Questo esempio è considerato applicabile a livello di scuola media/scuola superiore: Comescopri che il materiale consegnato non è d’oro? Ai gruppi di 3 – 4 studenti si consegnano un piccolo campione di un minerale di color oro (pirite), una bilancia digitale, un cilindro graduato da 100 mL, acqua e la Tavola Periodica. Gli allievi dovranno misurare la massa e il volume del minerale e poi calcolare la densità [d = massa (g) / volume (cm3 o mL)]. Infine, la densità calcolata sarà confrontata con quella dell’oro, che si legge sulla Tavola Periodica.
I percorsi di aggiornamento e le lezioni con le classi hanno seguito i passaggi descritti dallo schema seguente:
Sono state svolte molte lezioni dimostrative con le classi: i docenti hanno assistito a dimostrazioni di percorsi problematici, in cui gli allievi sono stati sostenuti dal cooperative learning
Figura 8. Esperimento investigativo di un sistema acqua-olio-ghiaccio in interazione, proposto a classi di scuola primaria, in compresenza con i docenti
Figura 9. Esperimento investigativo su i moti convettivi, proposto a classi di scuola primaria, in compresenza con i docenti
Figure 10. Esperimenti investigativi sulla combustione della candela, proposti a classi ragazzi del Liceo di Breza (marzo 2013) con le modalità di Michael Faraday
Nei mesi gennaio - marzo 2014, la prof.ssa Uma Avdukić ha tradotto e testato molte schede operative che erano state estrapolate da riviste scientifiche internazionali. Inoltre ha organizzato, per la didattica, un sistema di video proiezione molto interessante, cominciando a proporre alle classi un breve Power Point introduttivo e poi la visione diretta al microscopio di preparati istologici e citologici.
I ragazzi, accompagnati via via anche dai loro docenti con una metodologia investigativa, hanno provato a costruire idee con il ciclo di apprendimento, anche in fisica ed elettrotecnica.
Figura 12. Alcuni studenti di una classe che fa attività sui circuiti elettrici. La loro prof.ssa cerca di far emergere le misconcezioni e di correggerle
Conclusioni
La partecipazione attiva del Ministro di Zenica e della sua Direttrice Pedagogica, è stata accompagnata dal lento, graduale, sviluppo di nuove relazioni sociali tra i Direttori delle scuole di Breza, che hanno via via costituito un "Attivo dei Dirigenti" riconosciuto dai Docenti e dalle Istituzioni. Tale organismo si basa sui seguenti principi:
● è necessario che molti educatori, seppur con tempi necessariamente lunghi e momenti di arretramento, accettino la responsabilità di un lavoro che diventi comune e condiviso;
● l’apprendimento ha una forte connotazione sociale, e gli ambienti laboratoriali sono efficaci nel promuovere apprendimento scientifico e abilità sociali collaborative;
● la cooperazione viene incoraggiata man mano che si raggiungono buoni livelli di mutua comprensione; ● il processo comunitario offre ai bambini e ragazzi un’immagine positiva delle relazioni sociali,
prospettando, a lungo termine, il rinforzo e la stabilità della convivenza di cittadinanza.
Si consideri infatti che il lavoro basato sulla collaborazione e sul confronto, oltre a favorire buoni percorsi nell’istruzione, facilita lo sviluppo di spazi di democrazia, in un Paese dove le differenze e le frizioni tra le diverse fazioni che furono contrapposte tra loro durante la guerra civile sono ancora sentite. Riportiamo alcune parole espresse dalla prof.ssa Uma Avdukić: “Il primo mese del mio lavoro (come coordinatrice del laboratorio ndr) è stato molto difficile, direi un po’ angosciante, in quanto si faceva la battaglia con un vecchio sistema di educazione basato sul docente al “centro” di tutto e si trattava di mettere al “centro” lo studente. Si trattava di “rompere “la paura dei protagonisti del processo educativo, per poter raggiungere l'obiettivo.”
La conclusione di questo contributo sarà presentata con una serie di fotografie, che ben esemplificano la dimensione comunitaria raggiunta nelle attività. Poco prima, riteniamo opportuno riportare alcune riflessioni scritte da Lejla Tuzlaz: “Trovarsi nella sala piena di ragazzi e di persone interessate a seguire lo spettacolo di 'Magie delle Scienze', con la cerimonia in onore della nostra iniziativa, ha prodotto una miscela di emozioni forti, con l' orgoglio per essere riusciti. Ci ha fatto dire:“Tutti noi siamo riusciti!“. Ha fatto sentire, soprattutto, un sentimento di speranza. Questo progetto merita la P maiuscola , in quanto e'
riuscito a cambiare un modo di pensare, a rompere i gusci di paura collegati alla cose nuove, innovative, che spesso ci bloccano.
Figura 13. Spettacolo conclusivo "Magie delle Scienze" e saluto finale del 8 aprile 2014
Bibliografia
Abd-El-Khalick, F.; Lederman, N. G. (2000). Improving Science Teachers’ Conceptions of Nature of Science: A Critical Review of the Literature. International Journal of Science Education, 22(9), 665-701.
Callan, E., Grotzer, T., Kagan, J., Nisbett, R. E., Perkins, D. N. & Shulman, L. S. (2009). Education and a Civil Society: Teaching Evidence-Based Decision Making. Cambridge, MA: American Academy of Arts and Sciences.
Driver, R., Guesne, E. & Tiberghien, A. (Eds.), (1985). Children’s Ideas in Science. Philadelphia: Open University Press.
Driver, R., Leach, J., Millar, R. & Scott, P. (1996). Young People’s Images of Science. Buckingham, UK: Open University Press.
Freire, P. (2002). Pedagogia dell’autonomia. Torino: Edizioni Gruppo Abele.
Grotzer, T. A. (2002). Causal Patterns in Ecosystems: Lessons to Infuse into Ecosystems Units. Cambridge, MA: Project Zero, Harvard Graduate School of Education.
Grotzer, T. A. (2003). Learning to understand the forms of causality implicit in scientific explanations. Studies in Science Education, 39, 1-74.
Grotzer, T. A. (2004, October). Putting science within reach: Addressing patterns of thinking that limit science learning. Principal Leadership, 17–21.
Hoffmann, R. & Torrence, V. (1995). Chemistry Imagined: Reflections on Science. Washington, D.C.: Smithsonian.
Lerman, Z. M. (2009). Chemistry and Chemical Education as a Bridge to Peace. In M. Gupta-Bhowon, S. Jhaumeer-Laulloo H. L. Kam Wah, P. Ramasami (Eds.), Chemistry Education in the ICT Age. (pp 1-10). New York: Springer.
Lévy, P. (1999). L’intelligenza collettiva. Per un’antropologia del cyberspazio. Milano: Feltrinelli.
Stephens, J. C.; Hernandez, M. E.; Román, M.; Graham, A. C.; Scholz, R. W. (2008). Higher Education as a Change Agent for Sustainability in Different Cultures and Contexts. International Journal of Sustainability in Higher Education, 9 (3), 317-338.