle pale. Nel caso di un aerogeneratore medio, con pale lunghe circa 20 metri, questo significa istallarne uno ogni 200 metri circa. Una fattoria del vento costituita, ad esempio, da 30 aerogeneratori da 300 kW l’uno in una zona con venti dalla velocità di 25 km/h, può produrre 20 milioni di kWh all’anno, vale a dire quanto basterebbe a soddisfare le esigenze di circa 7000 famiglie. Per raggiungere lo stesso risultato con una centrale a carbone si libererebbero nell’aria 22 mila tonnellate di anidride carbonica, 125 tonnellate di anidride solforosa e 43 tonnellate di ossido di azoto.

Quando le wind-farm sono costruite in mare prendono il nome di impianti off-shore e rappresentano un’utile soluzione per quei paesi densamente popolati e con forte impegno del territorio che si trovano vicino al mare.

TAGLIA GRANDE

Gli aerogeneratori di taglia grande hanno una potenza compresa tra 800 - 2500 kW, il diametro del rotore di 55 - 70 metri e l’altezza del mozzo di 60 - 80 metri.

La tecnologia degli aerogeneratori da utilizzare in siti off-shore è in pieno sviluppo: a livello commerciale esistono macchine da 1 MW ed esistono prototipi da 3 MW.

Secondo alcune stime, gli impianti eolici nei mari europei potrebbero fornire oltre il 20% del fabbisogno elettrico dei paesi costieri.

Come nel caso di Beatrice, una titanica turbina eolica installata nelle acque del Mare del Nord flagellate dai venti, a circa 25 chilometri dalla costa nord-orientale della Scozia. Beatrice è alta 230 metri (quanto un grattacielo di 75 piani). Le sue pale sono lunghe più di 61 metri e pesano 17,5 tonnellate ciascuna. La torre che supporta le pale è di 59 metri ed è incastrata in una struttura di sostegno in lattice e acciaio di 70 metri, ancorata sul fondo marino a 45 metri di profondità.

Intanto dalla Norvegia è in arrivo il prototipo di unamega turbina off-shore da 10 MW: un impianto galleggiante con pale da 145 metri di diametro.

Legambiente soffia vento

Legambiente soffia vento nelle vele dell'energia eolica, sottolineandone il deciso incremento negli ultimi anni ma anche denunciando resistenze e lacune normative. L'associazione ambientalista nel 2010 ha affrontato il tema nell'ambito di un convegno, intitolato “Il vento fa bene all'Italia” e svolto a Roma assieme all'Anev (Associazione Nazionale Energia del Vento), associazione di categoria che raggruppa gli operatori del settore. Il tema delle energie rinnovabili è tornato quanto mai d'attualità proprio in questi giorni, in cui il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha sancito il ritorno del suo Paese al nucleare dopo decenni di stasi. Anche l'Italia ha recentemente compiuto passi ufficiali per riprendere il cammino nel nucleare ma l'oggettiva situazione dei due Paesi è molto diversa. Gli ambientalisti - da sempre contrari al ritorno delle centrali atomiche bandite con un referendum oltre vent'anni fa - puntano decisamente sull'incremento delle fonti rinnovabili, facendo proprio il programma dell'Unione europea, che incita i Paesi aderenti a un deciso incremento di queste forme di produzione energetica entro la data-simbolo del 2020, con un contributo delle rinnovabili al totale dell'energia prodotta pari al 17%. Partito in ritardo rispetto ai partner europei, l'eolico italiano sta facendo passi da gigante per mettersi al pari con i migliori. Secondo i dati citati durante il convegno, l'Italia conta oggi su oltre 5mila Megawatt (MW) di energia prodotta dal vento, pari a circa il 2,1% dell'intero consumo lordo. Il settore fornisce un'occupazione stabile a oltre 2.500 addetti ma ha di fronte a sé un a circa il 2,1% dell'intero consumo lordo. Il settore fornisce un'occupazione stabile a oltre 2.500 addetti ma ha di fronte a sé un ampio margine di crescita. Secondo Legambiente, giungere a 10mila MW entro il 2020 non è solo possibile ma anche auspicabile. Sia costruendo nuovi impianti, magari in mezzo al mare - come già accade in alcuni Paesi - sia potenziando quelli esistenti. Tutto da esplorare è poi il settore emergente dei microimpianti per uso domestico. In Europa nel solo 2009 sono stati istallati nuovi impianti per oltre 10mila MW, quasi duemila dei quali nella sola Germania, Paese ai vertici del settore con oltre 25mila MW totali istallati. Subito dopo viene la Spagna, che ha investito moltissimo nelle energie rinnovabili in questi ultimi anni, trovandosi oggi - con oltre 19mila MW istallati, 2.459 dei quali istallati nel 2009 - a tallonare i tedeschi in questa speciale classifica. In Francia, dove la maggior parte del fabbisogno energetico è coperto dall'energia prodotta nelle centrali nucleari, l'eolico non raggiunge invece i 4.500 MW istallati (1.088 nell'ultimo anno); poco di più del Regno Unito, dove i megawatt istallati sono poco oltre i 4mila, 1.077 dei quali ottenuti nel 2009. La situazione non si presenta dunque univoca, ma il “Global Wind Energy Association” (organismo internazionale di cui fa parte anche l'Anev) ha stimato che nel 2009 il potenziale eolico mondiale è cresciuto di ben il 31%. In cima alla lista dei Paesi produttori - dopo gli Usa - troviamo due giganti come Cina e India, Paesi letteralmente affamati di energia che evidentemente non disdegnano quella gratuita ma incostante fornita da monsoni e alisei.