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2.6 Definizione del modello del sistema di conversione

2.6.1 Esempi di modellazione di sistemi di conversione

Peq FPeq,in EPeq,out QPeq,out F E Q Fs,out Eu,in Qu,in Sorgenti Unità di trasformazione Utenze

Confini del sistema

π p

Figura 2.19: Schema di un sistema per il soddisfacimento di un’utenza termica e un’utenza elettrica mediante l’utilizzo di un motore a gas cogenerativo

Se ora si passa ad applicare questo procedimento al esempio, descritto in figura 2.19,

in il sistema di conversione è composto esclusivamente da un unità Peq, che rappresenta un

motore a gas cogenerativo. Questo motore preleva dalla rete di distribuzione (Sorgente di

flussi F ) una portata di metano identificata dal flusso FP eq,in,per soddisfare due utenza:

un’utenza di flussi E e un’utenza termica Q. Tutti i flussi descritti rappresentano dei flussi di energia. Per definire il modello di tale sistema è quindi necessario determinare le relazioni matematiche che descrivono il funzionamento dello stesso. Nella tabella 2.2 sono riassunte il numero e la tipologia di equazioni che devono essere presenti nel modello

Tabella 2.2: Tabella riassuntiva del numero e della tipologia di equazioni necessarie per il modello del sistema di conversione descritto in figura 2.19

Numero di interazioni o unità Tipologia di Equazioni

Interazioni Sorgenti-Unità ns = 1 1 ×Bilanci di Energia

Interazioni Unità-Utenza nu = 2 2 × Bilanci di Energia

Unità di trasformazione numero unità = 1 1 × Bilanci di Eneriga

1 input-2 output 2 × Mappe Caratteristiche

Equazioni Ausiliarie

Nodi nnodi= 0 0 × Bilancio di Energia

2.6 Definizione del modello del sistema di conversione 67

Sono presenti ns = 1 sorgenti e nu = 2 utenze. Per cui saranno necessarie un’equazione

del tipo 2.4 e due equazioni del tipo 2.6. Esse sono

Bilncio di Energia Sorgenti-Unità: Fs,out(t) = FP eq,in(t) (2.42)

Bilancio di Energia Unità-Utenze: EP eq,out(t) = Eu,in(t) (2.43)

QP eq,out(t) = Qu,in(t) (2.44)

Unità di Trasformazione

Nel sistema è presente un sola unità di trasformazione. Tale unità presenta n=1 flusso in ingersso e m=2 flussi in uscita. Per descrivere tale unità è dunque richiesto un bilancio di energia, e k − 1 = 3 − 1 = 2 mappe caratteristiche.

Bilncio di Energia Unità: FP eq,in(t) = EP eq,out(t) + QP eq,out(t) + πP eq (2.45)

Mappe caratteristiche: ηI = EP eq,out·QP eq,out

FP eq,in = f (EP eq,out, QP eq,out, pamb, tamb, xamb(2.46))

QP eq,out= f (EP eq,out, pamb, tamb, xamb) (2.47)

Vincoli: EP eq,min≤ EP eq,out(t)≤ EP eq,max (2.48)

Le mappe caratteristiche sono state descritte nella formula generale, nell’esempio seguente si descriveranno le mappe nella forma linearizzata. Nel sistema non erano previsti nodi

per cui nnodi = 0.

Si consideri ora lo schema di un sistema più complesso rappresentato in figura 2.20.

R Peq Pqc Pq2 F Qc Qt E Rs,out F1s,out F2Peq,in F1Pq3,in QtPq2,out Eu,in Qtu,in Qcu,in EPeq,out QtPeq,out QtPqc,in Pq1 E Pq3 F2s,out F2Pq2,in QtPq3,out QtPq1,out QtPqc,out Es,out RPq1,in πPq1 πPq3 πPq2 πPeq πPqc

Figura 2.20: Schema di un sistema di conversione composto da diverse unità di trasformazione adibito al soddisfacimento di tre utenze

Si può vedere come siano presenti tre utenze, quindi nu = 3:

68 Modellazione di Macro-Sistemi • una richiesta di flussi di riscaldamento Qt;

• una richiesta di raffrescamento Qc.

Per ciò che concerne le sorgenti si possono evidenziare tre diverse categorie di flussi, in però cui una sorgente fornisce flussi della stessa categoria ma con caratteristiche diverse

(vedi par. 1.2). In definitiva ns= 4:

• un flusso di energia non accumulabile R, rappresentata dalla radiazione solare; • un flusso di energia elettrica E, rappresentata dalla rete di distribuzione;

• due flussi di energia chimica accumulabile F 1 eF 2, i due flussi rappresentano due diversi combustibili rispettivamente gasolio e gas naturale.

Il sistema è composta da cinque unità di trasformazione:

• Un impianto solare termico Pq1;

• Una caldaia alimentata a gas naturale Pq2;

• Un caldaia alimentata a gasolio Pq3;

• Un motore a gas cogenerativo Peq;

• Un gruppo ad assorbimento Pqc.

Lo scopo del sistema di conversione è quello di soddisfare le tre utenze prelevando flussi dalle sorgenti e trasformandoli nei flussi richiesti. Se ora quindi si analizza come vengono soddisfatte le utenze si vede che:

• La richiesta di riscaldamento è soddisfatta in parte dal calore generato dall’impianto solare termico e in parte da una caldaia a gasolio. L’impianto solare termico è alimentato dalla radiazione solare e presenta quindi un funzionamento fortemente discontinuo. La caldaia a gasolio entra in funzione quando l’impianto solare non è sufficiente a soddisfare l’utenza.

• La richiesta di raffrescamento è soddisfatta dal gruppo ad assorbimento. Il calore necessario ad alimentare tale unità proviene in parte dal calore di recupero del motore a gas cogenerativo e in parte dalla caldaia a gas.

• La richiesta di energia elettrica è soddisfatta in parte dal motore a gas cogenerativo e in parte dal prelievo di potenza dalla rete di distribuzione.

Per definire il modello di tale sistema è quindi necessario determinare le relazioni mate-matiche che descrivono il funzionamento dello stesso. Nella tabella 2.3 sono riassunte il numero e la tipologia di equazioni che devono essere presenti nel modello

Si può notare come in questo esempio si siano considerati esclusivamente i flussi di energia. I flussi di massa, infatti, come già detto ampiamente in precedenza sono stati associati ai flussi di energia. Nel seguito verranno descritte nel dettaglio le relazione che fanno parte del modello, saranno presentate nell’ordine con cui sono state enunciate nella trattazione. I flussi di energia si ipotizza abbiano un andamento variabile nel tempo.

2.6 Definizione del modello del sistema di conversione 69

Tabella 2.3: Tabella riassuntiva del numero e della tipologia di equazioni necessarie per il modello del sistema di conversione descritto in figura 2.20

Numero di interazioni o unità Tipologia di Equazioni

Interazioni Sorgenti-Unità ns = 4 4 ×Bilanci di Energia

Interazioni Unità-Utenza nu = 3 3 × Bilanci di Energia

Unità di trasformazione numero unità = 4 4 × Bilanci di Energia

1 input-1 output 4 × Mappe Caratteristiche

Equazioni Ausiliarie

Unità di trasformazione numero unità = 1 1 × Bilanci di Energia

1 input-2 output 2 × Mappe Caratteristiche

Equazioni Ausiliarie

Nodi nnodi = 1 1 × Bilancio di Energia

Interazioni ambiente-sistema.

Si può facilmente vedere come i flussi che rappresentano le interazione tra ambiente e si-stema siano 3 sul lato delle utenze e 4 sul lato sorgenti e perciò sono richieste 3 equazioni di bilancio del tipo 2.6 e 4 equazioni del tipo 2.4.

Bilanci di Energia Unità - Utenze QtP q3(t) + QtP q1(t) = Qtu,in(t) (2.49)

Es,out(t) + EP eq,out(t) = Eu,in(t) (2.50)

QcP qc,out(t) = Qcu,in(t) (2.51)

Bilanci di Energia Sorgenti - Unità Rs,out(t) = RP q1,in(t) (2.52)

F 1s,out(t) = F 1P q3,in(t) (2.53)

Es,out(t) = Eu,in(t)− EP eq,out(t) (2.54)

F 2s,out(t) = F 2P q2,in(t) + F 2P eq,in(t) (2.55)

Si vede come l’equazione 2.50 e l’equazione 2.54 siano a tutti gli effetti la stessa equazione e quindi può essere considerata solo una delle due. I vincoli, come detto in precedenza, dipendono dai limiti a cui è soggetto il flusso, e quindi sono fortemente influenzati dal particolare sistema a cui si riferiscono. Vincoli tipici in questo sistema potrebbe essere:

• F 2s,out(t)≤ Fmax dove Fmax rappresenta il massimo flusso di energia chimica

prele-vabile dalla rete di distribuzione del metano.

∆tF 1s,outdt ≤ Umax(t) con Umax identifica la massima energia che può essere

prelevata dalla sorgenti nel tempo ∆t. Collegamenti

70 Modellazione di Macro-Sistemi La modellazione dei collegamenti si è visto dipende dai nodi che sono presenti nel sistema, poiché i collegamenti diretti possono essere trascurati. Nel sistema si ha la presenza di un

solo nodo nnodi= 1. Il bilancio di energia per tale nodo è espresso dalla:

Bilancio di Energia: QtP eq,out(t) + QtP q2,out(t) = QtP qc,in(t) (2.56)

Unità di trasformazione In questo esempio si ipotizza di poter approssimare

tut-te le mappe carattut-teristiche relative alle diverse unità con delle funzioni lineari. Questo procedimento permette di considerare il modello del sistema lineare.

Unità Pq1

Numero di flussi connessi all’unità: 1 Flusso in input (n=1), 1 Flusso in output (m=1), 1 Flusso di perdita

Bilancio di energia: RP q1,in(t) = QtP q1,out(t) + πP,P q(t) (2.57)

Mappa caratteristica : RP q1,in(t) = mP q1· QtP q1,out(t) + qP q1· δP q1(t) (2.58)

Vincoli: QtP q1,min· δP q1(t)≤ QtP q1,out(t)≤ QtP q1,max· δP q1(t)(2.59)

Unità Pq2

Numero di flussi connessi all’unità: 1 Flusso in input (n=1), 1 Flusso in output (m=1), 1 Flusso di perdita

Bilancio di energia: F 2P q2,in(t) = QtP q2,out(t) + πP,P q2(t) (2.60)

Mappa caratteristica: F 2P q2,in(t) = mP q2· QtP q2,out(t) + qP q2· δP q2(t) (2.61)

Vincoli: QtP q2,min· δP q2(t)≤ QtP q2,out(t)≤ QtP q2,max· δP q2(t)(2.62)

Unità Pq3

Numero di flussi connessi all’unità: 1 Flusso in input (n=1), 1 Flusso in output (m=1), 1 Flusso di perdita

Bilancio di energia: F 1P q3,in(t) = QtP q3,out(t) + πP,P q3(t) (2.63)

Mappa caratteristica: F 1P q3,in(t) = mP q3· QtP q3,out(t) + qP q3· δP q3(t) (2.64)

Vincoli: QtP q3,min· δP q3(t)≤ QtP q3,out(t)≤ QtP q3,max· δP q3(t)(2.65)

Unità Peq

Numero di flussi connessi all’unità: 1 Flusso in input (n=1), 2 Flusso in output (m=2), 1 Flusso di perdita

Bilancio di energia: F 2P eq,in(t) = EP eq,out(t) + QtP eq,out(t) + πP,P eq(t) (2.66)

Mappa caratteristica: F 2P eq,in(t) = mP eq · EP eq,out(t) + qP eq· δP eq(t) (2.67)

EP eq,out(t) = m1P eq· QtP eq,out(t) + q1P eq· δP eq(t) (2.68)

Vincoli: EP eq,min· δP eq(t)≤ EP eq,out(t)≤ EP eq,max· δP eq(t) (2.69)

∂EP eq,out(t)

∂t ≤ ∆EP eq,max (2.70)

Unità Pqc

2.6 Definizione del modello del sistema di conversione 71 Flusso di perdita

Bilancio di energia: QtP qc,in(t) = QcP qc,out(t) + πP,P qc(t) (2.71)

Mappa caratteristica: QtP qc,in(t) = mP qc· QcP qc,out(t) + qP qc· δP qc(t) (2.72)

Vincoli: QcP qc,min· δP qc(t)≤ QcP qc,out(t)≤ QcP qc,max· δP qc(t)(2.73)

Le mappe caratteristiche sono state espresse in forma matematica. Per l’unità Peq si

sono espressi i vincoli solamente per il flusso di energia elettrica. Questo è possibile poiché tra i due flussi in uscita da tale unità vi è una corrispondenza biunivoca, e quindi vincolare

un flusso equivale a vincolare entrambi. Inoltre sempre per l’unità Peq si è introdotto un

vincolo del tipo 2.21 che vincola la massima variazione sul carico elettrico. Nel modello del sistema sono quindi presenti in totale 18 equazioni: • 6 equazioni relative gli scambi tra ambiente e sistema.

• 1 equazione relativa al nodo

• 5 bilanci di energia per le unità (1 bilancio ogni unità) • 6 mappe caratteristiche

Si ipotizza di conoscere il valore delle utenze e che i parametri di prestazione delle

diverse unità siano noti. Per cui Qtu,in(t), Qcu,in(t), Eu,in(t)sono assunti a parametro cosi

come mP i, m1P i, qP i, q1P i. Le variabili del modello sono rappresentate dai restanti flussi e

dalle variabili binarie:

• 20 variabili relative ai flussi • 5 variabili binarie

Il modello in definitiva è formato da 18 equazione e 25 variabili, ciò significa che saranno necessarie 7 variabili indipendenti per descrivere completamente il sistema.

Capitolo 3

Ottimizzazione della configurazione e

del funzionamento di un

Macro-Sistema

L’ottimizzazione è il processo attraverso il quale si prende una decisione su come ottene-re il miglior risultato in circostanze definite. Nel progetto, nella costruzione e durante il funzionamento dei sistemi ingegneristici, devono essere prese molte decisioni di tipo tec-nologico o manageriale. Lo scopo ultimo di tutte queste decisioni è sia di minimizzare lo sforzo richiesto che di massimizzare il beneficio desiderato. Poiché lo sforzo richiesto o il beneficio desiderato possono essere espressi come funzioni (chiamate funzioni obiettivo) di certe variabili (chiamate variabili di decisione o libere), l’ottimizzazione può essere definita come il processo di ricerca delle condizioni che danno il minimo o il massimo valore di una o più funzioni matematiche. In questo capitolo si descriveranno i principali metodi di ottimizzazione, evidenziandone le caratteristiche fondamentali e i tipi di problemi ai quali possono essere applicati. Ovviamente ci si concentrerà maggiormente sui principi e sulle metodologie che più spesso si riscontrano nell’ottimizzazione dei sistemi di conversione di fonti energetiche in prodotti utili.

3.1 Introduzione

Nei capitoli precedenti si è visto come per poter studiare un sistema energetico ci si debba avvalere di uno strumento che ne rappresenti la composizione e che permetta di delinearne il funzionamento. Tale espediente è il modello del sistema, che consiste nell’insieme di rela-zioni matematiche atte a descrivere quest’ultimo. Si è inoltre osservato come il modello del sistema sia fortemente influenzato dalla topologia del sistema stesso, in particolar modo da quali componenti siano presenti, dal loro funzionamento, dalle connessioni reciproche (capitolo 2) e con l’ambiente esterno (capitolo 1).

Nella pratica possono esistere diverse topologie che assolvono alle stesse specifiche, oppure una topologia data può essere gestita in modo differente per soddisfare le medesime ri-chieste. Le diverse soluzioni sono caratterizzate da differenti valori di alcune quantità del modello, che sono definite variabili indipendenti.

74 Ottimizzazione della configurazione e del funzionamento di un Macro-Sistema indipendenti che porta ad avere una soluzione migliore rispetto alle altre. L’aspetto fon-damentale per la determinazione della soluzione ottima è la scelta del criterio con cui giudicare tutte le differenti soluzione. Esso è definito solitamente mediante una relazione matematica, definita funzione obbiettivo (paragrafo 3.2.2); che nella pratica dei sistemi energetici può esprimere diversi aspetti sia di carattere energetico (ad esempio l’efficienza del sistema), sia di carattere economico (profitto o costo). Come si può facilmente notare i possibili criteri di scelta sono molteplici, e solitamente una soluzione che risulta ottima per uno specifico criterio non lo è altrettanto per gli altri.

Nel processo di ottimizzazione dei sistemi energetici le variabili presenti nella funzione ob-biettivo sono soggette a determinati limiti. L’insieme di questi vincoli è rappresentato dal modello del sistema, che definisce i valori che le variabili possono e non possono assumere. In letteratura l’ottimizzazione dei sistemi energetici è ampiamente trattata, in particolare si citano per la chiarezza e completezze [1], [2], [3].

La tipologia di variabili e di equazioni utilizzate per definire il modello del sistema e la funzione obbiettivo determinano le caratteristiche del problema di ottimizzazione. Nel paragrafo 3.2.1 si elencheranno i differenti problemi di ottimizzazione, osservandone le principali peculiarità. La risoluzione di problemi di ottimizzazione, paragrafo 3.4, non può prescindere da una profonda conoscenza dei metodi risolutivi e delle tecniche semplificati-ve. A tale riguardo ottimi riferimenti sono [3], [4].

Come si vedrà nel paragrafo 3.3 il tipo di analisi che si vuol svolgere su un sistema influenza la scelta di quali grandezze assumere come variabili indipendenti e quali come variabili di-pendenti. Gli studi sui sistemi energetici molto spesso riguardano la determinazione: della topologia (analisi di design), del funzionamento (analisi di off-design) o della topologia e del funzionamento (analisi congiunta di design e off design).